i racconti erotici di desiderya

Incontro al fiume


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Era il pomeriggio di una domenica d'autunno inoltrato ed era un pò che non usavo lo scooter, poichè con i primi freddi e il brutto tempo naturalmente preferivo usare l'auto, ma dato che c'era un sole piuttosto caldo per quel periodo decisi di fare un giretto in solitaria, non sapendo inizialmente dove andare di preciso decisi di recarmi sulle sponde del fiume, distante da casa una ventina di chilometri, partii quindi verso le 15.

Arrivai nel giro di una ventina di minuti in una radura dove sapevo ci fosse anche un bar trattoria, la mia intenzione era quella di bere qualcosa, andare a guardare un pò lo scorrere dell'acqua e rientrare prima che facesse buio e calasse il freddo.

Presa una bibita al bar salutai la simpatica barista che sfoggiava una corta minigonna e due gambe da copertina e l'altro unico avventore del locale, mi incamminai verso gli argini distanti circa cinquecento metri, quando la mia attenzione venne attirata dalla presenza di un'auto parcheggiata non molto distante dal mio scooter, inizialmente non ci feci molto caso, ma avvicinandomi notai che nell'auto c'era una coppia apparentemente di mezza età, entrambi

fermi quasi immobili;

la cosa che mi sembrò strana fu che lui seduto al posto di guida ogni tanto girava la testa guardandosi in giro come se cercasse qualcuno e che la portiera dal lato della donna era spalancata.

Per incamminarmi sulla strada sterrata che portava all'argine del fiume dovevo passare per forza davanti e molto vicino all'auto, la coppia cominciava ad incuriosirmi, proseguendo voltai lo sguardo verso di loro e feci un lieve cenno con la testa che voleva essere niente più che un cenno di saluto, loro però probabilmente lo interpretarono diversamente perchè subito lui scese dall'auto e richiudendo la portiera si allontanò lentamente, mentre lei si girava sul sedile appoggiando una gamba a terra e l'altra sul bordo della portiera, incuriosito invece di proseguire feci qualche passo verso di lei e potei finalmente vederla bene;

non ho mai saputo dare un'età precisa alle persone ma sicuramente poteva avere tra i 55 e i 60 anni, di corporatura piuttosto robusta, capelli biondo castano, ricci e di media lunghezza, indossava una pelliccia scura di non so quale animale che contribuiva ad ingrossare il suo fisico già pienotto, calze nere piuttosto velate e scarpe anch'esse nere con poco tacco.

Il viso era di aspetto gradevole, tondo con un accenno di doppio mento e gli occhi, come vidi meglio dopo di un bel colore azzurro, non potei fare a meno di avvicinarmi ancora un pò e fatti un paio di passi quando ero ormai a meno di tre metri la situazione mi si fece chiara, solo un attimo prima che lei si muovesse intuii cosa stava per succedere, aprì lentamente la pelliccia continuando mantenere coperta la gamba destra e l'inguine ma scoprendo invece completamente la sinistra, quella sollevata.

Alla mia vista apparve una coscia robusta dalla pelle bianchissima, coperta fino a metà della sua lunghezza da una calza autoreggente, dove la balza la stringeva si formava un simpatico rotolino di carne, continuò a spostare la pelliccia portandola lateralmente al fianco sinistro mentre dall'altro lato continuava a mantenersi coperta, ebbi modo di scoprire che gli unici indumenti che portava erano quelli che potevo vedere, cioè pelliccia, calze e scarpe

poichè sul fianco scoperto non c'era l'ombra di slip e dall'apertura che si era venuta a creare al centro del petto non si scorgeva il reggiseno.

Restai stupito e per un attimo imbambolato, sapevo di luoghi nei quali coppie o anche singoli si recavano per praticare il car sex, esibizionismo e cose simili ma mai e poi mai avrei pensato di trovarmi in una di queste situazioni.

La signora probabilmente intuì la mia sorpresa e senza proferire parola alcuna mi rivolse un debole sorriso probabilmente di incoraggiamento, dopo il breve attimo di smarrimento, ormai conscio della situazione ripresi a camminare verso di lei, con quattro passi la raggiunsi mormorando un "buongiorno" alquanto imbarazzato al quale lei rispose a sua volta.

