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L'elettricista suona sempre due volte - enrica

Autore: Sessodolce
Giudizio:
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Commenti: 6
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Questo esperimento è composto da due racconti, che descrivono il punto di vista delle due protagoniste, Enrica e Laura. Questa è la storia di Enrica.





Driiin

(pausa)

Driiiiiiiiiiin!

(pausa)

Il mio dito arriva a sfiorare il campanello, ma dall'interno dell'appartamento si sente una voce femminile. Finalmente.

- Chi è?

- Sono l'elettricista, signora! Il portone era già aperto.

- Oh, le apro subito!

(rumore di chiavistello)

- Buongiorno!

La padrona di casa che ha finalmente aperto la pesante porta blindata è una ragazza sui 25, minuta, con lunghi capelli neri raccolti in uno chignon, vestita con una larghissima maglietta nera degli iron maiden e pantaloni di tela a pinocchietto, neri e larghi. Col caldo che fa, se uscisse bardata così...

I grandi occhi chiari struccati sono spalancati dalla sorpresa, quando mi vede.

- Ah, è una donna!

Io penso: "Ok che sono vestita da lavoro, ma credo che ancora si veda..." e mi accorgo dal suo sguardo che me l'ha letto in faccia.

La ragazza, imbarazzata, stende una mano e quando le do la mia la stringe con calore. Si accorge che ho pochi anni più di lei, e passa subito a un atteggiamento più informale, quasi complice, e si spiega.

- Scusa, lo vedo che sei una donna! - Sorride, un sorriso caldo. - Mi aspettavo un uomo, per questo ho tardato ad aprire, pensavo di provvedere nel tempo che serve per salire dal portone fin qua.

Il mio sguardo resta perplesso...

- Sai, con quello che si sente in giro... Io vivo da sola, e mi devo impegnare - indica gli abiti funerei - per rendermi il meno appetibile possibile!

- Capisco, hai fatto bene! - Le sorrido, solidale. - Dovresti sentire cosa devo sopportare io dai cinquantenni bavosi che han bisogno di me quando mi aprono la porta... Anche loro dicono: è una donna!, ma con tono molto diverso dal tuo!

La ragazza ride e si scioglie i capelli.

- Ah, scusami, che maleducata... Io sono Laura!

- Enrica, il piacere è mio! - Un'altra stretta di mano, ora è più leggera... quasi mi sfiora la mano. è una strana sensazione...

- Ti faccio vedere dov'è il problema, te l'ho accennato al telefono, e mi sembrava strano che una segretaria se ne capisse così tanto!

- Lo so che posso generare questo equivoco, ma c'è ancora chi non si fida di un elettricista donna, e se preferiscono credermi la segretaria io li lascio fare. Nessuno ha poi il coraggio di mandarmi via quando gli arrivo a casa!

Sorride ancora. La maglietta nera si drappeggia su un seno piccolo ma ben fatto, e quando si volta il pinocchietto non mi impedisce di intuire un bel sedere.

La seguo nel breve corridoio. L'appartamento è piccolo ma accogliente, pochi mobili e scelti con gusto. è molto luminoso, tante finestre esposte a sud, per questo fa così caldo e Laura ha così bisogno dell'aria condizionata: portarmi dietro la valigia degli attrezzi e la scaletta per quei pochi metri mi fa quasi sudare.

L'unità interna è in salotto, di fianco alla grande porta-finestra che da sul balcone, Laura tira le tende e mi risparmia il sole diretto.

- Qua sul tavolo c'è dell'acqua fredda di frigo, se ti va un succo di frutta chiedi, non fare complimenti eh!

Poso per terra la borsa, monto la scaletta a sgabello e tiro fuori quel che mi serve per iniziare.

- Grazie, ma credo che farò presto. Cosa hai detto che è successo?

Laura si appoggia allo stipite della porta sul corridoio e incrocia le gambe.

- Mah, me l'han messo su un paio di settimane fa, e ieri s'è messo a raffreddare poco, molto poco. Non hai idea di quanto caldo può fare qua dentro! La ditta è chiusa per ferie, così ieri sera ho chiesto aiuto a un amico... e così ha smesso di funzionare del tutto. Davvero, gli uomini non sanno dove mettere le mani! - Laura ride e mi fa l'occhiolino. Era solo una battuta innocente e il doppio senso ce lo vedo io? Oppure... - Meno male che tu sei una donna, di te mi fido!

