i racconti erotici di desiderya |
La svolta (nella mia vita sessuale) |
Questo racconto (non nuovo) è la mia rielaborazione di un'esperienza fatta con Iaia e da lei redatta in prima stesura. L'ho solo riadattata, mostrandone il mio punto di vista personale.
Sono stato il suo ragazzo all'inizio della sua scoperta del sesso e questa è una delle situazioni "cardine" della nostra escalation. Dedico il tutto a Iaia per tutto quello che ha rappresentato per me e per la nostra lunga e complice amicizia anche successiva alla rottura del nostro "idillio". Fantastica Iaia! A diciotto anni certe esperienze finiscono con il marchiare a fuoco quella che sarà la tua sessualità per tutta la vita. Ho avuto la fortuna (?) di imbattermi in una ragazza molto interessata al sesso, in ogni sua sfumatura. Ho tenuto per me i ricordi più scabrosi della nostra relazione, ma adesso mi sento abbastanza ispirato dall'affrontare la narrazione delle nostre avventure. I racconti che seguiranno non sono necessariamente collegati l'uno all'altro (non voglio fare nè un serial nè un racconto dilazionato) e possono essere in ordine non strettamente cronologico. Seguirò il mio ricordo e farò scegliere alla mia libido il fatto che vi narrerò di volta in volta. Non voglio dilungarmi sugli aspetti fisici miei o della mia ragazza di allora. Di solito nei racconti tutte le donne sono strafighe e gli uomini dotatissimi. La mia ex era abbastanza normale, anche se il suo corpo emanava sensualità ad ogni movimento. Non era ancora una donna "fatta", pertanto molti dei suoi atteggiamenti erano da ragazzina, ma questo non faceva che esaltare la sua estrema porcaggine nelle faccende di letto. Non sto a nominare nemmeno le giornate intere passate a scoprire la nostra reciproca sessualità, spingendo il limite ogni volta un pezzettino oltre. Voglio invece raccontarvi una delle situazioni che mi hanno insinuato il tarlo del sesso di gruppo. Eravamo nella casa in campagna di uno dei nostri amici: d'inverno faceva abbastanza freddo per via del fatto che il solo camino di cui era dotata la casa non bastava a scaldare tutti gli ambienti. Si finiva sempre col porre rimedio con cene sostanziose, abbondantemente bagnate da libagioni adeguate (specialmente vino rosso!) e spessissimo accompagnate da discussioni piccanti. Quella sera la compagnia vedeva, come donne, oltre alla mia ragazza la sola Barbara, fidanzata del padrone di casa, Maurizio, mentre i ragazzi erano in 4, oltre al sottoscritto ed a Maurizio stesso. Barbara, la ragazza di Maurizio era una bella ragazza bionda, con occhi chiari e fare molto dolce ed accattivante. Alta e magra, faceva un po' da contraltare a Iaia, alla quale passava circa 10 cm in altezza, ma che mostrava una fisicità molto più ... allettante. La mia Iaia nelle situazioni scabrose diventava un "maschiaccio" tenendo solitamente testa alle affermazioni più spinte di qualsiasi altro ragazzo presente. Spesso finiva col mettere in serio imbarazzo i partecipanti alla discussione, che sono convinto avrebbero sfogato con lei la loro eccitazione, se non fosse stato per rispetto del sottoscritto. Quella sera l'argomento si spostò velocemente (come al solito!) sul sesso e più in particolare sul pompino. Qualcuno cercava di fare il filosofo e dissertava in preda ai fumi dell'alcool a proposito di ipotetiche proprietà terapeutiche della fellatio. Era abbastanza chiaro che il tasso d'alcol nel sangue offuscava loro la vista e faceva girare a vuoto il neurone. Ovviamente ci si rideva su cercando di punzecchiare le ragazze. Barbara spesso si limitava a sorridere per reggere il gioco, mentre Iaia si divertiva a giocare il suo gioco preferito: lo jo-jo. Metteva al centro delle sue attenzioni uno alla volta i vari presenti, provocandolo non solo a parole, ma anche con sguardi killer e movenze da troia consumata. Quando iniziava a vedere il disagio fisico (spesso manifestato con mani che si intrufolavano ad aggiustare l'erezione perchè non desse fastidio dentro i pantaloni) passava ad un