i racconti erotici di desiderya

La collega di nome sara.

Autore: Saville56
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Sara era una mia collega. Ci conoscevamo da 5 anni, ci eravamo simpatici ma niente più. Lei nel frattempo era rimasta a casa in maternità del suo primo figlio ed era rientrata da poco. Aveva 33 anni, 12 meno di me, laureata, un marito suo coetaneo, laureato, una figlia e una vita serena e tranquilla in un paese della provincia italiana. Con lei inizio tutto quasi per caso, cominciammo a parlare quasi ogni giorno al telefono aziendale, di tutto un pò e piano piano la confidenza tra noi aumentò ogni giorno di più. Io ero in un’altra sede dell’azienda a circa 500 km. di distanza da lei e raramente ci incontravamo di persona. Da quando lei era rientrata dalla maternità non l’avevo più vista, non avevamo avuto occasione di incontrarci. I nostri rapporti erano solo telefonici. Un giorno mi disse: “ Una mia amica mi ha mandato un test sul sesso, dal quale vengono fuori le esperienze che hai fatto e il grado di porcaggine. Lo stiamo facendo girare tra amiche. Stanno venendo fuori delle cose sorprendenti, ho capito che ci sono donne all’apparenza tranquillissime che invece hanno una carica erotica insospettabile” . “ Io lo so già per esperienza, risposi, anni fa una tipa di Comunione e Liberazione conosciuta alle 3 di pomeriggio ad un funerale , alle 10 di sera in macchina me lo ha preso in bocca!”. “ Accidenti!!, fece lei, mi sa che tu se fai il test raggiungi il punteggio massimo! Per ogni esperienza particolare fatta, sale il punteggio. Se vuoi e ti fa piacete te lo mando”. Risposi “ E a te fa piacere che io lo faccia?”. Lei sorrise imbarazzata “ Come hai capito? Sarei molto curiosa di sapere dietro un uomo tranquillo e per bene come te cosa si nasconde. Saresti il primo uomo al quale sottopongo il test, non lo nascondo la cosa mi intriga” “ Ok, risposi, però con la promessa che rimane solo a te, niente girate alle amiche”. “ Promesso, appena posso te lo invio per mail, Ciao un bacio”. Il mio test diede un punteggio molto alto. Anche il suo era un buon punteggio. Le dissi che tra me e lei c’erano 12 anni di differenza a suo vantaggio e che aveva tempo di recuperare. Con il passare dei giorni la nostra confidenza aumentò, mi raccontò che prima e durante la gravidanza aveva un’amante, che la scopava anche da incinta. Era un bell’uomo ma con un cazzo piccolo, di appena 12 cm. Io le confessai che una delle cause del mio punteggio alto del test era dovuto al fatto che avevo avuto un’esperienza di due triangoli. Una volta avevamo scopato insieme ad un amico una nostra amica. Un’altra volta avevo scopato con la mia fidanzata d’allora insieme ad una sua amica, durante un viaggio di 20 giorni nel nord Europa. Questa cosa dei triangoli la colpì molto e desto sempre più alto in lei l’interesse verso di me. Tutto era però virtuale, i nostri incontri solo telefonici o via mail, anche se molto intensi e piacevolissimi. Lei apri una sua casella di posta elettronica, io feci lo stesso, dove raccontavamo le nostre cose, molte erano di sesso. La febbre salì, avevamo voglia di incontrarci, i mesi passavano e i pensieri erano sempre più intimi.