Salgo sullo sgabello e stacco la mascherina del condizionatore. Il muro è caldo, abbasso la zip della tuta, sfilo le maniche e le annodo in vita. La maglietta blu navy è larga, ma a differenza del solito non mi pare di dovermi preoccupare di mettermi comoda.

Laura si stacca dal muro. - Visto che non corro rischi di tipo maschile vado a cambiarmi. Dentro questo scafandro non ci resisto più!

Mi sorride ed esce.

Io mi dedico al guasto. Trovo un fusibile bruciato, probabilmente l'amico di Laura ha toccato qualcosa, ha fatto contatto e l'ha fatto saltare.

Scendo dallo sgabello e mi accuccio a cercarlo nella valigia.

Laura è tornata e mi si para davanti. Non avevo notato la cavigliera e il piede scalzo, sottile e curato. Alzo gli occhi...e il mio sguardo non può evitare di scorrerla tutta. Il suo corpo è liscio e snello, la pancia piatta, i seni tesi sotto la stoffa del top di cotone bianco. A pochi centimetri dal mio viso ho il suo bacino, gli slip sono di cotone bianco, semplici, da ragazzina. Sono leggeri, aderiscono perfettamente al suo inguine, ma non tradiscono nulla: è completamente depilata. Per un attimo mi sento strana.

Io non dico nulla e lei non parla.

Riprendo a cercare per sfuggire quella sensazione, trovo il fusibile e mi rialzo. La supero di poco, adesso che è scalza la mia statura è lievemente superiore. I nostri visi sono a pochi centimetri. Lei mi guarda negli occhi, e per un attimo non riesco a parlare.

- Trovato! Credo sia solo un fusibile, comunque provo a sostituirlo e vediamo.

Riesco a scuotermi, mi scosto da lei e risalgo sullo sgabello.

- Mi son messa leggera, avevo così caldo... - Laura è leggermente accigliata. - Non ti da fastidio come son vestita, vero? Oppure ti metto in imbarazzo?

- Ma no, figurati, non preoccuparti! - Mi volto e le sorrido, anche se credo di essere arrossita, e forse è per questo me l'ha chiesto... ma ormai è tardi.

Mi rimetto a lavorare, monto il fusibile, controllo gli altri, accendo... e il ronzio del compressore mi conferma che ho indovinato.

Forse l'amico di Laura ha provocato il danno apposta per farla più difficile, magari per risolverla 'misteriosamente' e ottenere più riconoscenza... ah, questi uomini!

- Oh! Funziona! - Laura è felice come una bambina - Grazie! Sei bravissima!

Decido di non dirle cosa penso abbia architettato il suo amico, chissà in che rapporti sono.

Mentre scendo mi schernisco: - Non era niente di difficile! Come dicevi tu, bisogna solo saper dove mettere le ma...

Forse so dove mettere le mani, ma non i piedi. Scivolo, e cado dallo sgabello a corpo morto. Atterro su un fianco, e poi batto anche la spalla.

Un lampo di dolore. Resto a terra sdraiata sulla schiena, in attesa che passi. Laura è subito china su di me, preoccupatissima!

- Non è niente, ogni tanto la caviglia destra mi fa un pò male, colpa di una vecchia distorsione... Solo un attimo e mi rialzo, sto bene!

- Stai lì finchè vuoi! Torno subito, non ti muovere!

Dopo un attimo arriva di corsa con ghiaccio e Lasonil. Mi aiuta ad alzarmi e a sedermi sul divano, quel suo corpo sottile è insospettabilmente forte.

Mette alcuni cubetti di ghiaccio in un asciugamano e me lo poggia sulla spalla, poi ne fa in un attimo un altro per la coscia.

Mi sorprende questa sua abilità nel medicarmi, e lei se ne accorge.

- Anni e anni di campo solare! - spiega, sorridendo - I bambini cadono di continuo!

Rido con lei. - Anche i miei cuginetti sono pestiferi!

Mi si siede a fianco. - Sai, mi son spaventata... Io una volta son caduta nello stesso modo e mi sono rotta la spalla!

La tranquillizzo. - Ah, io ci sono abituata... Gli elettricisti sono come i bambini, cadono di continuo!

Rido, ma il dolore alla spalla mi azzittisce. La mia smorfia la fa rabbuiare.

- Enrica, fa male? - Mi tocca la spalla con estrema delicatezza.

- Oh, non così tanto, credimi! Non è rotta, puoi stare tranquilla. Piuttosto, mi dispiace di farti perdere tanto tempo... Ho solo bisogno di qualche minuto per riprendermi, appena sto un pochino meglio vado.