altro ragazzo e ricominciava da capo. Ad un certo punto Stefano fece l'errore (?) di chiederle se a lei piaceva fare i pompini. Lei prese la parola e presto catturò l'attenzione di tutti. "Ad essere sincera la prima volta che ho fatto un pompino ad un ragazzo ho avuto un mezzo trauma. Io ero inesperta e non avvertii l'imminenza del suo orgasmo, quindi sono stata colta alla sprovvista da quell'ondata di sborra calda da rimanerne quasi nauseata. Mi è venuto in gola senza preavviso, il porco, ma in tutta risposta gli ho sputato il suo sperma sul suo bel maglione di cachemire ... (risate) Da quella esperienza ho lasciato stare per un po'. Da quando sto con Lee ho ripreso la mia attività, approfittando della sua amabile capacità di assecondarmi. Lui mi ha insegnato tutto quello che so fare, con le sue amorevoli spiegazioni, le sue porche frasi ad incitarmi ma soprattutto con le sue ..... riviste e film pornografici ... (altre risate) Adesso ho una discreta esperienza. Diciamo che potete a diritto dire quella frase che per anni mi sembrava così idiota e lontana dalla mia realtà: che ho le labbra da pompinara. E' assolutamente vero! In effetti sono una gran pompinara - una delle frasi che Lee mi ripete mentre lo lavoro di bocca! ... Ma ... qual era la domanda? Se mi piace fare i pompini? La risposta è LO ADORO! (già a quel punto Stefano era molto turbato e si muoveva sulla sedia cercando di mascherare l'eccitazione) Stefano, puoi anche metterti a posto l'erezione, tanto siamo tra amici (risatine ... turbate, mentre lei si gira a guardare Claudio) Adoro i preliminari. Il mio Lee impazzisce quando mi avvicino a lui dandogli preavviso di cosa sto per fare. Di solito gli sbottono la camicia e i pantaloni guardandolo negli occhi così (ed assume un'espressione porca che regala a Claudio, facendo in modo che chiunque la colga) e gli dico, sussurrando come adesso: "Adesso la tua troia vuole sentire il sapore del tuo cazzo! Voglio sentirlo crescere tra le mie labbra sino a quando non avrà riempito la mia bocca con le sue dimensioni. Voglio sprofondare il naso tra i peli del tuo pube e sentire l'odore di sesso che emana. Voglio vellicare con la lingua il tuo scroto e sentirti mugolare dal piacere. Voglio sentire il tuo piacere emanare dalla tua voce che mi sa incitare ed eccitare". (lo sguardo passa a Carlo) Non finisco mai di spogliarlo completamente. Scendo lentamente senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Mi guarda con gli occhi iniettati di libidine ed io mi nutro di quello sguardo per iniziare la mia performace. (Si alza in piedi, prende Carlo dai capelli dietro la nuca e lo fa alzare. Tirandogli i capelli fa in modo che sollevi il mento glabro. Davanti allo sguardo ammutolito di tutti lecca con lascivia il collo di Carlo. Poi gli spinge in avanti la testa, lo fissa negli occhi e mima le movenze poco prima descritte, sfiorando con la lingua ben protesa i bottoni della camicia di Carlo. Arriva lentamente ma inesoraabilmente all'altezza dei suoi pantaloni, la lingua sempre protesa a lambire la cerniera ... Carlo si irrigidisce ... Iaia lo palpa velocemente) "Ecco vedi ... duro così mi toglie parte del gusto ..." (finge un broncio e si alza, girandosi verso Sergio) E' importante che all'inizio della mia performance il cazzo non sia completamente in tiro. Trovo esaltante e di feroce stimolo percepire il crescere del godimento del mio uomo. E' tanto importante sentirlo crescere nella mia bocca, quanto averlo durissimo quando mi pompa il culo! (il paragone strappò qualche "ehm" di schiarimento di voce! Barbara approvò con un breve applauso!) Per non perdere un solo istante di quella repentina crescita, inizio con l'afferrarlo in bocca senza sfiorarlo con le mani. Lo imbocco completamente ed ingaggio un duello con la mia lingua ed il suo glande. Poi spingo la sua cappella contro il palato, pronta a scivolarmi verso la gola ... e la lingua saetta fuori dalle labbra a vellicare le sue palle. Mentalmente conto fino a dieci, massaggiando con