i racconti erotici di desiderya

L'altare


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La piccola piazza nel quartiere della Giudecca era immersa nel silenzio caldo e umido di una notte estiva carica di odori indefiniti, fruscii e sospiri che attraversavano lo spazio perdendosi nel cielo stellato, mentre una enorme luna bianca inondava di luce azzurrina la facciata semidiroccata dell’antica chiesa gotica che chiudeva il fondo della piazza.

Un grande rosone alto al centro della facciata ornata di gargoyle e pinnacoli, sembrava una bocca rotonda, dischiusa in un urlo fischiante tra denti concentrici.

Sudato nella mia leggera camicia di cotone bianco, mi accorsi con sorpresa che il grande portone ligneo era socchiuso.

Qualcuno, forse qualche banda di ragazzini in vena di bravate, aveva divelto le assi che bloccavano le ante, per infilarsi, magari a caccia di lucertole o dei topi, immensi e feroci, che infestavano quel quartiere desolato, abitato dai fantasmi urlanti del pogrom che, in ere lontane, aveva distrutto in mezzo alle fiamme l’intera comunità ebraica della città, orrore di un’epoca di intolleranza razziale.

Incuriosito, anche se vagamente impaurito, attraversai l’uscio monumentale della chiesa, e mi ritrovai in una grande navata centrale, coperta di erbacce, e a cielo aperto.

Dal rosone alle mie spalle, la luce della luna illuminava l’abside e l’altare principale, suggerendo la sensazione di una scena teatrale.

Mi accorsi di un movimento sull’altare, e mi avvicinai furtivo, nascondendomi dietro una delle poche colonne ancora in piedi, colto da una indefinibile paura, mista ad eccitazione.

Sull’altare due corpi si avvinghiavano l’un l’altro, in un amplesso feroce, inconsapevoli della mia presenza.

Una donna, distesa sulla schiena sulla pietra profanata, il corpo bianco e sudato dalle forti braccia voluttuose, i seni turgidi, enormi, ornati da capezzoli nerissimi ed eretti, il viso gettato all’indietro, la bocca lascivamente aperta a mostrare denti bianchissimi, mentre dalla gola un gemito roco di sensualità si spandeva nell’aria opaca di umido pulviscolo, lunghi capelli neri come la notte più nera scendevano fino a terra , le cosce aperte e rivolte al cielo, accoglievano, nella fica fremente la lingua del maschio.

A quel punto, distratto a forza da quel corpo magnifico, mi accorsi che l’essere che la sovrastava aveva ben poco di umano.

La sua lingua, lunga e saettante, divisa in due sulla punta, le titillava il clitoride, e contemporaneamente si insinuava nel buco pulsante strappandole gemiti di infinito piacere, il corpo, scuro e coperto di una fitta peluria, aveva spalle enormi, una serie di protuberanze sulla spina dorsale, mentre cosce possenti si innestavano nei glutei enormi .

Tra le gambe un cazzo enorme, nero, dalla cappella sporgente e rossastra, si muoveva come animato da vita propria, mentre dalle spalle due nere ali membranose si schiudevano a tratti, in sintonia con i gemiti della femmina.

La testa, ornata di creste e punte era coperta da riccioli neri, e intravedevo un lungo naso aquilino, un mento puntuto e due occhi gialli ferini.

Ad un tratto l’essere balzò sull’altare profanato, e con un flessuoso, unico movimento

impalò la femmina con quel cazzo mostruoso, mentre un urlo quasi bestiale usciva dalla gola di lei, piacere misto a dolore, godimento, lussuria.

Pompando su e giù con forza, le natiche di pietra sconquassavano quel corpo bianco

devastandone i recessi, bagnati di piacere e di sangue, mentre lei sembrava persa nell’estasi terribile dell’amplesso.

Alla fine in un parossismo di infinito piacere bestiale, l’essere raggiunse l’orgasmo, con un ruggito profondo, echeggiante sulle pareti della chiesa, e scoprendo zanne terribili, squarciò il ventre della donna facendo riversare le viscere fumanti sulla pietra, nera di sangue sacrificale, poi una mano artigliata affondò nel suo magnifico petto, strappandole il cuore, ancora vivo, e lo addentò, con piacere bestiale.

Inorridito, ma nello stesso tempo eccitato, mi accorsi di avere in mano il mio cazzo dolorante di eccitazione, e che mi stavo violentemente masturbando.

L’essere, finalmente appagato, si accorse della mia presenza, e, con un unico balzo mi raggiunse e mi afferrò, portandomi verso l’altare.

Con un solo gesto spazzò via i miseri resti della donna, e mi stese lì, pietrificato dall’orrore.

Con mia somma sorpresa, mi accorsi che pian piano il suo corpo subiva una trasformazione, il petto possente si ammorbidiva, gonfiandosi a dismisura, i fianchi si arrotondavano, i lineamenti si ammorbidivano, somigliando sempre più alla donna sventrata accasciata sul pavimento.

Ma quel cazzo enorme era sempre lì, sovrastato ora da una meravigliosa vagina grondante liquidi lussuriosi, invitante e selvaggia.

L’essere, ormai trasformato in una figura femminile, si mise a cavalcioni su di me, impalandosi sul mio pene duro come il marmo, mentre il suo, trovato il mio buco fremente, mi sfondava il culo, provocandomi un dolore lancinante, che si trasformò in un piacere indicibile.

Muovendosi su e giù, contemporaneamente scopava e veniva scopato,penetrante e penetrato, un abisso senza fondo di sensazioni mai provate.

Alla fine, contemporaneamente, sborrammo, l’uno nell’altro, urlando e gemendo di piacere, in un lunghissimo, irrefrenabile orgasmo bestiale.

Mi risvegliai, accorgendomi, mentre la vista si snebbiava, che stavo guardando la scena, l’interno della chiesa, l’altare ormai lavato dalla pioggia notturna , da una notevole altezza.

Il mio corpo sembrava paralizzato, riuscivo appena a muovere gli occhi.

Davanti a me, dall’altro lato dell’abside, una figura di donna alata, di grigia pietra, mi guardava sogghignante, e allora mi accorsi che anch’io, come lei, ero solo una figura di pietra, un gargoyle, accovacciato e sognante, in eterna attesa della prossima vittima da sacrificare sull'empio altare.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Steve6872 Invia un messaggio
Postato in data: 10/11/2007 15:25:02
Giudizio personale:
Complimenti ancora, sempre molto emozionante leggere i tuoi racconti fantastici.

Autore: DrakEva Invia un messaggio
Postato in data: 07/11/2007 00:40:20
Giudizio personale:
un avvincente \"Fantasy-erotico\" ... veramente splendido.

Da prendere come esempio nel suo genere.

Drake

Autore: Elgolea Invia un messaggio
Postato in data: 06/11/2007 16:41:31
Giudizio personale:
Davvero bello e diverso dal solito, complimenti

Autore: Sandman71 Invia un messaggio
Postato in data: 05/11/2007 19:49:24
Giudizio personale:
Buono, un misto di sensualità e orrore, mi ricorda i fumetti di Leone Frollo!


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