Laura sorride e mi prende una mano. - Ma figurati! Non ho impegni oggi, e poi è un piacere... sei così simpatica! - Un altro occhiolino. - Basta che non mi conteggi tutto il tempo come manodopera!

- Non preoccuparti, facciamo pari con quello che ti devo per la tua prestazione infermieristica!

Sento l'acqua fredda che scorre lungo il braccio, e la gamba bagnata. Il ghiaccio nei fazzoletti si sta sciogliendo.

Mi accorgo che sedile e schienale del divano sono bagnati e mi alzo di colpo. - Ti sto allagando la casa! Scusami, non me ne ero accorta.

Si alza anche Laura. - Nessun problema, davvero! Però, già che sei in piedi... -

Mi guida al tavolo dove ha posato il lasonil.

- Ora fai la brava e mettiamo la pomatina... -

- Grazie, ma davvero non è necessario... Sto meglio, lo faccio poi io a casa!

- Niente ma! - Laura si mette le mani sui fianchi, a mò di capo scout - Adesso ti faccio gli impacchi di Lasonil, così ho la coscienza tranquilla quando ti butto fuori di qua!

In un lampo mi sfila la maglietta da lavoro. Sotto non ho niente.

- Ah-ha! - Lo sguardo di Laura cambia. - Siamo messe bene, eh! - Guarda per un attimo, o anche due, i miei seni pieni, e probabilmente nota i capezzoli induriti dall'aria fresca del condizionatore, ma anche dalla situazione. - Beh, complimenti... Sei fortunata!

Si volta a prendere il tubetto della pomata.

Io mi sento di nuovo strana, mi sento imbarazzata, così mezza nuda davanti a un'estranea, ma sento qualcosa muoversi dentro.

- Dai... Anche le tue son belle, mica devono essere per forza grandi! Sono i maschi quelli fissati con quelle grosse!

Queste cose le ho dette mille volte alle mie amiche con meno seno di me, ad esempio in palestra, ma questa volta suonano diverse. Anche il suo sguardo è diverso da quello delle mie amiche.

- Davvero? ti piacciono? Sono contenta! - Il suo sorriso adesso è apertamente malizioso, mette le mani dietro la schiena e arcua il busto per spingere fuori i seni e i capezzoli scuri, piccoli ed eretti, che intravedo sotto il cotone. Non riesco a fare a meno di guardarli.

- Ora basta coi complimenti... Lasciami lavorare!

Mi gira di fianco, mi spalma la pomata sulla spalla, lentamente, silenziosamente. - Ecco, una è fatta. - Mette la garza e mi fascia la spalla.

Il suo corpo caldo, le mani sulla mia pelle, il suo respiro sulla mia guancia, il silenzio... Mi sento inquieta, troppo.

- Grazie mille, adesso devo davvero andare... -

Per un attimo intuisco a cosa vado incontro, e nasce il terrore. Devo scappare.

- Oh, smettila! Non lascio un lavoro a metà, è una questione di deontologia professionale!

In un momento, con una sola mano, scioglie le maniche della tuta da lavoro, la sbottona in vita e la lascia cadere a terra. Troppo tardi per pentirsi di aver deciso per la praticità, stamattina... Sotto non ho niente e resto nuda.

Laura resta un attimo muta. Anche se l'ho di fianco, riesco a sentire addosso il suo sguardo curioso ed eccitato. Non ho il coraggio di guardarla, ma lei vede il mio seno che si muove più velocemente per il respiro più veloce, mi immagino che possa sentire anche il battito accelerato e l'imbarazzo che mi fa avvampare.

- Oh! Che sorpresa! - La voce è allegra come prima, ma il tono è più basso e tradisce... qualcosa. - Non me l'aspettavo da un elettricista... Birichina!

Mi sento più che nuda... è terribile, ma lei sembra non farci caso.

- Beh, così il mio lavoro è più facile! - Appoggia la mano col Lasonil sulla coscia ammaccata, un pò per il freddo della pomata un pò per il dolore faccio un piccolo sobbalzo.

- Stai tranquilla... - La sua voce è bassa, sottile... sensuale.

La sua mano è leggera, spalma dolcemente la pomata, poi allarga il raggio del suo movimento a tutta la coscia.

Sale sul fianco, lo accarezza dolcemente, io sono bloccata: qualche volta ho avuto fantasie, pensieri... ma non è mai successo realmente. Sono terrorizzata e eccitata insieme.