la gola la sempre maggiore porzione di cazzo che mi cresce dentro ... Sento la sua cappella che mi forza la gola e devo sforzarmi nella concentrazione per accogliere ogni centimetro di crescita che riesco ad ottenere. Questo duello termina quando il turgore è tale da impedirmi di tenere il suo cazzo in gola e contemporaneamente di fissarlo negli occhi. Allora arretro lentamente la testa, dandogli lo spettacolo della sua bella coda che esce gonfia e bagnata dalle mie labbra. (afferra di colpo la mano di Sergio. Gli prende indice e medio come se fossero un cazzo ed inizia a mimare la scena del cazzo che esce dalle sue labbra) E' qui che ci scappa il primo "Che magnifica pompinara!" (qualcuno fischio in approvazione!! Adesso è il turno di Maurizio) Io mugolo come una cagna in calore, mentre con la lingua percorro le vene della sua asta, dallo scroto al glande e ritorno. Lecco con maestria la cappella, solo con la lingua ...Poi faccio in modo che lui percepisca il calore della mia bocca, alitando leggermente sulla sua cappella, e appena percepisco il guizzo della sua eccitazione lo imbocco succhiando forte, mentre contemporaneamente inizio a muovere la testa per inglobare la sola cappella. I movimenti sono lenti, perfetta riproduzione della scopata che amo di più: lenta e con affondi progressivi (nel dire questo prende con la mano la gamba di Maurizio, facendo in modo che la fletta lievemente al ginocchio, che lei si affretta a stringere tra le sue gambe. Sembra ballare una languida lambada, strofinando la sua figa oscenamente contro la coscia del mio migliore amico) Ecco qua! Credo di avervi dato un'idea! (esclama soddisfatta, lasciando interdetto Maurizio con la gamba flessa e semi sollevata alla ricerca del suo caldo contatto) "Come no! ... " risponde Stefano, mostrando di essersi accalorato, a dispetto della temperatura rigida. "... solo non mi è chiaro ... fino a che punto ADORI fare i pompini!" aggiunge Sergio, ancora con le dita nell'esatta posizione che avevano una volta definitivamente uscite dalla bocca di Iaia. "Vuoi sapere che rapporto ho, adesso, con la sborra, dopo l'esperienza del cachemire?" ribatte Iaia, senza fronzoli. Risate sdrammatizzanti, prima che Barbara incalzi:"Tu ... ingoi?" Quella semplice domanda fatta da Barbara contribuì a surriscaldare l'ambiente. "Per rispondere alla domanda diretta: si, io ingoio! Certe volte è tale l'eccitazione nell'eseguire la mia fellatio che basta solo sentire la voce calda di Lee dirmi le peggiori porcate, preannunciarmi la sborrata che sento le contrazioni stringermi la vagina in maniera incredibile e ai primi schizzi di sborra che sbattono sul mio palato per poi adagiarsi sulla mia lingua mi fanno letteralmente esplodere l'orgasmo! Non devo nemmeno toccarmi, vengo semplicemente per l'incandescenza della situazione. Però la risposta completa è: godo a fare i pompini con ingoio al mio ragazzo, ma non ho la più pallida idea di cosa proverei con un altro uomo!" "Già!" riprese Barbara "io non posso nemmeno pensare di prendere in bocca un cazzo diverso da quello di Maurizio." Eccitato incredibilmente dalla (seppur nota!) descrizione di Iaia, stanco di rimanere a sorridere in disparte e contrariato per non essere stato oggetto delle attenzioni della mia ragazza intervengo a mia volta: "Vedi Barbara, io ho sempre pensato che determinate esperienze non sono possibili (o impossibili) in assoluto, ma devono essere inserite in un contesto che le renda possibili (o impossibili) a dispetto delle proprie convinzioni". "Non ti seguo" rispose Barbara. "Iaia ha appena affermato che questo è il rapporto che lei ha col MIO cazzo e il MIO sperma, ma non è detto che possa avere lo stesso rapporto con il cazzo di un altro e con il di lui sperma" continuai "Probabilmente se adesso uno dei presenti la portasse di là e gli desse il suo membro da succhiare lei non proverebbe nemmeno la decima parte dell'eccitazione descrittaci. Magari, invece, un'altra situazione potrebbe darle un piacere anche maggiore!!" Puntando