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L'amante nero - prima parte


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Sono un pensionato bisex di 55 anni separato da 7 mesi (la mia ex-moglie dopo 30 anni di matrimonio mi ha lasciato, portandosi via gran parte della mia liquidazione). Alla fine di giugno scorso, dopo essermi ripreso dall’abbandono di mia moglie, ho deciso di prendermi una vacanza di due settimane, destinazione Aosta. Sistematomi in albergo e naturalmente non avendo intenzione di tornarnene a casa a “mani vuote”, essendo bisex uomo o donna non fa nessuna differenza per me. Il proprietario dell’albergo, per farmi cosa gradita al tavolo del ristorante mi inserisce con una coppia di veneziano piuttosto anziani ed una vedova di Viterbo (Letizia) anche lei appena arrivata, una cinquantenne piuttosto decò nel vestire e sicuramente a prima vista non bellissima. Dopo i convenevoli di prassi, ha potuto constatare di persona la grande vitalità di Letizia Il suo viso era decisamente bruttino ma, i suoi occhi emanava una grandissima sensualità e il corpo che si intravedeva dai vestiti quasi monacali risultava essere di grande bellezza. Nei giorni a seguire, essendo provvisto di macchina sono divenuto il suo cavalier servente (si parlava di arte, della bellezza dei posti che stavamo frequentando, di cibo, dei nostri ex) e in sua compagnia abbiamo girato in lungo ed in largo tutta la Valle d’Aosta. Mi compiacevo di averla al mio fianco guardarla nella sua prorompente vitalità, sensualità e godere della vista del suo corpo - nelle gite che facevamo abbandonava i suoi abiti monacali per mettersi più comoda - aveva veramente un corpo da favola, ben messo in ogni sua parte per essere una cinquantenne - Le mie primitive intenzioni di cercare qualche avventura, sui erano totalmente perse, ero profondamente preso da Letizia, ormai pendevo totalmente dalle sue labbra, e la sera in bagno mi facevo enormi seghe, sognando il suo corpo. Passò la prima settimana, e come tutte le sere prima di cena, presi il mio computers portatile per vedere se mi era arrivata qualche e-mail sui siti di annunci dove sono iscritto e, mentre vedevo la mia posta, apparve lei, che mi chiese se poteva utilizzare il mio computers per vedere se aveva e-mail, acconsentii, chiudendo le varie finestre che avevo aperto per visionare i vari siti di annunci. Gli passai il computers e discretamente mi allontanai dirigendomi verso il bar dell’albergo. Dopo cena, come da prassi ci dirigemmo per una passeggiata verso il centro di Aosta, e lei mentre parlavamo del più e del meno con la massima disinvoltura mi chiese se ero iscritto a qualche sito per annunci, io preso alla sprovvista, negai decisamente dicendo che non ero il tipo per fare certe cose, a queste parole Letizia si mise a ridere e tra il serio e il faceto mi disse che lei è iscritta a vari siti di annunci e quando la sera - sola in casa - gli piace vedere films e visitare siti porno, aggiungendo poi, che quando mi ha chiesto il computers per visionare le sue e-mail digitando desiderya gli è apparsa la mia pagina iniziale dove lei ha visionato le mie foto, annuncio e profilo. Da quel momento il nostro modo di vivere le vacanze è totalmente cambiato, non parlavamo più di arte, luoghi da visitare, bellezze alpine, cucina ma i nostri discorsi vertevano quasi totalmente sul sesso, sulle nostre amicizie, sui nostri sogni sessuali. Ormai certo di passare con lei gli ultimi giorni di vacanze, facendo sesso sfrenato, mi ritrovai a cozzare contro un muro e una fortissima opposizione da parte di Lei. A suo dire le vacanze servono per ritemprare lo spirito e il corpo, per il sesso mi propose di anticipare la partenza a venerdì, accompagnarla a