- Laura... - La voce mi esce a fatica, quasi roca. Ne resto sorpresa.

La mano della ragazza ora mi accarezza dolcemente la schiena.

- Si? - La sua voce è dolcissima, ma ferma. Lei non è combattuta come me, direi il contrario... e la sua mano, sempre con lenti movimenti circolari, scende dalla schiena verso il basso. - Dimmi, Enrica. - L'altra sua mano si appoggia sul mio stomaco e mi accarezza, calda e leggera. - Cosa c'è? -

Io vorrei dire qualcosa, ma il mio corpo ha tagliato fuori la mia mente dal controllo. Chiudo gli occhi. Ora esiste solo il brivido e il calore delle mani di Laura sulla mia pelle, qualcosa che non ho mai avuto ma che forse ho sempre voluto...

Laura mi resta di fianco, si china sulla mia spalla e la bacia, poi si sposta baciandomi lieve la pelle verso il collo. Una sua mano scende su uno dei mie glutei, l'altra scende oltre l'ombelico. Sento la pelle attraversata da brividi mai sentiti, il calore tra le gambe cresce, una eccitazione strana mi sta gonfiando dentro.

La lingua della ragazza mi sfiora il collo e sale verso l'orecchio, mentre le sue mani scendono ancora: una segue il solco tra i glutei, l'altra ha raggiunto l'inguine in fiamme. La pelle liscia mi sembra bruciare sotto le mani di fuoco di Laura.

- Credo che... - La mia voce è strozzata, la gola arsa, il respiro corto e veloce, come il suo che sento dalla sua bocca vicinissima al mio orecchio, mentre sento le sue dita tra le gambe. - Credo che... dovremmo... fermarci...

Mi bacia il collo, bagnandolo con la lingua mentre mi sfiora il sesso, gonfio e umido come non pensavo potesse essere, e quando sento le sue dita sul clitoride una fitta di dolore e di piacere mi attraversa. Subito dopo un altro suo dito sfiora l'ano. Mi irrigidisco, ma basta che Laura prema dolcemente sul clitoride perchè mi perda di nuovo nell'eccitazione che sale.

- Dovremmo... fermarci? - La voce di Laura è soffocata, immagino il suo sesso gonfio e bagnato come il mio, e d'un tratto desidero follemente poterlo sentire sotto le mie dita come lei sta sentendo il mio. Non resisto, volto la testa e la guardo, finalmente.

I suoi occhi chiarissimi fiammeggiano, leggo un desiderio che non ho mai letto negli occhi di nessuno. Di nessun uomo, perlomeno.

Laura sussurra, la sua bocca a un millimetro dalla mia: - Dovremmo. - e mi bacia.

Qualcosa esplode dentro di me quando le sue labbra incontrano le mie, mi travolge un'ondata di emozioni mai provate, di passione potentissima, di desiderio sconosciuto e travolgente.

La sua lingua mi invade, il mio respiro diventa il suo, e incapace di dominarmi ormai succhio la sua lingua avidamente, mentre le sue mani mi possiedono.

Nello stesso momento, Laura affonda le sue dita nel mio sesso e nel mio ano, e mi sento esplodere.

Le soffio un lungo gemito in gola, e vengo.

È solo l'inizio?


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Sexylulu Invia un messaggio
Postato in data: 04/09/2012 22:53:45
Giudizio personale:
bravissima complimenti... se non sei già scrittrice... hai un futuro. perlomeno si vede che leggi molto la descrizione dei particolari è coinvolgente. un bacio

Autore: Joseph62 Invia un messaggio
Postato in data: 03/08/2010 06:50:06
Giudizio personale:
Ottimo il racconto, la narrazione e sopratutto l\'italiano !!!!
Brava

Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 23/09/2008 15:13:55
Giudizio personale:
Due punti di vista in una situazione molto maliziosa e molto eccitante, ben scritti e .......... molto eccitanti. Bravo.

Autore: Fabann Invia un messaggio
Postato in data: 23/09/2008 09:15:04
Giudizio personale:
Bellissimo esperimento ben riuscito ....complimenti ....

Autore: Leopardo78 Invia un messaggio
Postato in data: 22/09/2008 18:51:28
Giudizio personale:
bellisismo

Autore: DrakEva Invia un messaggio
Postato in data: 22/09/2008 01:53:11
Giudizio personale:
Che dire ..... due punti di vista della stessa situazione, un unico risultato: bello.

Drake

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