i racconti erotici di desiderya

Gloria antonella e luca

Autore: Bettyslut
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Cambia lo sfondo
Verso la metà di marzo Gloria si è stufata di rimanere chiusa nelle mura domestiche dove si è costruita lo spazio per tutte le sue cose, la sua voglia di uscire di esibirsi all’esterno con classe e sensualità è esplosa con tutta la sua dirompenza scatenando un tumulto di desideri repressi da troppo tempo. Pero allo stesso tempo avevo paura di uscire cosi da solo senza meta e senza appoggio morale e logistico di un’altra amica, però il desiderio ormai serpeggiava dentro me stessa come un’anguilla fuori dall’acqua, e ciò mi procurava già un dolce formicolio al basso ventre non eccitazione ma qualcosa di più sottile come la sensazione della lama gelida di un coltello sulla pelle i mie movimenti si facevano morbidi flessuosi come alla ricerca del contatto dei tessuti femminili sul proprio corpo e dulcis in fundo il riflesso luccicante dei mie occhi che lo specchio del bagno rifletteva era quello di una femmina in calore. Erano già le 19e30 potevo pianificare la serata di Gloria, un ora e mezza per prepararmi accuratamente, altrettante di viaggio in macchina fino a Desenzano, passeggiata libera a piacere e rientro la mattina. Ormai ero decisa la serata era tutta di Gloria e con i brividini che dal collo si diramavano fino al sedere contraendo ritmicamente i muscoli anali iniziai a prepararmi e ci misi la massima cura sia nella scelta dell’abbigliamento che nella vestizione e trucco infatti optai per una mise da maliarda di classe in modo da apparire sensuale e sexi ma non volgare anche perché doveva essere una “passeggiata”. Ero in perfetto orario tutta in marrone scuro e nero, scarpe lucide testa di moro tacco 7cm con fibbia alla caviglia collant setoso color moka opportunamente modificato nei punti strategici come sottofondo in modo da sembrare abbronzata con sopra calze con larga fascia di pizzo marroni lucido accuratamente agganciate al bustino nero lucido di tipo Vittoriano che grazie alle sue stringhe mi fa soffrire ma mi forma uno splendido culo morbido e sodo con una vita femminile e un seno prorompente grazie alle splendide protesi in silicone 3 misura che ho comprato in Australia. Sopra una mini strech marrone, camicia in raso bianca con il collo a fascia in modo da far risaltare la bigiotteria di argento e la parrucca mora tipo Cleopatra che abbinata al trucco a tinte pastello sia per gli occhi che per le labbra mi conferivano l’aria di signora di classe. Ero proprio soddisfatta potevo tranquillamente uscire col favore delle tenebre lasciando dietro di me la scia soffusa di cachmir il mio profumo preferito di cui non bisogna abusare per non scadere nel volgare. Alcune prove generali davanti allo specchio messo a terra per controllare movenze e fattezze femminili e poi ho aperto la porta di servizio del magazzino e sono uscita, le stelle se ne stavano a guardare una volata di vento fresco mi si intrufolava tra le coscie accarezzandomi languidamente accendendo i miei sensi e desideri e con passo morbido mi diressi alla macchina. Ormai ero Gloria Cipriani femmina trentacinquenne libera e viva lanciata nella sua uscita serale di svago dopo tanto tempo di clausura. Sono montata sulla mia vecchia Passat godendo della vista che le mie cosce rilanciavano nella notte sotto la luce soffusa delle stelle grazie alla generosa minigonna e alle scarpe alte, ho appoggiato la borsetta sul sedile affianco, ultimo controllo sullo specchietto retrovisore del rossetto e del trucco e sono partita radiosa più che mai sentendo l’elettricità statica sul mio corpo. Ho mantenuto un andatura tranquilla godendomi fino in fondo quei momenti di completa immersione nella femminilità di Gloria e nemmeno la nebbia non molto fitta che ho incontrato appena giunto ad Affi mi aveva preoccupato ne tanto meno aveva diminuito il mio stato di eccitazione statica. Ma il fato era in agguato e quando ormai ero a pochi chilometri da Desenzano la macchina a incominciato a rallentare perdendo colpi come se non vi fosse gasolio eppure l’indicatore del livello segnava ancora un quarto ampio cosa stava succedendo. Non avevo con me nulla per cambiarmi nella foga non avevo preso nemmeno il telefonino a più di 200 km da casa senza nessuna possibilità se non quella