i racconti erotici di desiderya

Noi - prima parte

Autore: Lentezza
Giudizio:
Letture: 1440
Commenti: 2
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Tutto iniziò diversi anni fa. Conobbi una ragazza che sarebbe diventata mia moglie, ci piacemmo, uscimmo insieme, iniziammo frequentarci assiduamente. Dopo qualche uscita ci fidanzammo: l’intesa sessuale andava di pari passo con quella complessiva. Facevamo tutto quello che fanno due giovani ragazzi ventenni appena fidanzati: scopavamo appena ne avevamo l’occasione, non facendoci mancare nulla ma sempre rimanendo nei confini del sesso di coppia “tradizionale”. Pian piano crebbe in me l’ossessione del sesso orale. Le chiedevo sempre di farmi pompini. Mi piaceva da impazzire, più di ogni altra cosa. Piaceva anche a lei e me lo dimostrava. I nostri rapporti sessuali col passare del tempo si focalizzarono sul sesso orale. Io leccavo lei e la facevo venire, lei mi faceva dei pompini incredibili, fino a stancarsi.

Andavamo a mangiare fuori a cena e prima di entrare al ristorante mi prendeva il cazzo tra le labbra, in macchina e mi faceva venire dentro la sua bocca. Cenavamo, lei rimaneva eccitata tutta la cena e una volta usciti e tornati in macchina la leccavo, fino a sentirne l’orgasmo sulle mie labbra, sulla mia lingua. Tornati a casa ci spostavamo in terrazza, all’aperto, nell’oscurità e me lo prendeva in bocca un’altra volta.

E’ sempre stata bravissima fin da giovane, poi, dopo il matrimonio, anche grazie alla costante pratica cui la sottoponevo, diventò ancora più brava: mi leccava tutto, passando dalle palle, all’ano, all’asta. Faceva sparire il suo cazzo nella sua bocca, poi lo leccava per tutta la sua lunghezza, esplorava la cappella. Accompagnava ogni suo movimento con le mani, con le carezze. E mi faceva venire succhiando tutto quel che usciva da me, fino all’ultima goccia.

Iniziammo a fantasticare, mi facevo raccontare da lei tutti i pompini che aveva fatto prima di conoscermi; mi raccontò della sua prima esperienza di sesso orale, con un amico del padre che era passato nella casa della sua famiglia e non avendo trovato il suo amico (il padre di lei) ma soltanto la mia futura moglie, si era fermato a bere una limonata fresca, da lei preparata, per riprendersi dalla calura estiva. Lei era una quindicenne alla scoperta del sesso e l’amico del padre l’affascinava molto. Rimasero a parlare per più di un’ora quando lei, presa dalla voglia di provare qualcosa di nuovo iniziò a guardarlo maliziosamente e a stuzzicarlo con le parole. Lui si era mostrato distante, le disse che forse era meglio se se ne fosse andato. Ma lei era riuscita a convincerlo, slacciando i primi bottoni della camicetta che indossava per mostrargli il seno acerbo. Lo aveva bloccato in piedi, vicino alla porta di casa e gli aveva posato una mano sui pantaloni, all’altezza dell’inguine. Non disse più niente lui, e nemmeno lei. Voleva solo provare come si fa un pompino. Toccò il suo cazzo duro, gli slacciò i pantaloni e si inginocchiò di fronte a lui, come aveva visto fare nei filmetti che giravano tra i suoi amici. Sentì per la prima volta il sapore di un cazzo, un sapore che subito la travolse. Ne saggiò la consistenza. Mi raccontò che la cosa durò molto poco, nonostante la sua poca abilità. Lui venne sulla sua bocca dopo poche leccate, probabilmente eccitatissimo dalla situazione. Lei volle assaggiare il sapore dello sperma e ingoiò quello che riuscì a prendere dalle labbra, passandoci la lingua. Il racconto della sua prima esperienza mi eccitò follemente. Me la feci raccontare più di una volta, raggiungendo sempre orgasmi travolgenti, sempre tra le sue labbra calde.

Con l’andare del tempo tralasciammo sempre di più la penetrazione, che fu ridotta a un momento rarissimo nei nostri contatti sessuali. E le nostre fantasie, soprattutto le mie, andavano sempre di più sul sesso orale. Le fantasie conducevano sempre più frequentemente a ipotetici rapporti orali di mia moglie con qualche collega di lavoro o amico di famiglia. Lei preferiva pensare e raccontarmi di voler fare un pompino a un ragazzo giovane, il figlio di una coppia di vicini di casa, appena maggiorenne. Io mi eccitavo all’idea. E, mentre mi descriveva quello che avrebbe volentieri fatto, la leccavo con vigore, sentendola venire più di una volta ai movimenti della mia lingua tra le labbra della sua fica. Le fantasie, i pompini e le leccate che ci regalavamo, riempivano le nostre giornate con soddisfazione di entrambi. Ma, forse, iniziava a crescere la voglia in noi di farle divenire realtà…



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Jeroboam Invia un messaggio
Postato in data: 20/01/2010 00:40:23
Giudizio personale:
bhe credo che manchi un continuo......

Autore: Miky65bari Invia un messaggio
Postato in data: 06/09/2007 02:24:10
Giudizio personale:
BRAVO


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