i racconti erotici di desiderya

Mia cugina mi presenta un suo amico

Autore: OUT_OF_CONTROL
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La sera del 23 Dicembre 2005, io ed il mio ragazzo, eravamo invitati al compleanno di mia cugina Maria Concetta (nome abbastanza meridionale, come il padre, a volte mi chiedo, se è più cugina del mio ragazzo (pure lui meridionale), che mia, io che sono emiliano romagnolo.

Non è che con i meridionali, io ce l'abbia, anzi, altrimenti non avrei scelto il mio Pasquale, come uomo della mia vita., lui è di Gravina in Puglia (Bari), e ci siamo conosciuti nei militari.

Poi ci eravamo persi di vista, e per 7-8 mesi non ebbi più nessuna sua notizia, per poi ritrovarci, e da quel giorno non ci eravamo mai lasciati.

Pasquale è il tipico ragazzo geloso. A me può andare bene, perché secondo me la gelosia in un rapporto ci vuole, ma fino ad un certo punto.

Un difetto di Pasquale, è quello che quando va al gabinetto, lascia sempre la tavoletta del water alzata. Non lo sopporto.

Un suo pregio? Tanti, ma il primo di tutti, essere sempre allegro, sa come tirarmi su il morale quando sono a pezzi, e per questo ringrazio chiunque me lo abbia fatto incontrare.

All'inizio la mia famiglia non ha accolto tanto bene la notizia della mia omosessualità, poi dopo qualche periodo vedendo che gli era passata, ho deciso di fargli conoscere il mio ragazzo, e da quel giorno Pasquale viveva a casa con noi, all'unico patto di non fare mai sesso in presenza dei miei genitori in casa, ed o in presenza di ospiti.

E questo a noi ci andava bene.

Pasquale che studia all'università, mi raggiungeva a casa il giovedì sera, per poi andarsene il lunedì mattino.

Dal 19 Dicembre 2005, fino al 7 gennaio 2006, Pasquale è rimasto fisso a casa mia, per la mia gioia.

Alle 22.00 ci presentiamo io ed il mio ragazzo a casa di mia cugina, non vi era bisogno di fare tanta strada, bastava girare l'angolo, quindi da Viale Giuseppe Verdi, svoltare a destra in Vicolo Busseto.

Mia cugina abbracciò me, ed il mio ragazzo, ed assieme gli porgemmo il regalo.

Come al solito eravamo gli ultimi ad arrivare e facendolo presente a mia cugina, io ed il mio ragazzo ci accomodammo in soggiorno assieme ad altri amici che gia più o meno conoscevo.

Riconobbi tra i tanti Lello, Carola, Benedetta, Giosuè, Francesco, Vittoria, Gianni, Alberto, Ivana, e Marco.

Alcuni non li conoscevo, ed in particolare ce ne era uno che appena lo vidi, sentivo il mio (attrezzo) sbattere nei pantaloni come per dire : "Che cazzo aspetti fammi uscire!"

Per fortuna che mia cugina sà della mia voglia di conoscere sempre tanti nuovi amici, e cosi mi fece fare assieme a lei un giro di presentazione, mentre Pasquale parlava con l'unica persona che conosceva Benedetta, e cosi gli dissi : "Pasquale vado a conoscere gli altri !"

Gli amici e le amiche di mia cugina non sanno della mia omosessualità, lo sa solo Ivan, che quella sera non era presente.

Lasciato Pasquale a parlare appunto con Benedetta, Concy , come la chiamo io mi fece conoscere gli altri suoi amici .

E cosi ecco gli altri nomi : Domenico, Carla, Luigi, Claudia, Nicola, Anna, Edoardo, Tiziana, Massimo, Stefania e per finire quello che mi aveva fatto venire il cazzo dritto Gaetano.

Non strinsi la mano a tutti, dico a pochi, tra i quali mi pare di ricordare Tiziana, e Anna, e poi naturalmente a Gaetano. Concy mi presentò a lui dicendo : " Lui è Alessandro il mio cugino sapiente !"

Do un pugno scherzoso a Concy sul braccio dicendo a Gaetano : "Non ci credere dici un sacco di boiate.!"

"Che male c'è a sapere un po' di cose !" - disse col bicchiere di birra in mano.

"No, no, boh, non saprei.!" - dissi visibilmente eccitato.

