i racconti erotici di desiderya

Miriam al supermarket

Autore: Littleoverzero
Giudizio:
Letture: 1724
Commenti: 7
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
Miriam al supermarket ci va sempre malvolentieri: anche stamattina sbuffa e spinge il carrello in mezzo alla calca del sabato cercando di concentrarsi sulle scatolette di tonno:

"Dio ma perchè fanno le confezioni così complicate? saranno meglio 4 scatole da 80 grammi o 3 da 120 o 2 da 180 o una sola da 250 o...?? Ahh, sto impazzendo!"

Intanto pensa che marito e figli sono a casa a rigirarsi ancora nel letto, mentre lei da brava mammina casalinga deve badare a tutti.

"Niente tonno questa settimana!! Fanculo!"

Davanti ai surgelati il suo sguardo posato sui "4 salti in padella" dietro il vetro, con un cambio di piano mette lentamente a fuoco la sua figura riflessa nello sportello, che ora emerge piano piano. Per un attimo, istintivamente un pensiero di fastidio le rimbalza dal vetro al cervello: ultimamente non si piaceva molto. Poi però Miriam nota il suo profilo e pensa che, in effetti, il vestitino a fiori con le spalline sottili la snellisce parecchio. Fa un mezzo giro mostrando il culo alla vetrina, facendo scorrere lo sguardo dalla schiena verso il basso e...



Una voce maschile la distoglie dai suoi pensieri:

"Buongiorno!"

"Oddio chiunque sia mi avrà visto mentre mostravo il culo ai surgelati??"

"Andrea!"

Il miglior sorriso che poteva permettersi il sabato mattina, per un attimo infonde un pò di luce al viso di Miriam.

"Stai scegliendo i surgelati o il vestito?" chiede lui ridendo e togliendosi dalle orecchie le cuffiette stereo.

Miriam sta cercando la risposta più spiritosa possibile quando si sente chiedere: "Allora come ti è andata ieri sera?"

"Guarda, sono uno zombi. I bambini erano sconvolti e hanno dormito malissimo e ... Io non so chi ha avuto per primo questa bella idea di organizzare le feste di compleanno dei figli da McDonald, ma se lo trovo... lo strozzo con le mie mani!"

Andrea sta ridendo ancora, e ripensa alla sera prima...



...



Anche per Andrea era diventata una specie di condanna: nell"universo frequentato da figli e genitori mediamente una volta al mese gli toccava accompagnare i bambini a qualche festa di compleanno. All"inizio non voleva crederci: "Ma se questi qua a 6 anni hanno già McDonald, quando ne avranno 12 vorranno affittare una discoteca. E a 18 che cosa gli devo organizzare, una festa in villa d"epoca con catering incorporato??"

Chissà perchè, mentre tutti gli altri bambini erano sempre accompagnati dalle mamme, in casa sua questo compito toccava sempre a lui: sua moglie detestava quelle circostanze. Poi però prese la cosa con filosofia e come un"ennesima occasione per praticare quello che era diventato il suo sport preferito: socializzare con tante deliziose mammine.

Mentre i bambini si scalmanavano allo spasimo in mezzo a scivoli, tubi di gomma, palline colorate, uscendone sempre sudati peggio che in palestra, Andrea conversava amabilmente scoprendosi di volta in volta simpatico, malizioso, piacente, decisamente a suo agio.

Dove voleva arrivare? A farsi una bella scopata con qualche mogliettina frustrata? Non lo sapeva e non si poneva limiti, ma il gioco gli piaceva e... giocava.



Come tutte le altre volte, anche quella sera l"argomento preferito del piccolo capannello di genitori erano, indovina un pò, i figli. Ma ad un certo punto Andrea colse un attimo di luce diversa negli occhi nocciola di Miriam.

"Ma si, diamoci al vizio! Usciamo a fumarci almeno una sigaretta..." disse lei di colpo gettando in un angolo il bicchiere di carta ormai vuoto. "qui più che cocacola non si beve..."

