i racconti erotici di desiderya

La mia vicina di casa


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Quella sera l’aria calda d’estate si faceva sentire. La città era semi svuotata dalle ferie di fine luglio.

Alle 20.00 ero stanco di stare sdraiato sul divano ad ascoltare musica folk cercando rinfresco dal condizionatore. Misi un polo sui calzoncini e mi avviai nel bar che di solito frequentavo per un aperitivo. Qualche turista affollava i tavolini del locale, Mario quando entrai mi saluto stringendomi la mano, mi disse che andava di fretta, il locale era pieno e da buon gestore doveva accontentare la clientela. Qualche francese, una famiglia tedesca, cinque Ucraine dalla minigonna e scolatura mozzafiato che ridevano a crepapelle. Presi posto nello sgabello che dava sul bancone, da li avevo l’intera visuale del bar, chiaramente vedevo benissimo quelle ucraine così….Ordinai un neuroni, e nonostante il caldo e l’alcool dentro la mia testa la fantasia iniziava a galoppare e con essa tra le mutande qualcosa cresceva. Mi accorsi d’esser eccitato, quando una di quelle ragazze alzandosi da tavolo per andare (credo in bagno) mi fece vedere le mutande da sotto quella gonna.

Rimorchiare sarebbe stato difficile, non avevo voglia di stare li a sghinniazzare a parlare on i gesti, per poi magari essere concedato con un ci vediamo. Pensavo che avevo voglia solo di una bella sveltina senza troppe complicazioni. Poi la fantasia si placò e il mio pisello smise di pulsare. Salutai Mario e tornai a casa. Sul portone incontrai Nadia, cinquantenne quasi, focosa con due tette da quinta misura, un po’ in carne forse ma pur sempre attraente. Una canottiera che lasciava poco immaginazione del suo panorama, una gonna talmente attillata che la linea del suo perizoma non poteva che non notarsi. Nadia moglie separata di un noto avvocato, abita al piano di opra al mio e di notte, nel mio letto che sta proprio di sotto al suo ho fatto viaggiare la mia mano pensandola.

La aiutai a portare le buste della spesa fino all’ascensore, del resto con lei sono molto gentile e lei con me a dir poco provocante. Dentro quel trabiccolo lei mi disse “gran caldo oggi, eh??” ed io un po’ per l’ambiente, un po’ per il neuroni, un po’ perché guardavo solo le sue tette risposo “si muore…” poi arrivati al quinto piano, il mio, prima di scendere m ‘invito a bere qualcosa a casa sua ed io non me lo feci ripeter due volte.

Il suo appartamento in pratica è identico al mio se non fosse per l’arredamento e per il mio disordine che li rendevano diversi.

Posammo le buste della spesa in cucina, mi fece accomodare sul divano del salotto, poi si tolse i tacchi dicendomi che le facevano male i piedi, infine verso un po’ di jack daniels con tre cubetti di ghiaccio in due bicchieri e uno di essi me lo porse. Iniziammo a parlare del più e del meno, lavoro, problemi, il caro vita, quel caldo di quella sera….Nadia parlava e si strusciava il bicchiere in faccia cercando refrigerio, io ascoltavo dicevo la mia, ma quel wiski che in quel momento si mescolava col Neuroni di una mezz’oretta fa e…lei, mi rendevano meccanico nella conversazione visto che la mia testa era proiettata in altri lidi. Ho quarantott'anni e vivo in quel edificio da 10 e da quando sono li ho sempre sognato di trovarmi a tu per tu con Isa. Altre volte era capitato ma non ero mai arrivato dove volevo arrivare e dove lei sapeva che volevo arrivare. Quella sera però me la trovavo di fianco al divano con un bicchiere in mano, gambe accavallate e canottiera troppo piccola per le sue enormi tette. Cominciai con un complimento banale lei sorrise s sorseggio fissandomi dal suo bicchiere.

Quasi ipnotizzato iniziai ad accarezzarle la spalla con l’indice arrivai a sfiorarle la tetta destra, lei continuava a sorridere e io all’indice aggiunsi tutte le altre dita. La sua tetta adesso sostava nel palmo della mia mano. Nadia posò il bicchiere mi prese la mano e con quel ghigno civettuolo mi disse. “ Che fai???” Non risposi bevvi l’ultimo sorso del mio drink e posai il mio di bicchiere, poi mi avvicinai a lei leccai lobolo del suo orecchio e a quel punto le sussurrai “ti voglio”.

Mi condusse per mano fino alla camera da letto, inizio a sfilarsi la gonna e togliersi la canottiera li chiesi se poteva rimanere in mutande e reggiseno mentre comincia a sfilarmi la mia maglietta. Lei acconsentì. L’abbracciai tenendole strette le chiappe e iniziammo a baciarci mentre lei furtivamente mi abbassava i pantaloncini. Aveva il mio cazzo in mano e iniziò a farmi una sega…senti il un brivido nei primi due colpi…poi s’inginocchiò e prima di infilarlo in bocca mi disse “ti farò un pompino d’alta scuola…non venire subito…” e infatti quella sua bocca sembrava fatta a posta per contenere cazzi, la sua lingua viaggiava leggera su e giù per la mia asta, la cappella succhiata in quel modo non l’avevo mai provato e…venne sborrandogli tra le labbra. Mi sentivo un fesso , ma lei disse di non preoccuparmi e mi aciugo il cazzo con un paio di fazzoletti. Poi si sedette nel letto e accendendosi una sigaretta mi guardava e disse: che faccio mi rivesto????

Gli dissi ma che scherzi e avvicinandomi a lei seduta li porsi il cazzo moscio nuovamente vicino la bocca e dopo un breve tiro dissi “Riportamelo duro…..e dopo ti scopo come una troia”

E la troia cominciò a succhiarlo atternado ad un tiro alla sigaretta il mio cazzo. Poi lo strofinava nelle tettone, due Sali e scendi un'altra leccata e il mio cazzo era di nuovo in tiro. Gettai la cicca sul portacenere sollevai Nadia la girai e la misi a pecora. Diedi due schiaffi sul suo culone, spostai il filio del perizoma e con meticolosità appoggiai il mio cazzo al buco del suo culo. Entri leggero piano piano affondavo e riuscivo. Quando si dilatò il suo bellissimo buco, rimasi qualche secondo con l’ intero cazzo dentro….un schiaffetto e dicendoli “urla troia..” cominciai a sfotterla sbattendolo con veeemenza…… e lei urlava la troia, mi gridava ancora che le piaceva, mi implorava di sborrargli il culo, che stava godendo…..e durai stavolta tanto da provare un piacere ineguagliabile, il suo culo, il mio cazzo, le sue tette…..e poi venni. Spalmandogli la mia sborra su tutto il corpo.

Scopammo per l’intera notte, e da quella notte con Nadia quando capita va a finire che scopiamo.









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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Ummer Invia un messaggio
Postato in data: 09/07/2015 10:40:13
Giudizio personale:
Isa o Nadia? ma soprattutto ti sei bevuto il NEGRONI,i neuroni suppongo siano stati persi

Autore: Pippopelo40 Invia un messaggio
Postato in data: 03/11/2009 14:45:00
Giudizio personale:
mettiti d\'accordo si chiama Isa o Nadia?


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