i racconti erotici di desiderya

L’incontro inaspettato a cap d agde


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Eravamo a Cap già da tre sere, ci eravamo acclimatati e preso i giusti ritmi che offre la cordialità locale, un dolce risveglio fra coccole che per gli altri periodi dell’anno ci sono spesso impedite, l’aperitivo in comune offerto seduti sul parapetto del ballatoio al primo piano di Port Nature, le serate che si prolungano su due periodi: dal tardo dopo cena a più o meno le 2 (ora di chiusura dei bar) in grande convivialità il proseguio come evoluzione dell’atmosfera creata prima.



Alcune settimane prima avevo contattato una coppia italiana, anzi a dire il vero il contatto era avvenuto in modo inusuale e simpatico. L’anno prima avevo pubblicato un raccontino in cui raccontavo un bel pomeriggio passato a Port Ambonne e questa coppia aveva espresso un positivo commento elogiando il mio modo di far trasparire: “…l’atmosfera di grande libertà e disponibilità, che si respira a Cap d’Agde.” Io inorgoglito per il complimento avevo risposto ringraziando e scambiando il contatto MSN. Da quel momento ci eravamo contattati, più volte chiacchierando e comunicandoci le impressioni di vita nonché i reciproci telefoni e numeri di Studiò in cui avremmo soggiornato in villeggiatura, anche loro a P.N. Studiò 508 Colline 5… Non avevamo ancora avuto occasione di incontrarci ma, quella sera, ritornando e passeggiando mollemente dopo due ore di ballo, nel caldo torrido dell’Eros Bar, con la giusta dose di esibizionismo e complicità. Stavamo prendendo una boccata d’aria prima di ditornare a casa o chissà… Dal budello dell’angolo di Port Nature, eravamo subito saliti sulla balconata del primo piano. Involontariamente, o forse no.. incomincio a leggere i numeri che si susseguono degli studiò, ..504,…505, …non trovo il il 506, ma vedo in distanza il 508, una bella persona in camicia scura di lino è seduta davanti al tavolo con bicchieri e tazzine, mentre fuma sensualmente, gustandosi la sua sigaretta, al fresco della bella serata, sorseggiando una birra.



Guardo Aleska, e le dico: “Toh guarda! Ecco dove abita, quella coppia di Napoli di cui Ti avevo parlato.” Lei guarda attentamente la figura maschile in terrazza e poi con un leggero sorriso, che ben conosco mi fa un cenno di invito, capisco e con la voce ben impostata mi appoggio al cancelletto che da sulla loro terrazza salutando: “Ciao, sono roberto, ci siamo contattati su MSN… ricordi? Lei è Aleska. Passeggiavamo… Ho visto il 508…” Non riesco a finire la presentazione di circostanza, che subito Lui si alza, ci viene incontro e con un gran sorriso, apre il cancelletto e ci invita a bere qualche cosa di fresco, mentre abbraccia salutando Aleska repentinamente chiama: “Francesca, vieni; ci sono Roberto e Aleska…. Porta fuori la birra!” Poi rivolgendosi a noi: “Sedetevi, gradite magari, un bicchiere di vino… ma di quello buono! Lo fanno con le nostre vigne è una Falanghina veramente genuina!!!” Io non ho dubbi ed accetto con entusiasmo: “Si grazie!” Anche Aleska si associa con un bellissimo sorriso.

Un attimo dopo appare sulla porta scorrevole dello studiò scostando una lunga tenda che ne impediva lo sguardo all’interno, Francesca, alta, solare, due bellissimi occhi azzurri, che sorridendo ci saluta, con un sonoro: “Ciao!” Si avvicina abbassandosi un po’ per baciare Aleska, io lo confesso mi sono incantato un momento a guardare la morbida curva che il suo fondoschiena proponeva in quella posizione e da quel momento non sono più riuscito a non ammirarla, ogni volta che muovendosi me la riproponeva.



