i racconti erotici di desiderya |
Il mio primo incontro con una trav-parte 1 |
Era una sera di inverno, ricordo ancora, il gennaio del 2003. Io, quarantenne, appena separato, solo e triste, passeggiavo di sera assorto nei miei pensieri….Giravo preferibilmente in posti solitari, isolati, per non incontrare amici e poter stare da solo con me stesso ed il mio dolore… Passando casualmente per un viale alberato nella zona residenziale della mia città, posto che sapevo che di notte si diceva era anche frequentato da omosessuali, guardavo attorno… ad un tratto, vidi, seduta su una panchina, stava una signora, da sola. Erano le 21 circa, era gia notte.. lei era bionda, capelli ricci e lunghi, un po’ robusta, con delle belle gambe piene, provocatoriamente accavallate. Strano, pensai, una donna in questo posto, da sola e a quest’ora, che sia una che batte? Guardo meglio e osservo che i suoi lineamenti sono un po’ duri, spigolosi, trucco molto vistoso, e con mia grande sorpresa, dalle gambe accavallate lasciava intravedere la fine delle calze a rete color nero ed il gancetto delle giarrettiere…Il sangue mi salì subito alla testa..e anche più in basso, facendomelo rizzare all’istante e palpitare da sotto i pantaloni. Lei vede che la osservo e mi sorride, io vado avanti, mi guardo in giro per vedere che non ci sia il suo compagno li vicino, ..no, non c’è proprio nessuno intorno, è proprio sola. Torno indietro sui miei passi, emozionato ed arrapato. Lei intanto si era alzata. Aveva aperto il cappotto e ostentava provocatoriamente un petto esagerato, credo da settima misura. Calze nere, reggicalze tettona e fare da troiona, per me era il concentrato di ciò che mi eccitava da sempre… Come ciliegina sulla torta oltre alle labbra con il rossetto aveva attorno alle stesse una riga di contorno in tonalità più scura del rossetto, che le faceva una bocca da pompini…e inoltre aveva delle unghie lunghissime, da pantera, di colore rosso fuoco….Il viso non era un gran che…mi avvicino a lei, temendo di ricevere la cifra per l’eventuale prestazione sessuale, ed invece mi fa un “ciaooo”, un po’ cupo ma malizioso assai… La osservo meglio e vedo che di fronte a me, non c’è una battona, ma un uomo, proprio un uomo travestito da donna. Prima di rispondere al suo ciaoo, penso tra me che è un travestito che batte e la tariffa me la dirà tra poco… Rispondo, come va’? Sei sola? Si mi dice. Ribatto –sei di qua?- No, sono di passaggio, anzi non sono neanche italiana ma lavoro da qualche anno in Italia. Aveva, notandolo bene, un accento un po’ strano effettivamente, era infatti austriaca. Le dico se vuole fare un giro con me, indicando il giardino scuro situato dietro al viale alberato. Lei mi risponde -cosa vuoi fare?- Voglio scoparti rispondo, Lei non dice niente e si incammina al mio fianco dentro al giardinetto. Ci fermiamo dove c’e un parco giochi per bambini. Lei si appoggia alla scaletta di uno scivolo , si leva il cappotto e mi mostra la schiena e il sedere…. Io le alzo il vestito, mettendo in vista la sua la sua biancheria intima arrappacazzi, le carezzo le gambe, sfiorando con le mani le calze e le giarrettiere, le sposto il minuscolo cordino posteriore del perizoma, tiro fuori dai pantaloni il mio cazzo più duro e palpitante che mai e glielo sbatto dentro, senza troppi riguardi nel culo, che lei inarcandosi in avanti agevolava l’operazione. Avevo una fame arretrata di qualche mese, e da tempo la depressione non me lo faceva neanche sentire vivo… Invece adesso ero li, col cazzo duro come il marmo, tanto duro da farmi anche male,e avevo una troia fra le mani tutta per me e la stavo possedendo con forza, quasi con violenza direi. Lei gemeva come una troia in calore, incitandomi non alla moderazione, ma a farlo più forte e ancora con più impeto… Dopo parecchi colpi di cazzo dentro e fuori dal suo culo, col le mani sulle sue tettone esagerate, venni e gli riempi il culo di sborra calda. Lei gemette ancora, poi si giro guardandomi, si chinò davanti a me e prese il mio cazzo ancora gocciolante di sperma e se lo mise in bocca leccando e divorando tutto quello che rimaneva da leccare ed ingoiare. Contemporaneamente da una tasca tirò fuori una strana boccetta come di collirio, la aprì ed annuso il contenuto della stessa intensamente…La richiuse e sempre prendendomelo in bocca, accucciata davanti a me, si tiro fuori il suo cazzo, di dimensioni molto più piccole del mio e spompinandomi se lo menò fino a sborrare abbondantemente con intenso piacere…. Credevo che la mia avventura stesse volgendo al termine, ma commettevo un grosso errore, il bello doveva ancora venire… Fine della prima parte…. |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Truck2003 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 01/09/2009 08:28:48 | |
Giudizio personale: | concordo con Nimbus07, un bel preservativo e anche molto robusto ci voleva proprio!! | |
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