Era vestito con una camicia nera abbottonata solo in fondo, e faceva intravedere il suo petto, un pochino villoso, poi de jeans neri, e degli stivali color nero. Era tutto nero.

Comunque mi ristrinse la mano e mi disse : "Piacere d'averti conosciuto!", e poi prosegui scusandosi con me, il discorso con i suoi amici.

Tornai dal mio Pasquale un po' deluso, ma cercai di non farglielo notare più di tanto, sedendomi accanto a lui sul divano. Era rimasto solo, Benedetta l'aveva lasciato andando a parlare con altri.

Allora io gli dissi : "Che noia mortale, pensavo fosse più divertente questa festa !" - dissi con gli occhi che giravano in qua e in la, per cercare di focalizzare Gaetano anche solo con gli occhi.

"Ale, cosa guardi ?" - mi disse il mio amore.

"Ma guardo in giro per vedere dove è mia cugina !" - gli dissi

Ci alziamo, stiamo per uscire dal soggiorno, quando una voce disse sopra la musica.

"Ragazzi spegnete la radio qualche secondo, debbo dire una cosa a tutti!" - disse una voce che non ricordo come si chiami.

E cosi tornai a posto assieme a Pasquale, e la voce continuò a parlare prima di aspettare il silenzio.

"Anche se controvoglia, abbiamo convinto il nostro caro amico a fare uno spogliarello per Concy, ed ora spegnete le luci perché arriva Olaop.

"Ecchecazzo, accendete le luci voglio vedere chi è !" - dissi io a bassa voce, facendomi però sentire da Pasquale, che però non disse nulla.

Mi guardo in giro, ma vedo solo ombre di persone.

Sta arrivando una sedia, e poi una musica la musica è quella di Full Monty. Ed ecco che entra la persona che faceva lo spogliarello, e non ci potevo credere, non potevo credere ai miei occhi, era Gaetano.

Si sedette sulla sedia, e comincio a slacciarsi i laccetti degli stivali, io volevo alzarmi per andarlo ad aiutare, ma non so come mai, ma riuscii a trattenermi, forse per non far capire a tutti la mia omosessualità, anche se quella sera avrei voluto raccontarla a tutti i presenti.

Tolti gli stivali, Gaetano si toglie anche i calzini, ma con più sveltezza degli stivali.

Si alza, e si sbottona la camicia nera, facendo vedere tutto il suo petto, normale, non scolpito, con una piccola chioma di peli sul petto e sui capezzoli. "Ammazza che schifo che fa quel ragazzo!" - disse Pasquale facendosi sentire da altre persone.

Io allora lo guardo : "Pasquale, ehi calmati !", poi distolgo immediatamente lo sguardo dal mio ragazzo, che odia i pelosi, e ritorno a guardare Gaetano, che si stava accarezzando il petto, poi si sbottona i jeans, si slaccia la cinghia, si siede, e alzando leggermente il culo, si toglie anche i jeans. Ed ecco li la voce di due o tre ragazze : " Olaop, faccelo vedere !"

Guardavo male quelle ragazze, e Gaetano spense la musica dice : " Lo spettacolo è finito.!", prende le sue robe e va nella stanza accanto a ricomporsi. !"

A quel punto io e Pasquale, facciamo per andarcene, quando però mi scordai di salutare mia cugina, così mentre Pasquale scendeva le scale, io tornai velocemente in soggiorno per cercare mia cugina per scusarmi di non averla salutata.

Entro nel cucinotto, immaginando di poterla trovare lì, e quindi non busso.

Invece nel cucinotto c'era Gaetano, che si stava infilando la camicia, ed io visibilmente arrossito dico senza guardarlo in faccia : "Ops..scusa, pensavo di fosse Maria Concetta!"

E faccio per andarmene.

"Vieni qui un'attimo, mi aiuti ad abbottonarmi questi due bottoni che sono davvero bastardi dentro!".

Anche se tanto emozionato, entro in cucina, lui si alza dalla sedia dove era seduto, e si appoggia con il culo al bordo del tavolo.

"Sai ho fatto una fatica ad allacciarmela prima di venire qui!" - disse lui

"Questi sono i regali trabocchetto di mia cugina ci scommetto!" - dissi io

"Ammazza allora ha ragione lei sei proprio sapiente!" - disse lui ridendo.

Abbottonatagli la camicia, senza troppa fatica, lo saluto scusandomi ancora di essere penetrato nel cucinotto senza bussare.

