i racconti erotici di desiderya

Il bar di cinzia e marco

Autore: BUNCIA
Giudizio:
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Commenti: 5
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Tutto ebbe inizio lo scorso inverno.



Piacere, mi chiamo, o meglio, facciamo cosi... in questo racconto mi farò chiamare Cinzia per conservare almeno l'anonimato.



Spinta dalla voglia di condividere questa mia esperienza con altre persone e dietro il suggerimento della mia amica D. (buncia), eccomi qui a scrivere questo racconto.



Ho 29 anni e sono una di quelle ragazze sicure e piene di sè, sia per carattere ereditato dai familiari, che per la convinzione maturata nel tempo, visti i successi nel lavoro e nella vita. Ho un locale in una grande città italiana, un disco bar: un posto carino, costruito con tanta fatica e determinazione; per ovvie ragioni, non vi farò il nome del locale, però vi assicuro che esiste e che quello che sto per raccontare è veramente accaduto.



Lo scorso inverno, vista la mia momentanea difficoltà economica e visto che gl'affari non andavano poi molto bene, ho trovato un socio, un amico di vecchia data, pieno di conoscenze. Il suo ingresso, mi ha fatto rilanciare il mio locale, ora nostro e unendo menti e idee, siamo riusciti ora a farlo diventare la meta del week end per tanti ragazzi. La cosa che ci inorgoglisce di più è veder nascere dal niente una cosa, un idea e vederla crescere. Capita, talvolta, di incontrare persone che ti parlino del tuo locale in modo positivo, senza sapere che si sta parlando del tuo locale. Sono piccole soddisfazioni che portano ottimismo e convinzione.



Ma veniamo al racconto.



Marco idealizza con me questo progetto il novembre dello scorso anno. Chiudemmo per poche settimane il locale per alcuni lavori di restauro e per cambiare un po' l'arredamento e lo riaprimmo poco prima di Natale, giusto per rifarci delle spese. Era diventato uno spettacolo. Gente ce n'era tantissima e gl'affari andavano bene.



Dopo qualche tempo, arrivano degl'amici di Marco, una sera. Amici conosciuti in una vacanza studio in argentina qualche anno prima. Due bei ragazzi, con tutto il loro fascino sud americano. Non ricordo i loro nomi per un semplice motivo. Quella sera mi sono ubriacata un sacco e non ricordo niente. Solo col tempo sono riuscita a ricomporre frammenti di quello che è accaduto con l'aiuto di certe mie amiche.



Il mio locale non è molto grande, ma è ben strutturato. C'è un grande bancone e un po' di tavolini nella sala più grande, poi, in due salette ai lati, nella penombra ci sono dei divanetti con un tavolino basso al centro, dove solitamente si piazzano le compagnie e non si alzano per tutta la sera per paura di perdere i posti a sedere. La gente beve e si diverte, ma alle due siamo costretti a chiudere, per il troppo rumore e le lamentele dei palazzi intorno.



E così anche quel venerdì, alle due siamo stati costretti a chiudere, suonare il segnale di chiusura per l'ultimo giro di chupito, ma con uno strappo alla regola per gl'affezionati e per i due amici di Marco. Si tira giù la serranda e si rimane dentro con le luci basse e la musica a bassissimo volume. In questi momenti possiamo anche rilassarci un po' dal lavoro faticoso, fumarci una sigaretta dentro, infrangere qualche regola e normalmente si stappa sempre una bottiglia di vino per festeggiare l'ennesima serata andata bene.



Quella sera non eravamo in molti. C'eravamo io, marco, i suoi due amici e un tipo che era lì tutte le sere: un ragazzo strano, senza amici. Arrivava quando aprivamo e se ne andava quando si chiudeva, poteva anche essere pazzo, ma era innocuo.



I due argentini non parlavano molto bene l'italiano, così Marco faceva da interprete. Dopo, una mezz'ora, quando la conversazione stava prendendo piede a fatica, notai che ero sola con 4 ragazzi, tra l'altro con 4 bei ragazzi e la cosa iniziava ad intrigarmi dentro di me. Senza pensare troppo, andai a prendere un altra bottiglia, uno dei due stranieri mi seguì, mi fermò senza dire niente e mi chiese, un po' a parole un po' a gesti, se poteva preparare lui un cocktail di sua invenzione... Lo lasciai fare, anche se la cosa mi infastidiva un po', visto che sono gelosa del mio locale e dello spazio dietro al bancone.



Lo vedevo maneggiare con esperienza bottiglie e bicchieri e dopo poco preparò una bomba alcolica buonissima. Non so quanti ne preparò dopo, ma so per certa, che ad un certo punto ero seduta sulle gambre di quel ragazzo e mi stavo facendo accarezzare le cosce, come se fossi stata la star nello spettacolo di un night club.



Il mio nome è Cinzia, ho 29 anni, sono alta 1,76 cm, sono mora, occhi verdi, 92-61-89 le mie misure: questo è quello che riporta il mio curriculum artistico, quando mi sono presentata più volte per vari provini come comparsa. Solo due volte mi è andata bene, ma senza grossi guadagni, da lì l'idea di aprire il locale.



