i racconti erotici di desiderya

Il battesimo......

Autore: Fraubasa
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Li avevo conosciuti su internet, loro laziali io calabrese, sembravano una bella coppia, anche se erano una coppia “particolare”. Ci avevo pensato un pò prima di contattarli, erano due uomini bsx, uno dei due era trav anche se dalle foto sembrava molto femminile, mandai loro una mail, piu, forse, per curiosità, che per altro. La loro risposta mi lascio però piacevolmente colpito, in poche righe si descrivevano, erano a loro detta, una coppia lussuriosa, la cui passione per il libertinaggio si era tramutata in amore ed affetto, erano due uomini che si amavano e lo riconoscevano senza alcun problema, non era un gioco per loro, legato al travestitismo, ma pura e semplice trasgressione di coppia, questo mix unito alla loro correttezza e simpatia mi piacque, e i nostri appuntamenti quotidiani, tramite sms o chat, mi fecero conoscere virtualmente una bella coppia, che nulla aveva da invidiare alle coppie etero, anzi. Concordammo un incontro durante un mio viaggio di lavoro e vivemmo quell’ attesa con quella curiosità mista a trasgressione che da sempre accompagna gli incontri nei quali il sesso e’ il comune denominatore. Finalmente il momento arrivò, ci incontrammo con “l’uomo” della coppia in una via del centro di Viterbo, e gia da lontano mi fece una buona impressione, Umberto era un uomo abbastanza alto, non grasso, elegantemente vestito, scese dalla macchina con naturalezza, ed ebbi modo di guardarlo con attenzione mentre con una camminata disinvolta si avvicinava verso di me, non aveva nessuna sembianza gay e questo per me era molto importante, sono un fautore del sesso libero ma non mi piace chi per esibizionismo manifesta una femminilità che non ha, quello che sarebbe, di li a poco divenuto uno dei miei amici segreti, emanava un’aurea di mascolinità che in fondo mi eccitava ancor di più. Era la prima volta infatti che cercavo un’incontro con due maschi, avevo gia giocato con coppie il cui lui amava giochi bisessuali, ma il sapere che questa volta non ci sarebbe stata nessuna donna nel menage, in fondo mi dava un’eccitazione maggiore, la mia mente sapeva che questo sarebbe stato un nuovo battesimo, tutto me stesso era teso in quella prova in cui, senza ripensamenti avrei goduto e fatto godere solamente persone del mio stesso sesso. Ci presentammo e andammo a prendere un caffè, avevo la sensazione che Umberto mi studiasse, alla fine dovetti fargli una buona impressione perché semplicemente disse “vieni andiamo a casa, conoscerai Federica”. La prima prova era superata, anche se la più difficile sarebbe venuta da li a qualche ora. In macchina parlammo del più e del meno, i nostri discorsi si soffermarono sull’ipocrisia della gente, moltissimi uomini, a nostro parere avevano il desiderio di provare l’amore omosex, ma quasi tutti erano frenati dai paletti che la società moderna instilla nella mente di ognuno di noi. I miei occhi correvano in maniera frequente nella patta dei suoi pantaloni, avevo la voglia di assaporare qual cazzo che teneva riposto nei pantaloni, avevo gia provato la sensazione di avere un’asta turgida in bocca ma la situazione mi eccitava notevolmente, io uomo sposato con un rapporto sessuale soddisfacente con mia moglie, mi trovavo in macchina con uno sconosciuto, e stavamo andando ad incontrare un’altro uomo, sapendo che la nostra serata sarebbe terminata tra le lenzuola, e sapendo soprattutto che io sarei stato la loro troia. Mi piaceva quella sensazione mentale, sentivo il mio corpo fremere per essere desiderato, la paura mista ad eccitazione mi manteneva in uno stato mentale superlativo, sentivo il desiderio di donarmi senza alcuna remora a quelli che in realtà erano due perfetti sconosciuti. Camminammo in macchina una trentina di minuti, lui fece una rapida chiamata, credo a Federica, per dirgli che stavamo arrivando, il mio interesse aumentava, ero curioso di conoscere colui che per natura era uomo ma che si comportava come una donna, il mix di telefonate ed sms aveva chiarito la natura di Federica, era colei che realisticamente avrebbe “abusato” di me e non vedevo l’ora di conoscerla.

