i racconti erotici di desiderya

Due dita di piacere

Autore: Leamax
Giudizio:
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Stava quasi per esplodere ma voleva farlo mentre avrebbero sorpassato nuovamente quel tir rosso fuoco con il quale giocavano da un pò e che aveva un clacson che la faceva fremere ad ogni passaggio…



Tutto era cominciato in un’area di servizio poco dopo l’uscita di Arezzo.

Era una caldissima giornata di fine luglio e il suo vestito di cotone leggero tirato un pò su lasciava intravedere le sue coscie tornite ed abbronzate che si accavallavano e scavallavano di tanto in tanto.

Si fermarono poco dopo il casello per far benzina e aprirono i finestrini per far circolare un’pò d’aria fresca. Proprio la sera prima il gas dell’aria condizionata era finito…

Lui si accorse di quanto ci stesse mettendo il benzinaio nel fargli il pieno per non dire di quel tempo infinito solo per dargli 10 euro di resto.

Si accorse dello strano sguardo fisso di quel giovane ragazzo mentre con le dita cercava il biglietto nel marsupio. Seguì la direzione dei suoi occhi e si rese conto che stava osservando con insistenza le gambe sudate della sua compagna che nel frattempo si erano schiuse per cercare un pò di refrigerio…

In quell’attimo avrebbe voluto farle capire di ricomporsi ma… l’attimo dopo si rese conto che quella situazione aveva provocato in lui una certa eccitazione e allora non disse nulla quasi sperando che il tipo ci mettesse ancora un pò prima di trovargli il resto…

Ripartirono e lui non osò dirle nulla ma cominciò ad osservarla.

Era accaldata, sudata, la sua pelle era lucida e brillante i sui movimenti lenti e leggeri.

Pensò che era veramente molto carina, sensuale, e decisamente provocante pur essendo sempre molto naturale nei suoi modi e gesti.

Il ricordo della scena di prima continuava a vagargli in testa ed in lui cresceva sempre più l’eccitazione. Avrebbe voluto dirle di tirarsi un pò più su il vestito, fino a far intravedere il perizoma, avrebbe voluto fermarsi al prossimo distributore anche solo per farsi mettere 5 euro di benzina, ma non oso dire nulla, fare nulla…



Come se avesse letto nella sua mente cogliendone i suoi pensieri, lei si tirò delicatamente su il vestito, allargo ancora di più le gambe e cominciò a sfiorarsi le coscie in un lento movimento di saliscendi…

Un fremito lo percorse tra le gambe e senti un gonfiore che cominciava ad accennarsi nei suoi pantaloni…

Lei lo guardò con uno sguardo lascivo, quasi provocatorio mentre schiudeva le labbra mostrandogli la punta della lingua che scivolava lentamente sul labbro superiore.

Le sue dita glissarono sotto il perizoma ma non scomparvero del tutto, la trasparenza del pizzo nero lasciava intravedere il loro lento e delicato movimento circolatorio.

Lui cercava di non perdersi un istante di quella piacevole visione mentre con la coda dell’occhio continuava a vedere la strada.

Improvvisamente un suono intenso li scosse e lei ritrasse la mano.

Stavano superando un camion e intravidero il conducente che sorrideva soddisfatto divertendosi a strombazzare, come per incitare lo spettacolo.

La prima intenzione di lei fu quella di smettere il gioco ma lui annuì facendole capire che non solo non era la fine del mondo, anzi… l’idea che altri potessero vederla mentre si masturbava sarebbe stata estremamente più eccitante.

Imbarazzata ma allo stesso tempo intrigata, lei riprese timidamente ad accarezzarsi il seno con le due mani, ancora molto turbata, poi… chiuse gli occhi !

Cominciò a rilassarsi e più si rilassava più le sue dita stringevano i seni.

Spinse le mani sul suo ventre scivolando fino al pube gonfio di piacere, si sfilò il perizoma e lo lancio sul cruscotto. Lui sussultò. Si slaccio uno ad uno i tre bottoni del vestito scoprendo un reggiseno a balconcino che metteva in risalto il seno lucido e perlato di goccie di sudore…

Con un abile movimento rapido ma sensuale lo liberò e lui intravide due turgidi capezzoli apparirgli fra le dita…

Abbasso lo schienale e si stese.

