i racconti erotici di desiderya

Era novembre

Autore: Nicky1
Giudizio:
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Commenti: 1
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Era novembre dell’anno scorso, siamo nella stanza della Signora …, ci stiamo cambiando per uscire a mangiare una pizza, sei in slip e reggiseno e stai indossando delle autoreggenti. Io sono in boxer e mi sto avvicinando a te da dietro. Sai che adoro vederti nuda con solo le calze, perciò mi strofino su di te provocandoti un’eccitazione immediata. Poi mi chiedi: “Ti piace vedermi in autoreggenti, vero?”. Io rispondo: “Sì, lo sai, mi fa impazzire”. Poi aggiungi: “Perché non provi ad indossarle, voglio vedere come ti stanno, ti rispondo: “Perché no, quali mi dai ?”. Cerchi dentro la borsa e ne estrai un paio color carne e mi dici: “Prova queste”. Io, con un certo imbarazzo, predo le calze ed inizio ad indossarle ma mi fermi immediatamente dicendomi: “Devi toglierti prima quei boxer, altrimenti non fanno l’effetto che vorrei”. Tolsi i boxer ed infilai le calze. Il mio membro è già duro. Poi inizi ad accarezzarmi, prima le gambe, poi il culo arrivando al membro. Io facevo altrettanto, ci strusciavamo le gambe, mi sembra di impazzire. Poi lentamente ti inginocchi davanti a me e, continuando ad accarezzarmi le gambe, appoggi la bocca sul mio sesso. Lentamente lo fai sparire in te in un fantastico piacere. Sono in piedi davanti a te, nudo con solo un paio di calze autoreggenti addosso e tu mi stava facendo impazzire con la tua bocca come non avevi mai fatto, non stavo più nella pelle, provo un godimento indescrivibile, finché ad un tratto, ti fermi e mi dici: “Ti piace è? anche a me, ma se vuoi che continui devi promettermi che le prossime sere quando arrivo a casa, sotto la tuta ti metti le mie calze”. Io, in questa situazione, avrei fatto di tutto e così feci. Finito il superbo pompino uscimmo a mangiare la pizza. Il giorno successivo solo in stanza ripensai alla sera precedente e mi chiedevo: “Quando arriva a casa questa sera che faccio? finta di niente? le chiedo qual’cosa a riguardo?”. Arrivata a casa, sali in camera per cambiarti e mi porgi un paio di autoreggenti appena acquistate. Ripensando al giorno precedente, non esito un attimo e le infilo sotto la tuta, poi vengo giù in cucina, dove ti trovo seduta ad aspettarmi. Ti giri e mi abbracci, andando con tue mani ad accarezzarmi sul mio culo. Intuisco immediatamente che lo fai, per verificare se sotto i pantaloni indosso le calze, ed appena ne ottieni la conferma mi sorridi maliziosamente. Lo ho già bello duro, quando lentamente, allargando l’elastico della tuta, infili le mani sotto, palpandomi i glutei. Una tua mano passa davanti ed inizia ad accarezzarmi lentamente. Mentre stavo già pregustando la situazione, mi sussurri sottovoce: “Bravo, mi piace da morire sentirti e vederti con addosso le calze che ti ho regalato, ma vedo che non dispiace neanche a te !”. Non ti rispondo, ma era facile intuire quello che pensavo. Lentamente mi cali i pantaloni fino alle caviglie, scoprendomi completamente. Mi accarezzi le gambe, il culo ed il membro, che duro come il marmo e in attesa delle tue attenzioni. Io faccio altrettanto, avendoti sfilato il lungo maglione che indossi e scoprendoti nuda con indossi un bellissimo paio di autoreggenti nere. Mi passi alle spalle e mi sfili la felpa e la maglietta, lasciandomi nudo con addosso solo le calze. Poi inizi lentamente ad accarezzarmi membro, strusciandoti con il ventre contro i miei glutei. Mi prendi la mano e me la porti sul mio sesso, dicendomi: “Fammi vedere come lo fai tu, voglio guardarti mentre ti tocchi” e togli la tua mano. Io, inizio a toccarmi ed a continuare un lento movimento accarezzandomi lungo tutta l’asta, lascando che tu ti dedichi ad accarezzarmi la schiena ed il resto del corpo. Ti sento premere ritmicamente il tuo pube contro il mio culo, come volessi scoparmi e questo non fa che aumentare la mia eccitazione. Ti sento sempre più eccitata mentre aumenti sia il ritmo che la forza delle spinte. Voglio stare al gioco e mi piego in avanti appoggiandomi con il braccio sinistro al tavolo della cucina, mentre con la destra continuavo a toccarmi. Ad un certo punto sento che smetti e ti allontani, sto per girarmi quando mi dici: “Stai fermo così che arrivo subito”. Neanche il tempo di rigirarmi che sei di nuovo alle mie spalle con le mani sul mio culo. Sento che con le tue dita armeggiano con qualcosa. TI chiedo: “Ma cosa intendi fare ?”. Mi rispondi: “Non ti preoccupare, niente di male, ho solo voglia di scoparti io questa volta, voglio vedere cosa si prova a metterti sotto”, e contemporaneamente sento che mi lubrifichi il buchino con le dita. Rimango di sasso, in passato mi ero messo delle dita nell’orifizio mentre mi accarezzavo, ma mai, neanche nelle mie fantasie più perverse, avevo pensato di invertire i ruoli con te, ma la cosa in questo momento mi eccita più di ogni altra e ti dico: “Fammi vedere come mi scopi”. Con la coda dell’occhio vedo che si stai sistemando uno strap-on, infilandoti un pene di plastica nella figa completamente depilata. Poi sento l’altro pene spingere sul mio orifizio e non oppongo nessuna resistenza. Lentamente sento che me lo stai spingendo sempre più in profondità ed io mi tocco sempre con maggior vigore cercando di assecondare con il culo le tue spinte che si fanno sempre più potenti. Poi mi dici: “Dai, muovi questo culo, fammi godere”, ed io ti rispondo: ”Sì, scopami tutto”. Non ci vuole molto che vengo copiosamente, avendo un doppio orgasmo. Sento che anche tu stai godendo perché lentamente smetti di spingere ed i tuoi gemiti vanno diminuendo, fino a che ti accasci su di me. Sottovoce mi dici: “E’ stato stupendo, voglio farlo ancora” e io ti rispondo: “Si, è piaciuto anche a me, scopami quando vuoi”. Mentre tu mi stringi forte a te.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Rotterdam19 Invia un messaggio
Postato in data: 20/11/2010 10:43:55
Giudizio personale:
Tra un imperfetto ed un presente che fanno a cazzotti, si fa strada un intirgante iniziazione ad una futura \"troietta\".


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