i racconti erotici di desiderya

Memorie di una trav - 5° parte - l'architetto


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Quasi ogni sera andavo nel mio ufficio vicino a casa per giocare con il mio guardaroba intimo femminile. Mi limitavo ad indossare autoreggenti e perizoma e poi mi collegavo in rete e chattavo sulle messaggerie erotiche. Fin dall'inizio utilizzavo lo pseudo "oraltrav" perchè rifletteva ciò che più amavo fare (la fellatio) e quello che ancora non mi sentivo pronta di subire: la pentrazione anale. Ciò nonostante non avevo problemi a socializzare ed a trovare tanti pretendenti che mi offrivano le loro verghe da sbocchinare. Erano anche troppi e non mi sarebbero bastati i giorni dell'anno per soddisfarli tutti, almeno che non avessi deciso di dedicarmi solo all'arte della fellatio, cosa che tutto sommato non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto, ma dovevo pur anche lavorare. Fantasticare di fare pompini era la cosa che più eccitava la mia mente di trav. L'idea di prostrarmi in ginocchio davanti ad un maschio con le gambe pelose e muscolose e di abbassargli lentamente gli slip, facendo scattare fuori il suo sesso semi-turgido e desideroso delle mie attenzioni mi procurava una raffica di stimoli elettrizzanti a tutte le terminazioni nervose del mio corpo.

Avevo così tanta voglia di mettermi alla prova con diversi falli nell'arte della fellatio che davo appuntamento pressochè a tutti quelli che mi scrivevano e che erano decisi ad incontrarmi. Molti si limitavano a segarsi chattando con me e alla fine quelli che realmente erano decisi a incontri veri non erano poi tanti. Inoltre c'era anche la complicazione di doversi accordare sulla serata giusta perchè diversi erano sposati e dovevano trovare la scusante con la moglie.

Iniziò così un periodo di conoscenza e apprendimento del pompino che mi avrebbe trasformato in una perfetta bocca del piacere. Avevo mediamente 2-3 visite alla settimana e quasi sempre persone diverse. Avevo voglia di conoscere e sperimentare la tecnica e quindi ritenevo che fosse meglio provare quanti più falli possibili piuttosto che operarsi sempre sullo stesso. Ero convinta che ogni pene fosse un essere vivente diverso con reazioni ed esigenze anche opposte. La pratica mi diede ragione e scoprii così un fantastico universo.

Quando parlo di maschi parlo sempre dei loro falli perchè è l'unica parte del corpo, oltre al cervello, che mi interessa. E' l'unica che realmente smuove le mie fantasie trav e che mi fa eccitare e sentir donna.

Ho scoperto un mondo variopinto fatto di forme, colori, sfumature...

(il racocnto continua)


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