i racconti erotici di desiderya |
Guardone per lavoro |
sono in una stanza con una donna nuda sdraiata su un comodo divano, io seduto di fronte a lei su una comoda poltrona.
pareti bianche, nessuna finestra, due porte (una per entrare attigua ad un camerino e una per uscire con doccia wc e bidè come negli alberghi), una videocamera e un climatizzatore che mantiene la temperatura ambientale costantemente sui 23 gradi. fin qui può sembrare normale o strano a seconda di come si voglia vedere l’intera situazione. premetto una cosa. sono single e libero da impegni sentimentali per scelta, preferisco cambiare continuamente senza vincoli nè restrizioni. io sono un analizzatore o come preferisco chiamarmi un voyeur o guardone ma lo faccio per lavoro. lavoro per diverse ditte che fabbricano oggetti particolari molto ricercarti sia dalle single che dalle coppie. il mio lavoro è osservare la soddisfazione che il prodotto preso in esame può donare a chi ne fà uso. non mi occupo di progettazione o di tecnica di fabbricazione o di contatti con fornitori e commercializzazione o di reperire le risorse umane per le prove. detto così significa poco o niente. io osservo, filmo da più angolazioni, il grado di gradimento, la rapidità e intensità dell’orgasmo o amplesso, le sensazioni che prima durante e dopo la prova percepisce chi utilizza l’oggetto. sul divano vedo la donna, lineamenti nordici, pelle chiara, capelli castano quasi rossicci e peli ascellari e pube rossicci, capezzoli nella media e una terza direi ad occhio e croce, occhi glaciali ma non da mistres. gambe affusolate, fianchi stretti, un’accenno di pancetta e due labbra della fica leggermente increspate, indice di attività sessuale nella norma. io lavoro, lei è pagata per questo lavoro, nessun contatto tra noi due come da contratto che devono sottoscrivere prima della prova, lei sà che verrà filmata e che ci sarò io ad osservarla. come da accordi le ragazze o le donne non sanno in anticipo cosa proveranno, solo al momento dell’apertura della scatola vedranno il prodotto da testare. per oggi ho ancora almeno 6 prove di soddisfazione come le chiamo io. quando lei è pronta senza parlare ma con un accenno del capo mi fà capire che posso iniziare a filmare. le dita affusolate, unghia ben curate, cercano sul divano un pacchetto di medie dimensioni. apre la scatola e dentro c’è un succhia clitoride. sul suo viso espressione neutra, quindi sà cos’è e come funziona. sposta il bacino, allarga le gambe e le grandi labbra si dischiudono lasciando intravvedere delle sottili piccole labbra e un clitoride piuttosto piccolo per la grandezza della sua fica. con la mano destra impugna il succhiotto e con la sinistra prima preme un bottoncino, regola una piccola rotellina per l’intensità e poi con due dita allarga le grandi labbra alla ricerca del suo clito. penso tra me che è esperta, chissà quante volte l’ha già fatto. ci sono ragazze e donne che chiudono gl’occhi, chi guarda il proprio pube, chi distoglie lo sguardo osservano un punto imprecisato di una della pareti, ma lei tiene i suoi occhi fissi sui miei, non per sfida ma quasi per cercare compiacimento in quello che stà facendo e quello chi io potrei provare nell’osservarla. tutti gli oggetti di prova per contratto non vengono forniti con gel o lubrificanti che potrebbero alterare le sensazioni, rallentare o accelerare l’orgasmo. lei lo sà e non accenna a lubrificarlo con la sua saliva, né tanto meno con la mia. piazza la piccola ventosa in silicone sul clitoride e inizia a rilassarsi. in pochi secondi il suo corpo si adatta alla posizione più adatta a ricevere il suo personale e segreto piacere. qualcuna si stimola, strizza, ruota, accarezza e palpa i capezzoli per