i racconti erotici di desiderya

Io e anna - parte seconda

Autore: Claudia&mario
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L'appuntamento è alle 18 in una fredda serata di novembre presso un grande centro commerciale.

Lui è Ernesto, 26 anni, rappresentante, single e nei contatti telefonici avuti si definisce serio e piacente.

Arriviamo in anticipo di un quarto d'ora.

Lei aspetta in macchina.

Io vado in “avanscoperta”.

All'entrata, il punto prestabilito, tanta gente che entra, esce, “tira” l'ultima boccata dalla sigaretta prima di entrare.

Tra questi un giovane, alto, ben vestito, si guarda intorno e guarda di continuo l'orologio.

Non male penso, bel ragazzo!

Non indugio oltre.

Mi passa per la mente anche di rinunciare a quella pazzia.

Ma vado verso di lui e pronuncio: Ernesto??????

Sorride e dice : si, ciao, piacere.

Si guarda intorno alla ricerca della signora.

Lo rassicuro, “è in macchina che aspetta” gli dico.

Ci portiamo verso la macchina.

Busso al finestrino destro, ma lei nonostante sembrasse distrattamente assorta in altro non si scompone piu' di tanto.... di sicuro ci aveva visti arrivare.... che attrice!!!!!!!

Scende.... gonna a tubino nera che le modella un culo che sembra voler esplodere da dentro quella stoffa, appena sopra il ginocchio, calze nere, stivali neri, camicetta bianca

Lui sorride, si presenta, scambiano i due bacetti rituali della presentazione.

Lei mostrando di avere freddo si gira verso la macchina, apre la porta posteriore per prendere il cappotto.

Prima scarica di adrenalina per me.

Lui in quella manovra le fissa il culo e questo mi fa impazzire..... un uomo guarda con desiderio mia moglie, davanti a me e senza nessun ritegno!!!!!!!!!!

Mette il cappotto, due volte la mano tra i capelli come per aggiustarli.... sa di essere ammirata.

Entriamo all'interno. Camminando io cerco di intavolare un discorso con Ernesto, ma lui mi presta scarsa attenzione.... è con lei che vorrebbe parlare ma lei non da piu' di tanto corda... cammina avanti a noi soffermandosi a guardare le vetrine dei negozi della galleria, sculettando moderatamente ma quel tanto che basta a mostrarsi all'amico del momento.

Ci sediamo sui davanti del bar e consumiamo uno spumantino. Lei è molto “abbottonata”, nega anche le concordate scosciate. I suoi movimenti, il suo modo di parlare le fanno assumere una classe che non è la sua.

Passa così un'oretta tra discorsi che non dicono e non portano a niente, solo circostanza.

Ci salutiamo e nel farlo Ernesto mi fa un cenno come per dire ti telefono.

In macchina, al ritorno lei fa scena muta.

Le rimprovero che non ci ha fatto vedere nulla se non il suo sculettare tra l'altro dal cappotto.

Lei non risponde e quando tento di metterle la mano tra le cosce me la leva.

L'indomani Ernesto mi telefona e mi dice che lei gli piace e chiede il perchè di quell'atteggiamento gelido da parte di Anna.

Gli dico (mentendo) che Anna è timida ma ben disposta.

In vista del sabato successivo chiedo ad Anna se le faceva piacere bere qualcosa magari incontrando di nuovo Ernesto.

Mi risponde con un “se ti fa piacere...”.

Appuntamento su via Caracciolo, da un lato il mare dall'altro gli chalet.

E' scuro e pioviggina.

Anche questa volta siamo in leggero anticipo.

Lui è già lì in macchina.

Scende sorridente e ci viene incontro.

Lei, gonna in tessuto scozzese, aperta sul davanti e chiusa con la spilla, questa volte, forse messa troppo in alto al punto che allungando il passo le si intravedeva il bordo dell'autoreggente, camicetta in pile rossa e giubbino alla vita, stivali pelle lucida e autoreggenti nere scende sorridente e saluta con i soliti bacetti di circostanza.

Lui è raggiante vedendola piu' disponibile.

Lei anche con frasi di circostanza parla del piu' e meno (forse il tempo o non so... è trascorso un po' di tempo) e lui è rapito.

Andiamo al bar.

Spumantino per tutti e tre.

Io è come se non ci fossi soprattutto per Ernesto che sembra aver trovato un buon feeling di conversazione con Anna.

Brindano piu' di una volta ad ogni sorso.

Lei scoscia moderatamente piu' di una volta ed a lui non sfugge.

Io anche se ignorato e risentito soprattutto verso di lui (amico dopotutto io sono il marito... se voglio ti salutiamo e.... addio), sono in preda ad una eccitazione incontenibile.

Usciamo, la pioggerellina è cessata, fa solo un po' fresco.

Andiamo a passeggiare sul molo che si protende a mare.