La prima volta che ci incontrammo dopo mesi di mail, messaggi, telefonate molto intriganti , stavamo in un meeting con 300 persone che ci conoscevano, nostri colleghi. Ci salutammo come facevamo da 5 anni, da quando lei entrò in azienda. Stretta di mano e bacini sulle guance. Le nostre mani erano però cariche di energia, avevo paura al contatto di prendere la scossa. I nostri occhi si incrociarono e bastò uno sguardo fugace per dirsi il desiderio pazzesco che avevamo dentro di noi. La paura di essere scoperti aumentava la nostra eccitazione e la nostra adrenalina. Ci allontanammo, spersi nella calca umana, dovevamo andare a cena, scegliere un tavolo al quale sedersi per mangiare. Ci sedemmo chiaramente in due tavoli lontani. Il mio tavolo era formato da 8 persone, 4 uomini e 4 donne. Un paio di colleghe erano molto carine e con una in particolare avevo instaurato un buon rapporto, c’era un’intesa naturale. Anche lei sposata, un figlio, due occhi di un blu bellissimo e micidiali, di quelli che se ti ci tuffi rischi di annegare o quantomeno di perderti. Pensai che fosse un peccato sprecare un’occasione del genere, visto che la fanciulla dimostrava una certa simpatia per me e avrei pagato qualsiasi cifra per ammirare quelle due gocce di mare maldiviano nella tempesta di un suo orgasmo. Però la mia testa era altrove, era a Sara, a quello che sarebbe successo dopo, alla notte che mi aspettava, al desiderio che cresceva, a come sarebbe stato stare dentro di lei. Mi sforzai per circa 2 ore di parlare, di ascoltare, di sorridere, di fare qualche battuta, ma le persone sedute al mio tavolo mi sembravano lontane, mi sembrava di ascoltarle e vederle sotto lieve anestesia, i contorni e le parole erano sfumate, l’unico pensiero nel mio cervello era per Sara.

Per fortuna la cena finì, ci alzammo dal tavolo, sorrisi alla fanciulla dagli occhi blu in cenno di saluto e li, in un momento di lucidità, capii che aveva un interesse per me, il suo sorriso di ritorno e il suo sguardo e sopratutto il movimento delle sue mani furono messaggi chiari di un suo interesse. La cosa per 2 secondi mi fece piacere, ma il mio unico pensiero vero era come riuscire a riagganciare Sara e riuscire a sparire con lei. Fu lei che mi aiutò, arrivò con la sua solita area spavalda e con semplicità mi disse ” Mi accompagni a fare due passi fuori ?. Ho bisogno di prendere un po’ d’aria” Lo disse di fronte ad altri colleghi, invitando anche loro. Per fortuna o per abilità di Sara le persone che erano molto più avanti di noi con gli anni non accolsero l’invito. Dissi davanti a tutti “ Va bene, però 2 passi e poi a nanna perché ho avuto un viaggio faticoso”.

Presi chiaramente le chiavi della macchina e in un lampo ci trovammo uno accanto all’altra, per la prima volta soli, dopo esserci scambiati per mesi parole piene di desiderio. Guidavo senza meta, la serata era bellissima, costeggiavo il mare, la luna permetteva di vedere la bellezza prepotente della costa. Appena fummo a una distanza di sicurezza dall’albergo cercai di parcheggiare in un posto tranquillo e dopo un po’ di giri mi fermai e spensi il motore. Ci guardammo negli occhi per alcuni secondi, vidi i suoi occhi lanquidi, quasi lacrimavano. Ci stringemmo forte, mi trovai tra i suoi capelli biondi, sentivo il suo profumo delicato. Le baciai dolcemente il collo, era caldo e profumato, era tutta calda, emanava un calore che mai in nessuna donna avevo sentito. Si scostò un secondo per poi avvicinarsi alla mia bocca e mi trovai la sua lingua nella mia bocca, ci baciavamo con una forza e una dolcezza inebriante, per vari minuti, fu un bacio lunghissimo e meraviglioso. La stringevo e l’accarezzavo lungo la schiena, le braccia, era un abbraccio furioso, avrei strappato i suoi vestiti lì, subito. Lei era completamente presa, mi ricambiava l’abbraccio con un vigore inaspettato, sentivo le sue mani stringere il mio corpo. Eravamo avvinghiati e stavamo scoprendo i nostri corpi. Scesi con la mano, risalii le sue cosce, sentivo le sue calze, salendo sentii il ricamo delle sue autoreggenti e un centimetro dopo le mie dita toccavano la sua pelle nuda. Accarezzai dolcemente il suo interno coscia, assaporando con la stessa mano per metà le autoreggenti e con l’altra metà la sua pelle liscia e tremante. Arrivai a toccare le mutandine, sfiorandole delicatamente. Appena la sfiorai emise un gemito e un brivido la pervase tutta ” No, fermati, non mi toccare, vengo subito se lo fai, non voglio avere il mio primo orgasmo con te in questo modo”. Ero arrivato a mettere la mano completamente sulla sua fica e sentii le mutandine fracide, sembrava che avesse fatto la pipì per quanto era bagnata. Mi era capitato altre volte di toccare mutandine diciamo “ eccitate” ma una liquidità del genere non l’avevo mai sentita. Fermai la mano e in quel momento squillo il suo cellulare. Tolsi la mano che si era completamente bagnata dei suoi umori, lei prese il telefono dalla borsetta e dicendo “ E’ mio marito” rispose.

