i racconti erotici di desiderya

History of violence 20

Autore: Fd5947
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Il secondo giorno di permanenza nel mio nuovo appartamentino, dopo tre giorni di silenzio, ricevo la telefonata di Rodolfo, mio marito. Sapevo che mi avrebbe richiamato. Si dimostra addolorato e disposto a parlare, desidera un chiarimento che ovviamente gli devo. Lo invito a venirmi a trovare... lui trasecola quando vede la mia nuova sistemazione. Si siede sul divanetto e la prima cosa che mi dice è che mi ama ancora, anzi molto più di prima. Ci abbracciamo teneramente. Anni insieme non si cancellano in un momento. Gli faccio giurare e stragiurare che sono disposta a raccontargli la verità purchè lui sia disposto a perdonarmi incondizionatamente, altrimenti meglio che torni subito da dove è venuto. Lui ribadisce di provare per me un amore immenso e mi implora di fargli capire. Inizio a raccontargli tutto... la prima violenza sessuale, l'incapacità di uscire da quella situazione ed il piacere abietto di esserne succube. Gli racconto della fine del rapporto con Sergio e dell'attuale rapporto con Fausto. Mi rifiuto naturalmente di fornirgli qualsiasi informazione possa consentirgli di identificare Sergio. Rodolfo piange e si dispera e mi chiede perchè non ho chiesto il suo aiuto. Tra una lacrima ed un sospiro finiamo ovviamente a letto insieme. Rodolfo mi possiede in maniera animalesca sfogando tutta l'emotività del momento. Mi viene dentro dicendomi di volermi mettere incinta e che ora tornerò con lui a casa.

Dopo il sesso deludo immediatamente le sue aspettative informandolo che faccio uso della pillola, che anche Fausto mi viene dentro quasi tutti i giorni, e che ho fatto recentemente sesso anche con altri uomini, per cui sarebbe complicato per lui ricavare qualche certezza sulla propria paternità.

La recentissima fine del rapporto con Sergio ha cambiato di fatto il mio modo di vivere la sessualità. Ora che ho perso gran parte delle inibizioni che avevo mi ritrovo giocoforza ad essere io a dettare le regole agli uomini. Dico chiaramente a Rodolfo che sono disponibile a continuare il mio rapporto con lui, ma ognuno a casa propria e nella libertà reciproca, prendere o lasciare. Ma il grosso problema è che a me dettare le regole non piace poi tanto. Fausto mi domina sessualmente, è vero, ma sostanzialmente mi rispetta e lascia che tutto sia comunque frutto di una mia libera scelta. Ormai tuttavia sono consapevole che ciò che io desidero nel profondo è essere succube di un bastardo che non mi rispetta, ma mi usa. La verità è che Sergio ha lasciato un vuoto che nessuno è in grado di riempire...

La mattina dopo viene a trovarmi Fausto. Mi scopa divinamente sul tavolo da pranzo, poi mi afferra per i capelli e premendomi il viso sul tappeto mi sodomizza con decisione sul pavimento. Quando sento accelerare il suo ritmo lo incito volgarmente a spruzzarmi mezzo litro di latte caldo in fondo al culo. Dopo che mi ha accontentata gli racconto di Rodolfo e gli esprimo il desiderio di fare qualche marchetta, dato che non lavoro più. Lui promette di occuparsene. La sera stessa mi manda un whatsapp avvertendomi che di lì a poco mi avrebbe fatta chiamare da un suo conoscente, un professionista fidato.

Alle 21 mi squilla il cellulare. Emozionata rispondo, ed una voce maschile baritonale piuttosto distinta si presenta come tal Marco, mi parla della segnalazione di Fausto e mi chiede se sono dosponibile ad uscire con lui in serata. Rispondo affermativamente e lui mi chiede delle mie "rose". Non ho idea di quanto chiedergli, ho paura di essere esosa e azzardo un "duecento". Lui risponde che intendeva tutta la notte. Mi viene da ridere e per reggere la mia parte ribatto che per l'intera notte sono "trecento". Sono rossa come un peperone quando chiudo la chiamata. Vado a docciarmi ed a vestirmi carina. Indosso uno dei completini intimi regalatimi da Sergio. Un reggiseni a balconcino con i capezzoli scoperti con calze autoreggenti e mutandine minimali. Sopra vado sul classico per non apparire troppo volgare e indosso un tailleur abbastanza elegante.

Marco viene a prendermi sotto casa alle 22, mi aveva avvertito che intende cenare con me e godersi pienamente la serata. Mi attende sotto casa con una bella Alfa Romeo. E' un 50enne decisamente appesantito, alto più di uno e ottanta, quasi completamente pelato, ma ha occhi molto rapaci e decisi. Mi apre lo sportello e mi rivolge parole galanti. Mi dice che non immaginava fossi così bella. Per prima cosa vuole sistemare le pendenze pecuniarie e sfila dal portafogli tre bigliettoni verdi da 100 euro, che metto in borsetta.