di vivere appieno il mio ruolo di donna sola con l’auto in panne e mille pensieri nefasti affollavano la mia mente mentre inserivo le frecce di emergenza e andavo a fermarmi nella piccola piazzola oltre la corsia di emergenza. Fermo con le macchine e i camion che sfrecciavano li a pochi metri un velo di gelo e calato su di me cosa potevo fare? Ho spento il quadro lasciando solo le frecce di emergenza e ho deciso di scendere dalla macchina nel modo più naturale possibile aprire il cofano e controllare cosa fosse accaduto e mentre eseguivo questi movimenti mi immedesimai nel ruolo femminile, le frecce che ad intermittenza mi illuminavano le gambe risaltavano la mia femminilità e si faceva in me strada il desiderio di sfruttare questa situazione e così mi chinai sul vano motore facendo ben attenzione che chi sfrecciava sull’autostrada potesse ben vedere la mia figura e la mia posizione flessuosa così da invogliarlo a fermarsi . Sono trascorsi dei minuti stupendi durante i quali ho provato varie posizione e mosse come quella di sistemarsi i capelli oppure di salire e scendere dall’auto come se stessi provando ad accenderla curando di lasciare la portiera aperta in modo che la luce interna ben mettesse in mostra le mie coscie, ma il tocco di classe è stato prendere il triangolo dal bagagliaio e allontanarmi dall’auto lungo la corsia di emergenza camminando tranquilla e sicura sui tacchi per poi chinarmi piegando le ginocchia e posizionare lo stesso a terra. Rialzatami mi sono sistemata la gonna che era salita vertiginosamente mostrando ampiamente il bordo di pizzo delle calze e con estrema calma e naturalezza sono ritornata verso l’auto. Non vi ero ancora giunta che davanti alla mia si è fermata un auto e un ragazzo e sceso dirigendosi verso di me mentre l’altro occupante non scendeva, ormai pochi passi ci separavano di li a poco avrei dovuto parlare nel modo più naturale possibile e allo stesso tempo femminile, non si trattava di parlare come in discoteca con uno dei tanti maschi che cercano di rimorchiarti e che sanno esattamente o quasi chi sei, qui un maschio si presentava per aiutare quella che dall’auto lui pensava fosse una donna e quindi tutto le reazioni erano possibili ciò aumentava la mia tensione ma non il panico mi sentivo come una pantera pronta a scattare sulla sua preda. Lui moro ben rasato vestito sportivo con sguardo indagatore e curioso mano a mano che si avvicinava aprì la bocca in un ampio sorriso e mi chiese: “Problemi con l’auto?” e sembrava felice come fosse un opportunità per dimostrare le sue capacità di salvatore e io a mia volta ricambiando quel sorriso risposi “Proprio così e non sono nelle condizioni di intervenire .” La sua faccia si era aperta in un espressione interrogativa ma anche divertita, la mia voce al dispetto dell’aspetto poneva degli interrogativi ma io continuai a sorridere perfettamente a mio agio e questo evidentemente lo rincuorò tanto che mi disse: “la mia ragazza è rimasta in macchina perché si è scocciata che io mi sia fermato ad auitare una bella donna accusandomi che se si fosse trattato di un uomo o di una racchia avrei tirato diritto” “Ci posso credere io avrei fatto lo stesso, ma alle volte le cose non sono come appaiono ai nostri desideri.” “Non è la prima volta che vedo e parlo con un Transessuale, e tu sei molto curata nell’aspetto tanto da sembrare una donna vera, fai la vita?” e detto questo si rabbuiò come se desse per scontata la risposta. “No non faccio la vita e non sono un Transessuale ma bensì un Travestito a cui realmente si è rotta la macchina, deluso?” “No al contrario mi sembri molto naturale come se tu fossi realmente una donna o meglio come se tu ti sentissi una donna.” questa precisazione così rimarcata non riuscivo a capirla e intanto la sua ragazza era scesa dalla macchina e si era avvicinata con aria scocciata “Allora ci vuole molto?” Tutti e due ci siamo messi a ridere era il festival degli equivoci , lei gelosa di lui perché si è fermata per una lei che è un lui, però solo quando io le ho detto: ”Ciao il tuo ragazzo ha preso una cantonata e forse anche tu!” Infatti anche lei si è messa a ridere e a incominciato a guardarmi sotto un’altra luce la situazione era molto simpatica e fresca e tutto sarebbe dipeso da che piega avrebbe preso la cosa. “Allora siete disposti ad aiutarmi? Io sono Gloria