I capelli corti, il sorriso ampio, un corpo ancora in grado di suscitare emozioni, Andrea la seguì fuori dal locale ed entrò subito in confidenza. "Questi bambini mi stanno prosciugando. dedichi loro tutto quanto per anni e poi ti ritrovi a non sapere più parlare di altro..." E portando la sigaretta alle labbra Miriam chiuse gli occhi. Andrea capì che Miriam aveva solo bisogno di sfogarsi, essere ascoltata e, un pochino... "coccolata". Dopo una ventina di minuti, un"altra sigaretta, una serie di battutine maliziosette e di piccole confessioni reciproche sussurrate quando erano sorprendentemente vicini, Andrea si chiese se quel gioco non stesse andando oltre le aspettative di entrambi...

Ma in quel momento qualcosa che grattava dietro il vetro li distolse dal quel piccolo improvvisato flirt: i bambini sudatissimi li reclamavano. Era l"odiatissimo momento del taglio della torta.



...



Dal carrello di Miriam già strapieno una scatola scivola in terra e il rumore improvviso li fa sussultare entrambi. Miriam si china per prima per raccogliere i corn flakes e nel farlo si accorge benissimo che gli occhi di Andrea non possono fare a meno di insinuarsi nella scollatura per sbirciare il reggiseno e frugare quanto racchiude.

"E se ieri sera mi fossi esposta un po troppo con lui? In fondo non lo conosco gran che. Chissà che avrà pensato!" Ma il ricordo della conversazione della sera prima stava producendo comunque un sottile piacere. Era tanto tempo che non si sedeva a parlare di sè con qualcuno... Le aveva fatto proprio bene! E se quel qualcuno era pure affascinante, beh che male c"era? E se lui l"avesse, che so, baciata? Come avrebbe reagito? Miriam trattiene così un attimo l"idea dentro di se mentre rimette a posto la scatola e poi osserva Andrea con un sorriso birichino.



L"incrocio degli sguardi e poi un solo impercettibile attimo di incertezza durante il quale entrambi cercano la battuta migliore. Poi : "Sono d"accordo! tu lo strozzi e io lo appendo!" dice Andrea. Ma che fa? si rimette le cuffiette? "Beh, allora ... Ciao e ... Buona domenica!" Miriam sorride e ricambiando il saluto sente un tonfo provenire dal carrello che la riporta definitivamente alla realtà: "Cornflakes del cazzo!!"



Dopo una decina di minuti Miriam, che non ha saputo resistere al richiamo del tonno, si avvia pigramente verso la cassa con un paio di confezioni 80X3 sopra il mucchio. Una volta in fila si accorge che nella coda parallela c"è di nuovo Andrea. Non dice nulla anche perchè lui non può sentirla... Ma l"ha notata e ha sorriso. Man mano che procedono praticamente appaiati si ritrovano a imbustare gli acquisti assieme. "Non so come farò in tram con questi quattro borsoni..." dice distrattamente Andrea, e una lampadina birichina si accende come prima nel cervello di Miriam. "Ma sei venuto a fare la spesa in tram? sei fuori?... Ti posso accompagnare io se non ti crea problema...". "Sarebbe il massimo, grazie!" si sente rispondere e chissà perchè lo stesso sguardo che prima frugava nella scollatura ora lo sente di nuovo infilarsi esattamente nell"incavo fra le sue tette rotonde morbidamente appoggiate al bordo della cassa, mentre praticamente sdraiata cerca di afferrare sempre i maledetti cornflakes.



...



E ora?

Non aveva in mente particolari progetti o ideato mosse "strategiche", (... per fare cosa poi?) ma, mentre l"ascensore sta salendo verso il parcheggio, l"imbarazzo è già svanito per lasciare il posto alla dolce familiarità della sera prima. Incastrato tutto nel bagagliaio della station wagon, entrambi, seduti uno affianco all"altra, si muovono simmetricamente per allacciarsi la cintura di sicurezza e la distanza fra i loro sorrisi si riduce a pochi centimetri. "Meno male che ho preso la macchina di mio marito..."

