i racconti erotici di desiderya

Irina

Autore: Gabriel68
Giudizio:
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Commenti: 1
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Non c’è niente di peggio/meglio che incontrare una ninfomane.



Certo il tuo corpo gode ma la tua psiche va lentamente a farsi fottere. Gira tutto intorno al sesso. Non hai più tempo per niente, non pensi ad altro ché: “ed oggi quante volte e come me la fotto?”



Beh io l’ho incontrata. Sono stati 3 mesi ma sono valsi per tre anni. Arrivato ad un certo punto ho dovuto dire basta: stavo polverizzando la mia vita sia sentimentale che lavorativa.



E proprio il lavoro fu galeotto.



Ho incontrato Irina durante un viaggio di lavoro. Ragazzetta: 28 anni, magra, nulla di speciale in viso ma culo da sturbo e discretamente messa sopra.

Inizialmente non pensavo potesse interessarmi ma durante quelle giornate di lavoro il suo culo cominciava ad essere sempre più presente nella mia testa.

Diciamo che la guardavo poco in faccia e molto dietro!

E’ iniziato una sorta di corteggiamento del tipo: io so che vorrei scoparti, tu lo vorresti anche ma…

Nei suoi occhi leggevo che l’apparenza così anonima non corrispondeva con quello che aveva dentro.

Una sera (eravamo alloggiati tutti nello stesso albergo), dopo cena, ci soffermiamo a bere un negroni. Si parla, si scherza e poi saliamo in camera. Ognuno nella sua.



Sarà stato l’effetto del negroni ma il mio uccello aveva soltanto voglia di una cosa: trombare quella ragazzetta dall’apparenza anonima ma con un gran bel culo.

Mi stendo sul letto e inizio a farmi una sega quando, proprio come nei più classici film porno, sento bussare alla porta. Penso “è lei!” e contemporaneamente “Ma dai, mica è la trama di un porno!”.

Chiedo chi è. Irina!

Cazzo! Apro, “ti dovevo chiedere una cosa” dice lei, io non riesco neanche a rispondere che le salto addosso: la bacio, inizio a palparle le tette. Lei partecipa, eccome: inizia ad afferrarmi il cazzo (già duro da prima ma ben riposto nei jeans), lo tira fuori ed inizia a succhiare. Ha labbra carnose e morbide. Ci sa fare. La interrompo: la troppa foga sta per farmi venire. Inizio a spogliarla. Che corpicino! A volte i vestiti non rendono giustizia! E’ molto sinuosa, belle tette soffici, gambe lunghe e tornite, e poi il culo: una favola!

Inizio a leccarle le tette e poi piano piano scendo giù verso la pancia. Arrivo alla fica. E’ ben rasata, una strisciolina di peli sopra due labbra depilate. “Scusami se non mi sono depilata oggi” si scusa con fare ingenuo. La lecco, il sapore è pregno dei suoi umori. Si sente che sta godendo. Mi fa sdraiare ed inizia a cavalcarmi alla rovescia.

Le tocco le chiappe, le apro, vedo il suo buco, lo desidero. Lei fa su e giù come una matta. Grida di piacere. La metto alla pecora e continuo. Tiro fuori il cazzo bagnatissimo e lo appoggio al suo culo. “No, non oggi” mi dice lei. Io penso “perché ci sarà un domani?”. Comunque, lei si gira e mi prende il cazzo fra le tette, poi inizia a succhiarlo. Sempre più forte. Quando sto per venire lo tira fuori e si fa sborrare in faccia. Wow!!!

Rimaniamo un po’ assieme a letto poi lei va via visto che la sua compagna di stanza sapeva che era scesa nella hall per una tisana. Si: il mio cazzo era la tisana.



Mi addormento ignaro di quello che sarebbe successo nei giorni seguenti.

Rientrati in città Irina inizia a farsi sentire. Ci vediamo. Dapprima in auto, di giorno in piena città. Lei ha solo una cosa in testa: il sesso. In auto adora toccarmi il cazzo e spompinarmi non curante di essere in pieno giorno. Si diverte a farmi venire in bocca ed a deglutire tutto lo sperma.

Sono andato a trovarla a casa. Lei sta ancora con i suoi ai quali dice che sono un amico. Rimaniamo a parlare sulle scale. Anche lì mi spompina più volte bevendo sempre tutto il mio seme.



Nei giorni successivi mi invita in ufficio da lei. Sempre quando non c'è nessuno.



Indossa spesso gonne con autoreggenti sotto. Non ha quasi mai le mutande. Durante la pausa pranzo si fa prendere da dietro poggiata sulla sua scrivania ed adora farsi sborrare sulla schiena. Non si lava mai dopo. Adora sentire la sborra che le rimane addosso.



Anche la sera siamo in contatto. Via chat stavolta ed anche li si diverte a fare i suoi spettacolini: si masturba, si palpa le tette, fa vedere il suo buco del culo.



