i racconti erotici di desiderya

Le vie della chat sono infinite - parte 2

Autore: Gigilatrottola79
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Dopo il primo incontro rompi-ghiaccio, la settimana di assenza di suo marito fu caratterizzata da incontri praticamente quotidiani e serali, in cui Lei si toglieva le vesti da donna in carriera e si trasformava in una donna pantera, lasciandosi andare e lasciando fluire senza argini la sua onda trasgressiva.



Ma quello che capitò il giovedi sera merita di essere raccontato per la piega che prese la serata, assolutamente inaspettata. Generalmente le serate erano caratterizzate da lunghi preliminari che sfociavano in un corposo e gustosissimo sesso sino a quando entrambi non ritenevamo di essere soddisfatti, naturalmente con pochi limiti ed una voglia di creare giochi nuovi e fantasiosi. Quella sera, lei prese iniziativa e decise che avremmo provato un gioco che le ricordava i suoi 20 anni. Fantastico pensai!! (chiaramente ignorando il coup-de-theatre successivo ed inaspettato). Dopo baci e bacetti iniziali, intervallati da carezze che gia riscaldavano abbondantemente la temperatura dell’ambiente, aprì un cassetto e tirò fuori dei foulard innocui, capendo gia dove voleva andare a parare. Ed infatti, con lo sguardo sensuale ed un sorrisetto malizioso si avvicinò molto lentamente, sussurrandomi di spogliarmi integralmente che poi avrebbe pensato lei ad usare quei foulard.



In 10 minuti mi trovai steso sul letto, supino, ignudo (come direbbero elio e le storie tese), con i polsi e le caviglie immobilizzati ai 4 angoli del letto e bendato. Prima di essere bendato, l’ultima immagine che vidi fu il suo volto sorridente con due occhi scintillanti che promettevano piaceri intensi. Iniziò un lungo intervallo di tempo in cui lei molto lentamente alternava carezze sapienti, baci mozzafiato, leccate sensuali, mordicchiamenti che amplificavano i sensi e massaggi fatti da mani esperte, le stesse mani che non perdevano tempo a cercare di far ritornare la mia eccitazione nei “rari” (un po’ di autostima ci vuole!!) e fisiologici momenti in cui questa eccitazione veniva meno.



La situazione iniziava a delinearsi secondo uno schema ben preciso e si arricchiva di nuove fantasie e giochi, come per esempio quelle classiche di stampo culinario. Panna, nutella ed ogni ben di dio…. E non nascondo che iniziava anche a venirmi un certo languorino al pancino, come diceva la signora in giallo ad Ambrogio dei FerreroRocher! Ma ciò che fece virare la serata verso orizzonti ignoti e imprevisti fu lui: il citofono!!!



Drrrrrrrriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin



Allo squillo ci bloccammo entrambi!! Non potei vedere il suo volto a causa della benda, ma secondo me aveva abbondantemente sgranato gli occhi.. L’unica cosa che Lei riusci a dire fu “Cazzo! Ed ora chi sarà?”. Bene questo se da una parte mi portava sollievo in quanto evidentemente non ci sarebbero dovute essere sorprese, dall’altra però mi fece rabbrividire in quanto poteva essere chiunque, marito compreso in anticipo dalla trasferta di lavoro. E chissa perche nella mia mente questa idea diventava sempre piu realistica! E si materializzava cosi l’incubo da cui ogni ragazzo vorrebbe esserne lontano. Mentre fantasticavo allegramente su come sarei morto nei successivi 10 minuti (ed il buio della benda aiutava questi pensieri insani, però cavolo almeno l’ultimo desiderio.. ma credo nn ci sarebbe stato!), ebbi un sospiro di sollievo quando sentì ben 2 voci femminili provenire dal soggiorno.. Una era inconfondibile, la sua voce cosi aggraziata e da Donna. L’altra era una voce piu giovane, squillante, gioviale e con una risata simpatica. Non riuscivo a capire il loro dialogo anche perche obiettivamente la situazione cominciava ad essere surreale: io legato e bendato in camera da letto di una donna manager, e nella camera accanto due donne che ridevano e parlavano.. chissa di cosa poi!



Bene pensai :”ora in 15 minuti la liquida e tornerà da me” ed al pensiero un sorrisetto malizioso iniziava a fare capolino sulle labbra. E sfruttai il tempo a mia disposizione in solitudine per pensare alle fantasie di questa splendida donna, al suo corpo, al suo profumo, alle sue labbra. Non so quanto tempo passò, ma lentamente questi pensieri si trasformarono in erezione. “Almeno quando tornerà, dovra faticare di meno” pensai sghignazzando… pensiero che fu interrotto però da un rumore sordo di ben 4 tacchi in avvicinamento…



Oddio!! Ma cosa staranno facendo??



