i racconti erotici di desiderya |
La mia vicina paola |
E' sempre stata nei miei sogni erotici, sin da quando avevo 17 anni e lei 27. Tutto pensavo meno che un giorno sarei finito nel suo letto.
Si chiama Paola, e fino a due anni fa era la mia vicina di casa poi io mi sono trasferito ma torno giornalmente a casa dei miai dove ho ancora l'ufficio. La incontravo sempre nel parchetto davanti al palazzo. lei è appassionata di grandi camminate e va a camminare ad orari precisissimi, e da quando lo scoprii 4 anni fa. anche le mie uscite col cane hanno orari rigidi. il parco non è molto grande, e durante la passeggiata col cane avevo l'occasione di vederla passare 4 o 5 volte. Era uno spettacolo vedersela venire in contro, tanto quanto vederla allontanarsi di spalle. il suo fisico atletico appena in contrasto con le rotondità generose che madre natura le ha dato. un seno prosperoso, che ballonzola trattenuto a fatica dal reggiseno, e un sedere tondo messo in evidenza dai suoi body attillati. ho sparso ettolitri di sperma di ritorno dalle passeggiate col cane. Lei non può non essersi accorta dei miei occhi, non per 4 anni. oggi ho 36 anni, e da qualche tempo avevo registrato un cambiamento nei suoi comportamenti nei miei riguardi. adesso mi saluta sorridendomi e guardandomi dritto negli occhi, e qualche volta si ferma a fare due chiacchiere e ad accarezzare il cane. lei ne ha 46 splendidamente portati, ma non mi sono mai fatto illusioni sapendo che è pure sposata e ha una figliola di 18 anni. Qualche giorno fà lei mi ha chiamato ad alta voce mentre ero al parco. -"Ciao, mi hanno detto che ti trasferisci" gli ho detto mentre si avvicinava. -"Si, anzi ti và di guadagnare 50 euro?" mi ha risposto. -"Cioè?" -"ho ancora un pò di roba che l'impresa mi ha lasciato qui, mi serve una mano per caricarla sul mio furgone domani." -"Ti do una mano volentieri e non c'è bisogno che mi paghi!" -"insisto è tanta roba e anche un pò pesante, poi con questo caldo." -"ti darò una mano volentieri" -"Allora domanio alle 10 da me?" -"ok." Mi batteva il cuore come se fosse un appuntamento. era una cosa scema ma ero felice che avesse pensato a me. Il lavoro è stato davvero faticoso. di roba ne aveva ancora parecchia, morivo di caldo e così dopo poco lavoravo indossando solo un pantaloncino. Lei aveva addosso uno dei suoi completini da casa tipo vestaglia, e vederla continuamente chinarsi a raccogliere scatole aveva prodotto un rigonfiamento sospetto nei miei pantaloncini. La casa era fresca e in salotto c'era un divano, nuovo e di pelle. Quando sono rientrato in casa sentivo il rumore della doccia. mi sono seduto sul divano. Poco dopo mi è comparsa davanti con indosso un asciugamano. -"Vuoi darti una rinfrescata anche tu? sei tutto sudato" Stavo per dire che mi sarei lavato a casa, quando qualcosa dentro mi ha detto di accettare. -"Si grazie." -"Vai pure, vuoi bere? Ho solo dell'acqua e del succo di frutta, non ho birra" -"Va bene." Mentre mi lavavo mi sono accorto che non avevo di cosa asciugarmi. poi è entrata in bagno, e si è tolta l'asciugamano, e l'ha appoggiato al box doccia, io dal vetro zigrinato ho capito comunque che era nuda. -"puoi ascigarti con questo se non ti da fastidio." -"no figurati, grazie." Avevo l'uccello più duro che mai, ma qualcosa nel suo atteggiamento così provocante mi sconsigliò di scaricarmi lì in doccia. mi sono asciugato e ho indossato il pantaloncino, ma senza mutande, che erano fradice di sudore. l'ho raggiunta nella sala e... visione celestiale. aveva trasformato il divano in letto ed era distesa sopra, nuda. Era esattamente come nei miei sogni di qualche anno prima, bellissima. il seno grande, con due capezzoli scuri, che se ne stavano lì dritti testimoni della sua eccitazione. il ventre piatto da atleta, e una freccia di peli curati castani sormontavano la figa, che però non vedevo da lì. Mi fa: “Visto che non vuoi essere pagato ho deciso di ripagarti in un altro modo. Lo so che ti piaccio, lo so da tanto tempo, prima eri un ragazzino, ma adesso sei un uomo, vieni qui, fammi vedere quello che ho immaginato per tanto tempo”. Senza rendermene conto ho obbedito, e mi sono avvicinato. Lei si è seduta sul bordo del letto e mi ha afferrato i pantaloncini dall’elastico, abbassandoli fino ai piedi, e trovandosi davanti il mio cazzo duro come la pietra. “Magnifico”. Quel complimento mi ha fatto salire il sangue al cervello, era la prima volta che una donna si mostrava così entusiasta del mio arnese, anzi una volta una ragazza si era lamentata di provare dolore non tanto per la lunghezza ma per il diametro. Senza aggiungere altro si è gettata