Arrivammo in un residence abbastanza isolato, Umberto posteggio e dopo aver preso le buste della spesa, mi fece strada su per le scale di una piccola villetta bifamiliare, il tempo scorreva lentamente lasciandomi assaporare sensazioni d’attesa, bramavo dalla voglia e facevo fatica a trattenermi. Umberto aprì la porta e mi introdusse in un ambiente accogliente, la luce soffusa rendeva l’atmosfera abbastanza intrigante, una musica faceva da sottofondo, Federica era impegnata ai fornelli, di spalle sembrava veramente una donna, la sua capigliatura liscia scendeva sulle spalle, lasciando scorgere un top trasparente, da cui faceva capolino il reggiseno, una minigonna nera, copriva i suoi fianchi, calze autoreggenti fasciavano le sue gambe, i suoi piedi erano chiusi in delle scarpe con tacco medio, che la facevano sembrare ancor più alta. Si volto e venne verso di noi, ebbi modo di scorgere il suo viso mentre con naturalezza, come fossimo vecchi amici, mi baciava sulle guance, le gote senza un filo di barba sapientemente truccate, il rossetto che poneva in risalto le sue labbra abbastanza carnose. Unica cosa che denotava il suo sesso era la voce, la tonalità non era prettamente mascolina, ma lasciava intendere l’appartenenza al genere maschile, anche le mani errano curate alla perfezione, i caratteri somatici l’aiutavano molto, gli zigomi non erano marcati, il contorno occhi, forse anche per effetto del trucco era molto femminile, era sicuramente molto più bella di molte donne, ma in più aveva la “particolarità” di essere uomo. Ci accomodammo a mangiare, Federica era anche una cuoca abbastanza in gamba, la cena fu gustosa e piacevolmente annaffiata da un buon vinello toscano, cosa questa che fece cadere ancor di più i tabù, caso mai ce ne fosse stato bisogno. Finimmo con un goccio di limoncello ed un buon caffe, e ci alzammo da tavolo sazi nel corpo, seduto sul divano mentre assaporavo una sigaretta, mi trovai ad attendere la prossima mossa, non ero nuovo a queste situazioni, e essendo sempre stato il singolo della coppia, aspettavo sempre che fosse la donna a prendere l’iniziativa, mi spaventavo di fare sempre un qualcosa che potesse turbare l’equilibrio dei miei nuovi amici, e gustavo l’attesa con sensazioni sempre nuove. Federica si accomodo accanto a me, accavallando le gambe con naturalezza, Umberto invece trovo posto, su una poltrona, a qualche metro di distanza, inizio lei ad avvicinarsi, pian pianino sentivo la sua mano cercare la mia, in maniera impercettibile, sentii le sue dita scorrere sul dorso per risalire pian piano verso la spalla, giocò con la mia pelle per qualche minuto. Nella stanza non volava una mosca, si sentiva solamente la musica in sottofondo, avvertivo gli occhi di Umberto che si gustava la scena, Federica inizio a sbottonarmi la camicia, un bottone per volta lentamente, la mia pelle nuda faceva capolino, lasciandosi accarezzare in maniera non indifferente dalle sue mani, sentivo le sue dita scorrere con lentezza sul mio corpo, e allo stesso tempo pensavo che sarei, da li a poco, sverginato nel mio intimo, ero ansioso di provare nuove sensazioni e lei mi stava accontentando, senti le sue unghie giocare con i miei capezzoli, improvvisamente sentii avvicinarsi la sua faccia, avvertii la sua lingua che giocava sul mio collo, provai un brivido intenso sentendo i suoi denti giocare con il lobo del mio orecchio, avevo paura di quello che sarebbe accaduto, non era una paura fisica ma la paura di non essere all’altezza del gioco che io stesso avevo proposto. Nei miei innumerevoli svaghi non avevo ancora mai baciato un uomo, e per quanto Federica aveva le sembianze di una vera donna, non sapevo se avrei avvertito piacere o repulsione incrociando la mia lingua con la sua. Avvenne invece tutto naturalmente, le sue mani si strinsero sui miei capezzoli, la forza era calibrata, avvertivo un pizzico poco doloroso ma alquanto eccitante, al contempo le sue labbra si avvicinarono alle mie, con semplicità ci baciammo, fu un bacio languido altamente erotico, le nostre bocche si unirono, le nostre lingue si intrecciarono, la nostra saliva si unii, provai una sensazione nuova avevo ben presente di stare baciando un uomo, ma l’intensità erotica aveva preso il sopravvento, eravamo due