sull'esibizionismo prepotente di Iaia a questo punto mi avvicinai a lei, le leccai il collo fino alla bocca, aprendole le labbra per perlustrare la sua lingua a fondo, poi mi staccai da lei e le dissi: "Prendimelo tutto in bocca!" Lei mi sorrise con aria di sfida e inizio a scendere come aveva abbondantemente descritto. La fermai, spostai le vettovaglie dal tavolo e vi salii in piedi. Aiutai anche lei a salire, la feci inginocchiare davanti a me e le chiesi (con tono falsamente imperativo!) di mostrare agli altri la sua bravura. "Fai vedere ai nostri amici quanto sei brava. Non puoi raccontare le cose e sperare che ti credano sulla parola." Non impiegai molto a convincerla, mentre ancora pronunciavo le prime parole lei aveva già la mia mazza in bocca e assumeva le posizioni che meglio consentivano agli arrapatissimi amici la visione. Era davvero una gran pompinara, non era la prima volta che mi spompinava in presenza di altri, ma mai lo aveva fatto PER gli altri, per il loro godimento. Gli amici continuavano a guardarci e iniziavano a liberare i loro istinti dai freni inibitori: chi si toccava apertamente attraverso i pantaloni, chi andava un pelino oltre abbassandoli e mostrando il proprio apprezzamento in termini di centimetri. Barbara, intanto, si accarezza mentre masturba senza timori il cazzo eretto di Maurizio, con lo sguardo calamitato sulle performance di Iaia. Iaia mugolava in maniera sempre più forte, godendo del movimento del mio cazzo tra le labbra ma ancora di più (ne ero intimamente certo) per la reazione che la sua troiaggine aveva sugli altri. Non stava facendo un pompino a me, ma a tutti e sei i maschi presenti. "Guarda Sergio" le dissi "ha il cazzo duro in mano e se lo sta menando pensando alla tua bocca ..." "Mmmmmmmmm" la sua risposta. "Guarda la sua mano come scorre sul cazzo ..." "Mmmmmmmmm" ancora "Adesso chiudi gli occhi e prova ad immaginare di succhiare il suo cazzo al posto del mio" Lei chiuse gli occhi e portò istintivamente una mano tra le gambe per toccarsi. "Ti eccita l'idea eh, troia!!" la incalzai, intuendo che la sua eccitazione la stava portando verso un punto di non ritorno. Le parole mi uscivano di bocca come un fiume in piena, incontrollabili, devastatorie. "Sei curiosa di sentire il sapore del suo cazzo, vero? Lo vuoi sentire contro il tuo palato, assaporarlo con la lingua, studiarne le dimensioni ed adeguare la tua gola ad esse." I mugolii aumentavano, intervallati con sospiri emessi con le sole narici, mentre la bocca era occupata dal mio cazzo violaceo. "Mmmmmmmmm" mugolava ancora. E poi "che porco che sei. Fai attenzione!! Sai bene che se continui finirò per farlo davvero!" mi sfidò, lasciandoi sfilare il cazzo dalle sue calde labbra. "Ma se è quello che vuoi, troia! Lo so ed è quello che voglio anche io. Voglio dimostrare a te e Barbara che la situazione giusta può trasformare le vostre convinzioni! Può trasformarti da stimata ed ammirata ragazza in fantastica troia!!" le sentenziai! Non ci vollero cenni particolari per avere Sergio vicino a noi, con il cazzo pronto ad entrare in azione. Lei guardò Sergio e poi il suo cazzo, mentre masturbava piano il mio e si leccava le labbra. Poi mi guardò come per chiedere tacita conferma delle mie intenzioni. Il mio sorriso fu più di una risposta ed allora la vidi in una delle situazioni più eccitanti della mia vita sessuale fino ad allora: vidi la sua mano sollevarsi ed impugnare lievemente il cazzo di Sergio, per la prima volta vedevo la sua mano stringere un cazzo diverso dal mio, ebbi un sussulto d'eccitazione. Lei posò il suo sguardo sui miei occhi studiando la mia enorme eccitazione. Continuò a guardarmi avendo capito precisamente in quel momento di avere l'intero terreno di battaglia sotto il suo controllo. Fissava i miei occhi che la fissavano mentre portava alla bocca quel cazzo. Vide un lampo nei miei occhi e ne interpretò con la massima precisione il significato: volevo godere la vista della sua bocca spompinare un altro. Iniziò a giocare con