“Ciao amore, come stai? Sono in macchina con dei colleghi a fare un giro per le strade di questo posto meraviglioso, magari sarebbe bello tornarci con te per un weekend romantico…….”

A sentire quelle parole al maritino, pensai come Sara fosse zoccola ma anche molto eccitante, rimisi la mano tra le sue cosce, scostai le mutandine e con delicatezza ma molta decisione tuffai il mio dito nel suo buco fradicio e caldo……lei giro la testa verso di me, gli occhi sbarrati, mise una mano sul microfono del cellulare per non far percepire il suo gemito……” Scusa amore, mi stava cadendo il cellulare, adesso ti devo lasciare, dobbiamo scendere dalla macchina, un bacio a domani…stanotte pensami, ciao sogni d’oro”.

Mi disse che ero un vigliacco, mi baciò intensamente e teneramente in bocca e mi sussurro all’orecchio “ Torniamo in albergo…ho voglia di te…”. Il calore del suo alito mi provocò dei brividi intensi lungo il collo e la schiena.

Riavviai la macchina e partimmo per tornare in albergo. Non ricordo come feci la strada, lei parlava di altre cose, dei colleghi, del viaggio per arrivare in quel posto, sembrava stessimo andando a un incontro di lavoro, invece di avere l’adrenalina al massimo perché di lì a poco avremmo scatenato i nostri istinti più animali e goduto dei nostri corpi.

Mi chiedevo come sarebbe stato il suo orgasmo, se la sua fica fosse particolarmente calda, di come fosse stata la sua bocca e la sua lingua sulla mia cappella, di come il suo culo accogliesse il mio cazzo…..ebbene si, queste sono le cose che pensa un uomo eccitato che sta per scopare la donna che desidera!!

Arrivammo in albergo, ci salutammo nella hall davanti a dei colleghi e per non dare sospetti salimmo nelle nostre rispettive camere.

L’accordo era che lei venisse nella mia stanza. Lasciai la porta socchiusa e pensai a chi potesse essere il nostro vicino di stanza, speravo che non fosse qualcuno che ci conoscesse bene, fra tanta gente c’erano colleghi dello stabilimento che non conoscevo o colleghi stranieri che conoscevamo solo di vista, speravo in uno od una di loro. Avevo indagato ma non ero riuscito a sapere chi fosse il mio vicino di stanza.

Sentii la porta aprirsi, lei entrò e chiuse delicatamente la porta alle sue spalle. Senza fiatare ci trovammo abbracciati, lei tolse le scarpe al volo e mi saltò letteralmente addosso, abbracciata al mio collo e con le gambe avvinghiate ai miei fianchi, la sua bocca calda incollata alla mia, la sua lingua mi stava già scopando.

