i racconti erotici di desiderya |
Daniela |
Sembrava una serata come tante altre.
Con la propria auto, Daniela si era recata al ristorante che il gruppo di amici aveva scelto per passare la serata in compagnia. Si ritrovavano mediamente una volta al mese, e l'appuntamento era sempre presso un buon ristorante, poiché tutti amavano la buona cucina ed il buon vino, soprattutto se bevuto in compagnia. Il gruppo di amici era formato da 11 persone, ma solitamente si ritrovavano in 7-8 poiché combinare la serata in cui tutti erano liberi da impegni era quasi impossibile. Chi era iscritto ad un corso di ballo, chi per il corso di yoga, chi aveva un abbonamento a teatro e persino chi, come Antonio, aveva trovato chissà come e dove, un corso di astrologia indiana. Il ristorante, quella sera, lo avevano scelto Giovanna e Federico. Avevano stabilito che a turno, ognuno scegliesse il ristorante, in una sorta di gara fra chi proponeva e faceva così scoprire la miglior cucina e il miglior locale della volta precedente. Un piccolo gioco che dava modo di schernire fino al mese successivo chi incidentalmente avesse fatto una scelta non fortunata. Ma era il loro modo di scherzare, di divertirsi, un po' goliardico, nonostante tutti avessero da tempo superato l'età universitaria. Daniela, 33 anni, faceva parte dell'età di mezzo. La più giovane era Anna con i suoi 29 anni, il più vecchio, e per questo lo chiamavano scherzosamente "il saggio", Francesco, 44 anni. Quella sera, per la prima volta, c'era Angela, un'amica di Marinella. Tutti i maschi del gruppo, sposati compresi, si erano premurati di presentarsi ed a nessuno era sfuggito il motivo del "caloroso" interesse che manifestavano. Angela, 31 anni, era molto bella e decisamente una di quelle donne che, già a prima vista, lasciano capire di avere molto da dire. Un fascino misterioso, pensò Daniela. E quale uomo non verrebbe catturato da quel fascino? Si sedettero ed Angela scelse il posto proprio di fronte a Daniela. Accanto a lei Mario ed Alberto, due scapoli del gruppo, o meglio "liberi di stato" in quanto entrambi con un matrimonio alle spalle. I due facevano a gara per essere cordiali ed interessanti, nei confronti di Angela. Daniela osservava ogni cosa e si divertiva a vedere come l'atteggiamento dei due amici fosse ben diverso dalle altre serate, in cui non era presente una possibile "preda". Sì, perché, ne era certa, questo era il loro pensiero. Soprattutto Alberto la divertiva molto: quella sera irriconoscibile nei modi. Lo conosceva come una persona precisa, ai limiti della pignoleria. Sempre perfetto, un po' ipocondriaco, attento agli spifferi d'aria, all'aria condizionata, sempre con il suo "cashmere" indossato o a portata di mano, quasi fosse stato la coperta di Linus. Era una persona simpatica e per questo benvoluto da tutti, ed anche un bell'uomo, ma Daniela non aveva mai pensato a lui come maschio, anzi, pensare in tal senso, le procurava ilarità. "Ha appena 40 anni, ma sembra mio padre" era il pensiero di Daniela, ogni volta che lo vedeva così meticoloso, così pauroso, così vecchietto dentro. Qualcun altro, meno benevolo, ed in vena di pettegolezzi, ogni tanto si rivolgeva a lui dicendogli: "Caro Alberto, sei morto, ma nessuno te lo ha ancora detto…" Alberto rideva, qualche volta a denti stretti, ma tutto finiva con un brindisi. Forse il bello di tutta la compagnia e della loro intesa è proprio il fatto che riuscivano a dirsi in faccia ciò che pensavano, senza alcuna volontà di offendere e senza che nessuno, di conseguenza, si risentisse. Già a meta cena Daniela si era resa conto che Angela non stava ascoltando più di tanto i due amici, e che dava loro attenzione giusto quel tanto per non essere scortese. Ma essi continuavano nel loro pavoneggiarsi; Mario raccontando delle sue imprese sportive, Alberto della sua fornitissima biblioteca. Ma possibile, pensava Daniela, che gli uomini non si rendono conto di quando non stanno destando l'interesse di una donna?! Angela continuava invece ad interessarsi a Daniela. Le aveva chiesto del lavoro, dei suoi interessi ed, entrando in confidenza con il dialogo, della sua situazione sentimentale; o meglio se era sentimentalmente impegnata. Daniela aveva risposto volentieri alle domande, trovandosi a suo agio nella conversazione e, tranquillamente, le aveva raccontato di essere single da un paio di anni, da quando cioè aveva chiuso la storia con il proprio compagno. Era veramente affascinante Angela, aveva colpito anche Daniela, non senza una certa punta di invidia e gelosia, per la sua capacità di partecipare ai discorsi