amanti, che giocavano eccitandosi vicendevolmente, sentivo il suo profumo avvertivo la sua mano che si muoveva sul mio corpo, vedevo gli occhi di Umberto che scrutava la scena, e mi resi conto che anche il mio cazzo avvertiva la stessa eccitazione, lo sentivo inturgidirsi, segno evidente che la mia mente stava attraversando una piacevole situazione. Iniziai anch’io ad accarezzare il corpo che stava accanto a me, poggiai infatti la mia mano tra le sue gambe e pian pianino iniziai a risalire verso il suo intimo, avvertii lo stacco tra il tessuto delle calze e la nuda carne, giochicchiai pizzicando le sue cosce e alla fine arrivai a sfiorare le sue mutandine. Sotto la mia mano c’era un bel cazzo, lo sentivo duro e abbastanza lungo, non sembrava grosso in larghezza, e questo per me fu un sollievo, provai un senso irrefrenabile di vederlo, toccarlo , gustalo, mi chinai su di lei e con molta dolcezza mi mossi per sfilarlo dagli slip, avvicinai la mia faccia e persi qualche secondo, a guardarlo, avevo ragione era lungo ma non tanto largo in circonferenza, depositai qualche leggero bacio, sulla cappella e poi, dopo essermi inginocchiato tra le sue gambe mi dedicai a prenderlo in bocca. Ero stato gia alle prese con un cazzo, ma quella sensazione era nuova, vedevo Federica con la coda degli occhi, avevo dinanzi a me una vera donna, ma a posto di leccare la sua figa, avevo dentro la mia bocca la sua asta, lo sentivo pulsare tra le labbra, lo sentivo fremere dei miei baci, il suo odore intenso pervadeva le mie narici, vedevo una donna ma succhiavo un uomo, era la simbiosi perfetta del piacere umano, i miei sensi erano tesi e concentrati nel donare piacere, la mia lingua era la propaggine che usavo per far sentire a quel cazzo la mia eccitazione, la mia saliva lubrificava quello che di li a poco si sarebbe introdotto, per la prima volta, nel mio corpo. Sentivo le mani di Federica sulle mie spalle nude, mi carezzava dolcemente, stabilendo lei stessa il ritmo che le donava più piacere, avvertivo i suoi mugolii di piacere, segno evidente, che se anche inesperto, la mia bocca era abbastanza piacevole, mi estraniai mentalmente, ero teso a dare il maggiore piacere possibile a quella donna-uomo, lo meritava per la sua bellezza, e soprattutto per l’eccitazione che stava trasmettendomi, mi concentrai sul cazzo che avevo in bocca, agivo di lingua, imprimendo un movimento di va e vieni, avevo la bocca leggermente dischiusa e lasciavo che la mia testa andasse su e giù su quell’asta che se era possibile stava divenendo ancor più dura, ogni tanto lasciavo il cazzo fuoriuscire completamente, e dedicavo ad esso lente slinguate, assaporavo il suo gusto, mi impregnavo del suo odore, gustavo la saliva che lasciava impercettibili fili sul prepuzio, pensavo che stavo li in ginocchio tra le gambe di un uomo a spompinarlo, ero un uomo ma mentalmente mi sentivo una troia, la mia testa si muoveva pensando solo a quell’asta che pulsava, volevo farlo godere e forse in quel momento avrei bevuto la sua calda sborra, come l’ultima delle cagne in calore. Improvvisamente sentii delle mani armeggiare con la cintura dei miei pantaloni, ebbi un moto di sorpresa, non ricordavo più Umberto, ero cosi preso dal pompino che stavo facendo che avevo completamente dimenticato il terzo uomo nella stanza, agevolai i suoi movimenti e in un batter d’occhio mi ritrovai completamente nudo, non avevo interrotto il pompino e davo le spalle ad Umberto, senti le sue mani che iniziarono a giocare con la mia schiena, senti la sua lingua che leccava le mie spalle rendendo, caso mai fosse possibile, la mia eccitazione ancor più grande, pian pianino scese fino a leccarmi le chiappe, la sua bocca depositava leggeri morsetti facendomi irrigidire, e non permettendo di dare un ritmo regolare al pompino che stavo facendo a Federica, mi posizionai meglio, il mio culo adesso era offerto alla lingua dell’uomo, mentre la mia bocca era ancora chiusa su quel pene lungo e turgido. Improvvisamente Federica mi blocco, restai come a mezz’aria, il cazzo in bocca, lo sentivo pulsare, probabilmente era quasi sul punto di venire ma non voleva, fermamente ma con dolcezza, si divincolo, era salita sul divano e mentre io ancora inginocchiato mi deliziavo delle carezze che