Mentre facevo quegli ultimi passi rapidamente ripresi il pieno controllo dei miei pensieri e decisi cosa avrei fatto mentre sentivo già montare la mia eccitazione, non disdegnavo affatto quella bella donna dalle forme robuste, anzi a dire il vero mi piacevano più le donne in carne di quelle secche, negli ultimi tempi anche quelle molto in carne e questa decisamente mi stava facendo arrapare, qualcosa mi si stava gonfiando nelle mutande e anche la signora se

ne accorse quando senza ritegno rivolse lo sguardo compiaciuto proprio all'altezza del cavallo dei miei pantaloni, non sono certo un superdotato ma da quel lato sono messo discretamente quindi la cosa sicuramente si notava abbastanza;

il primo impulso fu quello di metterle una mano sulla coscia scoperta, mi chinai quindi leggermente su di lei e iniziai ad accarezzarle il ginocchio, dapprima con un pò di riluttanza poi prendendo coraggio dato che ormai la situazione era chiarissima, iniziai a salire più in alto sempre accarezzandola, la mia mano andava su e giù per la sua morbida cosciona, e quando raggiunse il bordo della calza e i miei polpastrelli presero contatto con la sua pelle calda e la sua carne morbida e bianca, ebbi una specie di scossa e sentii dentro i pantaloni il membro che aumentava di volume raggiungendo la piena erezione.

Proseguendo con le carezze la guardai un attimo negli occhi per poi tornare con lo sguardo sulla sua carne, quello che mi elettrizzava era la vista del suo fianco scoperto, della metà della pancia che riuscivo a vedere, arrivai a toccare tutto quel ben di Dio, accarezzai il fianco riempiendomi la mano con le sue grazie,la palpavo, le strizzavo quei rotoli di ciccia inebriato da quel contatto, continuai sulla pancia col palmo della mano aperto a farle una specie di

massaggio, la carne era morbida e la mia mano sembrava volesse affondarci dentro cercando di vincere la resistenza della pelle comunque piuttosto tesa, lei mi lasciava fare e la mia incertezze iniziali a quel punto svanirono del tutto.

Spostai l'altro lembo della pelliccia per scoprirla completamente e poter toccare tutto il toccabile, lei mise la gamba sinistra dentro l'auto, quindi ancora con la gamba destra appoggiata a terra divaricò completamente le cosce in modo osceno , a quel punto ebbi di lei una visione completa.

La pelliccia completamente aperta da entrambi i lati mi mostrò totalmente il suo corpo giunonico, le sue gambone strette dalle calze, la sua carne abbondante creava due pieghe, una all'altezza dello stomaco l'altra sulla pancia andando a coprire parzialmente un monte di venere peloso e paffuto e sui fianchi altri rotoli di ciccia la circondavano morbidamente.

Ero affascinato, incredulo per ciò che mi stava accadendo e in preda ormai al delirio dei sensi continuai a palparla in ogni dove, restando chinato la mia mano ormai priva di ogni remora dapprima le sfiorò appena il pube coperto di riccioli neri e folti che arrivavano fino agli inguini e salivano su fin dove non sapevo dire dato che la pancia si riversava di di esso, senza mai staccare mano dal suo ingombrante corpo poi cominciò a risalire, toccavo ogni centimetro di pelle mentre sentivo che il suo respiro si faceva più veloce ed affannoso, iniziò anche a dimenarsi sul sedile, agitando i fianchi ed emettendo ogni tanto qualche lieve mugolio.

Arrivai alle tette, due tettone piuttosto grosse rivolte verso l'esterno e adagiate mollemente sul suo stomaco, le areole erano enormi con un diametro di circa cinque centimetri,le più grandi che avessi mai visto e i capezzoli rivolti verso il basso erano carnosi e già dritti per la sua eccitazione, mi riempii la mano con quelle tette, prima una poi l'altra alternativamente, le accarezzavo le stropicciavo spingendole verso l'alto per poi farle ricadere pesantemente, Iniziai poi a pizzicare un capezzolo facendolo se possibile inturgidire ancora più di quanto era già, dal canto suo lei con la testa rovesciata all'indietro sullo schienale del sedile teneva gli occhi chiusi mordendosi il labbro inferiore mentre con le mani stringeva e martoriava i lembi della pelliccia che ricadevano ai lati del suo corpo ormai in preda al piacere che le stavo procurando.