Viterbo e fermarmi a casa sua il sabato e la domenica, dove in compagnia del suo AMANTE NERO – non era così monacale come mi era sembrata prima - si sarebbe concessa a me e nel contempo mi avrebbe fatto scopare dal suo amante in modo da gratificare la mia parte femminile. Contai le ore, i minuti i secondi che ci separavano dalla partenza, il mio cervello ed i miei sensi erano ormai totalmente in balia della sensualità emanata da Letizia e del suo corpo e ancor di più dal bel maschione che ci aspettava a Viterbo. Il venerdi mattino dopo colazione verso le dieci partimmo, lungo l’autostrada mi fermai soltanto per i bisogni corporali e per il pranzo. Durante tutto il viaggio, parlammo pochissimo, ognuno era assorto nei propri pensieri, i miei mi facevano prudere il culetto e mandare in estasi il mio cazzo. Arrivammo a casa sua verso le 17,00 (una villetta bifamiliare appena fuori Viterbo). Appena arrivati, Letizia scese dalla macchina e si avvio verso il cancello per aprirlo in modo da farmi entrare, appena entrata in giardino su accolta festosamente dal suo cane (un Alano Belga di nome BLAK) non sono un patito di cani, ma la vista di quell’enorme animale mi inquietò moltissimo, entro con la macchina, mentre Letizia richiude dietro di sé il cancello, ma non oso uscire, Letizia visto il mio malessere chiama a sé l’Alano, mi invita ad uscire dalla macchina e di avvicinarmi a lei, BLACK mi annusa, mi gira intorno, mi mordicchia i pantaloni, da parte mia da parte mia anche se con reverenziale diffidenza inizio ad accarezzarlo, finchè non si accuccia ai miei piedi, mi considera – vista anche la presenza della sua padrona - uno di famiglia. Letizia mi spiega che la villetta è su tre livelli, il garage e la sala hobby nel seminterrato, un piano rialzato con salone e cucina, un primo piano con le camere da letto, più la mansarda. Iniziamo a scaricare i bagagli e a portarli nella sua camera da letto. Mentre io sistemo il mio bagaglio cercando di non interferire con le mie cose personali negli armadi/cassetti cercando di non interferire con quanto già in esso contenuto. Letizia, nel frattempo, è andata nel bagno per farsi una doccia rigenerante e togliersi la stanchezza del lungo viaggio, dopo pochi minuti esce dal bagno nuda come mamma la fatta, nemmeno nei miei più reconditi sogni mi era apparsa così bella e formata, il suo corpo sinuoso fa invidia ad una trentenne, le tette ancora turgide e ben piazzate, un culetto da sballo e due gambe dritte e senza un filo di cellulite, in poche parole un sogno. Si avvicina, mi bacia con passione e mi chiede se sono di suo gradimento, non riesco quasi a parlare, deglutisco a fatica, ride e mi invita a farmi una doccia, per calmare i miei bollenti spiriti e togliermi la stanchezza del viaggio, dice di fare in fretta – mentre lei si va a preparare - ricordandomi che c’è un amante che ci aspetta. Mi faccio la doccia, mi sbarbo, rientro in camera per rivestirmi. Lei è gia pronta, un giubbino di cuoio copre le sue spalle e il tronco l’apertura a V sul davanti a due bottoni lascia libere le sue due bellissime tette, una microgonna lascia intravedere il tanga ultravelato che divide perfettamente il suo bellissimo culo e copre impudicamente la sua passera, le calze velate autoreggenti esaltano le sue bellissime coscie, mentre due stivaletti a tacco alto esaltano le sue gambe e la fanno sculettare in una maniera indescrivibile. Ho difficoltà a contenere negli il mio cazzo già enormemente dritto e duro. Cinge il mio corpo con passione, mi bacia con voluttà, il suo profumo mi inebria, tutto in me vibra, mi aiuta a vestirmi e mi chiede si seguirla nella sala hobby, dove ci attende il nostro amante.





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