i racconti erotici di desiderya

Lo zio

Autore: Boyxdads
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Sono Andrea, avevo 18 anni ed ero già un bel ragazzo, corpo scolpito dai vari sport che praticavo, viso molto innocente con belle labbra carnose e soprattutto un culo da sballo che faceva invidia anche alle donne più belle! Una cosa che notavo spesso era il modo in cui mi guardavano i maschi, specialmente quelli maturi e sposati. Tra questi c’era il fratello di mia madre, mio zio Antonio, un bellissimo 48 enne, alto e molto possente, con una bella pancetta tipica dei padri di famiglia di quell’età, brizzolato, scuro, pelosissimo e con delle mani molto grandi e callose… faceva il meccanico. Quando andavamo a casa sua e lo andavo a salutare dandogli il bacio sulle guance non potevo fare a meno di sentire il suo bellissimo odore: un misto tra “odore di officina”, sudore muschiato e dopobarba, insomma un odore da sballo. Andavo spesso a casa dello zio, perché i suoi 5 figli, 4 maschi e una femmina, cioè i miei cugini, erano in qualche modo miei coetanei, andavano dai 14 ai 25 anni. Lui aveva l’hobby della pesca, che a me non è mai piaciuto. Vi andava spesso con i suoi due figli gemelli di 18 anni. Un giorno i miei due cugini mi chiesero se volevo andare a pesca con loro e il padre, dissi di si, senza pensare a quello che sarebbe accaduto di lì a poco. Saremmo andati a pesca la domenica mattina molto presto, allora decisi di passare tutto il week end da loro. Il venerdì sera mia madre mi accompagnò a casa degli zii e mi disse di comportarmi bene. Io la rassicurai: “cosa vuoi che combini?”. –“Quando sei coi tuoi cugini fate disperare lo zio e la zia”. Mia madre si raccomando con lo zio di darmele se mi fossi comportato male. Detto fatto, la sera prima di andare a dormire, io dormivo nella stanza coi gemelli, cominciammo tutti e tre a fare la lotta coi cuscini. Entrò la zia urlando e sbraitando, improvvisamente arrivò lo zio con un bastone di legno…. I gemelli scapparono fuori dalla stanza, io fui bloccato dallo zio che per tutta risposta mi abbassò pantaloncini e mutande e cominciò a sculacciarmi, mentre la zia inseguiva i gemelli col bastone…. Il tutto era però intriso di allegria, si rideva. Notai una cosa strana, lo zio mentre mi sculacciava era come se mi palpasse il culo e, dato che stavo con la pancia sulle sue ginocchia, non potei fare a meno di notare qualcosa di veramente grosso e duro che mi spingeva sul petto. La cosa finì lì, andammo a letto tutti quanti. Il sabato mattina passò velocemente, lo zio a lavoro, il sabato lavorava fino a pranzo, la zia a fare la spesa e noi a casa a giocare, la scuola era finita, quindi davamo sfogo a tutte la nostra voglia di divertirci. Io, i gemelli e l’altro fratello 14enne giocavamo a calcio nel cortile del palazzo. La sorella 20 enne e il fratello di 25 erano fuori città con degli amici, quindi a pranzo eravamo noi 4 ragazzi, la zia e lo zio. Dopo pranzo la zia accompagnò mio cugino 14enne ad una festa di compleanno, lo zio andò in camera sua a riposarsi e io e i gemelli andammo a giocare nel cortile con gli altri ragazzi del palazzo. Durante la partita caddi e mi sbucciai il ginocchio, decisi allora di non giocare più e di salire a casa a medicarmi, mio cugino mi diede le chiavi e mi disse che loro restavano ancora a giocare. Aprii la porta e andai subito in bagno a prendere il cotone e l’alcool per disinfettarmi il ginocchio e mi sposati in cucina. Tornai in bagno per posare le cose che avevo preso, aprii la porta del bagno e vidi lo zio in piedi, con gli occhi chiusi, come