e sono col culo per terra!” I due si sono guardati e lei gli ha detto. “Allora vuoi ripartire adesso che sei rimasto con un palmo di naso o dai un’occhiata alla macchina?” Adesso era lui scocciato e senza rispondere a incominciato ad armeggiare sul motore. A vederla da vicino era decisamente carina capelli mogano fluenti sulle spalle truccata solo leggermente con un completo giacca pantaloni grigio che le davano un aspetto molto distinto unito ad un profumo agrumato e il maglioncino di cashmir si modellava sulla sagoma di in reggiseno di cui si intravedeva sia la foggia che la mercanzia che conteneva insomma quel gioco del vedo e non vedo che tanto mi attrae del mondo femminile. Ci stavamo studiando vicendevolmente nei minimi particolari ma sembravamo tutte e due soddisfatte di che vedevamo e ormai attendevo solo che lei mi facesse qualche domanda e infatti non tardò sempre però sotto gli occhi del suo ragazzo che ormai si sentiva messo in disparte. “Sei vestita in modo molto fine “ mi disse “non in modo eccessivo come di solito e sembri anche molto educata, dove stavi andando?” “Questa di stasera e la mia prima uscita dopo tanto tempo non era programmata ma mi è montata una voglia tale che mi sono vestita e sono partita cosi solo per fare una passeggiata.” “Quindi non vai a battere ?” “No non lo faccio mai per me è una passione segreta attraverso la quale libero la mia femminilità e le mie fantasie, mi piacerebbe essere una donna vera ma anche il ruolo di maschio nel quale mi trovo mi piace.” “Ma allora non sei un gay, cosa sei” “Non lo so cosa sono veramente io mi definisco un fritto misto perché se il pesce è fresco e quindi buono mi piace tutto. E inoltre penso di avere una sensibilità particolare tanto che le mie migliori amiche sono tutte donne. ” “Accidenti sei davvero particolare, mi incuriosisci.”e via a parlare a ruota libera di aspetti sessuali di pregiudizi inibizioni, fino a che Luca che intanto si era presentato anche per rimarcare la sua presenza ha sentenziato che nella mia auto era semplicemente finito il gasolio probabilmente perché si era rotto l’indicatore del livello, ma che se procedevo al minimo avrei potuto guadagnare la prima uscita di Desenzano, accidenti il nostro incontro sembrava agli sgoccioli e così cercai di cogliere un'altra opportunità dicendo: ”Siete stati molto carini ma se riesco ad uscire dall’autostrada poi mi portate al primo distributore per favore?” “Antonella non volevi andare a ballare?”“Certo però Gloria non possiamo mica piantarla così” “Ei non voglio rompervi le scatole, fa parte del rischio mi arrangerò in qualche modo” “ Mi sei simpatica Gloria e poi a noi non ci costa nulla oppure Luca hai paura di farti vedere in giro con lei?” accidenti la sfida era palese dovevo rompere la tensione ad ogni costo e cosi dissi: “Sono disponibile ad esaudire ogni vostro desiderio per sdebitarmi.” “Attenta non ci conosci non sai cosa potremmo chiederti di fare” Luca aveva proferito quella frase con una rinnovata malizia la partita era ancora aperta. Così io rimisi in moto non senza problemi e li segui a passo duomo fino al casello di Desenzano dove dopo aver parcheggiato l’auto nel parcheggio sono scesa e salita sulla loro auto cercando di muovermi come una gatta e la cosa non è passata inosservata a nessuno dei due. L’aria che si respirava in macchina era molto allegra sia Luca che Antonella si sentivano forti della promessa fattagli e si crogiolavano all’idea di potermi chiedere qualsiasi cosa e così riprese la conversazione naturalmente ormai improntata sul sesso. “Ma se le tue migliori amiche sono tutte donne non ci fai del sesso?” Luca con questa domanda sondava il terreno ma non capivo se si sentiva minacciato o se al contrario volesse spingermi in questa direzione e quindi risposi molto sinceramente: “Non con tutte e non è nemmeno una regola ma può capitare la circostanza giusta che desiderato da tutte e due si faccia l’amore sia in modo tradizionale e cioè io da uomo sia come due lesbiche mentre con un altro uomo solo e io sono vestito da donna e mi sento tale.” “Vuoi dire che ti piace fare l’amore con una donna come una Lesbica?” Luca sembrava decisamente sorpreso da questa affermazione “E allo stesso tempo fare l’amore anche con un uomo?” “Si sono bisessuale non sempre ma in certe circostanze si e ti posso assicurare