La portai sul letto e sempre baciandola iniziai a spogliarla e a spogliarmi. In pochi secondi eravamo nudi, i nostri corpi si stringevano ansimanti, potevo per la prima volta sentirla nuda, la sua pelle bianchissima e vellutata mi inebriava, il mio cazzo era già in uno stato delirante, la cappella mi tirava e pulsava.

Toccai la sua fica delicatamente con la mano e le dita scivolavano come su una lumaca, in pochi secondi la mia mano era fradicia dei suoi umori. Guardai per la prima volta la sua fica, sembrava un’ostrica deliziosa, di colore rosa, i suoi peli pubici curati e presenti solo sulla parte superiore erano chiari, una bionda naturale. Strofinai la mia cappella, diventata color porpora, sulle sue labbra e sul suo clitolite e sprofondai con tutto il cazzo dentro quell’ostrica meravigliosa e bollente.

Lei lanciò un gemito profondo, straziante come fosse lacerata dal dolore e dal piacere. Stetti fermo qualche secondo nel suo profondo, la mia cappella toccava il fondo del suo utero, un caldo umido piacevolissimo avvolgeva il mio cazzo. Iniziai a pomparla prima dolcemente e poi sempre più vigorosamente, alternando spinte più corte a spinte più profonde, i suoi gemiti e i suoi siiiiiiiii mi inebriavano. Il mio cazzo scivolava nel brodo di umori della sua fica, la quantità esagerata di umori provocava un suono ad ogni pompata, uno “slap” un “ploff” che non avevo mai sentito, il mio cazzo nuotava nel piacere.

Sotto le spinte enesorabili la sua fica sembrava ingoiare il mio uccello, era avvinghiata come una bocca succhiante, i suoi gemiti si fecero più intensi e regolari, regolai il ritmo delle spinte, tenendolo invariato e costante, sentivo il suo piacere aumentare, le sue unghie si conficcavano sempre più nella mia schiena, l’espressione del suo viso era più contratta “ odioo godooooo!!!” urlò straziata, sentii il suo corpo irriggidirsi improvvisamente, quasi fermarsi e contrarsi sei sette volte in spasmi violenti, assecondati dalla profondità delle mie spinte più lente e profonde.

La sua fica accentuò il risucchio accompagnato da un fiume sotterraneo che inondava il mio cazzo, non avrei mai pensato che si potesse ulteriormente bagnare. Il caldo e l’eccitazione di sentire il suo orgasmo mi fecero salire il piacere, liberando i freni, sentivo il mio cazzo pulsare, pompavo in quel lago di umori di fica, il mio uccello scoppiava, sentii la sborra salire velocemente, urlai un soffocato “sborroooooo!!!” e inondai le profondità della sua caldissima ostrica con un primo schizzo imperioso e abbondante seguito da altre cinque sei lunghi fiotti caldi che annaffiarono la sua vogliosa profondità.

Rimanemmo abbracciati forte e senza fiato ancora uno nell’altra, ci baciammo profondamente, accarezzandoci delicatamente.

Tirai fuori delicatamente il cazzo da lei, un rigagnolo di sborra colava dalla sua fica, completamente zuppa, lei lo toccò con un dito, ne prese un po’ e lo leccò sorridendo. “ Buono, è dolce”

In quel momento pensai a suo marito, al cornuto che stava tranquillamente dormendo nel letto coniugale della loro bella casetta della perfetta coppia di provincia, invidiata da tutti.

La cosa mi piaceva e mi eccitava da morire, avevo scoperto una insospettabile porca…il mio intuito mi diceva che dietro quella collega, mogliettina e mammina apparentemente tranquilla e perfetta, cattolica e di buona famiglia, si nascondeva una creatura femminile perversa e porca, una di quelle che noi uomini cerchiamo continuamente…….

Rimanemmo abbracciati a parlare, era piacevole accarezzare il suo corpo, scoprire finalmente ogni dettaglio del suo seno, del suo culo dei suoi piedini, l’ interno morbido delle sue cosce.

