i racconti erotici di desiderya

In aperta campagna

Autore: Boyxdads
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Sono Marco, un bel ragazzo di 20 anni, alto con un bel corpo scolpito. Il mio punto forte è il fondoschiena, veramente mozzafiato. Alcuni miei amici hanno affittato una casa vicino al mare in un piccolo paesino difficilissimo da raggiungere! Prendo l’auto e parto la mattina molto presto. Imbocco la statale e comincia la mia avventura alla ricerca del “paese sperduto”. Dopo circa un’ora di tragitto, mi fermo a fare rifornimento. Chiedo informazioni su come raggiungere il paese al ragazzo che vi lavora, che non è niente male, ma purtroppo è troppo giovane e io ho una particolare attrazione per gli uomini maturi. Mi dice anche lui che è molto difficile arrivarci perché, ad un certo punto, bisogna abbandonare la strada asfaltata e avventurarsi su sentieri sterrati. Proseguo. Ecco il bivio per il paese nel quale devo entrare, per poi imboccare i famosi sentieri agresti. Lo spettacolo che mi si presenta è, a dir poco, desolante: campagna, campagna e ancora campagna, non una casa o anima viva! Porca miseria, penso di essermi perso! A un tratto scorgo un ampio appezzamento di terreno con un grande cascinale al centro. Finalmente una casa, spero non sia abbandonata! Mi fermo e do un’occhiata, sembra deserto, c’è un cancello aperto, ritorno in auto ed entro nella proprietà. Sono in prossimità della casa e vedo qualcuno. Meno male. Fermo l’auto, scendo e raggiungo quell’uomo. Lo saluto e gli dico dove sono diretto, chiedendo informazioni. E’ un uomo che ha superato i 50 anni, brizzolato, con la pelle bruciata dal sole e la barba incolta. Non è molto alto. E’ in canottiera e pantaloncini, che mettono in risalto un fisico possente con una bella pancia prominente e un sacco di peli che ricoprono tutto il suo corpo. Che maschione!, penso tra me e me. Per prima cosa mi dice che non vedeva una persona, oltre suo fratello, con cui vive, da circa una ventina di giorni ed è quasi contento che mi sono perso, così almeno ha visto qualcuno! Sorride e torna serio dicendomi che sono completamente fuori mano e che sarei dovuto tornare indietro ed uscire al bivio successivo, rispetto a quello che avevo imboccato. Vengo colto dalla disperazione e scoppio in lacrime: “porca miseria, sapevo che dovevo restare a casa. Ho sete, ho fame, devo andare in bagno, come faccio?”. –“No, bello”, mi risponde, -“tranquillo, c’è lo zio Giuseppe qui, non piangere”. Mi viene incontro e mi abbraccia accarezzandomi la testa. Mi appoggio alla sua spalla e piango disperato, lo abbraccio, ha un forte odore di maschio e ne approfitto per stringerlo forte e annusarlo. Mi da delle pacche sulla schiena, poi scende verso il culo e me lo palpa in maniera impercettibile, ma ciò mi procura un brivido immenso. Ha le mani grandi, grosse e forti. –“ Io e mio fratello Santo siamo sempre soli qui, lavoriamo sempre e non viene mai nessuno a trovarci, capiti come la manna dal cielo. Stai tranquillo. Adesso entriamo in casa, vai in bagno, bevi, mangi e fai quello che vuoi. Appena sarai più tranquillo ripartirai”. Lo ringrazio e facendolo, gli do un bacio sulla guancia. Lui risponde baciandomi la guancia e asciugandomi le lacrime con le dita. Entriamo in casa. E’ una casa molto spartana, con pochi mobili, ma molto pulita e ordinata. –“Mio fratello Santo sta rigovernando gli animali, tra poco sarà qui e lo conoscerai. Mi dice che vivono soli, che hanno una sorella sposata che vive in