i racconti erotici di desiderya

Nickname..."manette"

Autore: Steve1977
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"Posso?"
La finestra del privato della chat di action si apre in alto a sinistra quasi inaspettatamente. Sarà la solita donna in cerca di virtuale o peggio sarà il solito uomo... che si finge donna.
"Certo, dimmi!" Sempre essere cortese con la gente, non costa nulla.
Così inizia questa storia, questa strana avventura con una ragazza di Milano di 29 anni: che le cose non erano come al solito lo capii subito, dalle prime battute, dalle sue parole, dalla sua disponibilità, da quella sua serietà e convinzione che trasmetteva nello scrivere.
"Adesso devo andare, domani alle 16.00 in chat, stesso posto e non farmi aspettare."
IL giorno dopo mi collego, più per abitudine che per lappuntamento che avevo dato, ma lei arriva e mi riapre il privato: "Eccomi, padrone, come vede sono puntuale."
Ancora lei, ma allora forse è una cosa seria, proviamo ad approfondire. Le spiego che non ho tempo da perdere, che deve spedirmi una foto e darmi il numero di cellulare, altrimenti non se ne fa niente.
"Subito, padrone, mi dia la sua casella di e-mail che le spedisco la foto il numero è 03... ."
Cavolo il numero di cellulare dopo due incontri virtuali da qualche minuto mai successo!
Aspetto la foto che arriva immediatamente, una bella ragazza, con un bel seno, lo si intravede sotto il maglione, non molto alta ma proporzionata. Soddisfatto per la sua prontezza nelleseguire ci che le avevo chiesto, le dico che per il giorno dopo deve entrare in una di quelle cabine che fanno le foto formato tessera, deve togliersi tutti i vestiti che le ricoprono il tronco e spedirmi poi le foto con il seno ben in vista.
Chiudo il collegamento, mi adagio allo schienale della poltrona, prendo un sigaro e compiaciuto osservo il notes su cui cè scritto il suo numero di cellulare. No, non la chiamer, perché non voglio darle quella soddisfazione, chiamo invece la segretaria la vita continua, non mi lascio sconvolgere da questo.
Il giorno dopo ho un appuntamento a Mantova, un cliente mi ha chiesto una consulenza per un problema sorto nella realizzazione di un centro commerciale, non ho nessuna voglia, ma mi tocca. Daltronde è uno dei miei migliori clienti.
Subito si capisce qual è il problema, ma per risolverlo ho bisogno di avere delle tabelle e dei grafici che purtroppo non ho con me, chiamo lufficio e mi faccio spedire per posta elettronica quello che mi serve (la tecnologia moderna - cosa faremmo senza?).
Fortunatamente lo schermo del portatile è orientato solo verso di me, e nessuno pu vedere: senza accorgermene avevo sbagliato ad aprire la posta, ed anziché aprire ci che stavo aspettando, mi sono comparse sul video quattro piccole foto di una ragazza a seno nudo, tipiche foto formato tessera un attimo di smarrimento, e poi la pressione dei tasti Alt+F4 chiude la videata senza che nessuno si possa accorgere di nulla.
A lavoro terminato, mentre viaggio in autostrada verso Bergamo, ripenso a quella ragazza, forse è il caso di battere il ferro mentre è caldo. Mi sembra che per lei non sia solo un gioco virtuale, pu nascere qualcosa di interessante
Chiamo lufficio: "Maria, mi faccia un piacere, sul blocco notes della mia scrivania cè un numero di cellulare, me lo pu leggere?"
"Aspetti un attimo, architetto eccolo: 03.."
"Grazie, Maria, perfetta come sempre." Modifico il menu del cellulare in modo da non inviare il mio numero, compongo le varie cifre ed invio la chiamata tuu .tuu suona libero, bene!
"Sono Manette. A che ora finisci di lavorare?"
Silenzio.
Poi una vocina con il respiro affannoso risponde "Alle 17.00, Padrone."
"Non mi piace essere chiamato padrone, chiamami signore. Fatti trovare alle 18.00 davanti allingresso principale della Fiera Campionaria puntuale."
Perfetto! Mancano tre ore allappuntamento, ho tutto il tempo di passare in ufficio, sistemare alcune piccole cose e poi riprendere la strada per Milano.