Il profumo, il sorriso, gli occhi, spesso basta un attimo e...

Si stanno guardando negli occhi e Miriam sente di nuovo il bisogno di dire qualcosa di spiritoso mentre di nuovo sente il calore dello sguardo di Andrea scendere lungo il suo collo fino al reggiseno. Con gli occhi chiusi per una frazione di secondo il calore immaginato si trasforma in quello del ... suo respiro. Mi sta baciando sul collo!!!

Il brivido che la percorreva tutta non le permetteva di pensare e, rovesciando la testa all"indietro, stava afferrando la nuca di Andrea in modo da spingere la sua bocca sempre più giù, assaporando il calore di quelle labbra che sfioravano la sua pelle. Non aveva il coraggio di dire nulla per non spezzare quella magia, ma stava pensando dentro di sè "non smettere, non smettere ti prego!!".

Ora lui aveva raggiunto il bordo del reggiseno e lo stava scostando con un dito in modo da fare emergere il capezzolo oramai bello duro ed eccitato. Mentre lo lavorava con la lingua, la sua mano si era posata su una coscia e stava lentamente sollevando il lembo della gonna. La mano saliva, saliva, ora premendo, palpando, ora sfiorando e accarezzando e aveva oramai raggiunto il culo, giocherellando con il bordo degli slip.

"Però, ... fa sul serio, il maiale..." e per un momento Miriam era in bilico, come in equilibrio sulle sensazioni contrastanti che provava: pomiciare in macchina a quel modo con vent"anni di ritardo la faceva sentire decisamente ridicola, ma il calore di quella lingua sulla sua pelle la stava anche facendo sentire decisamente giovane e... porca!



Il pensiero emergendo si era trasformato in parole: "Fai sul serio eh?". Meno male che aveva tolto la parola maiale...

Andrea solleva la testa e la guarda negli occhi scoppiando a ridere. "Forse dovremmo smettere hai ragione...." Non che fosse imbarazzato, ma nei suoi occhi leggeva la stessa sensazione: "mi sento ridicolo" stava sicuramente pensando.

"Anzi scusami, ma ho sentito il tuo profumo così vicino che..." e si stava già scostando per ricomporsi sul sedile aggiustandosi la cintura. Mentre il viso di Andrea si allontanava, Miriam stava come precipitando dall"alto dell"equilibrio di poco prima,ma dalla parte sbagliata! No, non voleva fermarlo, aveva solo detto ... forse era ancora in tempo, forse poteva ritornare in cima e gettarsi giù dall"altra parte, dalla parte di quel calore, di quella lingua....

Allora senza dire nulla afferra di nuovo la nuca di Andrea e lo tira a sè baciandolo. Anzi, lo travolge con un bacio intenso assaporando il gusto della lingua intrecciata alla sua e nella foga del gesto si ritrova praticamente a cavalcioni sopra di lui. Ora gli stava sbottonando la camicia, mentre sentiva le sue mani che stavano palpando le tette. "Anch"io faccio sul serio..." stava ora dicendo, mentre uno sguardo torbido le illuminava il viso.

Ora si stava strofinando con voluttà sopra di lui e sentiva sotto i pantaloni qualcosa che cresceva là dentro, qualcosa che si stava accendendo di desiderio per lei, un desiderio che lei aveva saputo far sgorgare e che ora non voleva più che andasse via, voleva farlo crescere, aumentare...

L"esplosione di voglia aveva fatto dimenticare il sentirsi ridicola, e ora si sentiva donna, amante, porca, viva! Voleva essere padrona della situazione, e un modo per farlo era...

Con decisione scende da sopra di lui e incomincia a sbottonare la cintura, i pantaloni, tira giù la zip finchè lo tira fuori pulsante e caldo, lo accarezza, passa un dito sulla punta dove una goccia di voglia stava già spuntando. Si porta il dito alla bocca succhiandolo lentissimamente senza mai staccare gli occhi dai suoi. Era bello, dritto, lucido e durissimo.