Umberto depositava sul mio buchetto, la vidi nella sua statuaria altezza, vista da sotto era bellissima, le sue gambe lisce sembravano proprio quelle di una donna, il suo cazzo si ergeva, dritto e duro fuori dagli slip, lo stacco visivo era fantastico, la minigonna faceva da contraltare a quella mascolinità cosi evidente. Scese dal divano e dopo essersi avvicinata al mio orecchio mi sussurrò “sieditii”, ero come in trance avrebbe potuto dirmi tutto e io probabilmente avrei fatto tutto, mi divincolai a ma volta e mi accomodai sul divano. Federica si avvicino ad Umberto, si baciarono, un bacio lunghissimo carico di sottintesi erotici, ero estasiato, li guardavo entrambi, mi soffermai sul corpo di lui, che nel frattempo si era denudato completamente, era quasi glabro, abbastanza possente con un bel fisico, ma la cosa stupefacente era il cazzo, era grande sia in circonferenza che in lunghezza, faceva impressione guardarlo eretto, per un attimo sperai che non provasse ad incularmi, avevo la netta sensazione che fosse difficile persino prenderlo in bocca. Ero in una situazione magnifica, guardavo due uomini baciarsi appassionatamente, ma i miei occhi vedevano una vera coppia, guardavo il corpo di Federica e dovevo fare fatica a ricordare che fosse un uomo, le mani dei due miei amici erano rispettivamente sui loro cazzi si stavano segando in maniera lenta, conrtribuendo a mantenere quell’erezione che lo spettacolo di cui qualche momento prima ero il protagonista, gli aveva offerto. Anch’io corsi con la mano sul mio sesso era duro come il marmo, segno evidente che spompinare mi piaceva, avrei voluto mantenere quello stato mentale per sempre, ma un nuovo passo stava per essere compiuto, Federica e Umberto, infatti pian pianino si avvicinarono a me e lentamente Umberto si inginocchio tra le mie gambe, era il mio turno adesso, i loro baci si interruppero e entrambi si dedicarono a me, la “donna” inizio a giocare sui miei capezzoli, li stringeva quasi a farmi urlare dal dolore, immediatamente dopo li sbaciucchiava dedicando loro languide carezze con la lingua, l’uomo invece si dedico al mio uccello, era bravo anch’egli di bocca, sentivo la sua lingua sulla mia asta, ogni tanto la ingoiava completamente trasmettendomi il calore e l’umido della sua bocca, Federica intanto continuava, mi stava facendo impazzire, non avrei mai creduto che il dolore potesse trasmettere sensazioni erotiche cosi forti, sentivo i miei capezzoli irti e turgidi, i suoi morsi adesso facevano veramente male, progressivamente aumentava la forza, e non avevo il tempo di rilassarmi, sembrava quasi che il dolore che ricevevo dal petto potesse essere compensato dal piacere delle leccate dell’uomo, il trattamento duro abbastanza, dovevano avere una simbiosi perfetta, Umberto faceva in modo di rallentare quando la mia eccitazione era troppo evidente, e il mio uccello era quasi sul punto di venire, Federica in questi frangenti aumentava l’intensità dei morsi, facendo in modo che il dolore che mi veniva trasmesso rallentasse il mio imminente godimento, l’alternanza era continua, io ero eccitatissimo pensavo a quella lingua che mi accarezzava, a quei denti che mi mordevano, a quelle mani che esploravano il mio corpo, non so quanto tempo passò ma alla fine i ruoli si invertirono, Umberto sali a cavalcioni su di me avvicinando alla mia bocca il suo immenso cazzo, Federica invece abbandono i miei capezzoli per posizionarsi tra le mie cosce, sentii le sue mani che alzavano le mie gambe facendo trovare loro accoglimento sulle sue spalle , lei invece si dedico al mio buchino posteriore, segno evidente questo, che probabilmente di li a breve sarei stato inculato. Non avevo però tempo di pensarci per il momento, l’asta di Umberto che da lontano sembrava grossa da vicino era immensa, iniziai a baciarla delicatamente, aveva un profumo maschio, che trasmetteva eccitazione, provai a prenderla in bocca ma non riuscivo per quanto mi sforzassi a ingoiarla completamente, più della meta rimaneva fuori e mio malgrado la cosa mi dispiaceva, lo sentivo fino alla gola ma avrei voluto offrire di più a quell’uomo che mi stava iniziando, in modo magnifico, ai piaceri della bisessualità, la mia lingua frullava sulla verga e dai mugolii che sentivo la cosa