che può essere molto bello e appagante.” Luca tirò fuori tutta la sua arroganza e disse “Non penso che Antonella goda scopando con un frocetto.” Maledizione parlare con Luca era come camminare sulle sabbie mobili ma fortunatamente Antonella venne in mio aiuto dicendo “Forse Gloria non mi scopa come mi scopi tu ma forse tu non mi lecchi come mi lecca lei.” Accidenti questo si che era una esplicita richiesta di Antonella lei si dimostrava decisamente superiore del suo ragazzo e infatti lui rispose stizzito. “Se è per questo di sicuro Gloria sa fare dei pompini che da te mi posso sognare.” Era chiaro che a tutti e due mancava qualcosa nelle reciproche prestazioni sessuali e a me mancavano tutti e due sia lei da leccare che lui da spompinare e solo l’idea mi faceva fremere di desiderio e rilanciai “Se avete un divano mi inginocchierò ai vostri piedi e vi lavorerò con estrema dedizione.” Questa coppia sembrava in continuo conflitto e la situazione poteva precipitare da un momento all’altro così dissi che era meglio prima andare al distributore e prendere il gasolio per portarlo poi alla mia auto e così facemmo cercai inoltre di dirottare il discorso su altri argomenti in modo da rilassare l’atmosfera e farci diventare più amici facendo anche della auto ironia facendo il paragone che se gli angeli non hanno sesso il diavolo per contro doveva averli tutti e due i quindi io ero molto simile al diavolo. Comunque ormai eravamo tornati alla mia macchina e fatto rifornimento di gasolio sembrava che tutto dovesse terminare lì però avevo ancora l’ultimo asso nella manica e giocai il tutto per tutto: “Facciamo così ragazzi vedo che tutti e due vorreste provare le mie grazie io proverò a soddisfare le vostre voglie e sarete solo voi a decidere i limiti e quando fermarci, e allora io sparirò nella notte dalla quale sono venuta.” Antonella sembrava decisamente felice della mia offerta e anche Luca tanto che senza commentare riaccese l’auto e si avvio verso casa sua non prima di aver baciato in bocca in modo molto lascivo Antonella, io per contro essendo seduta proprio dietro di lei incomincia ad accarezzarle le spalle e a ridiscendere verso il suo morbido seno e per tutta risposta lei ripiego la testa verso di me aprendo la bocca e proferendola a me in modo che potessi sfiorarle le labbra a darle dei piccoli colpetti di lingua. La qual cosa incominciava ad eccitarla perché lei si rilassò sul sedile aprendo le gambe incominciando a toccarsi attraverso la stoffa dei pantaloni rispondendo sempre più ardita ai miei baci intanto io spostai la mia attenzione al collo e all’orecchio manipolandole il lobo con la lingua aspirando il suo dolce profumo restituendole il mio soffio caldo nella tromba di eustacchio. Si stava eccitando e la riprova la ebbi quando incomincia ad intrufolare la mia mano sinistra attraverso la vita dei pantaloni sentendo che lei cercava allo steso tempo di facilitare il mio passaggio e di trovare il contatto più appagante, fino a che giunsi a lambire il bordo degli slip a spostarli e a tastare sotto i polpastrelli i peli morbidi del suo pube la congiunzione delle grandi labbra la loro chiusura cedevole sotto la mia pressione fino a sentire che con un gemito sommesso e continuo si stava aprendo bagnandosi come una fontanella e sentendo crescere la sua clitoride tra le mi due dita conscia di essere prossima all’orgasmo mi ha afferrato la testa se la è tirata a sé premendo con forza la sua bocca sulla mia in modo da non urlare mentre l’orgasmo la scuoteva come le fronde di un albero dal vento. Non so esattamente perché abbia voluto venire così in silenzio forse per non farsi vedere dal suo ragazzo però i suoi occhi lucidi e languidi mi ringraziavano di ciò che aveva appena provato e lei allungò dietro una mano infilandosi sotto la mia minigonna accarezzandomi con la sua mano caldissima dove il sesso duro allo spasimo era imprigionato. Luca disse: “Non bruciate le tappe siamo quasi arrivati” e mise un dito in bocca ad Antonella la quale lo succhiò mimando per qualche attimo un pompino guardandomi intensamente negli occhi. Ormai non ero più io la padrona della situazione forse non lo ero mai stata raramente avevo sentito esplodere così dirompente l’orgasmo in una donna, forse lei aveva condotto tutto il gioco e noi eravamo le sue vittime e allora non vedevo l’ora di perire