sul mio pisello. Immediatamente ho capito che in vita mia non avevo mai ricevuto un vero pompino, QUELLO era un vero pompino! Muoveva la testa lentamente accarezzando tutta l’asta con la lingua. Quando se l’è tolto di bocca un leggero filo di saliva è rimasto a collegare la mia cappella alla sua bocca. Poi si è afferrata i seni e li ha stretti attorno al mio cazzo. Non avrei mai pensato di provare sensazioni più forti di quelle di un pompino. Lei mi guardava e poi mi ha detto: “quante seghe ti sei fatto pensando a queste?” “Tante, TANTISSIME OOOOHH” Lo sperma l’ha ricoperta dal seno alla punta dei capelli, ma lei non ci badava continuando a baciarmi la cappella mentre gli ultimi fiotti le finivano in bocca. Quando si è staccata dalla cappella e si è resa conto che non aveva perso nemmeno un po’ della sua consistenza ha detto: “Cazzo ragazzo, così prestante, sempre pronto” Si è stesa e ha allargato le cosce, offrendomi la splendida visione della sua figa perfettamente depilata. “Vieni presto” Ma io invece di sbatterglielo subito dentro mi sono inginocchiato ai piedi del letto e ho immerso la faccia in mezzo a quelle splendide cosce abbronzate e allenate. Sentivo la bocca piena del suo sapore, mentre leccavo insistentemente le grandi labbra. Poi mi soffermavo a giocare col suo clitoride, lei mi teneva una mano nei capelli e si godeva il servizio. Ogni tanto infilavo la lingua nel suo buchetto e lei lo sottolineava con gemiti di piacere. Dopo aver dedicato alla sua figa un servizio completo sono tornato in piedi e ho puntato il cazzo sul clitoride e gliè lo passavo lentamente sulla fessura. “Scopami, adesso!! Mettimelo dentro” mi stava implorando, ma io ignoravo le sue suppliche. Improvvisamente mi ha cinto i fianchi con le cosce chiudendomi in una morsa ferrea. Il mio cazzo che era puntato al suo ingresso è scivolato tutto dentro in un colpo solo. Lei non ha allentato la presa e ha detto: “non azzardarti a toglierlo più di lì” Così seppur limitato dalla sua morsa ho cominciato a darle colpi ritmati senza mai toglierglielo dalla figa. “Godooooo sii bravissimo!!!” Il suo orgasmo è arrivato quando io ne avevo ancora un bel po’, per cui non mi sono fermato e ho continuato con più foga, buttandomi su di lei, costringendola a sollevare le gambe, così ho portato una mano sul suo culo e ho cominciato a penetrarle l’ano con prima uno poi due dita. “SII.. lo vuoi? Sii.. prendilo, mettimelo nel culo dai.” A quelle parole ho esitato un attimo. “Non preoccuparti fallo. Fai piano e tutto andrà bene.” Così ha allentato la presa per permettermi di estrarlo dalla sua figa e puntarglielo al buchetto. Procedevo al rallentatore, ma quando la punta è arrivata all’ingresso lei ha ristretto le game ficcandosi da sola tutto il mio cazzo nel culo. Ha inarcato la schiena e il suo gemito era stato un mix di piacere e dolore, ma con molto dolore dentro. Io sono rimasto immobile, poi quando lei si è rilassata ho cominciato ad andare ad un ritmo lento, dopo qualche colpo ho sentito che le pareti del suo ano si adattavano all’intrusione e ho cominciato a incularla a velocità normale, mentre tenevo tre dita nella sua figa e il pollice piantato sul clitoride. “Bravo Maaarrrrrriiiiioooooooo sei un toro sfondamiii SIIIIIIIIIIIIIIIIIII” Sentirla godere nuovamente è stato troppo e così le ho sborrato nel culo. Ci siamo stesi e affannati siamo restati qualche minuto in silenzio. Poi lei si è alzata. “mi vado a fare un'altra doccetta veloce, tu resta qui rilassati, torno subito”. Mentre lei si lavava io ripercorrevo mentalmente la scopata , così non mi sono accorto del rumore della doccia che si interrompeva. Ho sentito la sua voce dalla soglia della sala. “Stupendo. se l’avessi saputo ti avrei invitato a casa molto prima”. Il suo sguardo era fisso sul mio cazzo, che aveva reagito al flashback rizzandosi di nuovo. Da allora essendo lei una metodica, come una medicina... |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Liberi Di Scegliere | Invia un messaggio |
Postato in data: | 15/07/2010 17:34:03 | |
Giudizio personale: | grande .... e lei ancora di ++++ !!! | |
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Autore: | Thexvoice | Invia un messaggio |
Postato in data: | 17/07/2007 07:56:24 | |
Giudizio personale: | ... complimenti ! bellissima storia, ciao. | |
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Autore: | Alto Volume | Invia un messaggio |
Postato in data: | 16/07/2007 14:27:39 | |
Giudizio personale: |
Ottimamente steso. Liscio come l\'acqua minerale. Mancano le bollicine. Inappuntabile. |
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