Mi porta in un elegante ristorante nei pressi di Piazza Cola di Rienzo. Passiamo con l'auto davanti al bar dove mi sono fatta rimorchiare dai due toscani un mese prima e sorrido al ricordo. Ceniamo piacevolmente e Marco si rivela un abile conversatore. Mi affascina raccontandomi del suo lavoro di commercialista e di tutte le gherminelle che deve inventarsi per facilitare la vita fiscale della sua clientela. Mi fa ridere di gusto più volte, finchè mi rendo conto che lui è davvero molto preso da me. Finita la cena ci dirigiamo in un hotel. Gli propongo di venire nella mia garconniere ma lui insiste per l'hotel perchè è più vicino. In camera Marco non perde tempo. Appena chiusa la porta mi spinge contro il muro senza troppo garbo e mi invade letteralmente la bocca con la sua lingua. Ha una lingua enorme e molto mobile con cui mi esplora ogni angolo della bocca. E' estremamente invadente, raccoglie tra le labbra la propria saliva e me la spreme in bocca. Poi inizia a spogliarmi e ogni centimetro quadrato di pelle che scopre lo lecca ed insaliva esageratamente. Quando arriva ai capezzoli me li mordicchia fino a farmi male, Mi lecca avidamente tutto l'addome, poi il mio tailleur scivola sul pavimento seguito subito dopo dalle mutandine. Le sue dita si insinuano prepotenti nella mia fica, ne raccolgono gli abbondanti umori che subito dopo devo leccare intrecciando la mia lingua con la sua.

Marco è una forza della natura. Mi spinge sul letto mentre si toglie pantaloni e mutande. Ha un grosso cazzo nodoso sotto il quale ballonzolano due enormi testicoli, alla cui vista mi bagno indecentemente. Sono distesa sul letto, lui mi sale sul viso al contrario, come volesse fare un sessantanove. Invece rimane eretto su di me, mi infila il cazzo tra le labbra tenendomi la testa ferma con le mani ed inizia a scoparmi in bocca spingendo la cappella fino in gola. Ormai so gestire bene questo tipo di situazione e lo lascio fare, intanto non resisto alla voglia di sditalinarmi un po'. Dopo un quarto d'ora ho le mascelle indolenzite e comincio a sperare che la smetta di affondarmi il cazzo fino in gola, con i coglioni che mi sbattono ritmicamente su occhi e naso. D'improvviso si toglie, infila un preservativo con un solo veloce gesto e finalmente mi sale sopra. Sono eccitatissima e la penetrazione è veloce e completa. Marco si assesta bene tra le mie cosce e inizia a chiavarmi profondamente. Mi chiede di aprire la bocca e tirare fuori la lingua. Mi ci sputa sopra più volte e devo bere tutto. Poi mi sputa sul viso, prende lo sputo e me lo infila con le dita in bocca. Una decina di minuti di questo trattamento ininterrotto e Marco si toglie, mi afferra per i fianchi, mi rigira letteralmente e mi sistema prona sul letto, mi fa allargare le gambe freneticamente. Sento il suo cazzo premere contro l'ano, inarco il bacino per favorire la penetrazione e il membro mi sprofonda nell'intestino con tutta la spinta dell'uomo che ho sopra. Godo da morire. Poi, senza tirare il cazzo fuori, mi afferra per i fianchi e continua a possedermi analmente alla pecorina. Esplodo in un orgasmo fantastico e veniamo all'unisono urlando come due pazzi. Mi svuota il preservativo sulle tette, io accetto di spalmarmelo con le mani. Ci abbandoniamo abbracciati nel letto, completamente sudati. La notte prosegue incalzante. Ogni ora Marco si risveglia dall'assopimento e mi salta addosso senza tanti complimenti, trovando le mie cosce e le mie natiche sempre disposte ad aprirsi per accoglierlo in tutti i buchi. Mi rimane in mente un lungo momento svoltosi alla finestra della camera, io affacciata a respirare l'aria notturna ammirando le luci di Roma mentre lui dietro di me indaffarato a sodomizzarmi. Credo che Marco sia venuto almeno sei volte, tanto che la mattina sia io che le lenzuola siamo completamente incrostati di sperma secco.

E' stata questa la mia prima vera marchetta e devo dire che l'ho trovata molto piacevole. Marco al mattino, dopo una bella colazione in hotel, mi paga il taxi che mi riporta a casa. Mi ritrovo un sms nel cellulare:

"Sei fantastica, staremo insieme tante altre volte, devo ringraziare Fausto. Un bacio. Marco"

Io però non resisto più.

Cerco Sergio sulla rubrica del cellulare e lo chiamo.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Coccolespinte33 Invia un messaggio
Postato in data: 04/01/2020 23:44:02
Giudizio personale:
Sei una grande troia sexi

Autore: Pilato Giovangiuseppe Invia un messaggio
Postato in data: 10/07/2018 23:07:55
Giudizio personale:
SAlve sei sparito un altra volta vuoi postare ancora un capitolo o ti dobbiamo minacciare ovviamente scherzo dai noi aspettiamo saluti Giò

Autore: Pilato Giovangiuseppe Invia un messaggio
Postato in data: 04/07/2018 08:15:14
Giudizio personale:
Incomincia a prendere le sue soddisfazioni, comunque da quando hai incomiciato aa aggiungere i capitoli il sito si e risvegliato, continua, giò


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