Mentre sono in macchina, la mia mente incomincia a correre, incomincia a pensare, ad immaginare quellincontro futuro il corpo di quella ragazza ma poi mi dico di non preoccuparmi, ho sempre improvvisato listinto mi ha sempre aiutato... perché dovrebbe abbandonarmi proprio ora?
Alle 17.50 sono allinterno della macchina, vedo chiaramente lingresso della Fiera, lei è appena arrivata, si gira e rigira, cammina nervosamente non mi conosce, non sa che faccia abbia, nemmeno la macchina conosce sono solo io che posso sapere.. e questo è ancora più divertente ancora più entusiasmante!
Scendere prima dellorario stabilito? Non se ne parla nemmeno, anzi, meglio aspettare anche qualche minuto dopo le 18.00. Anzi, meglio ancora tuu tuu lei toglie il cellulare dalla borsetta.
"Sono io; voglio che adesso vai in un bar e compri un panino e una Coca ho fame. Ti richiamo fra 5 minuti."
Mi sento bastardo dentro ma è una cosa automatica, un comportamento normale per me in certe occasioni, è come se vivessi due personalità. E in quel momento sono uno a cui piace "giocare".
La osservo guardarsi attorno alla ricerca di un bar; lo vede al di la della strada. Passa proprio davanti al cofano della mia macchina, faccio finta di nulla, la osservo nei suoi jeans attillati, il suo giubbotto di montone, i sui capelli lunghi sciolti sulle spalle, una ragazza normale, decisa, lo si vede dal modo di comportarsi.
Sa che io la vedo, lo ha capito, e questo le mette agitazione, non vuole sbagliare e non vuole nemmeno far la figura della tonta. Osserva Osserva tutti i passanti, alla ricerca di quel volto sconosciuto, di quel volto che non sa immaginare, forse vorrebbe fosse quel signore distinto comodamente seduto sulla panchina, o quel giovane in sella alla sua moto, o forse proprio quel signore seduto su quella Bmw sportiva parcheggiata li vicino, affascinata dalle macchine veloci.
Ritorna, dalla borsetta spunta un sacchetto di carta bianca. Probabilmente la mia merenda, penso. Sta lì ad aspettare, toglie il cellulare dalla borsetta, osserva lorologio, i cinque minuti sono trascorsi. Le si legge in faccia che sta pensando E adesso, cosa mi chiederà?, chiaramente non è abituata a fare ci che gli altri le chiedono, ma questa volta è diverso, è pronta a qualsiasi cosa, scuote la testa innervosita per scacciare quei pensieri che da tre ore le martellano la mente, per svegliarsi da quellincubo o da quel sogno.
"Sono io. Vedo che sei stata brava ed ubbidiente; prima sei passata davanti ad una Bmw Z3, sali dal lato dellautista, la porta è aperta, non dire nulla, ripeto: non voglio sentire una parola, accendi il motore e guida verso Bergamo, con calma."
Non si guarda nemmeno in giro, sa benissimo qual è la macchina, si avvicina, toglie il giubbotto, lo piega, apre la portiera, ripone il giubbotto sul piano posteriore assieme alla borsa, si allaccia la cintura e accende il motore.
Una Bmw Z3, wuaooo che macchina, posso pure guidarla, che bello, se sapesse il piacere che mi sta dando, se sapesse quanto sono appassionata di macchine, che fin da ragazzina mio padre, titolare di unautofficina, mi ha insegnato a guidare soprattutto le macchine sportive forse guiderebbe lui, pensa la ragazza.
Io capisco da come si sistema il sedile e gli specchietti, da come dosa il gas e usa il cambio, che non è una sprovveduta in fatto di macchine. Forse dovrei dirle di scendere, guidare io e toglierle quel piacere, ma in fondo è giusto lasciarle questo piccolo premio, servirà comunque a far crescere la fiducia di entrambi.
La guardo, la osservo, le faccio sentire il peso del mio sguardo sul suo volto, sul suo corpo; i suoi occhi osservano la strada, è concentrata su quello che sta facendo pur essendo consapevole della mia presenza, della presenza di uno sconosciuto al suo fianco.
"Pianino," lammonisco, "Ci tengo alla mia macchina e soprattutto alla mia vita, abbiamo tutto il tempo che vogliamo, tutta la notte per noi, no ti preoccupare, rilassati e guida."
"Sì, signore."
La mia mano si posa pesantemente sulla sua coscia sinistra, uno scatto e unimprecazione di dolore esce dalla sua bocca.
"Ti ho detto di stare zitta e quando dico zitta, vuol dire zitta! Parlerai quando ti dar il permesso per farlo."
Adesso che faccio, la porto a casa o andiamo al motel? A casa, decido, ho appena finito di costruire una nuova barra di sospensione e non vedo lora di collaudarla, forse sto correndo troppo, forse sarebbe meglio prima parlarne un po, forse ma non ho voglia di parlare adesso.

Sempre in silenzio, saliamo le scale ed entriamo nel mio appartamento, andiamo al piano di sopra nella mia mansardalaboratorio, la vista delle travi, delle corde e di tutti quegli strumenti costruiti con le mie mani mi mette tranquillità, mi fa proprio sentire in pace con me stesso e con il mondo che mi circonda. I timori, le paure, forse più mie che sue, scompaiono, e la mente elabora i sui piani in assoluta tranquillità in modo logico e automatico.
"Nella stanza a fianco cè un armadio, allinterno troverai degli indumenti di pelle nera, spogliati e indossali. Ti aspetto qui. Hai tre minuti di tempo, non un secondo di più non un secondo di meno."
Mi avvicino alla mia nuova barra di sospensione e controllo tutti i bulloni di giunzione, stacco la corda già predisposta dalla parete. Accipicchia, mi stavo dimenticando le manette: mi sembra giusto usarle, visto che il mio nick fa un esplicito riferimento ad esse.
Sono tutto assorto nei miei preparativi quando la coda dellocchio percepisce unombra; mi volto leggermente e la vedo .splendida in quel costume di pelle nera che lascia alla mente la possibilità di immaginare le sue forme, il suo seno riempie il corpetto in pelle, le braccia lungo i fianchi, la testa leggermente reclinata in avanti in attesa forse immagina cosa succederà forse lo spera .o forse ne ha timore, in fondo sono uno . sconosciuto.
Il suo corpo vibra. Me ne accorgo, mi avvicino, dolcemente le alzo la testa e, accarezzandole la nuca, le do un piccolo bacio sulla fronte, per dimostrarle che non deve temere, che pu fidarsi e che non le succederà nulla di male.
"Grazie, signore."
Il suo ringraziamento mi riempie di gioia, anche senza parlare, anche senza esserci spiegati ci siamo intesi .le nostre menti sono in sintonia ed entrambi abbiamo capito che quellincontro sarà solo linizio di un lungo rapporto


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Autore: Xsolitariox Invia un messaggio
Postato in data: 29/10/2011 17:48:17
Giudizio personale:
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