i racconti erotici di desiderya

La mia prima volta con un uomo maturo


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La mia voglia di conoscere e sperimentare nel mondo del sesso, unita al mio aspetto femminile, e perche' no, ad un'amore viscerale per gli uomini di una certa eta', mi ha portata a realizzare fantasie fino ad allora solo sognate. Sono nata transgender, con un aspetto femminile ma si fatto maschio, ed e' proporio grazie al mio aspetto, che ho potuto scoprire le gioie che puo' dare prendere il cazzo. Scusate il francesismo, ma non ci sono altri modi per esprimere questo concetto del tutto naturale.

Sono sempre stato timido di carattere, molto introverso, non ho mai fatto amicizie volentieri, ho avuto sempre un carattere abbastanza schivo e chiuso, non ho mai legato facilmente con la gente, per questo motivo non ho mai avuto amicizie vere, quelle poche che trovai nel corso degli anni, le abbandonai ben presto, avendo trovato solo serpi che ti usano per i loro tornaconti, e una volta terminato i servigi, ti piantano senza uno straccio a cui appoggiarti. Di amicizie simili ne ho sempre fatto a meno, e ho preferito affidarmi a diciamo, affetti temporanei piuttosto che stabili.

Iniziai a imparare ad atteggiarmi a donna, e proprio dalle donne che imparati tutto cio' che so oggi nel sedurre gli uomini, dal trucco all'abbigliamento, dalle movenze al comportamento, in sostanza, feci un bel pieno di femminilita', grazie anche a delle VHS che sgraffignavo nelle edicole dove i proprietari erano meno attenti. Studiavo ogni particolare delle attrici che vedevo su quelle immagini forti ed esplicite, immaginando di essere una di loro, e guardavo per ore intere quelle movenze, mentre una bella donna si faceva scopare da maschi bianchi e di colore, ero attenta ad ogni particolare che potesse istruirmi a diventare perfetta, piu' perfetta di una donna biologica, pur non avendone gli stessi organi sessuali. imparai ad usare il mio culetto come una figa, e imparai anche abbastanza in fretta devo ammettere. La mia prima vera iniziazione, fu nemmeno farlo apposta, con un'uomo del mio quartiere, che conoscevo benissimo, e al quale non ero proprio indifferente, ad ogni incontro casuale non faceva altro che farmi complimenti e mangiarmi con gli occhi. Era un signore vedovo, sulla cinquantina d'anni, io ne avevo appena compiuti sedici.

Incontravo spesso quest'uomo al discount dove mi recavo per la spesa, d'estate, capitava uscissi con degli shorts sgambatissimi addosso, mostrando le mie belle gambe e forse anche qualcosina di troppo. Un culo favoloso, che non mi vergognavo di mettere in mostra, nonostante i pettegolezzi che sentivo dietro le spalle dalla gente del mio quartiere. I miei genitori, si erano trasferiti da poco tempo in veneto per questioni di salute, dopo mille battaglie, si erano convinti a non portarmi con loro, ma ad affidarmi l'appartamento in citta', lo stesso dov'ero nata e cresciuta. Appartamento, che usufruivo da solo, mantenendomi a volte con dei lavoretti, a volte aiutato da loro stessi.

Fu una mattinata di caldo luglio che ebbi l'occasione di addescare l'uomo. Sempre gentilmente, si offriva di darmi un passaggio con la sua auto fino a casa, evitandomi di farmi portare il peso delle borse della spesa. Era un'uomo gentilissimo, dai capelli brizzolati, un accenno di pancia, ma tutto sommato un'uomo apprezzabile, lo invitai da me a bere una bibita fresca o per un caffe' in modo da ringraziarlo per il passaggio. Non ho mai sopportato il caffe', mi ha sempre dato nausea solo a sentirne l'odore, ma avevo una scorta lasciato dai miei che tenevo da parte per situazioni di emergenza come quelle.