"Aspetta, perché scappi via così, hai fretta?" - disse lui

"Si beh ho sonno, e poi debbo accompagnare Pasquale mio cugino a casa!" - dissi io.

"Ma è cugino anche di Maria Concetta?" - disse lui

"No, no.!" - dissi io pochi secondi dopo per dare tempo alla mia testa di inventarmi una storiella, spiegandogli che lui era figlio della sorella di mia mamma.

Torno giù per le scale, ma Gaetano scendendo velocemente mi blocca il braccio, girandomi, ed abbracciandomi : " Sai sono stato davvero felice di averti conosciuto!"

Non sapevo più cosa fare, ero abbracciato a lui e lui non si staccava più da me, cosa potevo fare? Lo ringrazio delle parole dolci.

Scendo altri gradini e poi lui mi richiama nuovamente : "No così non va, aspetta, debbo dirtelo !"

"Dirmi cosa?" - dico io

Lui non dice nulla, mi guarda con i suoi occhi color nero e si avvicina a me, non ci vedo più, resto immobile e lui mi bacia, mi bacia cosi intensamente, che stavo per perdere l'equilibro e ruzzolarmi giù per gli ultimi 4 gradini rimasti. Lui mi prende al volo e mi dice : "Vorrei proseguire questa serata se non ti dispiace !" - disse mettendo una mano nella tasca della camicia per poi porgermi il suo bigliettino da visita.

"Se ti va vieni quando vuoi al secondo indirizzo, che è l'indirizzo dell'ufficio, mi raccomando, il primo è quello di casa mia e c'è il mio ragazzo. Quando vuoi, io sono li tutti i giorni anche il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 20.00.!"

Lo sorrido, ed io invece gli do un bacio sulla guancia destra all'altezza della bocca : "Cerchiamo di non correre troppo, anch'io ho il ragazzo, ed è giù che mi aspetta"

Ed a casa, nel bagno mi masturbai velocemente pensando a Gaetano, ed una violenta scarica di sperma scese sul bidè.

Mi apprestai a pulirlo.

Mi lavai.

Andai a letto, baciando anche se controvoglia Pasquale.

Non sapevo più cosa fare.

I giorni passavano, ed io non sapevo cosa fare, non sapevo se proseguire o no il rapporto con Pasquale, od uscire ed andare tra le braccia di Gaetano, che mi stava aspettando a braccia aperte.

Ero cosi sconvolto, che per due settimane, non feci più l'amore con Pasquale, trovando le scuse più banali, ho mal di testa, ho mal di schiena, ho mal di denti, ho una riunione.

Pasquale ci restava male, e quando dicevo una riunione andavo invece al bar e cercavo di rincasare il più tardi possibile, trovando cosi Pasquale addormentato.

Un pomeriggio che Pasquale non era presente a casa e i miei genitori erano via per lavoro (sarebbe tornati la mattina successiva), passeggiando per le vie del paese, incontro Gaetano, e li perdo la testa e gli corro incontro gettandogli le braccia attorno al collo : " Gaetano, io ti amo!" - gli dissi nell'orecchio.

"Sshh, non qui!" - disse lui.

Cosi essendo lui a piedi, ci dirigiamo a casa mia che è la più vicina.

Ed arrivati a casa mia, chiudendoci la porta dietro le spalle ci guardiamo e ci abbracciamo e Gaetano disse : "Sapevo che prima o poi saresti venuto da me, ti avevo visto da quella sera, da come mi guardavi quando mi spogliavo per tua cugina!"

Assieme entrammo nella mia camera da letto dicendo : " Non ce la faccio più ti voglio ora, ti voglio subito!"

Non feci nemmeno tempo a finire la frase che Gaetano aveva già infilato la lingua dentro la mia bocca.

Era una sensazionale davvero piacevole e goduriosa, non avevo mai fatto sesso con nessun'altro, Pasquale è stato il mio primo ragazzo, e quindi avevo baciato solo lui.

Solo lui, tranne naturalmente quella sera al compleanno di mia cugina dove persi la testa per Gaetano.

E mentre ci spogliavamo, Gaetano mi raccontava di lui, e del rapporto disastroso che stava vivendo col suo ragazzo, per colpa della gelosia di Anselmo, il suo ragazzo appunto.

Allora io risi.

Lui però disse : "Non c'è nulla da ridere, quando si incazza per niente è davvero uno stronzo.!"