alle sue voglie. Salivamo le scale con Luca che ci raccomandava di fare silenzio io avevo un male terribile la mia eccitazione non accennava a cedere, ormai eravamo arrivati un piccolo ma ben arredato appartamento si offriva ai miei occhi Luca non disse una parola si versò qualcosa da bere poi guardò Antonella e le disse “Sei una cagna hai goduto come una troia solo per come ti ha toccata non ti ho mai vista così eccitata e depravata” merda adesso litigano e va tutto in vacca, lei si è avventata su di lui e con la mano destra le a preso il pacco dicendo “E questo perché è duro sei offeso solo perché ho goduto senza di te senza il tuo uccello ma muori dalla voglia di fartelo succhiare da lei ammettilo.” E così dicendo gli ha sbottonato i pantaloni lasciandoli cadere a terra e gli ha estratto senza tanti complimenti un cazzo teso e lucido le prime secrezioni erano già uscite a riprova del suo stato di eccitazione mi ha guardato ordinandomi di pomparlo e si è messa a baciarlo in bocca. Io ero al limite la tensione e l’eccitazione si tagliavano con il coltello ma quel cazzo era davvero molto bello e subito ho dato libero sfogo al mio desiderio di prendermelo in bocca. Il profumo di pulito che inebriava era una gioia per me così diedi sfogo a tutta la mia bravura prendendomi cura da vicino e con metodo di quel dildo che sotto i mie sapienti colpi di lingua morsi e succhiotti sulla cappella turgida vibrava come una corda di violino diventando sempre piu’ duro e ho perso la testa nelle sensazioni che provavo mentre Antonella incitava Luca dicendogli “Godi amore mio godigli in bocca lasciati andare lo so che ti piace da impazzire sei un porco e io sono la tua troia” Mi stavano spudoratamente usando come il loro giochetto sessuale ma non potevo farci niente ero troppo eccitato e cosi ho raddoppiato i miei sforzi su quel cazzo di marmo e quando ho intuito che stava per scoppiare ho preso la cappella in bocca e gli ho dato un morso Luca è venuto in modo pazzesco con sei getti potenti di sperma, che mi sono lasciata colare agli angoli della bocca perché mi fa sentire profondamente troia, grugnendo come un animale stringendo pazzamente le tette di Antonella. Adesso era Luca ad essere stravolto con un sorriso di gratitudine stampato in viso Antonella ne ha approfittato per togliersi pantaloni e maglioncino e mentre si calava le mutandine mi chiamava con la lingua mettendosi a sedere sul divano con le gambe divaricate e aprendosi la figa con le mani mi ha ordinato “Leccami Gloria, leccami con la lingua intrisa di sperma “ ormai non potevo che ubbidire ma anche io volevo godere e così ho giocato d’astuzia prodigandomi sulla sua vulva bagnata e allo stesso tempo accarezzandole le cosce il ventre e il seno mentre la sua clitoride faceva di nuovo capolino tra le grandi labbra, accidenti era proprio femminile calda lasciva e con il ciuffo ben curato e tagliato in modo da essere un piccolo triangolino sopra il monte di venere chiara indicazione che le piaceva farsela leccare e molto probabilmente anche toccarsela. Così mentre godevo del contatto con il suo corpo ascoltando i sui gemiti mi sono alzata la minigonna in vita ho abbassato gli slip di raso nero che imprigionavano il mio sesso e dopo averlo liberato ho incominciato a risalire con la lingua il suo corpo continuando a toccarla con le mani, lei aveva gli occhi socchiusi ma sono convinto che non aspettasse altro poiché appena il mio sesso è stato all’altezza del suo pube in un unico colpo lento ma inesorabile sono penetrato in lei assaporando ogni centimetro della sua vulva bollente che si risucchiava il mio cazzo e lei ha subito incrociato le gambe sopra di me imprigionandomi così dentro di lei incominciando alla stesso tempo a muovere il bacino in modo da aderire il più possibile al mio ventre. Una ridda fantastica di sensazioni permeava tutto il mio corpo tutti i nostri sensi erano tesi all’assaporamento delle scosse preorgasmiche che ci stavamo trasmettendo e mentre io e Antonella ci frugavamo in bocca con le nostre rispettive lingue Luca con l’uccello che gli era tornato duro per lo spettacolo lascivo che gli propinavamo si spostava dietro il mio culo accarezzandomi le chiappe avvolte nel collant e dopo aver intrufolato il pollice attraverso il buco degli stessi su per il mio culo ha esclamato: “Adesso ti riempio il culo