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Il rudere


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Era una giornata di settembre e le nuvole gonfie di rabbia si protendevano verso l'orizzonte perla. Me ne stavo tranquillamente in macchina ad osservare il mare increspato di onde lungo il molo. La spiaggia era trafficata di pescherecci e il tutto dava l'impressione di trovarmi in un cimitero di barche e relitti logorati dalla salsedine e dal vento. Avevo bisogno di starmene solo per un po' e staccarmi dal turbine cittadino. Il mio sguardo verso l'orizzonte si distolse per posarsi su una statua di carne dorata. Un pescatore indaffarato rattoppava qualche maglia allentata o rotta della sua rete di pesca. Aveva una canattiera nera stretta in vita e un pantaloncino bianco che scendeva fino le ginocchia. La sua abbronzatura dorata indicava una prolungata esposizione al sole, accentuata da una serie di lentiggini sul naso. Aveva il corpo muscoloso e sudato e io non riuscivo a distogliere lo sguardo dai suoi muscoli abbondanti che si riflettevano per le azioni che compiva. Improvvisamente il pescatore volse lo sguardo verso di me e i secondi diventarono molto lunghi. Avevo il cuore che batteva più forte. Continuò poi con il suo lavoro e volgendo ogni tanto il suo sguardo su di me. Dopo mezzora lo vidi attraversare la passerella sulla spiaggia e venire verso il parcheggio. Si fermò davanti la mia macchina e guardandomi dritto negli occhi mi fece un cenno di seguirlo in quello che era ormai un rudere alla fine della spiaggia. Iniziai ad impaurirmi, ma allo stesso momento il cazzo mi pulsava dentro le mutandee io avevo una voglia matta di mettere le mie mani sul culo sodo e di marmo del pescatore. Scesi dalla macchina e lo segui' lungo la spiaggia, poi lo vidi sparire all'interno del rudere. Quando anche io arrivai a destinazione mi senti' improvvisamente strattonare e buttare a terra con violenza. Il pescatore muscoloso mi sbottono' poi i jeans e tolse fuori dai miei boxer il mio cazzo lungo e nerboruto che senti' sparire dentro la sua gola profonda e carnosa. Afferrai poi la sua testa rasata con tutte due le mie mani e la spinsi verso di me finche' non senti tutta la mia calda cappella attraversargli per intero la bocca. Mi alzai e lo spinsi verso una parete facendomi dare le spalle. Mi abbassai lentemente e abbassai i suoi pantaloncini e i suoi boxer. Tirai fuori la lingua e iniziai a laccare il suo culo liscio e duro finche' non arrivai tra le due chiappe e lalargando bene le gambe posai la mia calda lingua sul suo buco invitante e voglioso. Scopai il suo buco con la mia lingua per qualche minuto dopo di che insalivai per bene il mio cazzo e glielo spinsi dentro tutto d'un colpo. Senti' lo stallone difronte a me godere e gemere come un pazzo mentre muoveva le sue chiappe bianche verso di me. Mi sentivo scoppiare dal piacere mentre mi scopavo quella stupenda visione e quel buco caldo e rovente che inghiottiva il mio cazzo duro e lungo. Qualche volta lo tiravo fuori e poi lo penetravo di colpo ripetutamente. Poi sfilai il mio cazzo dal suo accogliente culo e lo feci inginocchiare. Sbattei la mia grossa nerchia sulla sua lingua e violentemente sulle sue labbra. Scopai la sua bocca a lungo mentre lui si smanettava il suo bel cazzo. Avevo una gran voglia di scoppiare e senza indugi gli sborrai copiosamente tutte le labbra e il petto mentre lui mi imbrattava le scarpe con il suo sperma caldo e denso. Mi ricomposi e facendo per uscire dal rudere mi disse: A DOMANI!!!


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Doppiacoppia49 Invia un messaggio
Postato in data: 26/08/2009 23:19:43
Giudizio personale:
Almeno sapere scrivere in italiano ....!


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