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Il viaggio in treno parte 1

Autore: Linguistafi
Giudizio:
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Tre anni fa, il periodo della mia laurea, ero in perenne ricerca di argomenti e materiale per la mia tesi, fisso su internet alla ricerca di ciò che mi serviva, finchè trovai un seminario di tre giorni a Milano che trattava proprio l'argomento della mia tesi, che mi impegnava molto e mi aveva tolto tempo agli incontri con coppie amiche conosciute su vari siti o chat.

Feci il biglietto del treno preparai la valigia e partii.

Montai a Santa Maria Novella, Firenze, la mia città, cercai il posto prenotato ed entrai nello scompartimento già occupato da altre tre persone.

Un signore di circa 60 anni ben abbigliato, giacca e cravatta intento a leggere un fascicolo e una ventiquattro ore tra i suoi piedi e una coppia di circa 50 anni, lui alto circa 180 cm longilineo brizzolato, lei circa 165 cm formosetta quel tanto che basta per dare delle belle forme ad una donna, un seno procace che evidenziava in una camicietta che lasciava intravedere lo scollo e una gonna che mostrava un paio di gambe lisce e ben curate senza calze dato che era luglio innoltrato.

Sistemo il mio bagaglio e prendo posto accanto al 60enne che era al finestrino, mentre davanti a me ho il marito e posto finestrino la signora.

Ancora avevo gli occhiali da sole e dato che lei valeva una sbirciata più che profonda li tenni su, aprii il giornale e feci finta di leggerlo iniziando a scrutarla.

Capelli mori, riccioli, un viso delicato con un sorriso di chi è in pace e sereno, un nasino all'insù, occhi scuri e un trucco leggero che le risaltava gli occhi. Scendendo il suo seno era pieno, una quarta ad occhio e croce, si intravedeva lo scollo ed era molto attraente il gioco del vedo non vedo.

Scendo ad osservare meglio le gambe, lisce, sode, di chi, nonostante età e forme, si tiene in attività fisica. Le scarpe con tacco, non esagerato, ma comunque un decoltè piacevole.

Notai una cavigliera a sinistra e mi venne un tuffo al cuore. Stai a vedere che questa è una coppia trasgressiva e cominciai a fantasticare, cercando di capire se fosse una coppia scambista o una coppia con lui cuck.

Intanto il treno stava muovendosi per uscire dalla stazione passando sugli scambi, gli scossoni facevano muovere quelle poppe richiamando i movimenti che fa un seno quando la donna è scopata con vigore.

Prima che il treno uscisse dalla stazione la signora cambia l'accavallamento delle gambe, ponendo la gamba sinistra sulla destra e così facendo mettendo bene in evidenza la cavigliera dalla quale ne vengo attratto e comincio a guardarla meglio. Noto che c'è un ciondolo che prima non avevo visto, lo guardo meglio, è il classico gesto delle che si fa con la mano, a questo punto non ho più dubbi, è una coppia con lui cuck, di quelle coppie che avevo incontrato qualche volta dopo chattate o scambi di mail su siti specializzati.

Fino a quel momento ero rimasto fermo, immobile con il mio giornale facendo finta di leggere, ma la scoperta mi aveva messo eccitazione addosso, sentivo il mio sesso iniziare a pulsare, già la visione della signora aiutava, ma la scoperta aveva dato un'eccitazione in più.

Ora dovevo farle capire che sapevo, con discrezione, senza farmi accorgere dal quarto incomodo che sedeva al mio fianco.

Tolgo gli occhiali, li poso sulla testa, poso il giornale sulle ginocchia e inizio a guardarla in maniera discreta. Le guardo il seno, le gambe, il viso, poi la cavigliera, di nuovo il viso sperando che si accorga dei miei sguardi.

Finalmente i nostri sguardi si incrociano, le sorrido, lei imbarazzata sorride ma distoglie lo sguardo, io insisto, le guardo la cavigliera, mi accorgo me mi guarda di nuovo, la fisso negli occhi e le sorrido di nuovo, lei risponde al mio sorriso in maniera più decisa a quel punto sposto lo sguardo sulla cavigliera e di nuovo su di lei, sorridendo ed ammiccando come per farle capire che ho intuito il significato della cavigliera.