proprio dilettamento. lei no. due dita tengono ben aperta la sua fica e l’altra tiene adesso il succhiotto sul clitoride senza ruotarlo senza muoverlo. leggere goccioline di sudore iniziano ad imperlarle il viso e l’interno cosce, indice dell’imminente orgasmo e così è. inizia a muovere il bacino sul divano verso di me per allargare meglio le gambe e puntellarsi sulla pelle del divano con i talloni mentre le punta delle dita del piedi iniziano a muoversi in una leggera danza. ora il suo respiro inizia ad essere più rapido, le labbra della bocca si stanno incurvando in un sorriso, i suoi occhi cercano i miei e rapidamente si spostano al centro dei miei pantaloni che iniziano a gonfiarsi. inizia a ridere sommessamente ma dura poco perché il suo corpo inizia ad avere movimenti ritmici e ondulatori quasi a simulare un’immaginaria scopata nei suoi pensieri. io vedo, osservo, ma mi riesce sempre più difficile analizzare ogni particolare perché la mia attenzione è rapita dall’interezza di quel corpo che tra breve esploderà nel suo gustoso amplesso. e così è. i suoi seni iniziano a tintinnare, la testa viene spinta all’indietro, la schiena s’inarca e le gambe fremono. un urlo liberatorio esce dalla sua bocca che stavolta si apre in un lussurioso sorriso di godimento. vedo che si lascia andare sul divano, si prende qualche minuto per gustarsi i rimasugli dell’orgasmo e resta immobile per altri minuti che sembrano un’eternità ai miei occhi con le gambe sempre spalancate. Lentamente chiude le dita della mano sinistra dalle grandi labbra, qualche gocciolina di umori gocciola sulla pelle del divano e altrettanto lentamente toglie il succhia clitoride dalla sua paradisiaca fica. con la mano sinistra si massaggia per intero più volte l’intera fessura, allunga le gambe e appoggia i talloni sul pavimento. il contatto freddo le provoca un brivido che dura pochi attimi e si alza per tutta la sua statuaria figura. spengo la telecamera e ammiro il rivolo madreperlaceo che scivola all’interno delle sue cosce. con disinvoltura e un pizzico di civetteria si gira, posa il succhia clitoride sul divano sapendo di essere osservata in tutti i sinuosi movimenti come una danza prestabilita. senza dire nulla si avvicina a me, prende la mia mano e sul dorso con una penna scrive il suo nome e un numero di cellulare. accosta le labbra al mio orecchio e con voce calma ma decisa mi sussurra: “grazie, chiamami quando vuoi” pochi passi, sento la porta d’uscita aprirsi, la vedo sorridere e si avvia nel bagno a farsi la doccia. mi alzo con fatica dalla poltroncina ostacolato dalla durezza della mia mazza che spinge contro i boxer, imbusto il succhia clitoride con la sua scatolina, l’etichetto per bene con data e ora e disinfetto con lo spray la pelle del divano e le poche gocce sul pavimento. ci sono donne che si masturbano per il gusto di provare piacere, altre per diverse necessità, altre per noia, poche per passione. annoto sulla mia rubrica il nome il suo numero di cellulare il prodotto che ha provato e la data. dalla rubrica del mio smartphone digito un messaggio a Mony , poche parole ma sicuramente si ricorderà di me. “è stato magnifico ammirarti mentre godevi, mi chiamo A. , chiamami quando vuoi”. pochi secondi e vedo la sua risposta: “lo farò, seguito da un cuoricino e due labbra dischiuse in un bacio” un altro trillo di suoneria, apro il mio cellulare e vedo una foto, la sua fica pulita aperta tra due dita e un messaggio: “solo tua”. in una parte della mia memoria rimarrà per sempre la donna Mony a cui piace farsi ammirare mentre gode. sistemo sul divanetto un’altra scatola chiusa leggermente più grande di quella precedente, preparo la telecamera e attendo la prossima ragazza. |