Capii che i mie movimenti stavano diventando troppo frenetici, mi stavo comportando come un ragazzetto alla sua prima esperienza, pertanto rallentando i miei gesti proseguii per un pò nel palpeggiare le sue grosse mammelle che si plasmavano sotto la stretta delle mie dita, mentre lei ansimava e respirava forte mugolando ogni tanto per il piacere,la mano scese nuovamente verso il suo ventre continuando sul grasso pube ad accarezzarne i il pelo e la carne facendo pressione, quindi lo afferrai con la mano e lo strinsi lentamente ma piuttosto energicamente, a quella manovra lei reagì inarcando la schiena e sollevando il bacino con un piccolo grido soffocato,Il suo rapido sollevarsi fece si che io potessi arrivare alla fessura della sua vulva, immediatamente la sentii umida e calda, era talmente eccitata che le mie dita in men che non si dica si bagnarono dei suoi umori seppure le labbra di quel caldo ed invitante

sesso voglioso fossero ancora chiuse.

Ben presto le dischiusi, aveva le grandi labbra grasse, gonfie e carnose che richiudevano completamente la vagina, mantenendo il palmo premuto sul suo morbido pelo vi intrufolai l'indice, dapprima spingendolo dentro poi piegato ad uncino lo feci scorrere tra le labbra e risalendo alla ricerca del clitoride che immaginavo ben nascosto da quel meraviglioso scrigno di carni pelle e pelo.

Ci volle qualche manovra per trovarlo ma appena sentii un punto più duro e sporgente iniziai a massaggiarlo delicatamente, la cosa diede i suoi frutti perchè la signora, benchè non glie lo avessi ancora lavorato come volevo fare andrò subito in estasi iniziando a dimenarsi sul sedile muovendo il bacino, il mio dito era completamente fagocitato da quella caverna del piacere che grondava copiosamente dei suoi umori, lo muovevo alternando tocchi lievi e altri più decisi, passando dal clitoride che ogni tanto perdevo al tatto anche a causa dei suoi movimenti, alle labbra che percorrevo in tutta la loro lunghezza, prima dentro poi all'esterno e nuovamente dentro con una masturbazione che la stava portando al settimo cielo.

La signora ansimava, sbuffava, gemeva e si dimenava ,dal canto mio ero sempre più eccitato ma, troppo intento a procurarle quel godimento non mi occupai del mio membro che scalpitava nei pantaloni.

Ero però ancora in piedi fuori dall'auto e lo stare con la schiena piegata chinato su di lei con la testa infilata nello spazio della portiera iniziava ad essere scomodo, pertanto decisi di sedermi di traverso sul bordo tenendo tra le mie gambe la sua che ora penzolava all'esterno , la signora mi lasciò fare e anzi allargò ancora più le grosse coscione posizionando l'altra gamba al di là della leva del cambio e si sdraiò abbassando lo schienale del sedile.

A quel punto avevo il campo di battaglia a completa disposizione, quella donna lasciva e morbida che ,come una grossa rana mi offriva a gambe oscenamente divaricate il suo sesso voglioso e desideroso di attenzioni, ora mi si presentava in tutta la sa opulenza una passerona grassa con enormi labbra gonfie e bagnata all'inverosimile.

Ricomincia a pastrugnarla tra le cosce, aprendola adesso con le dita di entrambe le mani che dopo il cambio di posizione potevo utilizzare a pieno, le labbra schiudendosi mi rivelarono l'interno frutto della sua vagina rosa e delicato, le piccole labbra piuttosto nascoste in cima alle quali sporgeva il clitoride turgido e dritto seppur di non grandi dimensioni, il tutto abbondantemente irrorato dei suoi viscidi umori.

