i racconti erotici di desiderya

L'isolare

Autore: Coppiaverabella
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Ciao principessa, ci siamo appena videochiamati…non si vedeva un granchè ma…



Meglio che niente.



Tutto sommato hai ragione tu il nostro mondo inizia e finisce sempre sulle

sponde della nostra fantastica isola.



Quelli fortunati non saremo mai noi piuttosto gli isolani. Loro si che se la

passano bene... e quando hanno nostalgia l’uno dell’altra,



sull’isola è facile ritrovarsi subito.











L’altro giorno senza meta e con la scorta di un po’ di tempo sono stati

ancora insieme!



Stavolta lui la rapì e la portò con sé inerpicandosi per le ripide stradine

della loro misteriosa montagna.



Lei era felice e capì che, ogni volta di più, lo sarebbe diventata quando

lui l’avrebbe ancora tante volte rapita.



Chiacchierarono a lungo per la strada…non si trovava un posticino

tranquillo, il lavoro ,la stanchezza e la settimana ancora avvenire.



Si fermarono, pensarono di fare ancora due passi a piedi tra i boschi...ma

sembrava faticoso, e a volte pure pericoloso.



Troppe persone ancora in giro a quella ora!



Certo pensava tra sé e sé lui – l’estate è bella, il caldo, la natura

accogliente…- ma per tanti altri motivi era costretto a pensare all’inverno.

Si una stagione cupa ma proprio per questo è più semplice coglierne le

pieghe più recondite dove farsene nascondigli amorosi perfetti!



Chissà a cosa pensava lei in quei momenti?...



Che pensieri passassero per la sua mente non era dato sapere in

quell’istante ma era pur certo



che dopo un qualche periodo avrebbe certamente saputo tutto.



Lei era così… le sensazioni più profonde i desideri inconfessabili gliele

avrebbe confessati poi…uno dei tanti giorni avvenire.



Una domanda diretta e spiazzante e lei avrebbe cominciato a parlare di sé

delle sue più intime sensazioni come mai aveva fatto e



senza riconoscersi più in una sé stessa che sembrava non esistesse più.



Certo era cambiata.



Un’altra persona… continuava a fingere una vita solita ma…



era certa ormai!



Non era più quella di una volta!



Si abbracciarono così tanto che il tempo volò d’un sol colpo



Cominciò ad accendersi il desiderio in lui ma mai avrebbe osato chiedere

nulla!



Vero, ogni tanto sbirciava l’orologio…era tardi sembrava che non ci sarebbe

stato più il tempo per niente.



Nel suo intimo aspettava un cenno di lei…non sapeva davvero che fare.



Non è mai capitato che lei chiedesse a lui apertamente che lo desiderasse,

che facesse l’amore con lei.



Eppure a lui farebbe tanto piacere sentirselo dire forse per rassicurarlo in

questa situazione strana.



Lo sa, lei lo ama molto, ne è certo ma la vuole tutta anche la sua parte più

istintiva! Demolire definitivamente tutte le sue inibizioni.











Qualcosa successe…tardi si anzi di più.. corsero in macchina alla ricerca di

un angolino nascosto tra le foglie di complici alberi.



Tentarono più volte ma davvero difficile isolarsi sull’isola!



La voglia però era tanta e dichiarata ormai.



Ambedue qualcosa in quel poco tempo la volevano.



Nessuno era rassegnato a tornarsene senza prendere qualcosa dell’altro.



Fecero in fretta, si spogliarono a metà nella convinzione che solo qualche

carezza bastasse, ma non fu così.











Il tempo è sempre un maledetto tiranno.



Scorreva implacabile ricordando entrambe gli impegni successivi.















Tic tic tic tic…











La baciava…le tirò su l’abitino rosso, e le sue mani scorsero avidamente

sulle sue tornite gambe.



Pensò – avrei dovuto portarla qui prima –



Si certo però avrebbe pensato che si trattasse solo di sesso! No. Questo no!



Non è così, ma le piace, le piace così tanto che non riesce ormai a farla

scappare senza farne un pochino, e si tormenta



a sapere se anche per lei è così.











Tic tic tic tic…











Scivolava sulle anche, con quel bellissimo vestitino era possibile passare

sulla schiena…



ecco pensò.. il vestitino! Era stato un suo desiderio esaudito?mah chi può

dirlo-



Ma allora se lei era stata tanto sottile da ricordarsene e accontentarlo

avrebbe pure ricordato la promessa che



In quella stessa occasione lui gli fece al pozzo qualche giorno prima!?











Tic tic tic tic…











Sicuramente.



Così gli fece piacere pensare.



Cominciò a baciarla mentre la scopriva, lei cominciò a vibrare, e respirare

più velocemente.



Le sfilò gli slip e l’ebbe tutta nelle sue mani…continuò a baciarla sul

collo ma non gli slacciò il reggiseno. Chissà.



Le sue labbra scendevano sempre più fino a trovarla.



Emetteva un gemito soffocato di piacere ma non ci stava!



In quel modo da sola ripeteva –No!



Lo cercò… carezzandolo e lo baciò come lui baciava lei.



Era sicura di poterlo fare ormai ma l’impaccio era davvero troppo.



Lo spazio davvero angusto e godere ancora l’un dell’altra in questo modo

impossibile!











Tic tic tic tic…











- Vuoi fare l’amore?







Lei accenno…una gioia per lui e dimendicò di essere stato ancora una volta

lui a chiederglielo.



Si prepararono.



Lo voleva lei. E lo voleva fare come l’ultima volta.



Sopra!



Ma perché? Ma come?... o mentiva quando parlava oppure…



Oppure ne aveva voglia di riprovare, magari gli era piaciuto, magari era una

sensazione abbastanza nuova..



Magari sentirlo così profondamente dentro di lei, sentirsi completamente

riempita gli dava quella sensazione di possesso



Che la appaga. L’avrebbe sentito più suo di ogni altra occasione!











Tic tic tic tic…











Impossibile. Non si può!



Furono istanti ma chissà se lui pensava a tutte quelle stesse cose che lei

stava o aveva pensato un attimo prima?



Si adagiò e si preparò ad accoglierlo e sentirsi tutt’uno col suo amore. Lo

aiutò persino e stettero insieme così pochi minuti ma interminabili momenti.



Godettero l’attimo fuggente, tuttavia spaiati ma non è un problema per loro.

La testa gira il corpo si ribella



vuole ciò che gli spetta e il cervello solo per pochi minuti cessa di essere

il guardiano della morale comune!



Lei sussurra qualcosa…lo confonde, lui non la lascia.



È ormai allo stremo, la sua di battaglia l’ha vinta o persa non importa ma

la tiene ancora stretta per un po’ a sé.



La sente muoversi sotto di lui e maledice quello spazio così angusto!











Tic tic tic tic…











Peccato.



Tempo finito abbondantemente… non si può, non si può.



Restare abbracciati ancora non si può!



Bisognava stringersi ancora, guardarsi negli occhi ancora, abbandonarsi

ancora.







Si corre, si va….



Il mondo non può più attendere.



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