i racconti erotici di desiderya

L’appuntamento di carla.

Autore: Clay
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Un banale parcheggio e’ il luogo stabilito, l’ora va bene per pranzare. Lei sale sull’auto di Marco, che e’ uguale a tante, cioe’ invisibile nella moltitudine. Lei ha un tailleur piu’ provocante, questa volta. La gonna corta non consente reggicalze, pensa lui.

Scelgono un posto frequentato da gente che lavora in ufficio, anche se ha l’aspetto di una trattoria di campagna. Si raccontano cose di scarsa importanza, solo per ascoltare il tono di voce dell’altro. Qualsiasi argomento avrebbe scarsa importanza in quel frangente. Non sanno dire cose banali, in realta’ non sono concentrati sulla comunicazione verbale, perche’ sanno che cosa e’ importante fra loro.

Non sazi ma di ottimo umore, decidono che e’ meglio andare.

Carla e’ un po’tesa, lui potrebbe essere un pazzo, una persona pericolosa. Ma e’ troppo curiosa di sapere che cosa sta per succedere.

Infatti c’e’ un motel di ottimo livello nelle vicinanze. Lei lo conosce, ma fa finta di esserne sorpresa e un po’ a disagio. Una volta in camera continuano a parlare di argomenti insensati, seduti sul letto sino a quando gli sguardi non si incontrano veramente.

E’ a quel punto che avviene qualcosa. Le labbra si incontrano, anzi si incollano. Si spogliano reciprocamente con strani rallentamenti seguiti da accelerazioni. Ci impiegano piu’ del previsto a ritrovarsi seminudi, perche’ lui e’ evidentemente compiaciuto delle autoreggenti lunghe, una sorpresa nonostante la minigonna (questa volta e’ un’attenzione di Marco perche’ il segno sospetto della presenza di calze lo aveva notato mentre pagava il conto poco prima).

Carla pensa che qualcosa di strano stia per accadere, ma nello stesso tempo non si fa eccessive illusioni, si e’ trovata altre volte in simili situazioni. Solo che Marco ha qualcosa di diverso; non riesce a mettere a fuoco “quale”, quindi una certa tensione esiste.

Ed e’ a quel punto che Marco comincia a parlarle, anzi ad annunciare probabili azioni; ma sussurrando dentro le orecchie, circondandola di carezze ed abbracci forti. Lasciandola e guardandola da diverse angolazioni, per poi ricominciare a dirle delle frasi, anche incomprensibili, sempre dentro le orecchie, come se non parlasse con lei ma a qualcosa che e’ dentro di lei.

Lei e’ seduta, indossa ancora perizoma e reggiseno, calze e scarpe. Lui le chiede di abbracciare il cuscino, faccia in giu’, perche’ deve massaggiarla. E’ a quel punto che simula di avere a disposizione olio di mandorle ed una sua segreta miscela di olii essenziali, usando saliva e carezze in sostituzione. E’ l’introduzione al loro prossimo incontro, le dice.

La schiena, il collo, le radici dei capelli, molti angoli impensabili, le palme delle mani, le dita dei piedi, l’interno delle cosce e delle grandi labbra cominciano a fare conoscenza con Marco. Il perizoma e’ stato strappato in una frazione di secondo, fatto inavvertibile. Il reggiseno e’ sparito tempo prima, in un vago ricordo. Non insieme alle scarpe, che lei ha mantenuto per vezzo. Mentre si sta rilassando, a tradimento riceve con un colpo deciso il membro del maschio. Dopo un breve ambientamento, il rito che sembrava avere tempi rispettosi e programmati riceve un’accelerazione crescente. Carla si ritrova sopra di lui, ora; conduce il gioco con i colpi del suo bacino, mentre lui l’aiuta a mantenere un ritmo incalzante, a tratti parossistico. I capezzoli e i seni vengono carezzati con foga, con violenza perche’ i capezzoli si induriscono inizialmente per un po’ di dolore e anche troppo coinvolgimento. Mentre il buchino “dietro” di lei viene approcciato da un dito curioso; lei mostra una complice indifferenza all’intima provocazione, foriera di evoluzioni tematiche. Ora le bocche si cercano nuovamente, avide di passione sensuale. Lui continua a sussurrare frasi incomprensibili. Ma facendo piu’ attenzione Carla scopre che lui fantastica un dominio schiavizzante su di lei, le dice cose “porche” secondo i piu’, assolutamente complimenti e coccole scaturite da una passionalita’ realmente in atto secondo Marco.

Carla decide di accettare quello strano lessico perche’ ne comprende la natura esclusiva, privata, ose’. Anzi l’aiuta a godersi le penetrazioni e la festa di liquidi che si sente fluire fuori, fra le cosce.

Ora lei sente la voglia di venire, e prima di riuscire ad organizzarsi in un ragionamento di inibizione, scoppia in un orgasmo violento, liberatorio. A quel punto Carla capisce che sta accadendo qualcosa in Marco: lui le chiede fermezza, intensita’, concentrazione. E di restare immobile, con il membro fra le cosce. Specialmente fra qualche minuto, quando riprendera’ a muoversi dentro di lei. Lei dovra’ sopportare la tortura nei primi minuti, perche’ il movimento sessuale presto le procurera’ una nuova eccitazione, piu’ intensa, inconsapevole, interiore.

Carla comincia finalmente a capire che ha incontrato un raro maschio tantrico, seriamente orientato alla ricerca del piacere e del miglioramento continuo del loro rapporto. Un ricercatore purissimo di energia vitale e di felicita’ nel rapporto tra uomo e donna. Cioe’ di Amore.

La piacevole tortura continua per ore. Bevono e si nutrono di cio’ che trovano nel frigobar. La notte e’ ormai fonda, ma non riescono a staccarsi se non per brevi momenti di sfinimento, nei quali si conoscono meglio, parlano di aspirazioni, delusioni, successi. E ridono del mondo, perche’ finalmente vivono un momento in cui e’ possibile farlo. Ovviamente entrambi erano ufficialmente fuori casa quella notte. Il mattino li trovera’ avvinghiati e con meno di 1 ora di sonno in corpo. Ma molti lividi invisibili, per l’intensita’ delle penetrazioni e dei baci hardcore.

Marco l’ha accompagnata alla sua auto, coperta di umidita’ della notte. La colazione insieme li ha fatti sentire coppia. Ma anche amanti segreti. Bellissimo. Eccitante.

“Chiamami quando vuoi, tesoro!” esclama uno dei due per soddisfazione e voglia di complicità.

Si, perche’ sta arrivando la voglia di rivedersi, di ri-collegarsi intimamente, già mentre si stanno salutando.









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