Ripresi a masturbarla infilando un dito in quell'antro ormai completamente a mia disposizione, la signora riprese ben presto ad agitarsi e a muoversi per cercare il piacere che avrebbe placato il suo desiderio, capii in fretta che un dito non era sufficiente per quell'immensa e vogliosa ficona quindi al medio aggiunsi anche l'indice che subito sparirono come risucchiati in quella sconcia voragine, sentivo salire la sua eccitazione, i suoi umori ormai colavano copiosamente mentre le mie dita le scivolavano dentro come una lama calda nel burro, iniziarono a scorrere fuori in un rivolo che scendendo lungo il perineo andò a bagnare l'ano che intanto vedevo allargarsi e contrarsi al ritmo dei movimenti;

non potevo certamente perdermi quell'occasione per cui per un attimo mi dedicai a quel buchetto fremente massaggiandolo e penetrandolo seppur di poco, evidentemente la signora doveva essere abituata a ricevere piacere anche in quel modo perchè non oppose nessuna resistenza, anzi scendendo un pò col bacino lungo il sedile e rilassando lo sfintere fece in modo che il mio dito la penetrasse senza fatica entrando fin quasi a metà.

Iniziai pertanto a muoverlo avanti e indietro mentre con 'altra mano le allargavo la fica cercando per quanto possibile di darle piacere in entrambi i canali contemporaneamente.

La signora era in estasi, continuava a mugolare di piacere -mmmmmhhhhhh..... aaahhhhh... - ma non diceva altro, non parlava ma sdraiata sul sedile rovesciava all'indietro la testa e inarcando la schiena si strizzava con entrambe le mani le grosse mammelle pizzicando e torturando i capezzoli, si afferrò la destra e me la porse da baciare;

distolsi una mano dai suoi profondi meandri e continuando con l'altra a rovistare tra le sue cosce e nel buco del culo le afferrai la grossa e molle tetta avvicinando la bocca, la mordicchiai,la baciai, succhiai avidamente con forza il capezzolo eretto, lo leccavo slinguazzandolo e ricoprendolo di saliva, tiravo con le labbra mentre la signora ormai quasi persa nel suo piacere mi spingeva la testa contro quella massa morbida facendomi quasi soffocare, arrivai a mordicchiarlo cercando di non essere troppo rude, la cosa la stava facendo impazzire.

Capii che era vicina all'orgasmo, le tolsi il dito dal culo e mi dedicai esclusivamente alla ficona che nel frattempo si era parecchio dilatata per il desiderio di ricevere qualcosa di più consistente che un semplice dito, pensai che quella fica vogliosa ed enorme, per le dimensioni e la lubrificazione avrebbe potuto benissimo contenere due membri senza nessuna fatica e forse li aveva anche ricevuti.

Nell'intento di riempirla di piacere unii tutte le dita della mano e le appoggiai a quello sconcio orifizio iniziando a farle scivolare dentro, con movimenti alternati ,dentro e fuori allargandole ogni tanto per farmi strada, non sapendo comunque fin dove sarei potuto arrivare sentivo i tessuti della vagina che cedevano senza riluttanza e si dilatavano man mano che la mano si faceva strada.

La signora stava per godere, non le mancava molto si dimenava sempre più a cosce spalancate, nel trambusto la calza della gamba stretta tra le mie fuori dall'auto era scesa arrotolandosi all'altezza del ginocchio, con l'altra gamba si teneva puntata spingendo col piede contro al cruscotto dell'auto.

Stava andando in orbita, il suo respiro era sempre più veloce ed affannoso, il suo corpo iniziava ad essere sconquassato dall'orgasmo che intuivo iminente, sollevava ed abbassava ritmicamente i fianchi e il grosso culone, seguendo il ritmo della mia mano che si muoveva dentro di lei facilitandone la penetrazione, le mie dita erano sparite dentro il suo ventre non le vedevo più mentre continuavo a masturbarla avanti e indietro e il resto della mano restava fuori.

