i racconti erotici di desiderya

La bionda venuta da lontano

Autore: Cantrell
Giudizio:
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Il bello delle città universitarie è che spesso si popolano di ragazze che frequentano l’erasmus ( una sorta di viaggio studio organizzato da università straniere gemellate).

Ogni primavera giungono giovani soprattutto dal Portogallo, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti.

Conobbi una bella bionda, 20 anni, americana, Veronica. Capelli lunghi, alta, fisico ben messo, culo non piccolo, ma grande quanto basta per far nascere cattivi pensieri.

Entrò presto nella comitiva e per i sei mesi che studiò qui uscì sempre con noi.

Il lato migliore delle ragazze straniere è che fumano, bevono, scherzano, scopano con una facilità di gran lunga superiore a quelle italiane.

Una sera ce la limonammo a turno durante una festa in cui eravamo tutti sballati, poi nient’altro, non appariva per nulla zoccola.

I mesi passavano e giunsero gli ultimi giorni del suo soggiorno in Italia.

Una sera, come spesso succedeva, ci incontrammo tutti nell’appartamento che divideva con altre due studentesse per passare li la serata, ma a differenza delle altre volte in cui c’erano anche altre ragazze e ci si incontrava per giocare a carte, bere, fumare, divertirci senza fare porcate, quella sera appunto oltre a me e lei c’erano altri due amici.

Ci disse apertamente e ridendo che sarebbe ripartita per gli Stati Uniti tra due giorni e non ci saremmo più rivisti, voleva lasciarci un bel ricordo ed era disposta a soddisfare qualsiasi nostro desiderio. Le chiedemmo subito di spogliarsi completamente e lo fece.

Aveva la figa depilata, solo una striscia di pelo sopra il buco, tette grosse con capezzoli larghi, bel culo con quel po’ di cellulite che basta per renderlo ancora più arrapate.

Ce lo uscimmo tutti fuori e seduti, ci facemmo dare una poppata veloce al cazzo, giusto per farcelo rizzare, dopodiche’ la portammo in camera da letto, e a gambe aperte fummo noi a leccargliela a turno, io la feci mettere anche a pecora e le leccai anche il buco del culo.

Le chiedemmo se fosse disposta alla doppia penetrazione. Accettò.

La mettemmo a pecora. Un tipo sotto, io le puntai il buco del culo, l’altro se lo stava gia facendo ciucciare.

Fu la prima volta che lo feci in quattro.

Lo prese subito in figa, aveva il buco del culo stretto, cosi’ glielo dovetti leccare un altro pò, poi le infilai una, due dita, le entrai lentamente la cappella per poi farlo entrare tutto, gemette. Un leggero urlo tra godimento e sofferenza, gliel’avevo messo tutto nel culo, sentivo il contatto del mio cazzo con il cazzo dell’altro in figa che si muoveva, una senzazione bellissima. Glielo entrai ed uscii dal culo diverse volte, spingendolo fino in fondo.

Poi facemmo cambio. Si sedette a candela sul cazzo del tipo che stava sotto, prendendolo dietro, io glielo infilai con un colpo secco nella figa. Il tipo che si stava facendo spompinare sborrò subito e usciì, poverino, dai giochi, limitandosi a palparla e sperando che gli si rizzasse nuovamente presto.

Le pompai la figa, poi col tipo che ce l’aveva ancora duro ci mettemmo d’accordo per pomparcela un po a turno, senza fretta, avevamo tutto il pomeriggio e sera, e lei a quanto pare aveva intenzione di non negarci nulla.

Me lo feci succhiare nuovamente, mi feci leccare per un po’ le palle, lo prese tutto in bocca.

La feci mettere a 69, mi mise il suo culone ormai sfondato in faccia, la figa era bagnatissima e gliela leccai senza pietà. Me la ripompai nuovamente nella figa e successivamente nel culo, che ora aveva bello largo ed il cazzo le entrava senza il minimo attrito.

Le chiesi se potevo sborrarle nel culo, mi fece cenno con la testa di si. Le diedi l’ultimo colpo nel culo glielo insaccai molto deciso, le entrai tutto, gemette dal dolore, le sborrai in fondo.

Poi fu il turno dell’altro, nel frattempo si rizzò anche allo spompinato e se la scopò pure lui.

Dopo essersi presi tutti e tre i cazzi, e mi stavo gia arrapando nuovamente, si diresse verso il bagno, alchè le chiesi se potevo osservarla, non si oppose.

Le chiesi cosa doveva fare. Non mi rispose ridendo.

Le chiesi se doveva pisciare, mi disse di si. La volevo guardare. Da sotto.

Ci mettemmo nella vasca io ad un estremo, lei all’altro con le gambe divaricate che le uscivano dalla vasca. Pisciò a fontanella bagnandomi le gambe, l’uccello e la pancia. Mi si rizzò di brutto. Senza fargliela asciugare gliela leccai. Poi contraccambiai il favore.le pisciai sulle tette, gli ultimi schizzi li orientai al viso colpendole la bocca, uscì la lingua per assaporare. Poi glielo infilai in bocca per farle raccogliere cio che restava.

Aprimmo l’acqua della vasca e la riempimmo, ci lavammo a vicenda, glielo mettevo dentro tenendolo in acqua. Si sedeva su di me e le entrava in culo con una facilità mostruosa.

Glielo misi in bocca, sborrai dentro e le feci ingoiare tutto fino all’ultima goccia. Mi asciugai, andai nell’altra stanza per rivestirmi, avvisai gli altri due che la troia americana era in bagno ad aspettarli, uscii da quella casa, non la rividi mai più.



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Autore: Hmaster Invia un messaggio
Postato in data: 06/05/2008 22:41:50
Giudizio personale:
erotico


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