i racconti erotici di desiderya |
Il batterista |
Venerdì tredici, una giornata come tante altre, Reika aveva lavorato fino a tardi e davvero non aveva voglia di far niente, forse un po' depressa avrebbe voluto dormire, di un lungo e rinfrancante sonno.
Nonostante tutto alle nove si preparò accuratamente, aveva scelto biancheria nera molto sexy anche se era convinta non sarebbe servita a gran che quella sera. Si marcò gli occhi con un eye liner pesante e con dell'ombretto grigio per dare risalto ai suoi occhi neri in modo da rendere il suo sguardo caldo e misterioso. Sarebbe andata ad un concerto quella sera, avrebbe speso soldi senza che ne avesse la minima voglia, ma del resto era venerdì e dopo la giornata chiusa nel grigiore del suo ufficio un po' di divertimento ci voleva. Sulla strada per il locale aveva sbadigliato e quasi si era addormentata, annoiata, terribilmente annoiata. Erano le nove e mezzo e nell'entrare un assordante rumore di batteria in prova le aveva quasi straziato i timpani. Come una sonnambula si aggirava tra la gente sorseggiando di tanto in tanto la sua birra. I suoi amici già eccitatissimi per il concerto le davano un po' fastidio, quindi decise di sedere al bancone e finire li la sua serata mortalmente annoiata. Senza che se ne accorgesse due neri occhi intensi la guardavano dall'altra parte, di fronte a lei un imponente uomo sorseggiava un'acqua tonica e la fissava. "Non è davvero male" pensò tra sè Reika, anche lei lo guardò e dall'imbarazzo non riuscì a reggere il confronto con quello sguardo di fuoco. Fece l'ennesimo giro tra la gente, ma quegli occhi ormai indelebilmente stampati nella sua mente sembravano seguirla ovunque, lo sentiva avrebbe scopato quell'uomo la sera stessa. Riuscì a sedere accanto a lui, era il batterista che provava quando era arrivata al pub. Il sorriso dell'uomo era davvero avvolgente, avrebbe voluto buttaglisi addosso ma una sorta di inibizione adolescenziale si era impadronita di lei. Idea! Avrebbe comprato un disco e con la scusa dell'autografo avrebbe attaccato bottone con lui. L'uomo si chiamava Vinny, aveva le braccia completamente tatuate, orecchini su entrambi i lobi ed una voce talmente eccitante che sin dalle prime parole Reika sentì spogliarsi da quell'accattivante richiamo erotico. Vinny era newyorkese e seppure in un inglese molto maccheronico Reika riusciva ad esprimersi e ben presto gli fece capire le sue intenzioni. Con la mente annebbiata dall'alcol, ad un tratto tirò a sè il volto dell'uomo e lo baciò a lungo. La lingua di Vinny esperta e avida dei suoi baci la avvolgeva sondandole i recessi più intimi della sua anima, le girava la testa e la voglia di quelle forti mani dappertutto crebbe a dismisura. Purtroppo il concerto stava per cominciare e Vinny sembrò scomparire così come era apparso. Ora solo la sua musica inondava il locale di quel suono metallico ed assordante, e Reika come presa da un cieco sonnambulismo restò per tutto il concerto a fissare i movimenti ritmici di Vinny e smaniava per quel tocco. Non se lo sarebbe lasciato sfuggire per nulla al mondo. Dopo circa due ore il suono assordante era finito e Reika vagava alla ricerca dell'uomo. Era li davanti a lei e neanche se ne era accorta, afferrò solo poche parole, lui le aveva detto che aveva voglia di scopare in cucina con lei, ma dato l'andi-rivieni che c'era si diressero in bagno. Eccitata come una quindicenne alle prime armi Reika si fece condurre per mano da Vinny nei recessi più profondi della perversione. La porta si era appena chiusa e già lui le sbottonava la camicia, l'unica parola in italiano che riuscì a dire fu "minchia", le enormi tette di Reika gli piacevano da impazzire e senza perdere tempo con le sue mani grandi e forti prese a "stropicciarle" i capezzoli mentre la baciava. Le bollenti labbra di Vinny e il suo odore di maschio così eccitante le fecero subito perdere la testa