doveva donare abbastanza piacere, sentivo il suo corpo caldo sul mio torace, e mentre la sua asta godeva della mia bocca, io mi sentivo una vera troia in calore desiderosa solamente di godere e far godere quei corpi che tanto piacere mi stavano donando. Improvvisamente senti il dito di Federica trapanare il mio buchino, lo allargava delicatamente, e nel contempo aveva iniziato un movimento di va e vieni, anche Umberto prese a muoversi, mi stava scopando delicatamente ma con decisione in bocca, godevo di quella sensazione di riempimento, lasciandomi andare e assaporando ogni istante. Sentivo il dito di Federica dentro di me e in quel preciso istante desiderai con tutto me stesso che mi inculasse. Mi divincolai in maniera decisa, spingendo Umberto, entrambi mi guardarono, forse spaventati che rifiutassi l’ultimo passo a cui invece anelavo sottoppormi, nessuno disse nulla, restammo qualche secondo come appesi ad un’invisibile filo fatto di erotismo, eccitazione e attesa. Io non parlai, mi alzai, posizionai le mie mani sul bracciolo del divano, mi inarcai il più possibile e offri loro il mio culo, oscenamente aperto e pronto ad essere violato da quei cazzi pulsanti. Federica capi al volo, si posizionò dietro di me e con la sua asta cerco il mio buchino, forzo gradatamente, sentivo un po’ di dolore, sopportabile per il momento, lei con molta delicatezza avanzo lentamente, il dolore aumentava via via che il mio retto si allargava e in maniera automatica io mi irrigidivo. Federica era paziente si fermava qualche secondo, in maniera tale che i miei muscoli si abituassero e poi avanzava di qualche centimetro, si fermava nuovamente e poi dava un’altra piccola spinta, per me era una sensazione totalmente nuova attendevo che arrivasse fino in fondo, ma l’attesa mi trasmetteva ancor di piu un’eccitazione fuori dal comune, dopo un tempo che sembro immenso, senti la voce, che era diventata roca, della “donna” che disse “sei proprio una troia lo hai preso tutto come una cagna in calore” . l’ultimo passo era fatto, la mia verginità, quella verginità che per molti uomini era sinonimo di mascolinità era violata, il mio culo accoglieva al suo interno il cazzo di una “donna” e la mia mente si sentiva totalmente troia, e come una troia volevo essere sbattuto. Federica rimase ferma qualche istante poi inizio un lento va e vieni, sentivo il suo pene sfregare dentro le pareti del mio retto, avvertivo un po di dolore, ma lo stesso era lenito dall’eccitazione che provavo, il ritmo pian pianino aumento, la donna doveva essere esperta di questi giochi e con dei movimenti delicati ma decisi inizio a trapanare con precisione il mio corpo. Per la seconda volta nella serata sobbalzai quando un cazzo teso si paro dinanzi alla mia bocca, mi ero nuovamente scordato di Umberto, e lui si ripresento a me intimandomi, di riprendere il pompino che qualche istante prima avevo interrotto, non cercavo altro era il connubio perfetto, un corpo, il mio, che cercava di donare piacere sessuale tramite tutti gli orifizi che madre natura mi aveva donato, per un momento il desiderio di essere una donna mi ottenebro la mente, avrei voluto avere una figa per accogliere un altro uomo dentro di me, capivo cosa significava sgomberare la mente da falsi pregiudizi per lasciare i pensieri vagare in un limbo fatto di erotismo, sesso, trasgressione. L’ emancipazione assoluta di rinnegare qualsiasi pregiudizio e di godere indipendentemente dal sesso biologico, di quei corpi mi donava una libertà che fino a quel momento non avevo mai provato. Nella mia mente vagavano questi pensieri, e il cambio di ritmo di Federica mi colse alla sprovvista, ella aveva afferrato i miei fianchi con forza, e aveva iniziato a scoparmi con brutalità, i colpi che prima erano decisi ma delicati adesso erano diventati forti e animaleschi, sentivo il suo cazzo fuoriuscire per buona parte per poi rientrare con forza, di concerto le spinte che ricevevo facevano si che il cazzo di Umberto, stabilmente nella mia bocca, avesse lo stesso trattamento, il ritmo dell’inculata stava dettando il ritmo al pompino, vedevo la mia bocca scorrere sull’asta, avevo assunto un ruolo totalmente passivo, la cosa in se mi piaceva, volevo essere un giocattolo sessuale e i miei due amici stavano