i racconti erotici di desiderya

Fughe e ritorni


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Mentre l ' aspettavo ero intento a passeggiare su e giù davanti alla finestra del salotto, accendendo una sigaretta dietro l ' altra, eccitato e intimorito da quello che sarebbe successo. Indossavo una maglietta bianca che facesse intravedere le forme dei miei muscoli e un pantalone bianco, leggero, in bilico sull ' inguine. Si capiva che non avevo le mutande. Appena uscito dalla doccia profumavo di muschio bianco. Ero un angelo in attesa. A un certo punto sento fermarsi una macchina. Era lui. Attraversa il mio giardino, lo guardo attraverso le tende, non l ' avevo mai visto, era moro con le tempie sfumate d' argento. Il campanello suona. Apro la porta. Uno di fronte all'altro. L' angelo di fronte all' imminente peccatore. Ci diamo la mano,scambiamo un sorriso e ci presentiamo. Sapevo già che ci stavamo piacendo. Mi raccontò molto di lui, troppo forse, della moglie, del figlio, del lavoro. Non volevo portarlo su quei discorsi, era troppo rischioso,poteva ripensarci e fuggire da me. Lui voleva lasciarsi andare tra le braccia di un ragazzo e sarebbe stata la sua prima volta. Non sapeva cosa gli stesse accadendo, perché a quarant'anni gli fossero venuti in mente certi desideri,certe fantasie proibite, eppure era venuto da me per capire, per capirsi. Il caffé era stato consumato e con esso qualche sigaretta,i discorsi esaurirono e incombe il silenzio,quello imbarazzante tra due uomini che si vogliono ma non sanno come cominciare. Sapevo cosa gli sarebbe piaciuto. Mi alzo e gli faccio cenno di seguirmi. Siamo nella mia stanza, una leggera penombra illuminata da un paio di candele accese, l'incenso che fluttuava nell'aria, un tango dei Gotan Project in sottofondo. Lo lascio solo qualche minuto perché potesse spogliarsi e mettersi a proprio agio. Apro la porta e lo trovo lì ,sdraiato sul mio letto tra le lenzuola scure, supino con indosso un asciugamano rosso che gli avevo preparato sulla sedia. Mi avvicino dolcemente come un gatto pronto a fare le fusa,mi siedo accanto a lui e appoggio le mie mani sulla sua schiena, facendo colare una scia d'olio profumato. Il mio massaggio è dolce e forte allo stesso tempo,una carezza proibita che ti entra nei muscoli sciogliendoli ed eccitandoli. La sua schiena era mia,come il suo collo,le sue braccia, fino a scivolare sulle gambe.Lui non poteva vedermi,non poteva vedere quello che mi stava crescendo sotto i pantaloni. Mi piaceva attraversare la sua peluria e il mio cuore batteva all'impazzata. E la mia mano sale,sale scivolando sulle cosce, correndo silenziosa sotto l'asciugamano.Sento i suoi gemiti,i suoi sussurri.Era il momento. Sentivo con le dita la fessura del suo fondoschiena, azzardo e tocco di sfuggita il suo buco,una scossa ci pervade entrambi. Dolci le sue palle nel mio palmo,ci gioco,accarezzo,tiro e di nuovo deciso torno con due dita sul buco, girandoci intorno. Così sfilo quell'asciugamano,l'ultima barriera.Appoggio le mie labbra tra le sue chiappe e aprendogliele entro con la lingua nel suo buco, a fondo, nutrendomi di lui, dei suoi odori, dei suoi sapori.Si agita sotto di me, si dimena sul letto,lotta contro la mia lingua impertinente e viziosa che se lo voleva leccare tutto. Il suo buco ormai bagnato,le sue palle bollenti,ed ecco il suo cazzo spuntare turgido puntato sul materasso. Lo prendo per i fianchi e lo faccio girare, il suo cazzo ormai è mio,caldo nella mia bocca,bagnato sulle mie labbra. Stava per venire,la prima volta che una bocca maschile,bella e giovane come la mia,era pronta ad accogliere il suo sperma. Entro con due dita nel suo culo e lui esplode, la sborra calda mi scivola in gola, la mia mano spinge con forza dentro di lui. Le sue urla, il suo ansimare, il mio mugolio soffocato dalla bocca piena.Silenzio. Era sconvolto, io sfinito con la faccia tra le sue gambe, con la bocca e il naso impiastrati dallo sperma tra il pelo del pube. Silenzio. Ed ecco che va in bagno a pulirsi e mi lascia solo, ancora vestito ma bagnato.Non mi parla, il suo sorriso è scomparso. In viso ha l'espressione di chi si sente colpevole e imbarazzato. Si riveste in fretta. Mille dubbi e perplessità lo stanno inseguendo e lui fuggì dalla mia casa. Lo capivo bene. Un angelo come me ha creato un nuovo peccatore, le mie tentazioni sono sempre molto profonde. Sorrisi soddisfatto guardandomi allo specchio. Lui tornò da me. Sono passati sette anni e continua a tornare. La moglie,il figlio, il lavoro. Il rimorso e scappa. Ma poi torna sempre.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Dalia 71 Invia un messaggio
Postato in data: 17/05/2013 15:40:53
Giudizio personale:
fallo anche a me

Autore: Baffocheconquista Invia un messaggio
Postato in data: 02/05/2013 09:50:11
Giudizio personale:
MOLTO ECCITANTE. MI PIACEREBBE PROVARE LA STESSA SITUAZIONE CHE HAI DESCRITTO.

Autore: Lupofriulano Invia un messaggio
Postato in data: 25/08/2010 08:31:43
Giudizio personale:
mi piace !!!!

Autore: Dalia 71 Invia un messaggio
Postato in data: 04/03/2010 00:11:56
Giudizio personale:
bollente

Autore: Genau Invia un messaggio
Postato in data: 10/03/2008 19:59:02
Giudizio personale:
e bellissimo mi piacerebbe provare questa sensazione del trasgredire


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