Beh, sono una vera figa e quella sera ero vestita, per attirare sempre più gente nel mio locale, in modo molto provocante... come sempre, intanto sono sempre dall'altra parte del bancone e non rischio nulla.



Minigonna con cintura larga in cuio, magliettina bianca aderente e semi trasparente col nome del locale e con scollo a V, reggisreno con ferretto in pizzo nero per sorreggermi la mia quarta generosa e un perizomina in linea col reggiseno, parigine e tacchi a spillo. Leggermente lolita nell'abbigliamento.



Ora sulle gambe di uno sconosciuto mi faccio accarezzare, vedo ridere gl'altri, anche Marco che mi fa cenno di continuare con la testa, ma continuare cosa, non so...



Il ragazzo sente che può osare e mi scoscia completamente e inizia ad accarezzarmi il culetto. Non sarà perfetto, però ha il suo fascino, malgrado la mia poca attività fisica. Chiudo gl'occhi un istante per cercare di prendere un po' coscienza, li riapro poco dopo e mi vedo un altro con i pantaloni abbassati e con la punta del suo pene a pochi centimetri dalla mia bocca. Non mi scandalizzo, sono eccitata al massimo, lo prendo in mano e lo accarezzo, lo bacio e gli do dei colpetti con la lingua per sentirlo crescere e ci vuole poco. L'altro ormai si è impossessato della mia parte bassa e mi sta facendo impazzire con dita e lingua insieme. Sento che ormai siamo entrati, senza troppi preliminari in un tunnel a senso unico, tanto vale divertirsi il più possibile.



Sento il mio seno sbattere avanti e indietro e due mani che me lo accarezzano, un cazzo duro come il ferro tra le gambe bagnate che mi pompa con insistenza. Le mie urla soffocate da un secondo membro in bocca e un terzo tra le mani. Enorme quello tra le mani! Mi volto con lo sguardo e vedo che appartiene a Marco. Cavolo! Non lo facevo così dotato il mio socio: che piacevole scoperta.



Non siamo più in 4, ma in tre nel locale. Evidentemente il cliente affezionato dev'essere uscito prima che iniziasse il tutto.



Sto godendo ripetutamente, non sono nel pieno delle mie facoltà e non sono per niente lucida, però sento una cascata di orgasmi: uno dietro l'altro... A rotazione i ragazzi mi prendono e quando viene il turno di Marco, si fa sentire la differenza. Non riesco a trattenere il dolore e il piacere e ci lancio un grido, che sicuramente avranno sentito anche gl'inquilini dell'ultimo piano del palazzo.



Che sensazione fantastica. Ero la loro puttana e la cosa, malgrado non mi fossi mai ritrovata in situazioni simili e non me le fossi nemmeno mai immaginate, non mi stava turbando... Marco mi sussurra, mentre continua a pompare con quel gran pezzo di carne "tesoro, ora ti daremo qualcosa di meglio da bere...". I tre raccolto il loro liquido dentro ad un bicchiere della CocaCola, era pieno a metà. L'orgia finisce improvvisamente e mi viene servita la bevanda allungata con qualcosa di alcolico, irriconoscibile, forse ruhm... Sorseggio, come se fosse tutto nella norma e gusto con piacere il loro sapore, apprezzando e chiedendo un po' di ghiaccio per rinfrescare il composto. Mi son bevuta un cocktail di sperma e ho notato che il quarto ragazzo non era uscito, ma era rimasto per riprendere tutta la scena. Per questo sono riuscita a raccontarvi questa storia.



Naturalmente quel video è rimasto in mio possesso, nella speranza che quando mi è stato mostrato, alcune sere dopo, non ce ne fossero troppe copie in giro. Io me lo riguardo con Marco, il mio compagno ora, quando sento la voglia di trasgredire e chissà se ne avranno una copia anche le due comparse argentine... (spero vi sia piaciuto)


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Joseph62 Invia un messaggio
Postato in data: 26/11/2014 07:28:20
Giudizio personale:
Molto intrigante !! ben scritto

Autore: DrakEva Invia un messaggio
Postato in data: 31/03/2007 02:01:52
Giudizio personale:
Mi prenoto per un posto fisso nel locale .... a costo di sbancarmi a margatitas ... ha ha ha

Veramente eccitante, grande donna

Autore: Thexvoice Invia un messaggio
Postato in data: 29/03/2007 13:51:48
Giudizio personale:
beh ... non ti dico cosa stò facendo ora ! bacio ... ah dimenticavo ... mi dai l\'indirizzo del tuo locale ? ... vorrei fare almeno il \"quarto uomo\" ...

Autore: BUNCIA Invia un messaggio
Postato in data: 21/03/2007 12:25:21
Giudizio personale:
grazie per il commento

Autore: Sebysiffredi Invia un messaggio
Postato in data: 20/01/2007 18:28:55
Giudizio personale:
ottimo complimenti


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