i racconti erotici di desiderya

Filmando una ex in camporella.

Autore: Gustavo_Lapassera
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L'altro giorno stavo andando fare qualche foto e video in riva al mare in zona Aquileia, ci sono dei bei posti isolati da dove si vede la laguna illuminata dai raggi solari estivi. La sera qualche coppietta si apparta per poter scopare in tranquillità ed all'aperto. Quel pomeriggio infatti mi trovai poco distante al mio posto fisso, un'automobile parcheggiata lungo l'argine, l'auto era parcheggiata con il cofano verso di me, notai due teste che all'interno, sui sedili anteriori, si avvicinavano per baciarsi e strusciarsi. Feci finta di niente e rimasi al mio solito posto, in cima all'argine a fissare il panorama. Posai il treppiedi della videocamera ed iniziai a riprendere il panorama. Naturalmente per fare un giro completo della visuale dovetti inquadrare anche la macchina e mi accorsi che la coppietta aveva aperto le portiere dell'auto, forse per far entrare un filo d'aria, non curanti della mia presenza. Ormai curioso girai lo sguardo in direzione della Volvo nera. La figura al lato passeggero non c'era più, o per lo meno non era al suo posto, infatti si notava la testa salire e scendere all'altezza del volante. La sagome al posto guida mi stava guardando, poi mi fece segno di andare da loro e mi fece il motto della videocamera, come se volessero essere ripresi. Senza chiederlo due volte afferrai la videocamera e mi avvicinai alla macchina. La ragazza mora stava facendo un bel lavoretto al suo compagno, il quale non riusciva a trattenere l'eccitazione di farsi fare un pompino ed essere ripreso da uno sconosciuto nello stesso momento. Appena la ragazza alzò la testa per guardare cosa stava succedendo mi accorsi che era la Paola, una mia cara amica di quando ero ragazzino, potrei dire anche morosa. Mi guardò e scoppiò a ridere, il ragazzo non aveva ancora capito la situazione perché non mi aveva riconosciuto, troppo preso dall'eccitazione. Dopo le dovute presentazioni lui mi spiegò che si eccitavano nel fare sesso ed essere osservati, piaceva ad entrambi essere osservati e filmati da qualcuno, era una sensazione che li faceva andare al settimo cielo. Mi chiese se avevo piacere di fare un filmatino amatoriale, mentre loro scopavano, che poi avrei dato loro. "Ma naturalmente, accetto volentieri", risposi io. La Paola disse che non si vergognava in quanto ci eravamo già conosciuti "bene" in passato, anche se io non mi ricordavo di queste sue voglie. Loro si posizionarono sui sedili posteriori, mi posizionai fuori dalla macchina dal lato guidatore in modo da riprendere la Paola che prendeva con la mano l'uccello duro e dritto e con avidità succhiava la cappella e stringendo con le labbra la faceva ingrossare di piacere. La lingua ruotava vorticosamente dentro la bocca in modo da avvolgere il cazzo ed umidificarlo a dovere. Lui con la testa tra le mani cercava di affondare l'uccello nella bocca della Paola, per farglielo entrare fino alle palle. Mentre lei faceva un delizioso pompino iniziò a sbottonarsi i pantaloni, si mise in ginocchio sul sedile ed iniziò a calarsi i jeans, di corsa andai dall'altra parte dell'auto in modo da poter riprendere il culo della Paola che usciva dai pantaloni, li calò fin alle caviglie e poi se li tolse completamente. Aveva un bel perizoma nero che gli tagliava il culo in due curve meravigliose. Sapendo che mi trovavo dietro di lei, il suo compagno scostò leggermente il filo del perizoma dalla fighetta ormai bagnata, feci una zoomata sulla figa e sul buco del culetto rosa e tenero. Le dita di lui allargarono le labbra della figa che ormai bagnata fradicia gocciava di piacere, allargò ancora le gambe ed abbassò leggermente il culo, la figa gonfia di piacere pareva sbocciare, con le grandi labbra gonfie e le piccole labbra che si aprivano ad ogni colpo di piacere di quella cappella in bocca. La Paola iniziò a stuzzicarsi il clitoride con le dita, io con la telecamera fissa su quelle dita mi eccitavo ancora di più, orami il mio uccello non stava più