me, succhiando rumorosamente la saliva che un attimo prima aveva lasciato su quel membro. Affondava la cappella in gola, mugolando un piacere che non riuscivo ancora a capire se era pura sfida oppure piacere fisico. In quel momento Sergio era impersonale, il suo cazzo era solo il mezzo usato per la nostra personalissima sfida, alla ricerca del nostro limite successivo. Non volevo che fosse così, volevo che percepisse davvero il fatto che si stava succhiando il cazzo di un altro, un cazzo che non aveva mai visto prima di allora. Mi spostai dalla sua visuale, pur lasciandole il conforto del contatto fisico: presi la sua testa con una mano e guidai i suoi movimenti su quell'asta, incitandola a continuare il sublime lavoro che stava facendo. Mi abbassai verso il suo orecchio per sussurrarle il mio incitamento, ma lei capì che principalmente volevo godermi quello spettacolo da più vicino. A pochi centimetri dai miei occhi estrasse il cazzo dalle labbra, lasciando un sottile filo di saliva che si allungava dal glande alla sua lingua ... Mi dava la sensaziuone che giocasse con la sua sborra ... Poi risucchiava glande e saliva in movimenti plateali, facendomi godere la visione della sua arte accompagnata dal magnifico audio dei suoi versi maialeschi. Quindi sparii completamente dalla sua vista e lei ebbe un lungo istante di esitazione. Aveva perso il suo punto di riferimento e si trovava a spostare la sua percezione da sfida con me a ... pompino puro! Solo allora percepiva che la sua azione era per il godimento di altri, oltre che per se e per il suo uomo. Doveva solo stabilire se la cosa la infastidiva o la eccitava. Non ci fu molto tempo per lei per decidere, proprio mentre ripeteva uno dei suoi affondi percepì il repentino gonfiarsi della cappella di Sergio che la supplicò urlando di continuare. Lei staccò le labbra dal cazzo ma continuò a menarlo davanti al suo viso. Io ricomparvi al suo fianco e la incoraggiai a continuare il suo lavoro ... Fece appena in tempo a guardarmi con la coda dell'occhio che Sergio esplose un primo esagerato schizzo di sborra che la colpì quasi con violenza sul viso. Non ci fu bisogno di dire altro: la sua anima di pompinara emerse definitivamente e la vidi aprire la bocca per accogliere il secondo abbondante schizzo. Poi fece sparire l'intera cappella continuando a muovere la testa e a mugolare di piacere, mentre Sergio urlava letteralmente scandendo i getti successivi con "siiii" e concludendo l'orgasmo con un "sei una fantastica ..." e lasciando la frase in sospeso. Lei rimase con la bocca piena di sperma indecisa sul da farsi. Io raccolsi lo sperma dal suo viso e le diedi da leccare il dito. Il gesto fu inequivocabile e lei ingoiò il liquido e succhiò avidamente il resto dal mio dito. "Puoi anche terminare la frase" disse appena ingoiata la sborra, sorridendo a Sergio. "Si, sei proprio una fantastica pompinara!! Grande!!" riprese allora Sergio, incoraggiato. "Ma sai fare di meglio!" l'apostrofai io, smorzando il suo entusiasmo. "Vuoi la guerra?" mi disse, fingendo di essere incazzata. Nel frattempo Barbara si dedicava al cazzo di Maurizio spompinandolo avidamente, mentre lui la ricambiava accarezzandola, per non perdere quel film fuoriprogramma. Lei mostrava di essere molto eccitata ma di non accontentarsi di questo che aveva sempre considerato un mero preliminare. Prima che il quadro della scena cambiasse, quindi, si mise a quattro zampe, facendosi penetrare da dietro, in modo ce sia lei che Maurizio potessero vedere cosa accadeva intorno. Iaia si leccò più volte le labbra in maniera più che civettuola e si avvicinò gattonando sul tavolo al posto dove si trovavano Carlo e Stefano. Fece segno a loro con l'indice, con il classico segno che istiga ad avvicinarsi. Loro lo fecero contemporaneamente (in effetti non si capiva con chi ce l'avesse) e poi si fermarono per non intralciarsi uno con l'altro. Stefano lasciò il posto all'amico che però si fermò a sua volta per lasciargli spazio. "Venite qui! Tutti e