facendo di tutto per accontentarmi. Nella stanza si sentivano solamente i mugoli di piacere e il rumore del contatto tra il bacino di Federica e il mio corpo quando quest’ultima spingeva, di tanto in tanto la donna depositava sulle mi chiappe o sulle mie spalle dei colpi decisi con le mani, vorrei avere avuto il dono dell’ ubiquità per essere protagonista e spettatore e vedere la scena in cui venivo inculato e sculacciato mentre spompinavo un magnifico cazzo. La situazione andò avanti per una decina di minuti, sia la donna” che l’uomo avevano buona resistenza, io speravo che durassero molto e loro stavano facendo di tutto per non deludermi. Inaspettatamente Federica si fermò, mi spaventai che fosse venuta e invece lei voleva solamente cambiare posizione, anche Umberto si allontano lasciando la situazione in mano alla donna, questa mi prese la mano e mi accompagno in camera da letto, mi fece coricare sulla schiena a bordo del letto e dopo aver afferrato le mie caviglie mi disse “”voglio vederti negli occhi mentre ti scopo””la posizione se da una parte era sicuramente più scomoda, dall’altra mi permetteva di vedere la “donna” mentre mi inculava, le sue mani erano saldamente afferrate alle mie caviglie, la sua altezza le permetteva di tenere le stesse abbastanza tese, le aveva allargate, ed il mio culo era oscenamente offerto, non ebbe neppure bisogno di guidare il suo cazzo, il trattamento che mi aveva riservato qualche minuto prima aveva provveduto ad allargare il buchino, e con facilità, avvicinando il bacino mi penetro nuovamente, anche questa volta inizio un ritmo lento , vedevo il suo corpo muoversi lentamente e allo stesso tempo sentivo il suo cazzo dentro di me lo avvertivo mentre scorreva dentro il mio canale ormai abituato a quel movimento, lei mi guardava dritto negli occhi, mi stava facendo sentire la sua cagna in calore, nelle sue mani ero diventato un corpo offerto a un piacere sessuale fino a quel momento inesplorato ma che mi stava dando enormi soddisfazioni. Ero teso a ricavare ogni sensazione, ogni secondo pareva fosse eterno, assaporavo il suo movimento, che stava facendosi piu selvaggio, eravamo due corpi che cercavano quel piacere sessuale che rasenta l’estasi, stavo raggiungendo quello stato mentale in cui nulla può scalfire il piacere, improvvisamente pensai che non avrei avuto nulla, se non la memoria, per ricordare quei momenti, e mentre Federica mi scopava, cercai con lo sguardo Umberto, era alla mia destra e si stava avvicinando, il cazzo teso puntava nuovamente alla mia bocca, aveva sicuramente intenzione di farmi continuare a lavorare di lingua, prima che questo avvenisse lo implorai di scattare qualche foto, avevo bisogno di conservare il ricordo di quella serata che si configurava come il mio battesimo da troia. Umberto mi guardo vidi nei suoi occhi, il dispiacere di dover ritardare di qualche minuto l’introduzione del suo cazzo nella mia bocca, ma si allontano probabilmente per prendere la digitale, nel frattempo Federica continuava a scoparmi, come era successo mentre mi prendeva alla pecorina, i suoi colpi erano diventati piu rudi, stava veramente trattandomi da cagna in calore, il mio corpo sobbalzava ad ogni sua spinta, vedevo ormai nei suoi occhi l’avvicinarsi dell’orgasmo, i suoi mugoli erano interrotti solamente da alcune parole oscene che non facevano altro che aumentare la mia eccitazione, anch’io ormai ero completamente fuori di testa, per un attimo il pensiero che mi potesse venire dentro passo per la mia testa impaurendomi, ma subito dopo, rapito dall’estasi dei colpi pensai solamente a cio che mi stava accadendo, notai nella stanza i lampi del flash, Umberto stava dando il meglio di se inquadrando la scena da ogni posizione possibile, Federica continuava a scoparmi con forza, ma la stanchezza o l’imminente godimento facevano si che i suoi colpi fossero diventati irregolari, spingeva con forza, ma aveva perso quel ritmo che sino a quel momento mi aveva fatto impressione, sentivo il suo pene introdursi con forza, avvertivo lo sfregamento nella sottile parete del retto e ero sicuro che da li a poco mi avrebbe inondato, l’unica mio dubbio riguardava il fatto di dove avrebbe avuto voglia di concludere quella cavalcata, il pensiero mi si affaccio