i racconti erotici di desiderya |
Fantasie |
Mi chiamo Gianni e sono un insegnante. Non mi è difficile scrivere, ma raccontare di fantasie erotiche è sempre per lo meno un po' imbarazzante. Beh!, ci provo. Sono passati ormai dieci anni e insegnavo presso un Liceo scientifico, Italiano e Latino. Avevo, tra le tante, un'alunna bellissima: alta, bel portamento bei seni, un culo straordinario e gambe perfette. Usava quasi sempre la minigonna: non è questo il problema, il problema è sorto con l'arrivo del caldo. Avevo capito che mi adocchiava, sapendo tuttavia che io sul lavoro sono serissimo. Però nelle ultime settimane avevo preso l'abitudine di sedersi sul primo banco, proprio davanti a me. Accavallava e scavallava le gambe( minigonna cortissima) a suo piacimento finché un giorno non mi accorsi che era senza mutande. C'era caldo e sudavo ma quel sudore aveva altra origine. E' stato difficilissimo terminare la lezione, e uscendo, Melissa ( questo è il suo nome) mi sorrise, sì mi sorrise ma con un certo ammiccamento. Il mondo della scuola è un mondo pettegolo, e io già pensavo alle ritorsioni di presa per il culo se la cosa fosse andata avanti. Tuttavia per tutto il fine settimana non dimenticai quel sorriso! Alla ripresa delle lezioni, Melissa nn cambiò atteggiamento, anzi cercava di incoraggiarmi, finché fu più forte di me e la invitai la sera per una pizza. Accettò. Fu una bella cena, Melissa è comunque una ragazza intelligente e di facile conversazione. Fu più forte di me e le chiesi di venire a casa mia: ero già divorziato e vivevo da solo. Salimmo a casa e fu il delirio. Subito ci baciammo con intensità altissima, io le toccavo il culo e le tette e lei si attaccò al mio cazzo: era straordinariamente bello. Ci denudammo a vicenda e andammo a letto. Melissa allargò subito le gambe e per me non fu difficile penetrare nella sua fica: il rapporto fu lunghissimo, io non venivo e la sentivo godere, non una sola volta, facemmo la pecorina, un numero indefinito di 69 ( che piacere il mio cazzo tra le sue labbra morbide e carnose e la mia lingua che oltre a leccare il clitoride cercava di penetrare nella fica. Una meraviglia che durò circa un'ora finché esausto godeti e le sborrai in bocca: lei era contenta e io speravo non fosse un sogno. Il giorno dopo ( era l'ultimo giorno di scuola prima degli esami di maturità) mi sorrideva contenta e avevo capito che non era un suo capriccio. Infatti continuò furtivamente per alcuni mesi; poi giustamente finì perché Melissa si innamorò di un ragazzo più giovane. quel ricordo tuttavia rimarrà indelebile nella mia memoria. |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Skyline | Invia un messaggio |
Postato in data: | 25/07/2011 14:56:28 | |
Giudizio personale: |
Mi tolgo uno sfizio....scritto bene...potevi fare meglio....poche descrizioni....la sufficienza la hai raggiunta e ti do un bel 7 di incoraggiamento. Non so se leggerai però spero Tu stia sorridendo. |
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Autore: | Giannig | Invia un messaggio |
Postato in data: | 09/06/2007 23:45:47 | |
Giudizio personale: | un bel preambolo e una parte centrale intensa | |
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