città e che li va a trovare molto raramente perché ha tre figli e un marito, in più lavora come maestra elementare. Lui e il fratello vanno in paese, che dista 10 Km, ma è tutta strada non asfaltata, ogni due settimane circa. Quindi la mia presenza lì è per lui, e dice che sarà così anche per il fratello, una sorpresa molto gradita. Finalmente arriva il fratello. Che gran pezzo di maschio: alto 1 e 80, anche lui sulla 50ina. E’ a petto nudo, e che petto! Possente, largo, peloso, sudato. Bella pancia anche lui, si vede che mangiano solo cose genuine, anche lui è brizzolato, scuro di carnagione e ha un sorriso che mi mette KO. Si presenta e il fratello Giuseppe gli spiega la mia situazione. –“Oggi abbiamo ospiti, bisogna festeggiare!”, urla Santo. Mi abbraccia anche lui, vi ricordo che è a petto nudo e sudato. Lo abbraccio cercando di godere il più possibile di quel corpo senza sbilanciarmi troppo però. Sono le 9 e 30 del mattino, preparano il caffè, ci sediamo e cominciamo con le vere presentazioni. Gli dico la mia età, che studio, che non ho la ragazza e che vivo coi miei. Loro hanno rispettivamente 52 (Santo) e 57 anni (Giuseppe), non sono sposati, né fidanzati e vivono soli da quando sono morti entrambi i genitori (da circa 10 anni), dei quali si occupavano. La sorella ha lasciato la casa molto tempo prima perché studiava, poi si è sposata e ha messo su famiglia. Hanno 3 nipoti, il più grande dei quali ha la mia età. Chiedo se posso fare una doccia, mi dicono che dovevo fare come se fossi a casa mia. Mi mostrano il bagno e mi danno degli asciugamani puliti. La cosa strana è che il bagno non ha la porta, l’hanno tolta qualche giorno prima perché doveva essere aggiustata, in quanto erano saltati i cardini. –“Tranquillo, siamo tra uomini, vai”, mi dice Giuseppe. Nel dirmi questo, non posso fare a meno di notare come mi guardano: sento il desiderio di me nei loro occhi. La mia mente diabolica sta cominciando a lavorare! Entro in bagno, mi metto davanti al WC, di spalle a fare pipì. Alla mia sinistra c’è la doccia, abbastanza capiente, con una tenda salva goccia alquanto trasparente. La doccia è visibile pienamente dalla porta d’ingresso del bagno che, come detto prima, è stata tolta. Mi spoglio completamente nudo ed entro in doccia, apro l’acqua e constato che da fuori si vede tutto, mi metto di spalle per fare vedere la mia mercanzia, ovvero il mio culetto da sballo. Noto che i due fratelli sbirciano. Giuseppe entra e chiede se mi dia fastidio che lui faccia la pipì. Faccio finta di non sentire, mi insapono, passando con maestria le mani tra le chiappe e accarezzandomi il corpo in maniera molto sensuale. Giuseppe tira fuori il cazzo e comincia a pisciare; lo guardo senza farmi notare. Esce un schizzo con una pressione tale da farmelo sembrare un idrante dei vigili del fuoco. Il suo cazzo, nonostante moscio, si presenta già abbastanza bene, sembra potenzialmente lungo e molto largo, con una cappella di quelle che passeresti ore a ciucciare. Giuseppe esce e si piazza davanti la porta insieme a Santo. Esco dalla doccia, mi asciugo e mi metto l’asciugamano in vita. Esco dal bagno scalzo e vado verso di loro. –“Sei bellissimo Marco, scusa se ti abbiamo guardato, ma non ne abbiamo potuto fare a meno. Sai, noi siamo sempre soli. Ogni tanto andiamo in paese a scopare con una puttana che lavora in casa, ma è vecchia e brutta. Tu sei bellissima… hai una pelle vellutata, un bellissimo corpo liscio e il culo che sembra quello di una donna”, dice Giuseppe. –“Ora ti incazzerai con noi e te ne andrai vero?”, continua Santo. “Si sono incazzato”, rispondo, “perché ancora non mi avete neanche sfiorato!”