alla mente e quasi contemporaneamente sentii la “donna” urlare “vengo”, senti dentro di me la verga iniziare a pulsare, e immediatamente dopo la vidi spuntare tra le mie gambe, Federica infatti aveva estratto il suo pene dal mio culo, e diede il suo ultimo colpo nell’incavatura delle gambe, vidi le prime goccie di sperma fuoriuscire con forza per depositarsi sulla mia pancia, poi notai uno schizzo abbastanza corposo, in quel secondo prima che lo sperma colpisse il mio mento avvertii tutto il piacere mentale di aver avuto il merito, tramite il mio corpo, di aver regalato l’estasi a quella “donna”, immediatamente sentii la sferzata di calore che colpiva il mio corpo, vedevo i lampi di luce che immortalavano la scena e mi sentivo una vera zoccola, sarei stato capace di bere sino all’ultima goccia quel nettare biancastro e mentalmente mi ripromisi di volerlo fare la prossima volta. Federica si abbatte esausta su di me avvicinando la sua bocca al mio orecchio mi sussurro “sei proprio una grande troia ma sei stata brava a farmi godere, adesso ti tocca umberto ”, per l’ennesima volta mi ero dimenticato dell’uomo, e la voce roca della “donna” mi ricordo che la mia serata da pompinara non era ancora giunta al termine. Federica si alzo e lascio campo libero all’uomo, con paura lo vidi prendere la posizione che poco prima era stata della “donna”, provo anch’egli a forzare il buchino, ma la differenza con il cazzo che aveva “abusato” di me era troppa, sentivo, quando provava a forzare un dolore lancinante, forse era la posizione ma avevo la sensazione che qual cazzo mi spaccasse in due, Umberto dovette accorgersi della mia ritrosia e dopo aver provato nuovamente l’introduzione, si convinse a lasciar perdere, fece il giro del letto e si posiziono innanzi a me, il suo cazzo voleva adesso la mia bocca e io ero ben felice di accontentarlo, lo feci sedere, mi iginocchiai tra le sue cosce e iniziai nuovamente a pomparlo, la mia lingua si muoveva su e giu su quell’asta che da vicino sembrava ancor piu grande, non riuscivo, per quanto mi sforzassi a prenderlo tutto in bocca, ma cercai di dare il meglio, alternavo in maniera del tutto causale veloci linguate a piccoli morsi, a volte cercavo il sacco delle palle per depositare veloci carezze sempre con la lingua, Umberto agevolava ogni mio movimento, a un certo punto mi prese la testa e con delicatezza ma con decisione mi fece capire che voleva che ingoiassi il suo arnese, non mi lasciai pregare, e segui il ritmo che lui stesso mi imponeva, mi piaceva andare su e giu prima lentamente poi piu veloce, per poi ritornare a far scorrere l’asta, dentro la mia bocca, il piu lentamente possibile, fu uno dei pompini che ricordo meglio, duro abbastanza tempo per permettere a Federica di immortalare la scena con la digitale, e a me di raggiungere una forma mentale ottimale, sapevo che ero una troia a disposizione di quel cazzo, la mia bocca era solamente un arnese per far godere quall’asta turgida che con piacere reciproco mi penetrava fin quasi alla gola, improvvisamente la senti pulsare, era giunto il momento di provare a assaggiare il nettare di un altro uomo, mi era sempre piaciuto quando avendo la parte attiva, i miei partner’s mi donavano un pompino con ingoio, quella sera avrei provato io invece, il sapore caldo dello sperma, senti le prime gocce colpire il mio palato, avverti il sapore dolciastro ma non riuscii a mantenere il pene all’interno della mia bocca, in maniera involtarla mi allontanai, e i successivi schizzi colpirono la mia faccia depositandosi sul viso, e lasciando scie biancastre sulle guance, sentivo il calore sul mio viso ma non riuscivo a capire se era un rossore dovuto all’eccitazione o lo sperma caldo che colava giù, finito di schizzare mi avvicinai nuovamente, con la bocca, e come avevo visto fare tante volte su di me, depositai veloci linguate con l’intento di pulire completamente quel asta che tanto piacere mentale mi aveva offerto, avverti il sapore dolciastro delle ultime gocce di sperma, notai il sapore maschio delle cosce dell’uomo, quel sapore intenso dell’essere umano che aveva appena finito di godere di un altro corpo, guardai intensamente negli occhi l’uomo e il suo sguardo mi ricompenso di tutto cio che avevo fatto fino ad