Anna ci cammina davanti.

Questa volta il suo culo che si muove è coperto solo dalla stretta gonna... ed è uno spettacolo.

Io ed Ernesto non camminiamo affiancati, siamo un po' ognuno per suo conto ma gli occhi sono li'.

Siamo quasi a metà della passeggiata.

Lei si gira e mi tende la mano.

Un piccolo raggio di luce le illumina un orecchino che le spunta da quel caschetto biondo fresco di parrucchiere.

Mi eccita. La stringo al muretto e le dico “Sei bellissima”.

Un bacio profondo in bocca. Allarga un po' le gambe e si apre la gonna. Mi struscio la patta ormai sulle sue mutandine emerse dal quella apertura sempre piu' generosa.

Mi slingua e sospira.

Mi giro e dico.... “Ernesto sostituiscimi un po'... prendo un po' d'aria”....

Ernesto non se lo fa ripetere.

Io mi allontano di qualche metro e gli do le spalle.... quella eccitazione mi aveva fatto davvero male.

Sto qualche minuto affacciato a guardare il mare e quando mi giro e vedo lui avvinghiato a lei.

Cerca di baciarla in bocca ma lei gira il viso come a rifiutare.

Le sue mani attraverso l'apertura della gonna. Una le accarezza il culo, l'altra la figa.

Lei ha lo sguardo perso nel vuoto. Ogni tanto socchiude gli occhi, respira profondamente.

Poi dice :”Ora mi portate in un posto”...

Ernesto le si stacca non dopo aver ritentato di piantarle la lingua in bocca.

Rifacciamo a passo svelto la strada che porta verso le macchine.

Saliamo su quella di Ernesto.

Lei prende posto davanti io dietro.

Ernesto guida nervosamente sino al parcheggio di fronte l'ex Italsider.

Ci affianchiamo ad altre macchine con coppie.

Il sedile destro va giu', Ernesto calza il preservativo (condizione imprescindibile già concordata) e va su di lei che intanto a tolto la spilla che, per quel che ormai serviva limitava l'apertura della gonna.

Quando Ernesto entra in lei Anna chiude gli occhi. Lui le sferra forti colpi ed ancoraa tenta di baciarla ma lei evita.

Lui si accontenta allora di mordicchiarle e leccarle il collo.

Ora la scopa violentemente, lei mi guarda mi tende la mano. Gliela do lei la stringe e viene rifiutando ancora una volta la lingua di Ernesto che ansimando finalmente finisce anche lui.

Lei quasi a cancellare quel che era successo lo sposta.

Lui ritorna alla guida.

Si ricompongono.

Lui le vuole dire qualcosa lei fa cenno di no e dice “non serve”.

Chiede che ci riaccompagni.

10 minuti e siamo alla macchina.

I saluti e l'impegno a rivederci.

Continuerà per due anni saltando pochi venerdì o sabati ma non piu' in macchina ma nell' appartamento di Ernesto.

Due anni nel corso dei quali lei ha sempre dato alle sue prestazioni mai piu' di un 5 e mezzo.

Due anni nel corso dei quali lui ha sempre cercato di allontanarmi mostrando fastidio per la mia presenza anche in veste di semplice guardone, anni in cui ha sempre cercato di evitare la penetrazione del lato B di Anna preferendo sempre la figa.

Comunque diceva Anna: “almeno quando scopiamo un orgasmo riesco ad averlo”....

Dopo i due anni di cui dicevo succede un qualcosa che potrebbe essere di insegnamento: nel corsso dell'ennesimo incontro Ernesto chiude la porta e chiede ad Anna di lasciare tutto e tutti e di andare a vivere da lui.

Si dichiara pazzamente innamorato e la vuole sempre e solo per se.

Anna, mi racconterà durante il rientro a casa, capisce subito che non è uno scherzo, sdrammatizza, gli dice che lei per lui è vecchia, che ha due figli poco piu' che adolescenti, che quello era solo un bel gioco.

Lui a questo discorso diventa cupo.

Non sarà piu' lo stesso.

Non perderà occasione di fare scenate per qualsivoglia cosa.

Il suo desiderio sessuale avrà un forte calo.

Sospetterà che ci sia un altro (e nel corso dei mesi in cui la storia si trascinerà effettivamente si verificherà).

A questo punto concordiamo che va mollato.

Ma come?

Potrebbe fare qualche cazzata.

Ci pensiamo e intanto subiamo la sua presenza.

L'occasione si presenterà e sarà il racconto della terza parte dove confesserò anche due avventure vissute in quel brutto periodo.

Continua.....



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: SergioAG Invia un messaggio
Postato in data: 11/12/2015 13:01:39
Giudizio personale:
Questi sono i rischi che si corrono ad incontrare i giovani, spesso sono immaturi irresponsabili e possono combinare cazzate.
Comunque bella la storia, complimenti scritta bene


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