sugli argomenti più diversi. Sicuramente una donna che, nonostante fosse giovane, aveva maturato una certa esperienza, sicuramente anche grazie ai viaggi che aveva fatto per lavoro. E a chi non piacerebbe girare il mondo, nei luoghi più belli, spesata e retribuita per farlo… Aveva fatto l'accompagnatrice turistica, nei periodi estivi, mentre frequentava l'università, e poi, appena laureata, si era dedicata a tempo pieno a questa attività. Sicuramente aveva visitato più luoghi, conosciuto culture, persone, stili di vita, che tutte le persone del gruppo messe insieme. E proprio sulle esperienze di viaggio si erano incentrati i discorsi fra Angela e Daniela. Anche quest'ultima amava viaggiare e aveva avuto la possibilità di visitare e conoscere diversi luoghi lontani. La cena stava volgendo al termine, quando Daniela si accorse che Mario, il più disinvolto fra i due "falchetti" come li aveva ribattezzati quella sera, aveva passato un biglietto ad Angela. Sicuramente vi era scritto il numero di cellulare. Mentre infilava il biglietto nella borsetta Angela guardava Daniela, con un sorriso complice, sapendo che, in quanto donna, aveva già capito che nessuno dei due "falchetti" aveva suscitato un certo interesse. Poco prima di alzarsi per uscire dal ristorante, Angela, rivolgendosi a Daniela le aveva chiesto se poteva riaccompagnarla a casa lei, che la cosa le avrebbe fatto piacere. Usciti dal ristorante Angela, avvicinandosi all'amica che l'aveva accompagnata, disse: "Mi riaccompagna a casa Daniela, mi ha offerto un passaggio…" Daniela, che nonostante stesse salutando gli amici, non aveva perso la scena e le parole di Angela, rimase un po' stupita di quell'affermazione, ma non ci fece caso più di tanto. Angela non abitava molto lontano dal ristorante e così il tragitto fu relativamente breve e le due donne non ebbero modo di parlare molto. Fu così, che arrivate sotto casa, Angela le disse: "Ti va di vedere casa mia? Beviamo qualcosa e così pettegoliamo un po' sulla serata". Essendo sabato sera e non dovendo andare l'indomani a lavorare, Daniela accettò volentieri. L'appartamento era ampio e ben arredato. Ovunque si poteva trovare una traccia dei paesi che aveva probabilmente visitato. Dai leggeri tendaggi della sala traspariva un'intera parete a finestra che lasciava intuire che tutta la stanza fosse molto luminosa. Tutto era molto sobrio, leggero; le tende, gli arredi, il tessuto dei divani ed i fiori un po' ovunque, davano una sensazione di vento primaverile. Un odore esotico permeava la casa, evidente l'uso degli incensi che Angela doveva adorare, considerando i porta incensi collocati un po' ovunque. Ma la parte più graziosa, Daniela la scoprì appena entrata nel bagno. Un grosso piano con un grande lavabo incassato, occupava tutta una parete. A lato del lavandino un contenitore in vetro con ai bordi le foglie di una pianta acquatica ed al centro, come a formare una minuscola isola, delle candele galleggianti. "Mettiti comoda" le disse Angela appena uscì dal bagno "Ora è il mio turno, mi do una rinfrescata veloce e mi metto più a mio agio". Nell'attesa Daniela curiosò fra i libri, leggendo i titolo riportati nei dorsi, ed altrettanto fece con le videocassette ordinatamente collocate nel vano vicino al televisore. Cosa legge e che film vede una persona sono una buon indizio per scoprirne la personalità. Passarono pochi minuti ed Angela uscì dalla stanza da bagno, in accappatoio, per svanire in quella che doveva essere la camera da letto. Qualche minuto e ne uscì; aveva sciolto i capelli che adesso le arrivavano a coprire abbondantemente le spalle, indossato una di quelle sottovesti (nera, due sottilissime spalline, molto corta).che si usano anche come vestitino da casa o camicia da notte, i piedi nudi. Angela versò del rum in due bicchieri, ne porse uno all'amica, ed entrambe si sedettero sul divano. Daniela non poté fare a meno di notare che il seno di Angela, anche se ora era senza reggiseno, non aveva minimamente mutato il suo aspetto, anzi, sembrava perfino essere ancora più sodo di quanto si potesse immaginare prima, quando era contenuto nella biancheria intima, sotto alla maglia che indossava. Ma soprattutto osservò come i capezzoli erano tesi fino a tenere leggermente sollevata la sottoveste dal seno. Daniela si aspettava che l'amica iniziasse a parlare della serata, delle sue impressioni sul gruppo di amici e soprattutto sui due "falchetti", invece Angela non disse nulla, ma avvicinandosi leggermente, con una mano le sfiorò i capelli, li accarezzò a lungo, giocandoci con le dita, a volte