Sara non era una donna per la quale gli uomini si girano per strada, ma era attraente, aveva una sensualità discreta ma che incuriosiva, avrei scoperto col tempo che era una donna dalla sessualità prorompete, una per la quale il sesso era importante quanto il cibo e spesso ara affamata……

Mentre parlavamo mi accarezzava il cazzo, scappellandolo con dolcezza e ricoprendolo con maestria, la sua mano, al contrario di molte donne che non sanno accarezzare il cazzo, che alcune scambiano chi per un cambio d’automobile, maltrattando soprattutto la cappella e altre con un sopramobile di cristallo solamente da sfiorare, aveva un tocco sapiente sull’uccello, capii immediatamente che amava il cazzo e che sapeva come trattarlo.

Bastarono pochi minuti della sua mano per far risvegliare il mio attrezzo, che cominciò a rialzare prepotentemente la testa. Improvvisamente lei si stacco dal mio abbraccio, scese con la testa e avvicinò la sua bocca al mio cazzo, la sua lingua inizio con naturalezza a leccare la mia cappella, soffermandosi sul frenulo, la parte più sensibile, emisi un gemito di piacere che si trasformò in beatitudine quando aprì la sua bocca e ingoiò lentamente tutta l’asta. Il suo andare su e giù era delicato ma avvolgente, saliva fino quasi alla punta e scendeva lentamente fino alla base, allargando la bocca e allo stesso tempo stringendo le labbra, la sua lingua internamente leccava tutta la cappella con un movimento lento ma avvolgente. Il mio cazzo in pochi minuti ridiventò di marmo. Lei si staccò, mi sorrise e mi bacio sulla bocca “ senti il tuo sapore come è buono!!!” disse e nello stesso tempo riprese in mano l’impugnatura, mi montò a cavalcioni e diresse l’impugnatura del mio cazzo verso la sua fica. Era seduta sopra di me a cavalcioni, vedevo il suo pelo biondo e in pochi attimi vidi i miei 18 cm. di cazzo indirizzati dalla sua mano all’entrata della sua apertura e sparire in un sol colpo nella sua fica, era tutto dentro fino alle palle!!! Iniziò uno smorzacandela entusiasmante, fatto di movimenti rotatori alternati a movimenti ondulatori.

Il mio cazzo era nuovamente immerso in un lago di umori femminili, la sua fica era di nuovo di un fradicio imbarazzante, mi resi immediatamente conto che Sara succhiava il cazzo allo stesso modo con la fica e con la bocca, se non fosse stato perché la fica era molto più bagnata della bocca, ad occhi chiusi sarebbe stato difficile capire se ti stava facendo un pompino o se ti stava scopando a smorzacandela.

Improvvisamente la porca si sfilò il cazzo e mi si coricò accanto.

“ voglio farti soffrire….mi devi implorare” La baciai teneramente e gli chiesi dolcemente di scoparmi, che era la fica più calda che mi era capitata e che quel gran cornuto di suo marito era fortunato.

Mi disse che il marito aveva un cazzone più grosso del mio. soprattutto in larghezza e che la scopava ogni giorno “ il cazzo largo è una goduria. Però tu lo muovi meglio,….mi fai impazzire e soprattutto mi scopi nella testa oltre che nella fica….”

La implorai nuovamente di scoparmi…..