e ora era lei che perse le sue inibizioni spingeva Vinny a succhiarle le tettone. Quasi svenne quando la bocca dell'uomo, come se si dissestasse dalla fonte del piacere, le avvolse il turgido capezzolo, intanto la sua mano si era insinuata sotto la gonna e con fare molto esperto le toccava la fica bagnata di piacere, insinuando le lunghe e forti dita dentro delicate e ansiose di dare piacere allo stesso tempo. Su e giù le dita di Vinny sondavano i recessi più profondi di Reika e lei ormai drogata del suo sesso gemeva sempre più. Lo voleva, doveva succhiare il cazzo di quell'uomo, solo per una sorta di candore virginale non lo aveva ancora cercato nè toccato. E sorpresa Vinny aveva il pircing sul cazzo, quella novità assoluta eccitò da morire Reika, baciava avidamente il torace dell'uomo e con mani esperte mandava su e giù il suo cazzo, piano piano si diresse verso l'enorme dura mazza e la prese tra le sue labbra succhiandola senza sosta. Sembrava non se ne sarebbe staccata mai più ma senza che se ne fossero accorti fuori della porta c'era una confusione pazzesca, un enorme coda di gente che voleva servirsi del bagno e calci e spallate cercavano di sfondare la porta. Interrotti sul più bello Reika e Vinny cambiarono destinazione. Forse il suo camerino sarebbe stato più tranquillo, ma chissà perché non ci avevano pensato prima. Calda e desiderosa di sentirsi pervadere da quell'enorme cazzo Reika riprese a succhiare l'asta di Vinny e senza farselo dire due volte allargò le gambe e se la infilò dentro. Vinny colpiva con forza incredibile, mentre con le sue meravigliose mani le toccava ancora le tette, al limite estremo del piacere, Reika non riuscì più a controllarsi e venne gemendo in maniera animalesca sudata e sazia di quel cazzo stupendo. Quasi contemporaneamente anche Vinny venne e tra gemiti e rantoli inondò di sborra bollente le tette della donna. Non poteva non approfittarne ancora, voleva sentire quell'enorme e regale pene dappertutto, Vinny la girò di spalle, baciandole il culo e leccandole la fica bagnata del dolce miele del piacere che aveva appena provato. Dolcissimo con la punta della lingua le lecco l'ano e poi quasi invasato preso completamente da quelle sfere perfette la inculò strappandole un grido di dolore che ben presto si perse tra i gemiti di piacere, con la mano libera Reika toccava il suo clitoride ma non bastandole allungò la mano verso le bacchette della batteria e se le infilò tutte due nella fica, ormai non le interessava se qualcuno la potesse sentire, gridava, urlava di piacere e innumerevoli orgasmi la sconvolsero. L'aveva appena conosciuto e già adorava il corpo di quell'uomo, lo baciava ovunque, così forte e statuario, lui invece sembrava ipnotizzato dalle sue tette e pretese quasi le ordinò di metterselo li tra le due grosse colline e farlo godere. Questo nuovo aspetto, il suo dare ordini era eccitantissimo, con grande maestria, Reika avvolse con il suo seno il cazzo di Vinny; le venne voglia di guardare l'espressione del suo volto, lui era bellissimo perso in un'eterea allucinazione quasi fosse fatto del suo erotismo. L'espressione di grande piacere stampata sul volto dell'uomo fece godere Reika di un dolce languido orgasmico piacere. Stanchi e soddisfatti di quella lunga maratona del sesso restarono abbracciati e si baciarono a lungo dolcemente quasi fossero amanti da sempre, l'ora del rientro era arrivata, Reika quasi fuggì via confusa felice dell'accaduto e purtroppo consapevole che il primo vero uomo della sua vita come una meteora era apparso, le aveva sconvolto l'esistenza ed era poi sparito. Non lo avrebbe rivisto mai più. |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Le Tue Notti | Invia un messaggio |
Postato in data: | 11/06/2008 14:05:11 | |
Giudizio personale: |
Un buon sarto che cuce una cattiva stoffa! Vestito da pagare poco. Aspettiamo di meglio signorina! Miao |
|
|