chi si è appena alzato, con il cazzo in mano che pisciava. Uscii immediatamente chiedendo scusa. Mi rispose che potevo entrare e di non vergognarmi. Si era già ricomposto e tornò a letto. Entrai in bagno e notai che non aveva tirato lo sciacquone, il bordo era tutto gocciolato e cominciai a leccarlo gustando il piscio di mio zio, poi infilai le dita nell’acqua del water giallissima per via della pipì che era stata appena depositata, era ancora calda e mi piacque leccarmi le dita. La porta era socchiusa, ma ebbi l’impressione che dietro ci fosse qualcuno, mi alzai, ero in ginocchio davanti al wc, e andai subito ad aprire la porta: nessuno. Uscii, lo zio non era a letto, lo vidi al balcone che fumava, mi chiamò chiedendomi cosa mi fossi fatto al ginocchio. Io risposi che era una cosa da nulla. Mi chiese di fargli vedere, constatò che era solo un graffio, mi diede una pacca sul culo e mi disse di andare a fare merenda, ma di non bere il succo di frutta perché già lo avevo bevuto. Cazzo! Lo zio mi ha visto allora che leccavo il suo piscio! Poi disse che il giorno prima ne avevo bevuto tanto e la mamma gli aveva detto di non farmi ingozzare di succo di frutta. Meno male! Ho avuto paura che mi avesse visto! La sera a cena siamo tutti, tranne i due cugini più grandi che sarebbero rientrati la domenica sera. Dopo cena dovevamo preparare l’occorrente per pescare, saremmo partiti la mattina molto presto. Tutto pronto, ma i gemelli non stanno bene, la zia prende il termometro, hanno entrambi la febbre. –“Avete visto, tutto il pomeriggio a giocare in cortile e avete preso fresco”. Misurò la temperatura anche a me, ma io ero a posto. Andai a dormire nella stanza vuota di mia cugina per evitare di prendere l’influenza anche io. I gemelli erano dispiaciuti perché non si poteva andare a pesca, una volta che mi avevano invitato. Allora lo zio disse: “andremo lo stesso io e Andrea, ci divertiremo lo stesso, che ne dici Andrea, ti va?”. E io risposi: “si, certo, portiamo Luca con noi (il 14enne)”, che immediatamente mi rispose che non se ne parlava nemmeno, lui odiava la pesca. Tutti a nanna. Lo zio fece il giro delle stanze per dare la buonanotte, passò anche da me, che quella sera dormivo solo, mi diede un bacio sulla fronte e mi disse: “tranquillo, anche se non ci sono i gemelli, ti farò divertire lo stesso, vedrai, diventerai un vero amante della pesca se siamo io e te da soli”. La mattina alle 5 lo zio venne a svegliarmi, era già pronto, feci colazione, mi lavai, mi vestii e partimmo con la sua auto. Arrivati a destinazione salimmo sulla barca dello zio, non era molto grande, ma aveva una cabina chiusa dove ci si poteva anche dormire. Avviò il motore e andammo al largo, non c’era anima viva. –“Andrea guarda che sole meraviglioso, abbronziamoci un po’, poi dopo si pesca”. Lo zio tolse la maglietta e rimase a torso nudo. Aveva un corpo stupendo, dei pettorali belli grossi e ricoperti da una folta peluria nera con al centro dei bellissimi ed eccitanti peli bianchi, era molto abbronzato, le braccia grosse e possenti, le spalle larghe e muscolose e una bella pancetta anch’essa pelosa. Tolsi la maglietta anch’io. Lo zio allora si mise in piedi e abbassò i pantaloni dicendo che doveva pisciare e lo fece dirigendo il getto verso il mare, ma in maniera che lo potessi vedere. Lo guardavo estasiato. –“ Mia piccola troia, com’era ieri il sapore del mio piscio?”, disse, -“dovresti berlo direttamente dal mio cazzo”. Oddio, mi ha visto! –“Dai, Andrea, lo so che mi desideri, lo so da sempre. Quando mi saluti e annusi il mio odore, i tuoi occhi fissi sul mio pacco. Quando combini una marachella coi tuoi cugini, ti fai sempre prendere da me, perché godi quando ti sculaccio. Adesso però voglio farti godere per bene. Vieni qua!”