due, scemi!" disse loro ridendo. Ed intanto controllava che io fossi in posizione tale da poterla vedere. "Se devo appurare le differenze tra cazzo e cazzo, quale occasione migliore che farlo confrontandone due insieme?" ammiccò I ragazzi non se lo fecero ripetere e si avvicinarono. Lei prese un cazzo in ciascuna mano e constatò dal loro turgore l'eccitazione che aveva dato loro fino a quel momento. Li fece sedere sul tavolo e poi sdraiare sulla schiena, uno di fianco all'altro. Lei si insinuò tra i due, inginocchiandosi e mostrando il viso al resto del gruppo. Era ancora totalmente vestita, solo con qualche bottone della camicetta slacciato. Era eccitantissimo vederla vestita alle prese con due cazzi eretti. Lei iniziò a masturbarli contemporaneamente, quasi ne volesse studiare davvero la consistenza in una sorta di esame comparato. Entrambi reagirono al tocco allungando le mani verso il suo corpo. Le sbottonarono la camicetta, mentre lei accentuava il movimento su quei nuovi cazzi. Quando le misero a nudo le tette e si cimentarono con i suoi blue jeans lei si oppose dicendo: "No! Voglio che vi concentriate sulla mia bocca! Deve essere lei il centro del vostro piacere, il centro del vostro universo!" Dopo un po' di su e giù spettacolare di fronte ai nostri sguardi ammirati, il trio cambiò posizione, assumendo quella più comoda per tutti: loro in azione e noi in estasi visiva. Lei era in ginocchio e i due amici le stavano accanto, uno per ogni fianco, porgendo le loro dure mazze alla sua abilità di pompinara. Lei succhiava in perfetta alternanza, avvicinava entrambe le cappelle alla bocca. Finchè potè le inserì contemporaneamente tra le labbra, ma poi crebbero e si indurirono inibendo questo gioco voluttuoso. I due, imparata la lezione, la incitavano a succhiare e a succhiare ancora. "Dai, maiala! Fammi vedere come te lo fai arrivare in gola" diceva uno, e lei spingeva quella cappella fino in fondo all'ugola. "Mmmmmmm" era il solo suono che poteva emettere. "Troia! E' il mio turno. Leccami i coglioni e risali lungo l'asta!" stringeva l'altro. Devo dire che i miei amici si erano calati alla grande nel loro ruolo "godereccio". Lei continuava a succhiare, intervallando ogni tanto qualche "Siiiii" di approvazione, specie dopo gli insulti più forti. Io la guardavo e godevo di questa nuova realtà: tante fantasie di cui si era parlato divenivano realtà davanti ai miei occhi. Era splendida nel suo ruolo di troia. Godevo a vederla usare da altri, senza sospettare che questa era solo il preludio all'abbattimento di una serie di tabu e di limiti. Non impiegò molto per portare i nostri amici vicini all'orgasmo. Loro lo preannunciarono, ma lei aveva già percepito le prime contrazioni. Si voltò verso Carlo, ne imboccò il cazzo e continuò a pompare in su e giù finchè lui non fu sul punto di esplodere. Solo allora scappellò il suo cazzo appena fuori dalle sue labbra aspettando lo sperma. Rimase immobile aspettando che fossero le reni di Carlo a far fuoriuscire la sborra. Ne scaturì un proiettile di seme che uscì quasi dolorosamente dal cazzo di Carlo ed investì la gola di Iaia. Lei avvicinò le labbra al cazzo cominciando a pompare con la mano in maniera vigorosa. Questo movimento permise ad un altro paio di grossi getti di riempire la sua gola. Fu allora che lei mise in atto una delle sue migliori porcate. Si girò verso Stefano e prima di accogliere il suo stesso sperma gli diede ampia visione della sborra dell'amico nella sua bocca. Stefano fu costretto a guardare altrove. Quella vista era così forte che rischiava di venire senza nemmeno essere sfiorato. Lei degluttì mugolando di piacere, come se fosse un sommelier alle prese con una pregiata bottiglia di Brunello. Quindi usò il medesimo trattamentoi a Stefano, che riversò nella sua gola una quantità pazzesca di sborra. Lei fece fatica a raccoglieral tutta, ma lo fece e venne poi da me e Claudio a mostrare il contenuto. Ci giocò un po' con la lingua, ne fece uscire parte dai lati della bocca. Poi lo raccolse