Mi sorrise e con fare di chi ti ha ormai in pugno, si rimise a cavalcioni sopra di me, prese la mia asta e strofinò delicatamente la cappella contro il suo clitoride, usandola come un vibratore. La punta della cappella stimolava il suo clitoride con una vibrazione data dal movimento della sua mano. Gemeva socchiudendo gli occhi. Spostò la cappella verso le grandi labbra e dolcemente scivolo sopra il cazzo, ingoiandolo tutto in un sol colpo dentro la sua fica, scendendo fino alle palle. Emise un rantolo di piacere. Sentii il mio cazzo avvolgersi in un caldo e bagnatissimo anfratto completamente scappellato. Iniziava la sua cavalcata, come sempre profonda e implacabile. Era stupenda come si muoveva sul mio cazzo. Allungai la mano e comincia ad accarezzargli il clitoride mentre mi scopava. Inizio a gemere come una cagna in calore. Il dito mi sfuggiva perché la sua fica produceva una quantità incredibile di liquido. Accellerò la sua cavalcata ansimando sempre più forte, improvvisamente fermò la sua corsa, emise un rantolo profondissimo e fu sconquassata da un orgasmo lunghissimo, tremava come raggiunta da più scosse, il suo viso era stravolto, un fiume di liquido caldo invase il mio cazzo, sentii la sborra salire dalle palle e con due colpi veloci andai in paradiso scaricando a mia volta dentro di lei tutto quello che avevo nelle palle. Cinque sei fiotti allagarono la sua fica. Restammo abbracciati e stravolti, sulle gambe sentivo colare un abbondante miscuglio delle nostre sborre che stavano scendendo sul letto imbrattando il lenzuolo che si impiastriccio di brutto quando levai il cazzo da lei e un piccolo ruscellino usci dalla sua fica.

Facemmo l’amore ancora una volta durante la notte. Io sudavo, l’eccitazione era a mille, quella donna mi prosciugava, mi sembrava di conoscerla da sempre, l’intesa era stata perfetta da subito, sapevamo come toccarci e come possederci, avevamo la stessa fame, ci volevamo divorare.

Eravamo esausti e stanchi, cercammo di dormire erano passate le tre della notte.

Non riuscimmo però a dormire, parlavamo abbracciati.

Avevamo sognato per tanto tempo di incontrarci e di vivere questo nostro desiderio, col tempo diventato morboso. Lei mi parlava di tutto, soprattutto della sua bambina e anche di suo marito. Solo verso le cinque prendemmo sonno. Dormii in paio d’ore, quando aprii gli occhi lei mi era vicinissimo e mi stava guardando . ” Buongiorno, amore mio” disse sorridendomi.

Le nostre facce riflettevano la notte passata.” Tra un’ora e mezza inizia il meeting” dissi “bisogna che ci facciamo una doccia per riprenderci e poi andiamo a fare colazione. Spero che i nostri colleghi non leggano le nostre faccie!!!” Lei sorrise, mi bacio teneramente sulla bocca e poi iniziò a darmi piccoli bacini, prima sul viso, poi sul collo, stava scendendo piano piano sul petto, leccava con dolcezza i miei capezzoli, la sua lingua calda scese sulla mia pancia, si infilò nel mio ombelico leccandolo con maestria….poi scese ancora. Baciò teneramente il mio cazzo ancora non completamente risvegliato, alternava innocenti bacini a piccole slinguazzate birichine. Poi scese verso le palle, iniziò a dedicarsi a loro, la sua lingua sul mio scroto era deliziosa, una goduria totale, la ragazza ci sapeva veramente fare. Prese in bocca delicatamente prima una palla e alternativamente l’altra. Le teneva in bocca facendo lavorare la lingua….ero in suo possesso. Poi fece una cosa che mi sorprese…..scese ancora e inizio a leccare sotto le palle, nello spazio vicino al culo. Mi venne spontaneo sollevare delicatamente le gambe e la sua lingua scese dove non avrei immaginato. Sentii leccare il mio culo….la sua lingua era intorno al mio buchetto……delizioso….la sentii cercare di entrare nel mio orifizio. Ebbi una grossa erezione. Ci conoscevamo fisicamente da poche ore e questa donna sposata, madre di una bambina deliziosa, mi stava leccando il culo!!! Era la prima volta che una donna mi leccava il culo prima che l’avessi fatto io a lei. Emisi un gemito di stupore e di intenso piacere, ad occhi chiusi, stavo provando l’estasi. Lei dopo avermi leccato per bene si fermò, aprii gli occhi e la vidi che mi stava guardando, si risollevò leggermente mi abbassò le gambe e disse “ La mia colazione è pronta, però stamattina prendo solo qualcosa di liquido, ma caldo…..”

