i racconti erotici di desiderya

Il sogno di un ragazzo sottomesso.


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Sono in discoteca con gli amici, si scherza si fa conoscenza, insomma ci si prova....

Dopo un paio d'ore conosciamo un gruppo di ragazze dove vedo Lei.

Sono ipnotizzato dalla sua bellezza, dal suo carisma, dal suo essere Divina, riesco solo a pensare che il termine ragazza non Le si addice per niente.

Sento dire che ha 23 anni, è di Firenze.

Vedo i miei amici che cercano di concludere con le Sue amiche, io no sono li fermo davanti a Lei che mi squadra.

Tutti i miei pensieri sono interrotti dalla Sua voce, incantevole, che mi dice di accompagnarLa a fumare una sigaretta.

So solo annuire, andiamo fuori e finalmente posso ammirare la Dea quale Lei è: un fisico fantastico, indossa un vestito nero, nè corto nè lungo, con un po’ di scollatura che lascia intravedere un seno non troppo grande, e un paio di decolté nere che mostrano ai miei occhi di feticista dei piedi molto molto curati. Gli aggettivi che riesco a pensare sono graziosa, sexy, incantevole, Divina.

Lei si accorge che sono già suo, sa che farei di tutto per Lei, sa che sono gia suo schiavo.

“Pensi di stare a guardare un altro po’ come un imbecille o pensi di offrirmi una sigaretta?”

Prendo il pacchetto e glielo porgo, non riesco a spiccicare parola.

Lei capisce sempre di più che quello che pensava è la pura verità e sa già cosa fare, cosa dire:

“Ora tu aspetti che abbia finito di fumare, poi andiamo dentro Io prendo il giubbotto, tu saluti tutti i tuoi amichetti e mi accompagni a casa sono stata chiara?”

Io riesco solo a mugugnare un si.

“E smettila di guardarmi, non sei degno di osservare un corpo come il mio”

Subito guardo in terra, Lei finisce va dentro io faccio quello che mi ha ordinato niente più, niente meno, sono gia di nuovo fuori con Lei e ho gia le chiavi della macchina in mano.

Ci avviamo a piedi alla macchina Lei vuole farmi capire come stanno le cose, ma io avevo già capito tutto da solo, comincia a pensare a voce alta:

“Ma che bello, e chi avrebbe mai detto che da una semplice serata in discoteca potevo uscire con uno schiavo tutto mio”

Io sento quello che dice e solo rispondere: “E’ un onore, Padrona”.

Lei ride.

So cosa devo fare, Le apro la portiera, Lei entra e poi entro in macchina pure io.

“Portami a casa schiavo”

Io guido, fantastico gia con la testa su cosa potrà succedere da li a poco, arriviamo alla sua casa, una villa.

“Schiavo, sei fortunato, i miei sono fuori per il fine settimana dormirai qui stanotte voglio provarti”

Io ho gia il telefono in mano per avvertire i miei che dormo da un amico.

Entriamo in casa, andiamo in camera sua, Lei si toglie il giubbotto, si siede sul letto:

“Cosa aspetti! I miei piedi di certo non sono riposati, prenditi cura di loro”

Le sue parole, dolci ma autoritarie, sono musica per le mie orecchie.

Le sfilo una scarpa, poi l’altra e comincio a massaggiarLe i suoi piedi che finalmente vedo integramente, fantastici, i più belli che abbia mai visto e io ora li sto massaggiando.

Ormai sono un libro aperto per Lei, subito si accorge della mia passione per i suoi piedi e dice:

“Ti piacciono? Sono belli? Perché non li baci? Bacia i piedi della tua nuova Padroncina”

Io subito li bacio, li lecco, li massaggio e vorrei che quei momenti non finissero mai.

Passa un attimo, per me almeno, che lei con un piede allontana il mio viso dalle sue estremità.

“Basta cosi, sto già meglio sei bravo con la lingua schiavo. Avanti adesso voglio vederti bene, spogliati, ti voglio tutto nudo, in fretta”

Io mi spoglio, un po’ mi vergogno ma non riesco proprio a nascondere la mia evidente erezione.

Lei ride.

“Ti devono proprio piacere i miei piedini vero? Bene bene…non sei malissimo dai, puoi essere un mio schiavetto…ma cosa sei disposto a fare per me?”

“Tutto Padrona”

Lei ride.

“Bene vieni in bagno con me, fallo in ginocchio come sempre dovrai stare in questa casa: nudo e in ginocchio”

Ubbidisco, seguo la mia Padrona in bagno e La trovo li che indica la vasca da bagno, entro dentro di essa disteso come vuole Lei e La vedo entrare in piedi nella vasca mettermi un imbuto in bocca, sfilarsi gli slip: capisco cosa vuole che faccia.

“Bene, dalla faccia capisco che sai cosa ti aspetta, se non acconsenti alzati e non farti più vedere altrimenti sei mio”

Io sono li fermo.

La Regina aspetta poi si lascia andare, io bevo, bevo tutto il suo nettare dorato, quando finisce Lei scende, si accerta del mio lavoro e mi dice che sono stato bravo.

“Grazie Padrona”



…..







Questa è la prima parte del sogno che sempre faccio dentro di me in attesa che almeno in parte diventi realtà..

Vorrei solo che le Padrone che visitano il mio profilo non si facciano ingannare dalla mia giovane età e che mi considerino come uno schiavo vero, fedele.

A presto!



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Simo1984 Invia un messaggio
Postato in data: 22/09/2011 22:58:28
Giudizio personale:
Bravo..


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