i racconti erotici di desiderya |
La marchesa di campagna 2 |
La Signora si alza sulle sue lunghe gambe, affusolate, caviglie sottili e tacchi alti, calze in nylon, i capelli castani raccolti, ed un profumo di classe, inebriante...
Saliamo su al primo piano, lasciando il salone con camino acceso; mi precede in una camera e mi presenta: "amore, ecco il nostro giocattolino per stasera!!". Entro, c'era un uomo seduto su una grande poltrona, che mi accoglie con un sorriso; incrocia lo sguardo con la Marchesa, complice e divertito. "Questa sera abbiamo trovato chi ci farà divertire come vogliamo, per cui seguici con le telecamere...". Il Signore aveva evidenti problemi di salute e non si muoveva dalla poltrona, probabilmente per spostarsi doveva essere aiutato. Su di un tavolo dei monitor che osservavano i vari ambienti della tenuta, compreso il fienile ed un altro edificio esterno. Mi invita a sedermi sul bracciolo della poltrona, la Marchesa seduta sul letto che osserva, è un festival di gambe e tacchi, il mio vestitino si apre generosamente ed il marito dopo avermi offerto un sorso di brandy mi prende la mano e la porta tra le sue gambe. Che sorpresa...! Sento un cazzone duro e doppio, capisco che devo soddisfare l'anziano marito, e non mi dispiaceva neanche... Gli apro la patta e comincio a leccare inginocchiata un bel cazzo con una grossa cappella sotto lo sguardo della Marchesa. "Non fermarti fino a quando non avrai ripulito tutto, non voglio che mio marito si sporchi!" con tono autoritario interruppe il silenzio; si sentivano solo le leccate ed il succhiare della mia bocca, fino a quando mi sento sollevare il vestitino da dietro: la Marchesa mi stava infilando qualcosa nel buco del culo, con dolcezza e maestria. Il problema è che era lungo ed abbastanza doppio... "Non ti girare e continua a succhiare troia" mi ripete due volte; così per altri 7/8 minuti, mi sentivo il culo bruciare, ormai aperto, e dallo specchio intravedevo il viso impegnato e divertito della Signora... Dopo un urlo di piacere il marito mi venne in bocca, e ricordando ciò che desiderava la "mia" Padrona, ingoiavo a poco a poco tutto, leccando le palle e quel gonfio glande, saporito... umido, ed alla fine morbido... "Brava la nostra puttana, ora - rivolgendosi al marito - guardaci..." dice la Signora, prendendomi per mano ed accompagnandomi alla porta della camera. Scendiamo nuovamente nel salone, dove approfitto di un grande specchio per ripulirmi il viso e sistemarmi il rossetto; il tutto sotto lo sguardo sornione di Sanè, che ci osservava da lontano in attesa di ordini dalla Signora. Un bicchiere di liquore e via, seguo la Marchesa che mi sembra impaziente... Continua... |