Feci dunque salire in casa l'uomo, che mi aiuto' con le borse, che si offri' di sistemarmi lui stesso in frigorifero. Ci scontrammo petto a petto, dopo aver preso delle lattine, mi voltai di scatto, e mi trovai senza volerlo tra le sue braccia. Restammo un'istante a fissarci senza parlare, era evidente che entrambi cercavamo di rompere il ghiaccio, e quello sembrava il momento piu' adatto. Istintivamente, portai il mio visetto dai lunghi capelli biondi e le mie labbra carnose, accando al suo, e ci baciammo. Fu un bacio cosi' passionale e naturale, che lasciai cadere a terra le lattine e mi avvinghiai a lui, buttandogli le braccia al collo, mentre le sue braccia, stringevano i miei fianchi stretti.

Non ci fu bisogno di parlare, parlarono i nostri occhi per noi, l'intesa fu immediata, come se ci conoscessimo da sempre. Lo aiutai a denudarsi, in piedi in cucina, tra le borse ancora da sistemare, lui denudo' me, togliendomi a fatica gli Shorts stretti e appiccicosi dal sudore, oltre la t-shirt che indossavo. Continuammo a baciarci appassionatamente contro la parete della mia cucina, entrambi liberi dai vestiti. Fu tutto anche troppo naturale, avevo visto mille volte le videocassette e avevo studiato a lungo le riviste, per non sapere cosa fare in quell'istante. Era il momento di verificare cosa avevo imparato, tirando fuori tutta la mia femminilita'.

Mi inginocchiai davanti a lui, prendendogli in pugno il cazzo gia' bello duro e pronto all'uso, lo sentivo bello gonfio nel mio pugno, mi scostai da un lato del collo i lunghi capelli, e aperte le labbra, lo infilai dentro tutto in gola, iniziando a spompinarlo con la destrezza di una vera troia da strada. Era il primo vero pompino che facevo in vita mia, e me lo gustai fino all'ultimo secondo. Fu una sensazione particolare, sentirmi riempire la bocca da quel palo caldo e duro di carne, mentre con l'altra manina masturbavo lentamente il mio. Lo sentivo gemere dal piacere, mentre mi accarezzava la testa, e mi faceva fare avanti e indietro a tempo con le sue grosse manone. Furono attimi bellissimi, credo sbrodolai anche, ma non me ne accorsi.

Ero decisa a tirare fuori tutta la mia femminilita' e a concedermi anima e corpo all'uomo dei miei sogni, lo feci sbrodolare riempiendomi la gola di caldo , che prontamente come avevo imparato, ingoiai davanti ai suoi occhi e al suo viso soddisfatto. Mi alzai in piedi, ancora con le labbra grondanti del suo seme, e lo baciai condividendo con lui la sua sperma. Fu fantastico, e per quella mattina fu anche troppo, decidemmo di vederci con piu calma nel pomeriggio. Nel trascorrre il resto della mattinata, non combinai molto, continuando a segarmi e sborrando a fontana, ripensando a quel meraviglioso atto d'amore, che mi era appena stato concesso. Ero un fiume in piena, e bramavo di raccontare la mia esperienza a qualcuno.

Come accennato poc'anzi, non avevo amicizie con cui potermi confidare, ma volevo e dovevo parlarne con qualcuno, non potevo tenermi tutto dentro. Feci la cosa piu naturale al mondo, chiamai mia madre, e confidai a lei cio' che mi era appena accaduto. In quel periodo, mio padre era ancora vivo, ci lascio' qualche anno piu' tardi per un'operazione di bypass al cuore. Mio padre, era un calabrese trapiantato in Lombardia da piccolino, aparte la vergogna che avrei avuto avesse saputo certe cose, non le avrebbe comunque mai accettate, quindi sapevo di poter contare sull'appoggio e la comprensione di mia madre.Cercai in un momento in cui mio padre non era in casa, di parlarle, e con una punta di orgoglio che non mi sentivo di nascondere, mi confidai a lei. Mia madre, era una donna di sani principi, cresciuta con un'educazione cattolica e puritana, certe situazioni non le comprendeva, ma si sforzava almeno di consigliarmi.

Mi diede dei consigli da mamma, che io ovviamente non ascoltai, volevo quell'uomo le dissi, lo volevo ad ogni costo, e non mi sarei fermata. Mi ero calata nella parte in tutto e per tutto, ed ero fermamente convinta di portare a termine il mio primo vero rapporto con un'uomo. Nel pomeriggio finalmente, l'uomo dei miei sogni arrivo' da me, stavamo per iniziare la nostra prima esperienza d'amore, e la cosa mi mandava fuori di testa.