nei boxer. "Ragazzi, tra un poco mi scoppia l'uccello" dissi. Avevo paura esplodesse. Lui quindi uscì dalla macchina e si diresse dalla parte del passeggero, lei con il culo ancora per aria lo dimenava a destra ed a sinistra come stesse aspettando qualcosa, io mi spostai e lui si avvicinò alla Paola, si scappellò bene e dopo essersi strusciato un due volte sulla figa bagnata la penetrò prima lentamente, qualche centimetro alla volta fino a prendere gusto ed affondarlo tutto. La Paola, a pecorina, gemeva come una cagna in calore che vuole essere impalata all'infinito. Dopo aver ripreso l'uccello che affondava nella figa sbattendo le palle sul clitoride, me ne andai dall' altra parte, dove la Paola, ormai eccitata non capiva più un cazzo, la vedevo come ipnotizzata, gli occhi leggermente chiusi, come per assaporarsi il momento in catalessi. Vedevo le sue labbra aprirsi e chiudersi ad ogni colpo che le veniva inflitto. Lui con le mani sul culo le apriva le natiche per poter entrare sempre più in profondità. Lei ad un certo punto mi fissò con quei due occhietti da drogata di sesso, tirò fuori la punta della lingua e si inumidì le labbra, fece un giro completo, non riuscivo a capire se era persa o se stava godendo, lo rifece ma questa volta aprendo di più la bocca, con gli occhi guardò verso il basso, verso la mia patta dei pantaloni, seguii lo sguardo e capii cosa voleva dirmi, quando rialzai gli occhi lei ripassò la lingua sulle labbra, con la lingua premette la guancia dall'interno e la gonfiò, mi sorrise, guardai lui il quale mi sorrise, "Cosa vuoi farci, quando si eccita non la ferma nessuno" mi disse. "Se ne vuole due, diamogliene due... cosa dici?" Mi alzai e mi sbottonai i pantaloni, ero all'altezza giusta della sua bocca, Prima ancora di poter abbassare i pantaloni la Paola, con una mano mi prese l'elastico dei boxer e me li sfilò facendo saettare fuori il mio uccello ormai duro e gonfio di sangue pulsante. Prima con la lingua inumidì la cappella, poi con le labbra serrò la cappella e pian piano ingoiò l'uccello, mentre con la lingua massaggiava il tutto. Con la videocamera riprendevo tutto ormai, non volevo perdermi un attimo di tutta quella scena. Dopo avermi spompinato per bene uscì dalla macchina e mi fece appoggiare alla carrozzeria, mentre me lo leccava il suo compagno continuava ad affondare il suo uccello duro nella figa ormai grondante. Ad un certo punto la Paola si girò e mi ritrovai il suo culo sul mio uccello, mentre la sua bocca aveva già avvolto l'uccello del suo compagno. Da quel che avevo capito ormai lui stava per venire... e direi ben, era già un po' che stantuffava la troietta... neanche io sarei resistito così tanto. Per non farle mancare nulla, con una mano, perché con l'altra ero troppo preso a filmare, le allargargli la figa splendente al sole ed affondai il mio uccello, era calda ed umida, tenerissima ed accogliente, sentivo le sue natiche sbattere sul mio inguine, la sua mano che cercava di afferrarmi le palle. Con la mano libera le allargai ancora di più le natiche e scoprii il suo buchetto del culo, feci cadere un rivolo di saliva sul mio pollice e lo affondai senza problemi, lei si irrigidì e mi strinse il dito dentro nel culo, ma mentre lo rigiravo si rilassò godendo di quel momento. La sentii venire, gemere di gioia in quanto lui gli era venuto in viso ed il dito che giocava nel suo culo toccava i punti giusti, ed a questo punto li avvisai che stavo per venire anche io. Lo estrassi e lei prontamente mi finì con una maestosa sega, senza prima avermi spompinato ancora un paio di volte. Filmai il getto di sborra che schizzava fuori dalla mia cappella mentre lei mi leccava le palle. Non avrei mai creduto di poter godere così intensamente... grazie alla Paola ed al suo compagno passai un bel pomeriggio e riuscii a fare un bel filmato amatoriale da tenere nascosto per i momenti giusti.


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Autore: Igorogi Invia un messaggio
Postato in data: 26/07/2015 14:11:11
Giudizio personale:
scarso


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