Ovviamente mi faccio delle seghe che sono fenomenali. Ormai ci vediamo almeno due volte al giorno e non manca una volta che lei non mi faccia godere.

Tutto questo è durato 3 mesi e prima di troncare di brutto Irina mi ha fatto una sorpresa.



Un pomeriggio è venuta a trovarmi in palestra: gonna lunga e magliettina senza reggiseno sotto. Io mi allenavo da solo (faccio l’istruttore quindi ho libero accesso alle sale).

Si era spacciata con le segretarie per mia cugina. Vedendola resto un po’ così. Lavoro lì, mi conoscono tutti, un po’ di timore c’è! Lei entra in sala e mi dice: “Voglio che mi penetri qui”. “Qui?!? E se ci scopre qualcuno?” “E’ più bello così no?” dice lei.

Cazzarola, il cervello ed il pisello sono in totale disaccordo!



Ma vince il secondo.



Infatti, sotto la tuta di allenamento, il mio cazzo triplica le sue dimensioni. Irina lo sa, Irina voleva questo.

Chiudo la porta della sala. Lei si appoggia ad un attrezzo ed alla pecorina tira su la gonna lunga. Non ha mutande, Of course.

Ha la figa totalmente depilata.

Le dico “non qui, spostiamoci verso il fondo”. Almeno, fosse entrato qualcuno, avremmo avuto qualche secondo in più per tentare di ricomporci. Arrivati verso il fondo della sala la scena è come quella di prima.

“Ma chi se ne frega! E quando mi capita più” penso. Tiro fuori l’uccello ed inizio a scoparla. Lei geme pianissimo e più il ritmo è forte più i suoi sospiri si fanno intensi. L’eccitazione mista alla paura di essere scoperti è alle stelle. Penso di voler venire al più presto per godere e scampare il pericolo ma il mio cazzo non ne vuole sapere.

La stantuffo come un matto. “Mettimelo in culo” dice Irina con un filo di voce. “Azz….pure questo!E qui!” Penso io.

Lei raccoglie un po’ di saliva sull’indice ed il medio della mano sinistra e se la passa sull’ano. Si sta lubrificando.

E’ un attimo: estraggo il cazzo ormai durissimo dalla figa fradicia e lo spingo nel suo buco.

Entra fino a metà. Noto una contrazione che mi stringe e sento Irina che geme ma è un gemito sordo: si è messa in bocca la mia felpa per non urlare e soffocare le grida.

Comincio a muovermi, il suo buco si rilassa. Adesso vado che è una meraviglia. Penso che se entrasse qualcuno adesso rimarremmo così fino alla fine perché ormai è impossibile smettere. La sbatto con violenza. Le sue mani sono appoggiate alla parete e la spingono nel tentativo di contrastare il mio movimento. E’ una penetrazione furiosa che culmina con una sborrata in culo realmente lunga.

Rimaniamo così qualche secondo, poi tiro fuori l’uccello e lei se lo ripassa in bocca col rischio di farmelo diventare di nuovo duro.

In questi casi si dice: sento le campane! Beh oltre quelle io sentivo anche i passi.

Avevo il terrore che arrivasse qualcuno ma sentire la sua bocca morbida che coccolava il mio cazzo era troppo bello!

“Basta dai” le dico, recuperando un attimo di lucidità. Lei si ricompone.

A fatica anch’io: il cazzo semiduro non vuole entrare nella tuta.

“Stasera ti aspetto sotto casa” mi dice Irina. “Un altro pompino in macchina” penso io.

“Ok, ci vediamo stasera. Ma adesso vai abbiamo rischiato fin troppo”.

“Senti, devo fare la pipì. Dov’è il bagno qui?” mi dice lei “Uscendo di fronte” rispondo. “Mi accompagni?” “No dai è troppo pericoloso” “Ma ho il culo pieno di sborra aiutami a pulirmi”.

“Che cazzo vuole fare??” penso io”.

Sono le 3 del pomeriggio non c’è quasi nessuno a quell’ora. L’accompagno lei si alza la gonna e mi dice “Adesso pisciami sul buco del culo così mi togli la tua sborra”.

Ok, ho fatto anche quello: le ho inondato il culo di piscia!

Si è asciugata, ha tirato giù la gonna, mi ha dato un bacio ed è andata via.

E’ passato un altro mese tra pompini, inculate, sveltine e quanto di più. Si è fatta fotografare, riprendere, legare. Ho rischiato il lavoro e le relazioni amorose “ufficiali”.

Poi ho detto basta. Meglio ritornare sulla terra.

A volte mi mancano quelle situazioni.

Ma sono sicuro che altri le stanno vivendo in questo preciso momento: vero Irina?

Ciao.





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Milandoc Invia un messaggio
Postato in data: 12/04/2007 00:12:53
Giudizio personale:
E BRAVA IRINA.....


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