Mi ero preparata a dovere per quell'incontro, e adesso dovevo solo mettere in pratica tutto cio' che avevo imparato. Era se vogliamo, una specie di esame per me da superare a pieni voti. Ci sistemammo nella camera da letto, sul lettone matrimoniale, dove per anni i miei genitori avevano dormito prima del loro trasferimento, ma anche il posto in cui fui concepita io stessa. L'idea di profanare quel lettone, mi eccitava oltremodo. Fu piu semplice e naturale di quel che pensassi, tutta la mia ansia e preoccupazione, svanirono appena fui al centro del letto insieme a lui, sotto disteso di schiena sul posto dove aveva dormito mamma, ed io sopra di lui, appoggiata con le braccia distese, mi lasciai andare, l'uomo guido' con la sua manona, il suo grosso e duro cazzo tra le mie natiche sudaticce e burrose, spinse, la sua grossa e turgida cappella scivolo' dentro al mio buchetto, facendomi chiudere gli occhioni e tirare un lungo sospiro di piacere. Mi scostai i lunghi capelli da un lato del visetto, e lasciai che spinse nuovamente il bacino in alto, per affondare ulteriormente dentro di me, il suo bel cazzo.

Sospirai ancora e ancora, sentendo che mi il suo palo duro, si faceva largo tra le mie natiche, aprendomi per bene. Venivo penetrata con dolcezza e amore, affondo' l'ultimo colpo, facendolo entrare del tutto fino alle palle pelose. Sospirai e lui gemette, mise le sue mani sulle mie natiche, aiutandomi a saltellare muovendomi a tempo con lui, mentre a pochi passi da noi, le tende trasparenti, ci coprivano alla vista esterna del palazzo difronte. La situazione era al massimo del piacere, sbrodolai in pancia al mio uomo, che mi apriva le chiappe con il suo bel cazzo duro scopandomi alla grande come mai avrei creduto in vita mia. Ho benedetto il suo cazzo in quell'istante, e mi dichiarai innamorata di lui. Stavo provando per la prima volta, sensazioni e piaceri, che ben presto avrei imparato a riconoscere all'istante con mille altri uomini.

Non posso certo descrivere a parole cio' che provai in quegli attimi benedetti, era sicuramente al di la' di come me lo ero immaginato. Sognare una cosa e un conto, provarla e tutt'altra faccenda, e il piacere che stavo provando mentre l'uomo mi sfondava le natiche con il suo bel cazzo duro e grosso, andava al di la' di ogni mio pensiero. Ah l'amore... Stavo avendo il mio primo rapporto completo con un'uomo finalmente, e mi sentivo femmina dalla punta dei piedi, alle punte dei capelli. Ora sapevo cosa provavano le donne che avevo visto fin troppe volte nelle riviste e nelle cassette porno, sapevo e mi piaceva, non mi preoccupai nemmeno una volta del fatto che potessi essere gay o meno, non mi importava di essere etichettata o additata, ero innamorata, mi sentivo femmina, e il mio unico desiderio, era che tutti potessero sapere quando ero troia. Ero nel periodo piu bello della mia adolescenza, e stavo avendo il mio primo rapporto d'amore con un vero uomo maturo, cosa potevo desiderare di piu? Peccato solo che mia madre non fosse li a vedermi.

Anche l'uomo sembrava assai coinvolto dalla situazione, godeva con me di questa esperienza fantastica che stavamo vivendo insieme, continuando a dispensarmi parole d'amore e di affetto, mentre godeva dentro di me. Ogni tanto, voltavo la testa verso la finestra a pochi passi da noi, per controllare se la fuori, qualcuno ci spiasse, vedevo distintamente, le figure dei vicini sui loro balconi parlottare o fare le loro cose, ma dubito potessero vedere attraverso le anche sottili tende della camera. Mi era presa una voglia assurda, di far vedere a qualcuno quanto stavo facendo, non chiedetemi perche', sara' stato il momento, l'amore, il piacere non so che dirvi, so solo che volevo che qualcuno assistesse a tutto cio'.