e lo mandò giù, con un sensibile fremito! "Il prossimo!" Annunciò rivolta a Claudio stesso. "No!" Sì percepì la voce perentoria di Barbara da dietro le nostre spalle. In preda ad un godimento senza pari, rossa in volto per il gran piacere la bella Barbara disse "Voglio provare anche io!" Maurizio rimase per un istante sbigottito, poi riprese a montare la sua donna con maggiore vigore, eccitato da quella strana situazione. Vidi Claudio avanzare con il suo cazzo eretto verso Barbara che intanto si faceva sbattere da Maurizio. "Dai, mia grande puttana! Mai mi avevi detto di questa tua fantasia ... vuoi succhiare il cazzo di un altro. Ecco il momento giusto. Fatti scopare in bocca mentre io ti sfondo la figa." Lei inizio a succhiare con vigore, muovendo la testa al ritmo delle bordate che il suo uomo le imponeva da dietro. Claudio si godette quel pompino lanciando comunque qualche occhiata verso la mia Iaia, quasi a scusarsi di non poter contribuire alla sua festa ... e per darle conforto che la bravura dimostrata da lei era un'altra cosa. Iaia si avvicinò all'amica, le accarezzò le spalle e poi le tette. La incitò con frasi porche a dare il meglio di se. La istruì sui movimenti, la aiutò a concentrarsi sul pompino, di non "subirlo". L'effetto fu devastante. Barbara iniziò a muoversi in maniera asincrona sui due cazzi, dando ai due maschi la perfertta sensazione di essere attiva per entrambi. Loro si fermarono quasi, mentre lei catturava con i propri muscoli i loro membri per goderseli al meglio. Maurizio non resistette e le venne dentro copiosamente, rantolando due minuti pieni di orgasmo. Barbara venne a ruota, godendo di quel riempimento. La situazione fece inarcare anche Claudio che schizzò direttamente nella gola di Barbara il primo abbondante e denso schizzo. Barbara fu presa alla sprovvista e quasi si strozzò ... Il cazzo di Claudio uscì dalle sue labbra e riversò un ulteriore schizzo sulle tette di Barbara. Iaia non perse tempo e prese in mano la situazione (ovvero il cazzo di Claudio) e terminò il lavoro dell'amica succhiando le ultime gocce ... Le ingoiò con estrema avidità, e si gettò poi sulle tette dell'amica per ripulirle ... Ero assolutamente sbalordito. Il mio cazzo mi doleva per il piacere e per l'urgenza di svuotare i miei coglioni ... "Sembra che non ci sia più altro da bere!" disse ridendo Iaia. "Ti sbagli", disse Barbara, raccogliendo con le dita la sborra che usciva come un fiume dalla sua figa. Leccarono assieme le dita e poi si passarono la sborra l'un l'altra con la lingua. Non ne potevo proprio più. Mi avvicinai a loro e mi godetti i loro giochi di lingua, con la mia cappella e con la sborra di Maurizio. Poi Iaia mi volle tutto per se e iniziò a lavorarmi come solo lei sa. Mi sentivo la sua lingua rovente scorrere su tutto il glande, giocare con prepuzio e poi ingaggiare una violenta battaglia con la mia cappella sempre più turgida. Lei affondò il mio cazzo fino in gola fino a pecepire le mie convulsioni preeiaculatorie. Quindo lo estrasse un poco e guardandomi negli occhi, con le sue mani a guidare i miei fianchi, mi procurò un orgasmo così intenso che contai almeno 10 violenti getti prima di riprendere conoscenza del mondo circostante e di sentire lei avere un violentissimo orgasmo a sua volta. Senza che si fosse sfiorata. "Ho capito la differenza" disse, alla fine "Queste cose potrò farle anche con altri, ma solo se ci sarai tu al mio fianco. Perchè solo tu puoi scatenarmi e solo tu sai farmi godere in questa maniera!" Poi la storia la smentì ... almeno parzialmente ... |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Erotic_mind | Invia un messaggio |
Postato in data: | 18/08/2008 15:52:54 | |
Giudizio personale: |
bello ! lo stile dei dialoghi, però, è troppo \"descrittivo scritto\", invece che \"descrittivo parlato\". Ovvero, i personaggi parlano come libri, a volte, invece che come persone ;) Quello toglie un po\' di spontaneità diretta, ma il racconto è e resta molto, molto eccitante! complimenti ! |
|
|