. Mi butto in ginocchio davanti a lui. E’ un dio greco, a petto nudo, gli tolgo scarpe e calze e comincio a leccargli i piedi, puzzano un po’. –“So che ti piace il mio odore e stamattina non mi sono lavato apposta, annusa e lecca i miei piedi schiavo!”. Mi metto in piedi e gli lecco le ascelle che odorano fortemente, gli lecco i capezzoli ricoperti di peli, la pancia e infine comincio a leccargli e baciargli la cappella: è grossa e pulsante ed emana un forte odore di maschio, di piscio, non so spiegarlo, ma mi fa impazzire, ingoio tutto il cazzo, 24 cm di asta grossissima e nodosa, una vera opera d’arte. Faccio fatica a ingoiarla tutta, ma ci pensa lo zio che, contemporaneamente, spingendomi la testa verso il suo pube e con un colpo di reni mi infila tutto il suo cazzone fino alla gola, sto per vomitare, ma mi trattengo e lo accolgo. –“Brava la troia dello zio, ti piace… dimmi che ti piace”. Mi permette di uscire tutto quel cazzone dalla bocca e io: “Oh zio, sei il mio padrone, il mio dio, chiedimi quello che vuoi”. –“D’accordo amore dello zio, adesso devo pisciare e devi berlo tutto, senza farne cadere una goccia… capito?, altrimenti saranno guai”. Improvvisamente un caldo fiotto di liquido caldo e giallino mi colpisce il viso, la bocca è aperta e comincio a bere, ingoio, ingoio, è buonissima, è la piscia del mio zio-padrone, la bevo tutta, anche lo sgocciolare sulla cappella è preda della mia lingua vorace. –“Puttana, ne hai qualche goccia sul viso, non l’hai bevuta tutta, adesso sono guai per te!”. Mi mette carponi e comincia a sculacciarmi con le sue mani grandi e forti. D’improvviso una barca si accosta alla nostra. –“Antonio….”. Oddio chi è!, mi chiedo silenziosamente. Lo zio mi lascia lì per terra nudo, col culo rossissimo e si allontana andando verso la barca che si è accostata alla nostra. –“Amore dello zio, ho una sorpresa per te, sono venuti degli amici dello zio per farti divertire!”. Dietro di lui due uomini molto corpulenti. Uno è alto 1 e 70 e pesa almeno 100 Kg, ma non è grasso, piuttosto è una massa di muscoli, avrà più di 60 anni, è brizzolato, scuro e col viso segnato dal sole, si spoglia, è peloso e ha un cazzo sui 18 cm ma molto molto grosso, mi saluta: -“Ciao puttana, ora ti facciamo una bella festa ai tuoi buchini vergini, poi ci ringrazierai”. L’altro uomo è un 50 enne massiccio e pelato, peloso anche lui e con un cazzo lungo e largo, mi dice: -“La vedi, è tua, fammi vedere cosa sai fare”. Allora lo zio dice: -“Dai cominciamo la festa!”. Sono ancora carponi, lo zio comincia a leccarmi il buchetto e a lavorarmelo con le dita, comincio a gemere, ma non ne ho il tempo. Il 60 enne mi ficca tutto il cazzo in bocca, puzza di pesce marcio, mi viene un conato di vomito. –“Che c’è bello mio, vuoi che lo lavi?”. “Si, preferirei”. –“Ok, sarai accontentato”. Per tutta risposta comincia a pisciarmi in faccia, l’altro si unisce alla festa e comincia una bella doccia di urina che proviene da due bei cazzi maturi, bevo a più non posso. Lo zio nel frattempo continua con i suoi insulti: -“Dai troia, accontenta i miei amici, e avrai un bel premio alla fine”. D’un tratto sento la sua cappella che punta il mio buchetto vergine ma molto lubrificato e allargato dal suo gioco di dita. Lo sento spingere: “Zio, mi fa male”. Entra tutto di colpo, mi sento trafitto, scassato, aperto in due, mi esce un urlo: “aaaahmppf”. L’urlo è strozzato dal cazzo del 50 enne