i racconti erotici di desiderya

Il diario di alice ( 7 ) per le amiche bsx


Giudizio:
Letture: 427
Commenti: 3
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo


E va bene....accontento finalmente le richieste di tante che mi scrivono chiedendomi se ho mai avuto clienti donne. Ne ho avuto solo una, e non ho ricordi particolari se non del suo volersi per forza misurare con me. Qualunque cosa io le facessi...”Ah.....ma io lo faccio meglio....ti faccio vedere..” “No cara...così non mi va....preferisco così...”



E vabbè......allora fai tu, che vuoi da me?



Ho invece dei bellissimi ricordi, che niente hanno a che fare col mio lavoro, di una esperienza avuta con una mia cara amica, ora trasferita all’estero alla ricerca del suo Io smarrito. Un paio di anni fa ci frequentavamo spesso. Abitando vicine al mattino ci si incontrava spesso e poi si andava a casa di una o dell’altra per un caffè e due pettegolezzi. Nessuna delle due si era mai sbilanciata circa possibili coinvolgimenti sessuali, anche se avevo notato diverse volte un suo strano modo di fare quando eravamo assieme: si toccava spesso, leggermente e io credevo involontariamente, i capezzoli. Non palpate, ma tocchi leggeri e sfuggenti, quasi a voler sistemare una piegolina della maglietta o della camicetta. Poi iniziai a notare che tutte le volte che passavo da casa sua mi lasciava per qualche secondo da sola e ritornava poco dopo apparentemente vestita allo stesso modo. Ma qualcosa mi lasciava perplessa.......un particolare che non riuscivo a mettere a fuoco. Finchè non capii : si toglieva il reggiseno! Lo notai una volta che ritornò con la camicetta abbondantemente sbottonata. Eppure poco prima lo aveva, perché ne avevo notato la presenza nella trasparenza della camicia. Pensai le stesse stretto e lo avesse tolto per stare più comoda. Dopotutto era a casa sua ed eravamo abbastanza amiche... Ma la cosa si ripetè anche altre volte, ed allora iniziai a stare più attenta ai suoi comportamenti. E notai, cosa che prima non mi aveva colpito, il suo continuo inchinarsi, con le scuse più diverse, a mettere in evidenza ora il seno ora le coscie. Così come l’abitudine a fare una specie di stretching mettendo in evidenza seno e glutei. E il passarmi spesso vicino sfiorandomi quasi casualmente. Oppure il suo chiedermi quasi giornaliero una impressione sul suo nuovo profumo, facendomene sentire la fragranza sul collo. Un giorno, quando fui abbastanza sicura che tutte quelle manovre erano destinate a suscitare il mio interesse ( e pensandoci, quando mi trovavo da sola a casa, mi scoprivo a fare strani pensieri...) , le dissi improvvisamente : “Laura, io ti piaccio?”



Diventò rossa come il fuoco, e all’improvviso non seppe più cosa rispondere. Dopo qualche balbettìo senza senso si schiarì la gola e mi chiese :”Cosa vuoi dire? Piacermi......come?”



“Si...ti piaccio come donna, intendo....Cioè, faresti l’amore con me?”



Quella frase fece crollare l’argine e un fiume in piena si riversò su di me sotto forma di parole, suoni, movimenti, frasi, lamenti e quant’altro poteva emettere un essere umano colto in fallo ma desideroso di spiegare, parlare, giustificare, esprimere i suoi motivi.



Dopo una tempesta di parole che mi fece sorridere per il suo desiderio di voler chiarire che lei “ no...non è che.....ma a volte..si.....la verità è che.....insomma......TU MI PIACI DA MORIRE!”, l’attirai a me e la baciai porgendole la mia lingua da succhiare.