Ma al momento non avevamo proprio nessuno a cui far assistere la scena, e la prudenza nell'esporci la vinse su tutto il resto. Nel momento piu' impensato, ecco che il cordless sulla testiera del letto squillo', ero tentata di non rispondere, ma allungai il braccio e lo presi sempre senza staccarmi dall'uomo con cui continuai a saltellare su e giu e a cavalcare il suo bel cazzo dentro me. Mia madre, e chi poteva essere in un momento simile? Era preoccupata per la faccenda dell'uomo, e mi aveva cercato per esortarmi a lasciar perdere, ma era troppo tardi, dato non avevo pubblico con cui sfogarmi, decisi che sarebbe stata mia madre la mia vittima scelta. Una cosa, che poi imparai a fare spessissimo durante i primi anni, ovvero chiamarla per farle ascoltare in diretta le mie scopate con gli uomini, tutto inizio' proprio da li.

Cavalcando il cazzo del mio uomo, iniziai a sospirare di piacere al telefono con mia madre, cercando di raccontarle nei minimi particolari, il piacere che provavo, e la bellezza di quell'atto d'amore che stavo facendo nel suo letto tra l'altro. Mamma cerco' con la calma e la pazienza che la contraddistingueva, di assecondarmi, altro non poteva fare ormai, cercando di lasciarmi sfogare e cercando di comprendere i farfugliamenti che le raccontavo, tra un gemito e un sospiro. Da parte mia, ero in estasi completa, e non ricordo nemmeno cio' che le dissi, ma saranno state sicuramente sciocchezze dettate dal piacere che provavo, o comunque dall'amore che mi pervase in quel preciso momento. Ricordo vagamente di averle detto che me lo volevo addirittura sposare.



Mia madre, donna di santa pazienza, cerco' di ascoltare i miei deliri da troia infoiata, finche' pote' almeno, non so se mio padre fosse in casa quel giorno, o lei mi avesse chiamata da un'altra stanza, sicuramente, cerco' di ascoltarmi fino all'ultimo, prima di ciudere la telefonata. Volevo che anche l'uomo conoscesse e parlasse con mia madre, ma lui preferi' non farlo per rispetto e per vergogna chiaramente, ma io continuai fino alla fine a blaterare a mia madre tutto il piacere che stavo provando, fino a che il mio amore, non mi allago' le viscere di caldo sperma venendo con un sospirone aggrappandosi ai miei fianchi stretti. Dovetti lasciar cadere il cordless sul lettone, e venire a mia volta gemendo forte, e accasciandomi sul petto sudato del mio uomo che mi abbracciava teneramente.

Fu una scena meravigliosa vi giuro, mi sentivo ancora piena di lui e bagnata da ogni lato, non solo per il sudore, ma anche per la sperma che ancora era dentro di me, ingravidata dal mio primo uomo, sul letto dove io stessa fui concepita. Eravamo entrambi esausti, col fiato corto ma felici, ci fissammo e sorridemmo. Non sapevo se mia madre fosse ancora li al telefono, ma raccolsi il cordless, chiamandola, due volte non ebbi risposta, ma alla terza, mamma rispose, era ancora in ascolto. Credo volesse sincerarsi che stessi davvero bene, prima di chiudere la conversazione, la rassicurai che stavo benissimo, mai stata meglio di allora.

Lasciai mamma, con la promessa di risentirci verso sera, e rimasi ancora abbracciata al mio uomo, con il suo cazzo ormai afflosciato dentro al mio culo slargato. L'uomo divento' presto il mio uomo ufficiale, e restammo insieme per quasi un'anno, prima che le nostre strade si dividessero. Con mia madre invece, da quel giorno, iniziai una confidenza sempre piu' stretta, che culmino' poi nell'incontro dove mi rivelai a lei completamente, e di cui ho gia' parlato in un'altro racconto. Fu la scoperta dell'amore a portarmi a frequentare mille altri uomini di quell'eta', e a farmi raggiungere, piaceri mai immaginati ad ogni esperienza fatta.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Finalis Invia un messaggio
Postato in data: 12/09/2023 09:40:14
Giudizio personale:
Bravissima

Autore: Nikole2 Invia un messaggio
Postato in data: 14/04/2022 15:36:08
Giudizio personale:
Bellissimo racconto, non potevi avere un inizio migliore.

Autore: Complici 75 Invia un messaggio
Postato in data: 02/04/2022 16:05:49
Giudizio personale:
Splendido racconto


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