L"odore del sesso le arrivava dritto nel cervello mentre si accostava con la bocca a quel cazzo completamente suo!

Lo prende in bocca dolcemente e lo spinge un pò in fondo poi lo estrae leccandolo piano. Non voleva perdersi neanche un secondo di quel piacere da tempo dimenticato. Andrea con la mano appoggiata sulla sua testa stava accompagnava il movimento. Neanche lui si stava perdendo un secondo di quelle sensazioni! La stava scopando in bocca!

Attorno a loro il parcheggio, le auto, il gas, i rumori delle gomme che stridono stavano continuando come niente fosse, ma nello stesso tempo non c"eràno più. Erano sulla riva di una bianca spiaggia tropicale, nudi sotto il sole e Miriam si stava gustando il sapore del cazzo più dolce e potente che avesse mai provato.

Apre gli occhi, la spiaggia scompare e quando Andrea, sollevandole dolcemente la testa, estrae l"uccello dalla bocca, ma continua a menarselo, Miriam capisce che sta arrivando in fondo. Miriam apre la bocca e asseconda il movimento facendo sbattere la punta sulla lingua e sulle labbra, mentre lo guarda negli occhi da sotto un ciuffo di capelli scomposto. Il suono del suo respiro e i rumori di strofinamento ora si fondevano in una strana musica e Miriam capiva che anche lei stava per godere... Non era solo cercare di procurare piacere all"altro, ma era come se l"attesa di quell"orgasmo che stava arrivando fosse parte del suo, quella sborrata era dedicata a lei, era solo per lei, l"aveva voluta lei e...

Quella sensazione era così intensa che sentiva salire il proprio orgasmo in parallelo a quello di Andrea: infatti proprio un attimo prima della generosa sborrata, Miriam riaffonda la bocca sulla cappella e si ritrova a gustare il sapore dolceamaro di quel succo meraviglioso, sgorgato in due o tre fiotti violenti, proprio nello stesso istante in cui un brivido la percorre tutta e si scarica umido là in mezzo alle cosce, macchiando le mutandine.

E mentre in parte ingoiava e in parte ripuliva per bene a leccatine tutto il cazzo ancora duro pensava: "Non mi era mai piaciuto venire al supermarket... ma sto cambiando idea!"





giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI


I vostri commenti su questo racconto
Autore: Joseph62 Invia un messaggio
Postato in data: 10/10/2015 17:36:26
Giudizio personale:
Anke io odio i supemercati e la spesa in genere......... ma alla luce di quanto raccontato penso proprio che ci farò un pensierino...........

Autore: Murad Invia un messaggio
Postato in data: 29/10/2007 22:18:30
Giudizio personale:
Carino. Davvero!

Autore: Actarus66 Invia un messaggio
Postato in data: 29/10/2007 18:21:08
Giudizio personale:
Molto bello!! Ben scritto, mai volgare e soprattutto con l\'attenzione rivolta a ciò che succede nella testa...

Autore: Sestosenso_ Invia un messaggio
Postato in data: 29/10/2007 12:43:40
Giudizio personale:
Complimenti, scrivi molto bene! :) E la situazione che ci descrivi è decisamente..... intrigante! Da oggi andrò al supermercato con un diverso spirito.... ;)

Autore: Elgolea Invia un messaggio
Postato in data: 21/08/2007 14:14:12
Giudizio personale:
davvero carino....

Autore: Ildjvoluttuoso Invia un messaggio
Postato in data: 20/08/2007 22:39:34
Giudizio personale:
particolareggiato e raffinatamente erotico

Autore: DrakEva Invia un messaggio
Postato in data: 20/08/2007 20:22:49
Giudizio personale:
Bellissimo, veramente coinvolgente come lettura.
Grande.

Rileggi questo racconto Esprimi un giudizio su questo racconto Leggi gli altri racconti

Webcam Dal Vivo!