che mi entra tutto in gola e comincia a scoparmi la bocca. Il 60 enne, intanto fa adagiare lo zio sulla schiena e io continuo a cavalcare quel cazzone che mi da un piacere immenso. Stacco la mia bocca dal cazzo che sto letteralmente mangiando e dico: “Oh, zio, che bello, che bello avere il tuo cazzone nel culo”. –“Si nipotino mio, ma non è finita qui”. Il 60 enne mi inarca la schiena, sputa sul mio buco che divora il cazzone dello zio facendo su e giù e mi pianta anche il suo cazzone da dietro. Ho due cazzi in culo che mi stanno sventrando, urlo di piacere pur avendo un cazzone in bocca che mi massaggia l’ugola. Il 50 enne che mi sta scopando la bocca comincia a urlare: -“Dai troia succhia che ti sto sborrando in gola, bevi puttana, ingoia lurida troia”. E riversa una quantità inimmaginabile di sborra calda nella mia bocca, la assaporo, la bevo, la ingoio, nonostante la sborrata è ancora duro e allora dice che vuole scassarmi il culo. Lo zio e l’amico escono dal mio culo e fanno entrare il 50 enne che non è ancora sazio. Comincia a cavalcarmi. Lo zio e l’amico mi mettono i loro cazzi in bocca che hanno ancora il sapore del mio culo…… Il 60 enne mi sborra in faccia, ma io da vera troia raccolgo la sborra con la dita e la lecco, gli pulisco per bene la cappella. Il mio inculatore comincia a scopare più forte e sento che sta venendo, mi inonda il culo della sua sborra, ma quanta ne aveva nei coglioni! Continua a pompare e, all’improvviso sento qualcosa di molto più caldo che mi riempie le viscere. “Si, pisciami nel culo, siiiiiiiiiiiiiiiiii!”. Esce e dal culo comincia a colarmi liquido, ma non ha il tempo di fuoriuscire che lo zio mi ripianta il suo cazzone nel culo venendo copiosamente. Alla fine mi piscia pure lui in culo e continua a scoparmi. Il 60 enne che si stava facendo pulire la cappella, mi piscia direttamente nella gola e non devo neanche ingoiare, perché il piscio mi va direttamente nello stomaco. Lo zio esce dal culo, il 50 enne gli passa una coppa con la quale raccolgono il liquido che fuoriesce dal mio culo: un misto di sperma, piscio e umori del mio culo. -”Adesso troia, bevi tutto”. Ubbidisco senza battere ciglio: “Oh zio, che buono questo succo, non lo dirai alla mamma che ho fatto indigestione di succo di frutta vero?”. –“Tranquillo nipote mio, il succo di minchia non fa male, anzi”. Ci ricomponiamo. I due pescatori caricano del pesce sulla barca dello zio, ci salutano dandoci appuntamento per la prossima volta. Con lo zio torniamo a casa, vantandoci del pesce che abbiamo pescato. –“Andrea è stato bravissimo, ha pescato tre grossi pesci! E’ un pescatore provetto e d’ora in poi lo porterò sempre con me, dato che ai tuoi cugini non piace venire a pesca”. “Che bello”, disse uno dei gemelli, “ti ringraziamo Andrea, ci hai liberato da un supplizio, divertiti con papà”. Da quel giorno mi divertii tantissimo con lo zio. Tutte le volte che poteva mi portava con lui. Ogni tanto andavo da lui in officina e mi scopava per delle ore. Lo zio aveva tanti amici, tutti maturi, sposati, attivi e porci. Io divenni la troia-schiava del mio zietto e dei suoi amici, almeno due volte a settimana si organizzavano orge nelle quali io ero la schiava-passiva al centro delle attenzioni dello zio e di altri bei maschi che sfogavano su di me le loro voglie e io ero sempre ben felice di accontentarli……


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Voglia 123 Invia un messaggio
Postato in data: 01/06/2022 11:44:41
Giudizio personale:
Bravissimo...che bello succhiare tanti cazzi


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