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Il primo pompino.


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Commenti: 1
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Non vi nascondo che tempo addietro pensavo al sesso orale come qualcosa di sporco, qualcosa d’innaturale, non confacente alle signore perbene.



Invece così non è… Proprio tra le signore definite dalla società “perbene” è pratica molto diffusa.



Il mio primo pompino l’ho tirato molti anni fa a mio cugino, allora avevo vent’anni e non conoscevo ancora mio marito.



Ricordo bene quella prima esperienza, era un pomeriggio d’estate, Stefano tre anni più grande di me, trascorreva le sue vacanze estive da noi in Puglia.



Lui è il classico tipo che non si sa quando parla seriamente, infatti era solito formulare le sue richieste con senso d’ironia ed io che ero attratta, come tutte dai loro cugini, non esitai molto nell’accontentarlo.



Decidemmo, così, di appartarci nella soffitta di casa, mentre tutti gli altri membri della nostra famiglia erano a riposo, ricordo che Stefano si calò il costume da bagno e mi presentò il suo attrezzo, era enorme e mi chiese, quasi sospirando, di baciarglielo… Io iniziai con delicatezza a farlo, accarezzandogli anche i testicoli.



Ad un tratto mi afferrò la testa con le sue mani e mi piazzò il suo uccello in bocca chiedendomi di succhiarglielo, ricordo che non durò molto, mi sentii subito la bocca piena ed il suo seme bollente scorrere giù tra le mie labbra.



Da quella prima volta, di tirami sù ne ho fatti tanti e non solo a mio cugino Stefano il quale è stato maestro ma, la mia bocca ha assaporato e fatto godere “spero” tanti uomini.



Anche mio marito, adora farsi succhiare l’uccello, spesso me lo chiede nei momenti più impensabili della giornata, ed io lo accontento sempre.



La situazione più bizzarra mi è capitata mentre ero seduta sulla tazza del gabinetto.



Ricordo che lui, quella mattina, mi seguì in bagno e non appena mi posizionai sulla tazza per pisciare si piazzò davanti al viso e mi offrì il suo gioiello.



Iniziai a leccarglielo appoggiando le mie labbra sul suo cazzo già gonfio bagnandolo con la saliva, sentivo che Michele iniziava a mandare gemiti di piacere e decisi di affondarlo tutto nella bocca, quasi a toccarmi l’ugola con la sua cappella, sentivo il suo cazzo palpitare ritmicamente mentre le mie gambe si aprivano sempre di più sulla tazza del gabinetto.



Con una mano iniziai a toccarmi la figa ancora seduta sul cesso, bagnata di pipì e sentivo Michele che mi incitava



Michele tirò fuori il suo cazzo dalla mia bocca e mi venne copioso in faccia, anche io raggiunsi contemporaneamente l’orgasmo infilandomi le quattro dita della mano nella figa ormai dilatata di piacere.



La cosa più bella per me fu quando Michele, dopo avermi inondata tutta la faccia della sua sborra, prese la mia mano ancora umida dei miei piaceri e la leccò infilandosi le quattro dita nella sua bocca per assaporare gli umori della mia vagina, in quell’istante mi sentii veramente la sua Donna in tutto e per tutto.



Adoro succhiare il cazzo ed in particolar modo quello di mio marito, Il suo sapore è inconfondibile, sa di me, lo sento mio, ha lo stesso profumo della mia pelle ed io lo curo come se fosse parte di me.



Mi eccita pensare che quel gioiello tra le sue gambe mi penetra nella figa, mi entra nel culo impregnandosi dei miei umori facendomi sentire ogni giorno quello che nella più profonda intimità e nelle fantasie erotiche di noi donne vorremmo essere: delle luride troie…













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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Affidabile Invia un messaggio
Postato in data: 10/10/2011 16:36:05
Giudizio personale:
Beh che dire complimenti e beato Michele :-) certo che chi non vorrebbe far parte degli uomini che hai fatto gioire con la tua bocca......


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