Iniziò a scappellarmi delicatamente leccandomi sapientemente la cappella. La prese tutta in bocca e iniziò a leccarla roteando la lingua in maniera divina, soffermandosi sotto al frenulo, la zona più sensibile del cazzo. Era veramente porca la mia Sara!!!

Iniziò un pompino divino, seduta tra le mie gambe aperte. Vedevo la sua testa salire e scendere, i suoi biondi capelli sussultano ad ogni discesa. Lo prendeva tutto, 18 cm. fino alle palle. Aveva un movimento forse un po’ troppo veloce, però il risucchio della sua bocca era fantastico. Le presi la testa e cominciai a comandare io il ritmo. Davo dei colpi per farglielo ingoiare ancore da più. “Prendilo tutto troia!” pensavo” fammi vedere come sei troia”. Ripensavo a suo marito che stava portando a scuola la loro adorata bambina, a quante altre donne nel mondo in quello stesso momento stavano facendo un pompino al loro amante dopo avergli leccato il culo all’insaputa dei loro cornutissimi mariti.

Il pompino durò a lungo, perché ero stanco della notte e non riuscivo a venire, nonostante il cazzo fosse turgido e di colore violaceo. Le mie mani erano sempre più violente sulla sua testa, mi aggrappavo ai suoi capelli biondi tirandoli. La stavo trattando come la peggio troia da strada, soffocandola con il mio cazzo e afferrandola in una morsa che stava diventando violenta. ” Ciuccia troia” dissi senza quasi accorgermene. A queste parole lei emise un gemito soffocato dal mio cazzo che gli riempiva la bocca e succhiò ancora di più. Sentii la mia sborra salire e urlando nell’orgasmo le spinsi tutto il cazzo fino alle palle bloccando la sua testa in fondo. Sborrai direttamente nella sua gola, lei ebbe un sussulto di soffocamento, ma io la tenni ferma, fin quando finii di sbrodolare tutto e solo allora le tolsi la morsa e gli permisi di respirare. Lei tossì violentemente, respirò, in faccia era quasi viola. Si riprese e mi sorrise. Mi scusai, ma lei mi attappò subito la bocca.” Non ti scusare, a me piace essere dominata, ancora non sai tutto di me……” Era tardissimo, ci alzammo, lei scappò nella sua stanza, io feci una doccia e dopo mezz’ora ero in segreteria a registrarmi per il meeting.

All’ingresso del salone dove si sarebbe svolto il meeting , vidi arrivare Sara vestita di tutto punto, sembrava riposata e che avesse dormito profondamente per tutta la notte.

Ci salutammo insieme ad altri colleghi e alla domanda di uno di loro di come avevamo dormito, dato che secondo lui faceva troppo caldo in camera, io dissi “molto bene, l’unica cosa è che mi sono svegliato tardi e non sono riuscito a fare colazione.”

“ Io invece ho fatto un’ottima colazione, non avevo voglia di mangiare, ma mi sono gustata un’ottima bevanda calda……anche ben zuccherata” disse Sara guardandomi come una gattina sorniona.

In quel momento capii che avevo trovato una donna molto intrigante, che mi aveva “preso” da subito. Era affamata di sesso, nonostante il grosso cazzo del marito la sfamasse ogni giorno

Questa è stata la mia prima notte con Sara.

Ne seguirono altre, anche solo giornate, con il ritorno di lei alla sera dal suo maritino dopo aver preso il mio cazzo in tutte le maniere possibili.

La nostra storia durò più di 3 anni, nonostante la lontananza, le nostre storie parallele e le difficoltà di essere colleghi di lavoro.

Continua





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Autore: Mysterx Invia un messaggio
Postato in data: 09/01/2013 16:16:01
Giudizio personale:
bene


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