Lei sorride, le vedo illuminarsi gli occhi, scavalla la gamba, la riaccavalla, le sale la gonna, ma non si cura di risistemarsi, mostra con orgoglio le sue cosce. Il marito coglie i movimenti, coglie gli sguardi tra me e lei, gli sorrido con educazione e lui contraccambia il mio saluto.

Torno a far finta di leggere il giornale, purtroppo c'è il quarto incomodo che è sempre impegnato nello studio dei suo fogli, continuo a guardare la signora che ogni tanto si muove come per mostrarmi meglio le cosce.

Il treno passa la stazione di Prato, comincia ad accelerare la sua corsa, gli scuotimenti non sono bruschi come sugli scambi, il rumore delle ruote che scorrono sui binari attutiscono altri rumori.

Iniziano le gallerie dell'appennino, lei si gira verso il suo uomo e gli dice che deve andare in bagno, si alza, passa tra me e il marito, si sofferma ad armeggiare ad un bagaglio sopra il marito, così facendo quasi mi mette il culo in viso, non posso che ammirare la sua rotondità, vorrei sfiorarlo, ma il signore accanto a me si è distratto dalle sue letture per via dei movimenti e anche lui guarda con fare interrogativo la scena.

Lei esce dallo scompartimento, il mio vicino di posto ritorna a studiare le sue carte, il marito di lei mi guarda con fare interrogativo come si aspettasse qualcosa da me, io rimango fermo a pensare sul da farsi, allora torna a leggere la rivista.

Trovo la soluzione, infilo la mano in tasca dove ho il cellulare, inizio ad armeggiare, fino ad entrare nel menu delle suonerie, attendo che il treno esca dalla galleria, faccio partire la suoneria “pronto? Pronto? Non sento nulla! Pronto?” così facendo esco dallo scompartimento e intravedo la lei che sta andando verso il bagno. Prendo la stessa direzione, arrivo davanti al bagno, che trovo chiuso, ed attendo che la porta si apra. Passa un minuto, sento la chiave che gira, mi avvicino alla porta che si apre ed appare lei. Ha come un sussulto nel vedermi e le dico “Non ti aspettavi di trovarmi qui?” “Bhè no, la situazione non è delle migliori” mentre dice questo faccio un passo in avanti precludendole l'uscita dal bagno, le poggio una mano sul seno e glielo palpo e le dico “tuo marito non deve essere geloso se ti accarezzo il seno” lei sospira e mi risponde di no, a questo punto faccio una pressione sul suo petto per farla retrocedere, entro in bagno anche io e chiudo la porta a chiave. “Che vuoi fare adesso?” mi chiede “non lo so, ma la situazione è tesa” e le prendo una mano portandola tra le mie gambe. Inizia a palparmi complimentandosi per “l'attrezzo” come lo ha definito, io nel frattempo le bacio il collo e le palpo il culo da sopra la gonna, poi insinuo la mano sotto e, sorpresa “non porti le mutandine...complimenti, pronta per ogni occasione”, inizio a sgrillettarla, lei allarga le gambe per favorire meglio il mio lavoro, la sento ansimare e sento la sua mano che stringe più forte il mio pene. Mi offre la bocca, iniziamo a baciarci, le nostre lingue si intrecciano vogliose. Le mie dita continuano a toccarla, la sento gemere, sento la mia mano invasa dai suoi umori e inizio a sentire il profumo della sua fica. Si stacca da me e mi dice “fermiamoci, a mio marito piace assistere, lo ha capito anche lui che ci hai riconosciuti, torniamo nello scompartimento, noi scendiamo a Milano e tu?” “Anche io vado a Milano” “bene, da qui a Milano avremo modo di divertirci, se poi non dovesse capitare, stasera sei ospite da noi”.

Apre la porta ed esce dal bagno con passo svelto e io rimango con il cazzo duro e voglioso. Mi chiudo di nuovo in bagno, non mi sembra il caso di tornare in contemporanea, colgo l'occasione per annusarmi il dito e nel frattempo me lo accarezzo da sopra i pantaloni.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Bibio1 Invia un messaggio
Postato in data: 02/04/2009 14:34:57
Giudizio personale:
fatto bene


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