allora. Con l’altra mano mi segavo dolcemente, la serata ormai quasi al culmine mi aveva lasciato con un’eccitazione impressionante, l’erezione che sentivo tra le gambe e il dolore persistente ai testicoli ne erano testimoni inconsapevoli, adesso ero io a desiderare la bocca di quella coppia particolare, e loro non si fecero pregare, entrambi all’unisono si inginocchiarono iniziando un lento massaggio con le loro lingue del mio corpo, erano molto bravi e avevano un’intesa perfetta, alternavano entrambi slinguati a baci , morsi a carezze, pizzichi e ingoi. Stavano riservando quel trattamento a tutto il mio corpo, non tralasciavano nulla, ricordo ancora la sorpresa quando uno dei due inizio a leccare amorevolmente i piedi, mentre l’altra si dedicava con dolcezza al mio uccello, o ancora quando la donna inizio nuovamente a mordicchiarmi i capezzoli, mentre l’uomo succhiava in maniera delicata il sacco dello scroto, non potei fare a meno di pensare che erano veramente molto bravi, erano una coppia perfetta e la mia eccitazione era all’ apogeo, non riuscivo piu a sopportare nulla e pensavo che da li a poco sarei venuto, ma Federica e Umberto volevano dare il meglio di se, sembrava conoscessero alla perfezione il mio limite, e facevano di tutto per non farmelo superare, entrambi agivano sul dolore come deterrente al godimento, stavo sperimentando su di me una sensazione che ancor oggi ricordo alla perfezione, mi facevano avvicinare velocemente al confine, per poi stopparmi con un morso piu forte o con un’inattività di qualche decina di secondi, poi iniziavano dolcemente a leccarmi o a ingoiare il mio pene nelle loro bocche voluttuose, per poi stopparmi nuovamente, non so quanto durò questo gioco, mentalmente ero in una situazione mai prima di allora sperimentata, i miei pensieri erano contraddittori, se da una parte volevo porre termine a quella piacevole tortura, dall’altra volevo che quel trattamento non avesse mai fine, godevo delle loro lingue, delle loro mani, della loro bocca, dei loro denti, era magnifico e soprattutto del tutto nuovo per me. Poi improvvisamente decisero che era venuto il momento di farmi godere, notai infatti uno sguardo intenso tra i due, poi insieme iniziarono a occuparsi in maniera febbrile del mio cazzo, la donna inizio un veloce movimento di va e vieni, lo ingoiava con maestria spompinandomi meglio di tante vere donne, Umberto invece si occupo delle mie palle, le loro teste erano vicinissime ma la divisione dei compite era netta, sentivo la lingua dell’uomo, sentivo la bocca della donna, avvertivo il loro calore e soprattutto capivo che l’ora del mio godimento si avvicinava a grandi passi, sentii dentro di me un’onda che saliva dall’interno passando per le pieghe dell’immensa eccitazione che quella serata mi aveva donato, senti lo sperma cercare una via d’uscita, mi accorsi che la mia asta aveva iniziado a pulsare in maniera incontrollata, lo dovette avvertire anche Federica, ma la donna invece di rallentare intensificò il movimento di va e vieni, capii che anch’essa voleva donarmi la massima esemplificazione del sesso orale, era pronta ad ingoiare il mio sperma e lo fece in maniera splendida, sentii infatti la sborra calda uscire dal mio prepuzio, e vidi i veloci ingoi con cui la donna beveva il nettare caldo, non vidi neppure una goccia di sperma, Federica continuo a tenere per qualche minuto in bocca il mio cazzo, aveva rallentato i movimenti e lo sentivo ammosciarsi dentro di lei. Ero esausto, la serata era stata travolgente e magnifica, vidi entrambi baciarsi, li vidi guardarmi con dolcezza, coccolarmi come fossi un bambino, la mia ultima visione fu quella dei loro corpi che mi abbracciavano, poi crollammo svuotati di ogni forza, e ci abbandonammo sullo stesso letto, al riposo degli amanti. Un riposo del tutto meritato.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Thor20 Invia un messaggio
Postato in data: 31/07/2013 20:01:50
Giudizio personale:
intenso e d eccitante

Autore: Golia6 Invia un messaggio
Postato in data: 25/08/2008 13:46:30
Giudizio personale:
Molto eccitante davvero bello bacio Maurizio

Autore: Roberto965 Invia un messaggio
Postato in data: 17/06/2008 20:12:48
Giudizio personale:
ok


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