Aveva il viso stravolto, la testa all'indietro e con le mani si frugava tutto il corpo facendole scorrere sul collo, sulle tettone, sui fianchi e sulla pancia,si torturava i capezzoloni tirandoli all'inverosimile portandoseli alternativamente alla bocca per succhiarli, quando erano libere le sue tette sballottavano a destra e sinistra e la sua grossa pancia sobbalzava ad ogni suo movimento;

ad un tratto si sollevò dallo schienale, mi afferrò con una mano il polso e mettendo l'altra dietro il mio gomito .... iniziò a spingersi dentro la mia mano, seguendo il suo insano volere rilassai completamente il braccio e mantenendo immobili le dita nella fica la lasciai fare.

Iniziò ad usare il mio avambraccio come un dildo spingenoo il mio gomito in modo da penetrarsi con la mia mano e tirando il polso per agevolare il movimento in senso contrario, era una cosa pazzesca!

La signora ormai in preda al piacere più lascivo si stava masturbando con la mia mano, non ero più io che decidevo cosa fare era lei che conduceva il gioco, ero diventato per lei uno strumento di piacere, una specie di vibratore umano.

Accelerava sempre più i movimenti con un ritmo forsennato, la guardavo estasiato e stupito allo stesso tempo finchè spingendo sempre più a fondo si infilò completamente la mia mano dentro la fica fino al polso, percepivo l'interno di quel baratro lussurioso,caldo e scivolosissimo, sapevo cos'era il fisting ma non avendolo mai sperimentato con nessuna prima ne conoscevo solo la teoria, sentendo le pareti della sua vagina che cedevano sotto le sue spinte azzardai a chiudere moto lentamente le dita a pugno , era proprio quello che la signora desiderava perchè in un attimo successe il finimondo, tutto il suo corpo iniziò a tremare, il respiro era sempre più veloce, mugolava e respirando affannosamente ogni tanto grugniva, per un attimo ebbi la visione di una grossa scrofa mentre proseguiva in quello stantuffarsi con la mia mano, il volto era rosso per l'affanno e il piacere - Sì... Sììì... Sììììììììììì !!!!-

furono le uniche cose che le sentii dire mentre godeva come una forsennata e i tremori del suo corpo si facevano sempre più intensi, tremava a tal punto che quasi mi preoccupai che potesse venirle un colpo, ma non fu così.

Giunse all'apice del piacere quando dalla sua grassa gnoccona iniziarono ad uscire spruzzi di liquido trasparente, uno, due, tre, quattro, non abbondantissimi ma i primi talmente potenti che ne sentii perfettamente il rumore, gli ultimi di minore intensità;

la signora mi aveva offerto un meraviglioso squirting, anche quello lo conoscevo solo in teoria e apprezzai molto la cosa.

Lentamente dopo l'orgasmo iniziò a calmarsi, le sue gambe che prima erano contratte dagli spasmi lentamente si andavano rilassando, tutto il suo corpo si stava rilassando sul sedile, il respiro man mano stava tornando regolare, restai lì con la mano ancora infilata nelle sue profondità forse per un minuto senza più muoverla, ero frastornato oltre che compiaciuto per quello che era successo, sfilai quindi lentamente la mano dal suo corpo, fece un rumore di

risucchio che ancora adesso non posso dimenticare,era piena di umori appiccicosi e odoranti, se avessi conosciuto meglio quella signora probabilmente mi sarei ciucciato le dita , ma non sapendo nemmeno chi fosse mi guardai bene dal farlo, come per lo stesso motivo anche se avevo un gran desiderio di farlo non mi azzardai mai a leccarle la fica .

Sfilata al mano la grossa ficona si richiuse quasi completamente assolutamente non sembrava nemmeno che fino ad un momento prima ci fosse entrato qualcosa, tanto meno una intera mano, quasi immediatamente ne uscirono tre o quattro peti, quelle grosse labbrone mi stavano facendo le pernacchie a causa dell'aria incamerata mentre la masturbavo e mi sono sembrati quasi un ringraziamento.

Sul cruscotto dell'auto era appoggiata una scatole di fazzolettini di carta, ne presi uno e mentre mi asciugavo la mano, solo allora mi accorsi del marito della signora, almeno pensavo che fosse tale, del quale mi ero proprio completamente dimenticato che nel frattempo si era riavvicinato all'auto e stava guardando dentro.......

continua........


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