Socchiuse nuovamente le gambe e le allungò sul cruscotto, i suoi magnifici piedi strusciarono il perizoma arrotolato e umido.



Ogni tanto un clacson la faceva sussultare ma lei continuava questa danza di piedi, gambe, mani e corpo che sinuoso scivolava lungo il sedile…

La sua mano si avvicino al suo pube depilato, e le sue dita scivolarono sulla pelle liscia e morbida fino ad insinuarsi nella fessura che si schiuse accogliedole, impaziente.

Lui faticava a distogliere lo sguardo da lei, la trovava ancora più provocante, più sexy, più sensuale di quanto già non ne fosse persuaso.

Era in fibrillazione, tra le sue gambe il gonfiore era allo stremo, se lo sentiva pulsare come volesse liberarsi da ciò che lo comprimeva sempre di più.

Lei era ormai come liberata da ogni inibizione e le sue dita bagnate scorrevano sempre più veloci in una danza che solo lei era capace di dirigere…

D’improvviso, un lunghissimo suono di clacson sembrò risvegliarla da questo stato quasi ipnotico. Lei aperse gli occhi ed invece di interrompersi come poco prima accelerò il ritmo delle sue dita sul suo clitoride ormai gonfio e turgido, aprì ancora più le gambe ed inarco la schiena come per mostrarsi meglio.

Aprì gli occhi e fisso il conducente del camion con uno sguardo al limite della provocazione.

Alla vista di quella scena, lui provò una scossa potente, era al colmo dell’eccitazione, le mani gli sudavano sul volante scivoloso e si chiese per quanto ancora avrebbe potuto tenere sotto controllo la situazione. Decelerò.

Il camion ne approfittò e li superò a sua volta strombazzando a più non posso, e questo profondo suono la pervase intensificando il godimento di lei che si contorceva sul sedile.

Il suo viso, perlato di goccie di sudore provocate dal caldo certo, ma soprattutto dall’intenso piacere che provava, si girava in tutti i sensi mentre il suo corpo si inarcava dai fremiti.

Con lo sguardo chiese a lui di accelerare e di superare nuovamente quel tir rosso fuoco, voleva esplodere sotto lo sguardo eccitato di quello sconosciuto…

Intanto con l’altra mano si allargò delicatamente le labbra cremose e con due dita strofinò sempre più vigorosamente il suo clitoride eretto e pulsante.

Arrivati all’ altezza del tir… le sue gambe si tesero come una corda di violino e in un susseguirsi di lamenti, vibrazioni intense e potenti fremiti , si lasciò andare ad una lunghissima convulsione estrema seguita da un profondo guaito frastagliato ….



I suoi umori mischiati a sudore scivolarono tra le sue coscie ancora in tensione. Si lasciò ricadere sul sedile ormai svuotata e appagata si volse verso di lui.

Lo vide frastornato, notò la sua mano uscire bagnata dai suoi pantaloni sbottonati e gli sorrise dolcemente.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Egemoniade Invia un messaggio
Postato in data: 28/10/2010 16:49:25
Giudizio personale:
complimenti cari quersto è eros

Autore: Patatone Invia un messaggio
Postato in data: 22/05/2008 19:59:05
Giudizio personale:
Sono un camionista e questo racconto lo vissuto con una signora di mezza eta\' complimenti

Autore: Tore77 Invia un messaggio
Postato in data: 09/11/2007 14:19:33
Giudizio personale:
veramente sensuale ed erotico!
mentre lo leggevo mi ha fatto eccitare....

baci!

Autore: Leamax Invia un messaggio
Postato in data: 29/09/2007 18:03:19
Giudizio personale:
Intrigante ed eccitante... il tutto senza volgarità! cosa rara...

Autore: Marcopiu Invia un messaggio
Postato in data: 24/09/2007 17:59:53
Giudizio personale:
carino

Autore: Coppiolavera Invia un messaggio
Postato in data: 24/09/2007 00:03:59
Giudizio personale:
ottimo

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