“Maria, voglio presentarti un mio amico” disse lei ridendo..



“mmm non saprei sai, vorrei lasciarvi soli, non vorrei far tardi a casa…. (“Dille di no!” pensai tra me”) mmm ma va bene, se insisti”



“certo che insisto” e giu risate di entrambe…



Si apri la porta e 4 tacchi si avvicinarono al mio letto. Cominciai a pensare robe del tipo “ma tutte a me capitano”, “ se la racconto nn ci crede nessuno”, “chissa se l’italia vince i mondiali”, “però due donne contro me immobilizzato”, “il sogno di ogni uomo”, “ ed ora?”



“wooooow” disse l’amica! “ avevo pensato sempre in me stessa che eri una mangiatrice di uomini, ma nn immaginavo cosi”



“Facciamo le presentazioni” disse sorridendo “gigilatrottola ti presento Maria, Maria ti presento gigilatrottola”



“Piacere” disse Maria ridendo



“piacere mio” riusci a balbettare io “ se potessi ti darei volentieri la mano.. ma sono momentaneamente impedito da causa di forza maggiore”. Risero e la padrona di casa prese al balzo la mia battuta:



“beh non puoi dare la mano, ma vedo che comunque puoi sostituirla con altro” e risero… Il fatto di essere bendato se da una parte mi eccitava, dall’altra mi faceva andare in bestia perche non vedevo i loro sguardi, non capivo il loro linguaggio muto ed ero completamente in balia delle due fanciulle. Le quali si sentiva che parlavano a bassa voce e si scambiavano commenti in modo da non farmeli sentire.



“ehm si..” imbarazzatissimo



Ed un secondo dopo una mano afferrò il mio sesso facendomi quasi sussultare. Non me l’aspettavo, credevo scherzassero, anche se ormai la situazione era diventata tale che niente era precluso. Risero di gusto finche la voce della padrona di casa esordì:



“è la mia mano questa ahahah… nn dirmi che non l’hai riconosciuta”



“ehm si certo..” con una voce che non avrebbe fatto convincere neanche un sasso.



“signorino, sai che potremmo fare un bel gioco? INDOVINA LA MANO! E se sgarri 5 volte su 10 paghi pegno!”



“siiiii” esultò Maria.



Rimasi inebetito senza parole. “ma guarda te che situazione..” pensai io “ non ci credo.. chissa che pegno mi faranno pagare.. che poi Maria manco l’ho vista!!! ”



Iniziò il gioco-farsa :):) E naturalmente si alternarono in maniera tale da farmi perdere il gioco. Ma non dimenticai mai il primo turno in cui mi dissero:



“di chi è la mano?”



“tua” dissi io nonstante sentissi una presa piu leggera, piu soft, ma non poteva essere vero! Non poteva essere Maria, manco mi conosceva!!!



“No, di Maria” rispose ridendo



“non ci credo” sghignazzai. Allora lei si avvicinò a me, mi mise le mani sulle guance e mi baciò con passione sulle labbra mentre Maria teneva ben stretto in pugno il mio “Pablo Picasso”.ed iniziò a muovere la mano dolcemente per tutto il tempo in cui lei mi baciò! Hai capito Maria…



Persi la partita, la battaglia, la guerra contro queste due donne che decisero come pegno di finire il mio supplizio dandomi piacere a 4 mani. Ormai esausto alla fine si decisero a togliermi la benda e vidi finalmente Maria.. una mora dai capelli ricci, con due occhi neri bellissimi ed un sorriso smagliante. Doveva essere mia coetanea e la cosa che mi colpì fu il suo divenire rossa non appena la guardai negli occhi.. Mi salutò con un bacio sulle guance e mi sussurrò nelle orecchie senza guardarmi negli occhi” ho chiesto a Lei il tuo numero di telefono.. me l’ha dato! Ci sentiamo”



“volentieri” dissi con una faccia tra lo sconvolto e il rimbambito “ e scusa se nn ti saluto per bene, ma sai com’è.. sono ancora immobilizzato”



Rise di gusto e si allontanò scortato da quella donna splendida che ormai ogni volta di piu mi stupiva!!! Era proprio una mangiatrice di uomini!!



“rimani fermo li” mi disse “accompagno Maria.. io e te riprendiamo da dove abbiamo interrotto”



“non me lo rompere che con quel giocattolino ci voglio uscire io la settimana prossima” disse Maria guardandomi da lontano, strizzandomi l’occhio e salutandomi con la mano. Anche Maria si era sciolta. Mi sa che la settimana successiva mi sarei proprio divertito (infatti… ma questa un’altra storia)



Che serata splendida!!!! Di quelle che capitano una volta nella vita… anzi, ora che ci penso, NO! :D







ps: spero di non avervi annoiato.. E scusatemi se ci sono errori,ma l'ho scritto di botto :)













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