Ci sediamo ed incominciamo a parlare del più e del meno, le solite cose… Come va? Cosa Fate? Ecc.. Il tempo passava lento e delicato, l’atmosfera incominciava a farsi interessante…. Difatti, Francesca coglie l’occasione per dire: “Ma caro! Entriamo dentro fa più fresco, fa ancora così caldo qui fuori e poi dentro ci possiamo anche mettere più in libertà sul divano, mentre chiacchieriamo…” Dire che la Sua frase abbia avuto un consenso generale ed automatico è dire poco, ci siamo tutti alzati ed avviati verso il salottino interno, mentre Alex, (così si chiama il nostro amico) stava appunto magnificando, la dolcezza di Francesca e la sua naturale bisessualità, spiegandoci, che per Francesca un dolce contatto con un’altra donna è sempre gradito. Infatti, Francesca invita Aleska a sedersi sul divano vicino a Lei, mentre Alex mi propone una poltroncina di vimini imbottita, proprio di fronte alle due donne, con uno stupendo panorama sulle cosce di Francesca, mentre Lui si affretta ad aprire una nuova bottiglia di Falanghina, che così fresca, scendeva aprendo la strada a tutti i miei pensieri sul fondoschiena di Francesca. E’ vero, purtroppo spesso mi rendo conto di essere un po’ monotematico, ma mi sembra che poche si lamentino del mio difetto. Francesca intanto si era allungata sul divano, alzando le gambe ed avvicinandosi con la bocca all’orecchio di Aleska, io la osservavo in tutta la sua freschezza di donna completa, intellettualmente matura, sicura della propria bellezza e sensualità. L’ambiente si riscalda alquanto, gli argomenti da generici e vaghi si focalizzano sulle nostre eccitazioni e sui nostri desideri, fra una carezza sul seno di Aleska ed una coscia che finisce contro ad uno slippino nero di pizzo e traspare da sotto la gonna pareo di Francesca, Alex ed io, siamo caduti in un attimo di silenzio contemplativo, rapiti nel guardare le due bellissime donne ed è proprio Lui che alzandosi per primo si avvicina alle gambe di Aleska accarezzandole all’interno risalendo dal ginocchio e mettendo in mostra la bellissima vulva perfettamente rasata di Aleska, senza mutande come sempre a Cap. Francesca però si rattrista un attimo ci guarda e ci dice che per ancora qualche giorno sarebbe stata indisposta… e ci chiede: “ Se non Vi dispiace io partecipo con tutta la mia fantasia e le mie carezze…” La nostra risposta è unanime: “FiguraTi, che problema c’è, l’importante è stare bene!”



Aleska nel frattempo aveva fatto scivolare la gonnellina rimanendo solo con il gilet bianco sbottonato, che metteva in risalto il suo bel seno abbondante, mentre Francesca ci invitava ad avvicinarci al lettone nell’angolo destro in fondo allo studiò, Alex si sfilava i pantaloni ed i boxer, la camicia se l’era già tolta precedentemente e cingeva Aleska da dietro abbracciandola ed accarezzandole voluttuosamente i seni, facendole sentire il suo membro duro fra le natiche. Francesca si era distesa e chiamava con un ampio gesto delle braccia Aleska, la sua bocca socchiusa era pronta a baciarla appassionatamente... La Falanghina, l’eccitazione, il caldo morbido dei corpi, hanno fatto tutto il resto, lo confesso, ho un buco temporale di non so bene quanto tempo… per una buona mezzora io sono rimasto quasi completamente vestito in ginocchio di fianco al letto a baciare ora l’una ora l’altra… coscie, tette, mani, piedi, labbra, avevo solo la camicia sbottonata, me lo ricordo perché sentivo le labbra morbide di Francesca sui miei capezzoli, fin quando mi sono ridestato da questo meraviglioso torpore con le mani di Francesca che mi aprivano la cinghia dei pantaloni, ho sempre gustato moltissimo il momento in cui la donna mi abbassa i pantaloni e mi prende in mano il mio sesso turgido e lo appoggia alle sua labbra…



Ma il risveglio completo l’ho avuto poco dopo, facendomi cadere in un vortice di libido, quando Aleska mi dice con un fil di voce fra un gemito ed un sospiro: “Roberto, sai mi sta inculando dolcemente, sai mi riempie bene!!!” L’eccitazione era a mille, ho guardato oltre Francesca, intenta a succhiarmi l’uccello ed Aleska, come spesso accade in questi momenti mi tendeva una mano ad occhi chiusi, attendendo il mio contatto, per sentire quanto mi ecciti vederla posseduta in culo da un maschio che la soddisfa, Le ho stretto forte la mano, quasi a farle male… poi l’ho lasciata e mi sono dedicato a baciare ed ad accarezzare le natiche di Francesca, fino ad arrivare alla sua rosellina, morbida, umida, mi sono bagnato due dita ed ho incominciato ad accarezzarla insistentemente spostando solo delicatamente il filo della mutandina brasiliana sulla natica sinistra.