. Lascio cadere l’asciugamano e resto nudo. Si avvicinano e cominciano entrambi ad accarezzarmi… le spalle, le braccia, il petto, il culetto… con quelle mani grosse, tozze e forti. Lo fanno con molta delicatezza. “E no belli miei, non così, voi siete due uomini rudi e dovete comportarvi come tali. Io voglio che siate voi stessi e che facciate con me quello che desiderate. Io vi desidero da impazzire, siete bellissimi”. Giuseppe è vestito e mi abbraccia da dietro, Santo è a petto nudo e mi abbraccia davanti, sento il loro forte odore di maschi. -“Dovremmo fare una doccia anche noi, puzziamo un po’”, dice Santo. “Nooooooooooooooooo”, rispondo, “adoro l’odore di maschio e voi mi state facendo impazzire”. Giuseppe comincia a baciarmi e leccarmi il collo e le spalle e mi palpa in culo con forza, io comincio a leccare il petto e le ascelle sudate di Santo. Abbraccio e bacio in bocca prima uno e poi l’altro. “Spogliatevi, vi aspetto in bagno, voglio che mi rifacciate la doccia!”. –“Vedi! Ti sei puzzato e vuoi lavarti di nuovo. Te lo dicevo che dovevamo fare la doccia!”. “Siete due maschioni maturi belli grossi e forti, ma siete così ingenui….. voglio che mi facciate la doccia col vostro piscio. Voglio essere scopato in bocca e in culo, voglio leccarvi tutti, assaporare i vostri umori e sentire i vostri odori, voglio bere la vostra sborra. Fatemi vostraaaaaa!”. Quella frase li sblocca. Si spogliano e vedo due bei maschioni alti, possenti e pelosi con due cazzoni enormi, 24 cm di cazzo ciascuno, entrambi grossi e scappellati e colanti di presperma. Mi metto in ginocchio e comincio a ciucciare le cappelle. “mmmmh, che bontà, mmmmh si maschioni miei, buono, buono”. Partono in contemporanea due belle pisciate che mi investono faccia e bocca. –“Ok troia, adesso ti facciamo tutto quello che vogliamo noi. Sei la nostra schiava, vero?”. “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”, urlo mentre bevo il piscio. Ancora colante di piscio, Giuseppe mi afferra e mi sbatte a terra a pecorina. Comincia a leccarmi il buchino: -“Che fighetta meravigliosa che hai troia…..”. Giuseppe è un maestro a leccare, comincia anche a infilare le dita, che sono molto grosse e callose. Ne infila uno, poi 2, poi 3, continuando a sputare e a leccare il buchino. -“Ora ti scasso puttanona mia”. Intanto ho cominciato a pompare il cazzo di Santo…. È una meraviglia, lo accolgo tutto in bocca, poi esco, lecco la cappella, poi l’asta, poi i coglioni pelosi grossissimi e penzolanti, sanno di cazzo di maschio arrapato da secoli di privazioni. –“Si troia, mangiatelo questo cazzo, è tuo, succhialo dai…. Ahahahahhah”. Giuseppe prende le mie parole precedenti, riguardo ai modi rudi alla lettera. Mi ha preparato il culetto, ma appoggia la cappella e mi da un colpo secco facendo entrare tutta la minchia nel culo… sento i suoi peli pubici sulle chiappe. Lancio un fortissimo urlo strozzato perché Santo mi sta scopando la bocca. –“Toglili il cazzo dalla bocca a questa lurida troia, falla gridare, tanto non la sente nessuno. E’ questo quello che vuoi vero troia?”. “Siiiiiiiiiiiiiiiiiii, scassami, siiiiiiiiiiiiiiiiii, mmmmmmmmmmmmm che bello, rompimi il culo Giuseppe dai, fottimi, sono la vostra troia. Santo scopami la bocca, ti prego!”