i racconti erotici di desiderya

Gravina di catania: a casa della mia sweet

Autore: BULLSICILIA
Giudizio: -
Letture: 0
Commenti: 0
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
Come ho sempre fatto, quanto segue è frutto di vita realmente vissuta e scritto di “botto”, senza alcuna cura dell’itaGliano. Ormai sono passati due anni da quando ho conosciuto la mia sweet. Non sto a raccontarvi come è scattata la voglia d’incontrarsi o i primi incontri; bensì vi racconto una delle svariate volte che sono andato a casa loro. Si a casa loro, in quanto lei è sposata e il marito molto complice con la moglie e quindi consenziente. Per questo lo ringrazio vivamente per la fiducia che mi ha dato, mi dà e spero vorrà darmi in futuro. Ormai siamo diventati grandi amici con lei, mentre con lui ci siamo visti una sola volta in occasione di una pizza; giusto per conoscerci e capire se poteva fidarsi di me. Dopo i primi incontri avvenuti tra macchina e hotel, lei un giorno mi invita a pranzo, in quanto la prole era fuori in gita, il marito in trasferta per lavoro e quindi era da sola. Ovviamente non posso rifiutare e accetto volentieri. L’invito arriva dopo oltre un anno d’incontri e quindi già c’è tanta fiducia, stima e molta amicizia. Passo da Savia, nota pasticceria di Catania e acquisto alcuni dolci, giusto per non presentarmi a mani vuote, anche se mi sarebbe piaciuto regalarle in quell’occasione una bella cavigliera da farle indossare rigorosamente al piede destro (purtroppo il tempo è tiranno, ma troverò modo e tempo per farle questo omaggio). Come un orologio svizzero arrivo puntuale sotto il portone, l’adrenalina a mille, il cuore pulsa il sangue al cervello sempre come se fosse il primo incontro. Mando il solito sms: “Troia sto salendo dalle scale”. Arrivo al piano e trovo la porta socchiusa, apro e……….trovo lei completamente nuda nel corridoio seduta su un cuscino; cosce aperte che si stava masturbando con il fallo in gomma. A quel punto come se invece di avere due braccia avessi i tentacoli, con una mano chiudo la porta a chiave dando forse tutte le mandate, con una tolgo camicia, con l’altra mi sfilo i pantaloni, con l’altra gli porgo il cazzo in bocca mentre lei continua ad infilarsi il cazzo di gomma in fica. Siamo entrambi nudi, sdraiati sul pavimento del corridoio. Le lecco la fica, la mia lingua va su e giù tra le grandi labbra, inizia a fremere e mi sussurra: “Porco……..continua! Continua…..arrivo”. A quel punto oltre a leccarla, le infilo anche due dita dentro e con movimenti molto lenti, rotatori e decisi inizio a masturbarla, mentre con la punta della lingua continuo a titillarle il clitoride. Inizia a colare…..un fiume di umori, fino a…..quando squirta, inzuppando il cuscino con i suoi umori. Ci alziamo, la abbraccio e finalmente ci baciamo e salutiamo. L’abbraccio pieno di passione, le lingue che si cercano nelle nostre bocche, una lingua meravigliosamente ancora vogliosa. Mentre continuiamo a palparci ci spostiamo verso la camera da letto ma…..con la coda dell’occhio intravedo quel divano rosso. Come un toro la getto a pecorina su quel divano e ricomincio a leccarle la fica. Movimenti sempre lenti….ora il buco del culo, ora la fica, le palpo i glutei, i fianchi, istanti di fermo e nuovamente una slinguazzata sul buco del culo, nuovamente silenzio e fermo, una titillata sulle labbra della fica. Lei ricomincia a fremere e….a colare. Il caldo dell’estate unito al movimento fisico inizia a farsi sentire, lei si alza mi fa sedere sul divano, posiziona il ventilatore verso di noi con il climatizzatore a palla. Si avvicina, s’inginocchia e…..mi guarda negli occhi sussurrandomi: “Guarda porco! Guarda la tua troia come ti spompina”! A quel punto, nella mia mente comincia a suonare un ritmo frenetico alla Played a live dei Safri Duo (noto gruppo musicale che ha adattato musiche di Bach e Chopin a suoni tribali – precisazione dovuta per farvi capire il tipo di persona che sono). A quel punto dandomi le spalle, la faccio impalare sul mio cazzo e cominciamo a scoparci. Lei si sbatte verso di me ed io la sbatto verso di lei. I sudori colano su quel divano rosso di pelle che alla vista, come un toro, si accesero gli istinti animali che ho dentro. Un movimento deciso, passionale accompagnava i nostri corpi durante quel suo terzo amplesso seguito dalla mia prima lunga e copiosa sborrata dentro la sua stretta e meravigliosa fica. Sfiniti ci siamo asciugati, ricomposti e…..abbiamo iniziato a pranzare. Un meraviglioso pasticcio di lasagne da leccarsi i baffi, seguito dal secondo e…dai dolcetti che avevo portato io. Questi ultimi, alla fine, utilizzati per inzuppare la mia cappella nella mouse e fargliela mangiare unitamente ad un bel pompino. La prendo la faccio sedere sul tavolo e ricomincio a scoparla. Dopo i primi colpi, mi fermo e le chiedo: “Lui dove si siede”? Lei mi guarda e mi fa segno verso la direzione esatta. Inutile dirvi in quale punto del tavolo abbiamo proseguito…….. Dopo l’ennesimo suo squirt, ci siamo trasferiti nella camera da letto, ben climatizzata. Lenzuola blu, luci soffuse e…..abbiamo ripreso a fare l’Amore……


giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI



Webcam Dal Vivo!