Continuo a ridere dicendo : "Adesso penserai che dico delle stronzate, ma anche Pasquale è geloso, dovremmo farli incontrare !"

Quando tutti e due eravamo nudi, Gaetano si alzò dal letto, ed con ancora indosso i boxer color azzurro, noto che aveva tatuato sulla schiena nel lato destro una biscia.

"Come mai questa biscia?" - dico io

"Ma è un tatuaggio che ho da ormai 10 anni." - dice lui

Chiesi solo in quel momento quanti anni avesse, e mi disse cosi che aveva l'età di mia cugina, quindi ben 8 in più di me.

Mi disse anche però che ne mia cugina ne tutti i suoi amici sapevano della sua omosessualità, e che avrebbe voluto tenerla nascosta per tutto il tempo possibile ed inimmaginabile.

Mi alzò prendendomi per mano, e ritornò a baciarmi dicendo : "Vorrei sempre restare appiccicato alla tua bocca, sa di menta, e a me la menta piace da impazzire."

Gli dissi che avevo il dentifricio a sapore di menta, e che mi ero lavato i denti prima di uscire di casa, per quello si sentiva ancora abbastanza.

Lo prendo, me lo giro, lo spingo sopra il letto e gli salto addosso, dandogli ancora baci sulla bocca, ma poi scendendo sul mento e comincio a dargli teneri morsetti che lo fanno eccitare.

Passo però subito al suo uccello, non ce la facevo più, volevo vederlo, vedevo che premeva contro i boxer che voleva uscire e cosi lo vidi per la prima volta bello lungo, non so quanto e non glielo chiesi mai, perché non mi vanto mai con le persone di quanto lungo c'abbiano il cazzo le persone.

Lo prendo per mano e me lo sbatto violentemente sulla faccia. Comincio a sbattermi la cappella sulle guance, sul mento, poi avvicino il labbro e prima di metterlo in bocca ci metto sopra un po di saliva,e poi lo metto dentro. Piano piano per gustare il sapore di un altro uccello.

Tenendolo in bocca sento Gaetano fischiettare, poi mugolare dal piacere, e mentre io andavo sempre più svelto lui mi dice : "Poffarbacco come sei bravo!"

Non lo ascolto perché stavo ansimando anche io di piacere e cosi togliendo solo per pochi secondi il pene dalla mia bocca, mi tolgo i boxer, e poi mi rimetto a succhiare il suo cazzo.

Ma Gaetano non me lo fece tenere ancora in bocca per molto tempo, cosi appena sentito che stava per venire disse : "Basta ti prego!", ma purtroppo anche se avevo tolto dalla bocca il suo cazzo, la sborra non ne volle sapere di restare dentro Gaetano, ed uscii, e mi scaricò il suo sperma, sul mento, facendo scegliere tante goccioline sul collo e sul petto.

Mentre ancora gemeva per la sborra che continuava ad uscire, dissi a Gaetano : "Scusa ma è stato più forte di me!"

"No non è tua la colpa è la mia che non riesco mai a trattenerla per tanto tempo!"

Ripresosi dall'uscita di sperma, mi inginocchio sul letto, mi infilo il profilattico, e alzo le gambe di Gaetano per poter entrare dentro al suo culo.

Entro dentro piano piano, ma siccome quella posizione non è mai stata il mio forte, decido di metterlo a pecorina.

E cosi entro dentro nuovamente e Gaetano dice : "Bravo così, sempre più svelto!"

Andando sempre più svelto mi viene anche a me da ansimare di piacere e in un paio di minuti vengo sulla schiena di Gaetano.

Ci abbracciando stendendoci sul letto sopra le coperte. Ci baciamo. Gaetano appoggia il cuscino sullo schienale del letto. Accende una sigaretta, mentre io gli bacio il petto.

"Credo lascerò il mio ragazzo!" - dissi io

"Hai ragione, non sembra giusto tradirlo così, anche io lo lascerò !"

Fu difficile lasciare Pasquale, anche perché stetti con lui più di un mese prima di rivelargli il tradimento. Pasquale lasciò casa mia.

Ora io e Gaetano continuiamo ad essere innamorati, ma non viviamo assieme, anche lui ha lasciato il suo ragazzo, ma stavolta io e Gaetano viviamo il nostro amore in incognita, e forse per tutti e due è meglio così.



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