. I due fratelli mostrano una resistenza fisica fuori dal comune: è da un’ora che alternativamente passano dal mio culo alla mia bocca, facendomi cambiare posizioni e rimanendo sempre duri come rocce. “Oramai il mio culo è abbastanza largo. Vi voglio dentro il culo insieme”. –“Si troia nostra, ti infiliamo le nostre minchie insieme nel culo”. M’impalo sul cazzo di Giuseppe che si è sdraiato e da dietro, con maestria, Santo infila il suo cazzo. Dopo appena un minuto abbiamo raggiunto un’intesa mai vista: i loro cazzi e il mio culo si muovo all’unisono per darci il massimo piacere. “Sto godendo come una cagnaaaaaaaaaaaaa!”. –“Lo sentiamo troia, ci stai pisciando col culo sui nostri cazzi”. Come se non bastasse, Giuseppe mi schiaffeggia e mi sputa addosso, Santo che è dietro, mi sculaccia fortemente. –“Troia, facci uscire che ti diamo il latte caldo”, dice Santo estraendo il suo cazzo. Mi si para davanti e mi piazza il cazzo in bocca. Sento il primo, il secondo, il terzo schizzo, lo ingoio, esco il cazzo per spremerlo e bere a più non posso, ma la sborra esce a fiumi come se avessi spremuto un tubetto di pomata… bevo, bevo e bevo…. Santo urla di godimento mentre io ingoio quella quantità infinita di sperma. Quel toro di Giuseppe decide che vuole riempirmi il culo e mi inonda di sperma continuando a scoparmi. La sborra non viene trattenuta e schizza fuori a pressione per via della stantuffata. Esce il cazzo e comincia a colare sperma dal mio culo, che prontamente afferro con le mani a coppa e porto alla bocca. Siamo a terra distrutti. Mi si avvicinano, mi abbracciano. –“Sei il nostro amore Marco, non sai che gioia ci hai dato, dal primo istante in cui sei entrato nella nostra casa, sei un angelo”, mi dice Giuseppe. –“Purtroppo devi anche andare via….”. “Voi mi terreste un po’ con voi? Io dovevo passare una settimana dai miei amici, posso cambiare programma, se a voi sta bene. Io ne sarei felice. Dove li trovo altri due veri maschi come voi?”. –“Si, grazie Marco, vedrai che non te ne pentirai, io sono di nuovo duro!”, dice Santo. Mi alzo col culo ancora sbrodolante e prendo il mio cellulare: “Pronto, Domenico? Sono Marco. Senti io ho incontrato un gruppo di fighe svedesi e mi aggrego a loro, mi copri con i miei? Dico che sono con voi, reggimi il gioco. No, tranquillo, non mi metto nei guai, a buon…. Ahi!.... rendere. No, nulla, la svedesona mi ha dato un pizzicotto, ciao Domi e grazie!”. L’urletto era dovuto al cazzo di Santo che mi stava scopando da dietro in piedi. Mi inginocchio, tenendo sempre il cazzo di Santo ben piantato nel mio culo, oramai rotto, e comincio a leccare il mio Giuseppe che è sdraiato a terra, partendo dai piedi….. Beh la settimana è passata tra mangiate, bevute e scopate, ovunque e in tutte le posizioni. Io ero diventato lo svuota-prostata e vescica dei due miei amanti. Torno a casa tra pianti e lacrime di tutti e tre…. Ci amavamo. Prometto che sarei tornato presto. Il giorno dopo il mio rientro, mia madre mi chiama: -“Marco, ci sono due uomini alla porta che chiedono di te, chiamo papa?”. “No, mamma, tranquilla, li conosco”. Io sono uno studente di Agraria. Mi trasferii nella loro cascina dove continuai a studiare e mi laureai. Avviammo un azienda agricola con un fatturato niente male. Abbiamo anche 10 operai. Io sono diventato la “moglie” dei due fratelloni, che continuano a farmi godere come la prima volta. Sapete, il lavoro duro, il cibo e le bevande genuine temprano il corpo e lo spirito di un uomo e io ho due supermaschi attivissimi e insaziabili tutti per me!




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