Si lasciò andare fra le mie braccia, rispondendo con passione al bacio e muovendo ansiosamente le mani fra le mie tette, il sedere, le coscie, per poi accarezzarmi la nuca trattenendomi in un bacio che sembrava non finire mai. Iniziavo a sentire un formicolio insistente fra le gambe, e la netta sensazione di umidità nelle mutandine non lasciava dubbi circa il piacere che stavo iniziando a provare. Mi trascinò sul divano e si fiondò con la testa fra le mie gambe, mordicchiando la seta bagnata e la tenera carne della mia figa ormai in fiamme. Scostai leggermente le mutandine per permetterle di succhiarmi il clito e iniziai a non capire più nulla. La sua lingua sembrava avere delle proprietà afrodisiache perché mi provocava delle vampate di calore che partendo dall’interno delle cosce salivano fino al viso passando per i capezzoli piccoli ma duri che iniziavo a tormentarmi con le dita cercando di portarmi le tette alla bocca per poterli succhiare. Purtroppo la mia terza mi permetteva di raggiungerli soltanto con la punta della lingua senza poterli mordicchiare come avrei voluto. Tirai su il volto di Laura e sdraiandomi la feci stendere su di me, seno contro seno, inguine contro inguine. Le infilai una gamba fra le sue e col ginocchio iniziai un lento ditalino che la mandò in estasi. Mi baciava, mi leccava, mi mordeva, le sue mani a strizzarmi le tette, le sue tette finalmente libere nella mia bocca. Si alzò improvvisamente e si girò mettendomi la figa sulle labbra mentre scendeva a succhiare ancora la mia. Non capivo più niente, spostando la lingua dal clitoride al suo spacco fradicio di umori al delicato orifizio del culetto mentre lei mi leccava l’interno delle cosce e raccoglieva con la lingua avida i miei umori. Iniziai ad infilarle dentro un dito, poi due, poi tre, scopandola con quel surrogato di cazzo e provocando le sue spinte sempre più forti verso la mia mano. Decisi di usare anche l’altra, e dopo avermi succhiato e insalivato bene un dito con un pompino lascivo glielo infilai nel culetto che offrì ben poca resistenza. Mugolò a lungo, rantolando con la bocca immersa nella pozza dolciastra dei miei umori e facendomi perdere completamente il senso del tempo e dello spazio. Pochi istanti ancora e un lampo di colori e suoni indistinti mi attraversò il cervello e la spina dorsale facendomi pulsare la fica come un mantice. Spinsi ancora di più le dita dentro le oscene aperture della mia femmina da letto e feci appena in tempo a sentirla ululare di piacere prima di cadere in una specie di trance ipnotica. Passò forse un quarto d’ora prima che ci rendessimo conto di aver avuto uno degli orgasmi più devastanti e indimenticabili della nostra vita. Poi restammo abbracciate ancora a lungo, sorseggiando una birra gelida e guardando il soffitto. Senza vederlo.





giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI


I vostri commenti su questo racconto
Autore: Luc&Claud Invia un messaggio
Postato in data: 18/09/2009 11:54:37
Giudizio personale:
davvero complimenti per aver reso, nello spazio di queste righe, molto bene l\'atmosfera e il calore di questo meraviglioso incontro di due corpi femminili. Brava anche nella scrittura...potresti pubblicare qualche tuo racconto erotico, io sarei uno dei tuoi più accaniti fans...ciao!! Luca...e Claudia

Autore: Luc&Claud Invia un messaggio
Postato in data: 18/09/2009 11:54:15
Giudizio personale:
davvero complimenti per aver reso, nello spazio di queste righe, molto bene l\'atmosfera e il calore di questo meraviglioso incontro di due corpi femminili. Brava anche nella scrittura...potresti pubblicare qualche tuo racconto erotico, io sarei uno dei tuoi più accaniti fans...ciao!! Luca...e Claudia

Autore: Puffetto Invia un messaggio
Postato in data: 02/08/2009 19:09:00
Giudizio personale:
Mi farebbe piacere capire se è solo fantasia. Sembra qualcosa di vissuto davvero


Webcam Dal Vivo!