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La collega tedesca


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Inserisco il mio racconto qui anche perchè è avvenuto a causa dell'appuntamento con una coppia di Salerno andato a monte.



Prologo.

Il mio lavoro è quello di far incontrare aziende italiane con altre aziende, anche internazionali, per poter aumentare i loro partner commerciali. Il mio ruolo si svolge principalmente in Campania e sud Italia dove viaggio molto. Dal punto di vista degli incontri con altre persone non sono un veterano, ma ci capisco qualcosa, anche se le persone sono sempre imprevedibili. Avevo preso appuntamento attraverso questo sito con una coppia di Salerno per vederci un sabato pomeriggio, ma da confermare il giorno dopo alle 14,00. Purtroppo ero molto incasinato perchè avevamo una delegazione di clienti tedeschi che venivano a visitare alcune aziende in Campania e alcune a Salerno che operano nel settore dell’agroalimentare. Cercai di cogliere l’attimo, come faccio sempre a causa del mio lavoro incastrando il lavoro con l’appuntamento, cioè accompagno la delegazione in mattinata e cerco di onorare l’appuntamento con la mia nuova coppia nel pomeriggio. La mattina scorre tranquilla e alle 12,00 torniamo in albergo con la delegazione e ci diamo il pomeriggio libero: era fatta!



Racconto dei fatti.

Chiesi se potevo andare in camera a fare una doccia e come un fulmine ero pronto al mio incontro, ma siccome era ancora presto pensai di far compagnia ancora un pò ai miei ospiti, ma me ne accorsi che Karl era inteso a parlare con la signorina della reception (secondo me ci stava provando!) e gli altri si erano misteriosamente dileguati. Allo scrittoio dell’atrio era rimasta solo l’accompagnatrice della delegazione che avevo vagamente osservato oggi perché non c’era nei giorni precedenti. Era bionda con capelli tagliati corti a caschetto portati con una fila di lato e occhiali tipici di segretaria neri che contrastavano con i suoi occhi azzurri.

Appena mi avvicinai a lei, che per fortuna parlava benissimo l’italiano, mi disse che era stato un piacere avermi conosciuto guardandomi con i suoi occhioni azzurri, da cui io percepii un leggero ammiccamento, ma me ne feci una ragione dicendomi che doveva essere l’eccitazione dell’incontro che mi aspettava con la coppia di amici con cui avevo appuntamento. Restamo dunque a parlare dell’Italia e della Germania, delle donne e gli uomini dei due paesi, delle tradizioni e delle curiosità e si fece una certa complicità in cui lei sorrideva felicemente a ogni mia battuta.

Intanto il tempo era trascorso e il mio telefonino mi avvisava che avevo una telefonata da fare: dovevo chiamare la mia coppia di amici. Chiesi scusa e mi allontanai un pò. Voltato verso la finestra chiamai e mi rispose Maria, a cui io dissi subito: “Ciao Maria, sono Marco, allora vi siete liberati per oggi?” senza accorgermi che Kristen (così si chiama la mia collega tedesca) mi aveva seguito per ascoltare la telefonata. Maria mi disse che non sapeva se si riuscivano a liberare e che mi avrebbe fatto sapere lei appena possibile. Chiusi il telefono un pò contrariato e nel girarmi vidi Kristen dietro di me che mi chiese subito tenendosi un dito vicino al labbro chi fosse Maria. Io nel pieno dell’imbarazzo non sapevo cosa dirgli e quindi gli dissi la verità, che avevo un appuntamento al buoi con questa coppia e che dovevo aspettare una loro conferma. Lei sorrise piacevolmente ma non sembrava contrariata e mi disse che sperava che l’appuntamento andasse bene perché “…tu hai sempre molto da dare agli altri”.

