i racconti erotici di desiderya |
Padrona di coppia |
Mi accingo a suonare il campanello di quel palazzo di dieci piani con mano tremolante anche perché nelle foto dell’annuncio si vede solo la Lei di coppia e quindi non so come è il suo Lui.
Ma l’incontro era accordato solo con Lei per quel pomeriggio dato che il marito era fuori per lavoro. Mi risponde una voce molto femminile che mi invita ad entrare prendendo la scala C……….terzo piano. Come da accordi avevo già sotto indossato delle calze velate nere con reggicalze; un perizoma nero e sopra un body nero trasparente. Sopra una tuta da ginnastica che copriva il tutto e anche facile da toglierla nel momento giusto. Davanti la porta leggo il nome della famiglia e non faccio in tempo a provare a suonare che mi apre una donna sulla quarantina con una vestaglia leggera e sorriso smagliante. Entrato dentro mi fa accomodare nel salotto e mentre cammino sento lo sguardo sul mio corpo che quasi mi spoglia. Mi chiede se volevo qualcosa da bere per rinfrescarmi la bocca e nello stesso tempo mi invita a togliermi la tuta dato che sapeva cosa indossavo. Messomi in libertà attendevo con ansia l’arrivo di Lei; ansia dovuta al fatto che aspettavo la sua opinioni sulla lingerie e il mio corpo reso femminile da quegli indumenti sexy e la pelle depilata e cosparsa di crema profumata. Sentii un movimento di tacchi e all’improvviso quella donna apparve davanti a me con una bottiglia d’acqua ma trasformata in una autentica padrona. Indossava degli stivali neri lucidi e alti fino alle cosce con delle calze nere. Un reggicalze le teneva sollevate e sopra era nuda con i seni che svettavano all’insù, bianchi e duri. I guanti neri di pizzo la rendevano molto austera e i capelli neri lunghi e sciolti Le coprivano metà del suo viso mentre camminava verso di me. Ma la cosa che mi fece sobbalzare di più era che non indossava perizomi o altro; aveva indossato già uno strap-on di grosse dimensioni che penzolava in avanti e ondeggiava ad ogni movimento dei suoi fianchi. Mi porse il bicchiere pieno avvicinando anche quel membro mostruoso vicino la mia bocca. Appena finì di bere avevo quel membro sulle labbra e ordinandomi di aprirle mi iniziò ad accarezzare il viso e i capelli spingendo la testa verso il suo bacino. Come un automa spalancai la bocca e iniziò a scoparmi sussurrando che avevo un bel culetto bianco e rotondo e che non vedeva l’ora di assaggiarlo. Dopo pochi minuti mi disse che era arrivato il momento e facendomi alzare mi accompagnò davanti al tavolo di quel soggiorno immenso. Mi piegò la schiena e mi fece divaricare le gambe. Scostò quel sottile indumento che copriva il mio buchetto e iniziò a leccarlo e a penetrarlo con la lingua. Io iniziavo a gemere di piacere e il calore iniziava a salire lungo il mio corpo. Avevo chiuso gli occhi e ad ogni slinguata i brividi arrivavano al mio cervello. Poi iniziai a sentire le dita che spalmavano una crema fresca attorno al mio sfintere e si facevano strada dentro di me roteando a allargando il buchetto. “Sei proprio una troietta in calore” esclamò sorridendo; “ già stai bagnando tutto il mio pavimento”. Infatti dal mio cazzo usciva copioso il liquido pre-spermatico che aveva sporcato tutto come se fossi venuto. “poi ti faccio pulire tutto con la lingua” continuò sorridendo e penetrandomi con tre dita e con altra crema. Capii che ero pronto per lei quando smise con le dita e attendevo la penetrazione. Mi lasciò li in attesa per un paio di minuti per farmi gemere e pregarla di penetrarmi. Mi carezzava i glutei, le cosce e la schiena leccandomi i fianchi e mordicchiandoli. La pregai di fare presto perché ne avevo voglia. Lei mi rispose che dopo forse l’avrei pregata che smettesse dato che il membro era molto grosso ma non ci feci caso. Ad un tratto sentii il glande che premeva e si faceva spazio tra i miei glutei scivolando di colpo sopra lo sfintere. Fece un po’ di resistenza e cercai di rilassarmi al massimo per facilitare l’ingresso. Mi allargava a dismisura e iniziai a gridare piano sotto quella pressione lenta ma costante. Un rumore sordo mi fece preoccupare seguito da un dolore lancinante: ero rotto. Il cazzo era entrato e scivolava dentro di me riscaldando l’intestino ad ogni movimento. Iniziai a piangere per il dolore e le lacrime uscivano bagnando le mie guance. Lei si muoveva in avanti affondando quei trenta centimetri dentro il mio culetto in modo lento ma continuo facendomi provare ora dolore e dopo piacere che aumentava sempre di più. “Ormai sei aperto e posso sfondarti fino in fondo…………senti il cazzo dentro……….ti apro fino in gola” sussurrava all’orecchio e io la pregavo di non smettere. Sentivo quel cazzo che scivolava per tutta la lunghezza e lo stomaco mi si rivoltava ad ogni colpo. Mi mise le dita in bocca e inizia a ciucciarle e a stringerle con le labbra. “Bravo…..la prossima volta non saremo soli e avrai altro da ciucciare che le mie dita”. Non vedevo l’ora di quella promessa. Iniziai a venire copiosamente e lei mi diede due colpi possenti che mi fecero gridare. Il tavolo era imbrattato del mio sperma. Tirato fuori quel mostro ero spossato e Lei mi ordinò di pulire e leccare quello sperma. Un sapore acro ma stupendo………….ero assetato. “Ne berrai di più la prossima volta” e mi lasciò abbattuto sul tavolo. Dopo una decina di minuti ritornò e mi aiutò a ricompormi. Mi misi la tuta e con un lungo bacio mi lasciò fuori la porta. Alla prossima. |
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Autore: | Piacerebsx77 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 03/09/2015 23:26:15 | |
Giudizio personale: | Ottimo in attesa del seguito..... | |
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