fino in fondo, voglio sbatterti fino a farti urlare” e così dicendo senza estrarre il pollice ma anzi usandolo come dilatatore mi ha infilato il suo cazzo su per il culo senza fermarsi fino a che non ho sentito i sui testicoli aderire alla mia rondella sfondata. Il dolore di quell’affondo animalesco mi aveva bloccata lasciandomi senza fiato Antonella allora ha spinto più energicamente il bacino su di me obbligandomi a muovermi con lei per assecondare i suoi movimenti ma Luca non mollava la presa delle mie chiappe che sentivo piene all’ivverosimile del suo menbro però muovendomi sentivo montare in me il desiderio di essere sbattuta e così quasi rantolando la mia troiaggine a prevalso sul dolore e lo ho pregato di sbattermi come una vacca da monta. Luca non si è certo fatto pregare e forse anche per rabbia poiché vedeva che Antonella gradiva e spronava la mia penetrazione nei suoi confronti mi ha sbattuta per un tempo interminabile squassandomi il culo come se volesse demolirmelo accendendo così sempre più la mia libidine che mi faceva proferire le frasi più sconce fino a che non ho potuto più trattenermi e mentre gridavo “Venngoo sbattimi più forte, ancora, siii!” ho sentito un’ondata incandescente che mi allagava le viscere trasmettendo al mio uccello delle scosse pazzesche che si sono riversate nella mia copiosa sborrata dentro Antonella che a sua volta si è messa a mugolare ansimando. Mi girava la testa mi sentivo colare sia davanti che dietro gli ultimi brividi mi avevano procurato la pelle d’oca Antonella mi guardava estasiata dicendomi “Che bella che sei Gloria, non ho mai goduto così di seguito” mi sono girata verso Luca e lui aveva ancora l’uccello duro e lucidissimo sembrava un Dio greco, gli ho stretto le mani intorno a coppa lasciando libera la cappella di fare capolino sulle labbra della mia bocca e ho preso a menarlo con foga ma lo volevo ancora sentire dentro di me lo volevo sradicare alla radice e tenermelo ben saldo in culo e così lo ho spinto a terra fino a farlo distendere e voltandogli le spalle per vedere meglio Antonella che si accarezzava tutta mi sono auto impalata lasciandomi cadere a peso morto su quel palo di carne dopo che avevo ben centrato la rondella in fiamme del mio morbido culo. Ora ero solo io comandare i movimenti della mia inculata e senza perdermi nessuna sensazione che dipartivano dal mio culo stringendo ritmicamente i muscoli anali con sapiente pressione alzandomi e abbassandomi sul mio oggetto di piacere ho preso masturbarmi in modo forsennato accelerando i movimenti della mia auto inculata e anche Luca non ha tardato ha raggiungere l’orgasmo dandomi dei potenti affondi trattenendomi con le sue mani sui miei fianchi mentre io quasi svenendo e rivoltando gli occhi dall’intenso piacere venivo nuovamente. Fattami scendere dalla giostra Luca ci ha guardato dicendo “Siete proprio due troie” e Antonella distendendosi al mio fianco appoggiando la sua guancia alla mia gli ha risposto “E tu un ipocrita”. La morale è che abbiamo dovuto chiamare un taxi per andarcene dall’appartamento di Luca, penso che non abbia superato l’idea che la sua Antonella fosse molto più calda e spregiudicata di lui o forse come tanti uomini cercano le troie solo per divertirsi non per costruirci un rapporto, comunque Antonella non si è pentita delle sue scelte tanto che ha voluto che andassimo a casa sua lì sono rimasto fino all’ indomani quando con il buio sono rientrata nella mia prigione come Cenerentola.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Simonatn Invia un messaggio
Postato in data: 14/08/2010 19:58:49
Giudizio personale:
Gloria mi piace, è sincera e dentro di se ha una carica sessuale che quando esplode diventa meraviglia agli occhi dei suoi amori sia maschili che femminili. La sua fantasia nel fare l\'amore è infinita e solo le barrire della mente riescono a trattenerla, ma solamente per un attimo.

Autore: Elgolea Invia un messaggio
Postato in data: 06/01/2009 18:58:57
Giudizio personale:
carino e scritto bene

Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 05/01/2009 13:21:05
Giudizio personale:
racconto molto eccitante e tarvolgente, le sensazioni provate escono dal ed entrano dentro al lettore ........ facendo provare sensazioni uniche e appagante godimento, grazie.


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