Per fortuna venne il mio capo a toglierci dall’imbarazzo, che per la verità io sentii solo all’inizio ma passò subito perché Kristen era veramente una donna in gamba, e mi mandò a fare una commissione a Battipaglia. Dissi subito di si così avrei occupato il tempo in attesa della telefonata di Maria. Mentre stavo per uscire Kristen mi chiamò e mi disse se poteva tenermi compagnia, oltretutto lì non c’era più niente da fare. Dissi subito di si perché mi faceva piacere la sua compagnia e partimmo con l’auto. Facemmo la litoranea perché volevo approfittare per far vedere a Kristen il mare, che quel giorno era un pò agitato a causa del vento. E così feci. Al ritorno da Battipaglia attraversi la pineta e arrivai sulla spiaggia. Faceva un gran freddo, ma Kristen non sembrava sentirlo ma sporgeva il suo viso al vento prendendo in faccia le gocce di acqua di mare. Camminammo un po’ e arrivammo a delle cabine che vengono usate durante l’estate dai bagnanti, quando in mo improvviso Kristen mi spinge su una di esse e mi bacia con una passione infuocata. Non si staccava più dalle mie labbra con la lingua che mi esplorava ogni angolo e si agrovigliava alla mia. Così io la presi per i fianchi e me la portai al mio bacino. Lei fece un salto e si legò con le gambe al mio ventre senza mai staccarsi dalle mie labbra e ruotando la testa ora a sinistra e ora a destra. Scivolammo tra due cabine, riparati dal vento e quello fu il nostro nido d’amore. Lei si stacco dalla mia bocca solo dopo avermi slacciato i pantaloni e avermi messo le mani sul mio cozzone in tiro enorme. Mi stese sulla sabbia e si avvinghiò su di esso con una foga enorme, quasi a farmi male, ma con dolcezza inaspettata. Stantuffò con la bocca sulla mia asta in modo continuo, infinito e il mio cazzo diventò enorme, quasi non me lo ricordavo così enorme, quasi a scoppiare. Poi all’improvviso si fermò si alzò le gonna e spostate le mutandine si mise sopra di me offrendomi la sua bellissima fica invitandomi a leccargliela in un fantastico sessantanove. Io la leccavo annusando i suoi odori, aiutandomi a volte con le dita tra la fica e il culo. Ancora improvvisamente lei si fermò, prese il preservativo che avevo preparato tra una cosa e l’altra, se lo mise tra le labbra e con esse me lo infilò come un’autentica esperta. Poi si mise a pecorina, si inarcò, allargò con le mani le chiappe e mi ordinò: “Nel culo!”. Io ebbi qualche esitazione, perché il mio cazzo mi sembrava molto grande per il suo culo e dissi: “Kristen, non ci và”, ma lei gridò: “Dai! Dammelo nel culo!”. Sempre titubante inumidii un dito per prepararla e lo infilai nel culo non senza difficoltà e poi avvicinai la mia cappella all’entrata e cercai di farlo entrare ma era troppo grosso. Allora lei quasi spazientita mi spinse a terra con il mio cazzo in tiro e si mise a cavalcioni su di me, si puntò la mia cappella all’ingresso del culo e con un colpo secco si fece cadere su di essa emettendo un grido enorme, misto tra dolore e piacere. Io mi sentii frustrato e umiliato da quella scena e dunque la presi di peso e la rimisi alla pecorina, lei sentendo la mia irruenza inarcò la schiena e con un sorriso mi invitava aprendo di più il culo. Presi in mano il mio cazzo e glielo ficcò nel culo con una tale forza che lei sembrò svenire dall’eccitazione. Mi sistemai bene e iniziai a stantuffare con foga. Ogni tanto lo tiravo fuori e glielo rimettevo dentro e lei sussultava ogni volta. Quando stavo per venire lei se ne accorse e si staccò subito dal mio cazzo per girarsi velocemente e prendermelo tra le sue labbra, aiutandosi con la mano, finché io non venni nella sua bocca in una sborrata infinita. Lei ebbe molta cura di non far cadere neanche una goccia di quel nettare, ma tenerlo tutto in bocca. Poi si alzo e ancora con la sborra sulla lingua mi baciò aggrovigliando al mia sborra alla saliva delle nostre bocche: è stato fantastico!

Restammo sulla sabbia seminudi finché non sentimmo freddo e ci accorgemmo che si era fato tardi.

Ci pulimmo e rivestimmo e tornammo all’albergo dove era alloggiata la delegazione.

Quando Kristen mi chiamò le dissi che la coppia con cui avevo appuntamento non mi avevano chiamato più, neanche per scusarsi, quindi pensavo che non fossero interessati. Lei dunque mi invitò ad andar a bere qualcosa e io accettai. Ci guardammo in modo eccitato tutta la serata, pensando a quello che era accaduto ed eravamo molto dolci l’uno con l’altro, finché lei mi confidò che era sposata ma quello che aveva fatto con me non lo aveva fatto neanche con suo marito. Andammo in albergo e facemmo l’amore tutta la notte fino a sfinirci, quando lei a un certo punto mi disse: “La nostra è stata solo una storia di sesso libero e senza complicazioni” e io gli dissi: “Si, per questo siamo stati così bravi”.

Il 23 gennaio un’altra delegazione tedesca sarà da noi e io ho suggerito Kristen come ponte tra noi e loro. Spero che la cosa vada bene e che lei torni di nuovo per un altro fine settimana da leoni.



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