Sentivo il suo morbido culetto ammorbidirsi ed allargarsi, man mano che l’accarezzavo con le dita, che bagnavo con la saliva, baciandola appassionatamente ora sulla bocca ora sulle natiche, intanto sentivo che Alex stava raggiungendo l’apice del suo piacere, ma quasi di scatto, si è inginocchiato sul letto e con dolce determinazione, prende le mutandine di Francesca e senza indugio le strappa; offrendomi le rotonde chiappe di Francesca nella loro magnifica completezza, evidentemente anche Alex stava guardando la gioia che esprimevo nell’accarezzarle nel titillarle, nel baciarle… non ho avuto altri indugi, ho appoggiato il glande turgido sul suo buchino e quasi risucchiato è entrato completamente, mi sono fermato per assaporare il caldo e morbido tepore, poi piano, piano ho incominciato a muovermi, entrando a poco a poco; volevo farla godere, con una penetrazione lenta, dolce ed inesorabile.



Non ricordo bene per quanto tempo sono stato in quella posizione, Lei era inginocchiata sulla sponda del letto, io avevo la gamba sinistra a terra e la destra inginocchiata sul letto, piano piano il suo sfintere si era perfettamente allargato, accogliendo completamente il mio uccello dentro di Lei, entravo ed uscivo facendola mugolare, poi ho sentito Alex che godeva fragorosamente lasciandosi andare e riempiendo di sperma Aleska, bellissimo ed unico, vedere da distante, (specialmente per un ipermetrope) la propria donna nella sua completezza e nella trasfigurazione di un orgasmo così pregnante. Ho continuato ancora per un po’ in questo giochino di “dentro-fuori” e poi madido di sudore ho incominciato a muovermi sempre più velocemente, poi rallentare, per gustare lo sfintere aperto, poi di nuovo velocemente… sempre più velocemente, ricordo molto bene mentre arrivavo all’orgasmo; ho visto Aleska ed Alex abbracciati, l’una fra le gambe dell’altro che ci guardavano, ci guardavano con gioia, partecipando a loro volta al nostro climax che è giunto poco dopo!



Ci siamo abbracciati tutti e quattro assieme, tutti i corpi umidi di umori d’amore, assieme baciandoci, ora una bocca, ora l’altra, abbiamo continuato: ancora, ancora ed ancora, fino al mattino, anche se il loro studiò rivolto ad est ci ha fatto avere presto la percezione del nuovo giorno che sorgeva, quando i primi raggi di sole sono penetrati all’interno, ci siamo scambiati le ultime effusioni, gli ultimi baci, le ultime carezze; poi li abbiamo salutati e siamo ritornati al nostro studiò che era poco lontano sulla stessa balconata.



L’eccitazione era ancora fortissima ci siamo subito coricati senza neanche fare la doccia, io sentivo un fortissimo bisogno di coccolare la mia Aleska e… lo confesso, di possederla, di incularla per sentire il suo culo meravigliosamente aperto da una notte d’amore! Per sentire la carezza, che il suo culo mi sa dare, solo dopo aver più volte raggiunto l’orgasmo ed essere stata penetrata più e più volte, un meraviglioso guanto di seta infinitamente morbido, caldo, umido di tutti i nostri umori mischiati ed uniti, come uniti siamo stati durante tutta la notte, anche se a penetrarla magari non ero io fisicamente ma l’unicità del sesso si ripropone sempre uguale, sempre perfetto, un rapporto compiuto e mai completo per attendere il domani ed il prossimo incontro d’amore.



Al mattino ci siamo alzati alle 12 durante la doccia sono andato a guardare la mia Aleska, ebbene si! I suoi occhi erano verdi come sempre quando è soddisfatta d’amore. Durante i rimanenti otto giorni della nostra permanenza a Cap abbiamo rivisto più volte Francesca ed Alex, sono venuti a trovarci, siamo passati noi da loro, ma con un tacito accordo, fra me ed Aleska, senza mai più riparlarne abbiamo fatto in modo che non si ripetesse l’occasione di una nuova notte d’amore assieme, ci era sembrato talmente “tanto perfetta”, che sicuramente non si sarebbe più ripetuta e forse, chissà, non avremmo ancora un così stupendo ricordo, speriamo che anche per loro sia stato altrettanto… chissà forse un giorno lo chiederò, in qualche incontro casuale in Messenger… ma non vorrei rovinare tanta perfezione, almeno così appare a miei occhi di depravato, forse anche un po’ presuntuoso!





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