sfiorandoli delicatamente, a volte prendendoli in modo più deciso. Daniela assaporava, non leggendovi nulla di strano. Ricordava quando il suo ex-compagno indugiava a giocherellare con i suoi capelli, dopo che avevano fatto l'amore, ma lui era appunto il suo compagno. Fu quando Angela, avvicinatasi ulteriormente, cominciò a baciarle l'orecchio, che una vampata di calore la assalì. Si sentì paralizzata, non capiva… Non capiva la reazione del proprio corpo, non capiva perché lasciava che una donna le stesse baciando l'orecchio ed ora, con una mano le sfiorava il seno, e soprattutto non capiva quella sensazione che tutto intorno stesse girando, non capiva perché sentiva i battiti del cuore nelle tempie, il viso ustionante, come quando si trovava esposta ai raggi del sole su di una spiaggia tropicale. Non capiva tutte le sensazioni che stava provando, le emozioni, del tutto simili a quelle che provava quando a toccarla era il suo uomo, per comunicarle di voler fare l'amore, ma ora non era il suo uomo, era una donna a farle provare quel piacere. Non poteva fraintendere, Angela non stava giocando o scherzando. Non le era mai capitata una situazione del genere, ma non era stupida per non capire… Forse anche il disinteresse di Angela verso i suoi amici maschi, aveva un senso con quanto stava accadendo… Angela intanto aveva iniziato a slacciarle i bottoni della camicia. Daniela non portava il reggiseno e sapeva che appena sbottonati i primi bottoni, il suo seno sarebbe stato visibile, offerto alle attenzioni della donna, che sicuramente ne era cosciente e già stava assaporando quel momento magico, intimo. Come le slacciò l'ultimo bottone e con la mano scostò delicatamente i lembi della camicia, Daniela ebbe la sensazione che il suo seno si fosse liberato da una stretta fasciatura che lo costringeva. Sentiva che i capezzoli erano turgidi e se ne vergognò. Angela intuì il suo imbarazzo e la tranquillizzò, dicendole "Stai tranquilla piccola, rilassati… siamo fra donne", mentre iniziava ad accarezzarle il seno. Ma proprio perché erano due donne era il motivo del suo imbarazzo, oltre al fatto di sentire il proprio sesso umido come non mai, anelando alla speranza che Angela non lo scoprisse. Ma forse l'amica, questo già lo sapeva. Sicuramente per lei non era la prima volta che stava accarezzando intimamente un'altra donna, ed a Daniela ciò era ormai ben chiaro. Con la lingua iniziò a disegnare un percorso sul corpo di Daniela. Dapprima il collo, fino sotto il mento, poi lentamente, ma inesorabilmente scivolò fino ad un seno, e da qui al capezzolo. Con le mani fece scivolare le spalline della propria sottoveste lungo le braccia, lentamente, fino a sfilarle. Daniela non poté non osservarle il seno nudo, e anche se non aveva nulla da invidiarle, la vista di quel seno, in quella particolare situazione, la eccitava incredibilmente. Un istante dopo Angela le prese la mano e la appoggiò sul proprio seno, fu allora che Daniela provò un sottile ma intenso piacere, che immediatamente si manifestò con una sensazione di calore che, partendo dal proprio sesso, si diffuse in tutto il corpo. La testa ronzava, il respiro sembrava mancarle da un istante all'altro, ma si sentiva sempre più eccitata, addirittura inebriata, ubriaca, di desiderio e piacere. Era consapevole che Angela sapeva benissimo cosa lei stesse provando, e questo le creava un ulteriore imbarazzo, anche se, più le attenzioni dell'amica si facevano marcate, decise, intime, più tutta la situazione sembrava assumere dei connotati di normalità. Il piacere che stava provando, l'emozione di nuove sensazioni, il corpo che sempre più desiderava essere toccato, accarezzato, sfiorato da quelle sapienti mani, il sesso che le mandava evidenti segnali di piacere, erano una vera e propria scarica di adrenalina. Angela si staccò un momento da lei, per sfilarsi completamente la sottoveste, si avvicinò e si mise a cavalcioni su di lei, appoggiò i propri seni a quelli di Daniela ed iniziò a strofinare i capezzoli, gli uni contro gli altri. Lentamente prese a mordicchiarle le labbra, mentre, con i propri capezzoli, continuava a stuzzicare quelli dell'amica, poi con la lingua disegnò più volte il contorno delle labbra. Daniela era ormai totalmente in preda al piacere ed all'eccitazione. Non si poneva più alcuna domanda, lasciava che il proprio corpo si abbandonasse e le trasmettesse ogni sensazione, ogni impulso e non ebbe alcuna reazione quando l'amica le sfilò delicatamente la gonna. Istintivamente socchiuse la bocca ed Angela, che aspettava un segnale di disponibilità, continuò a disegnare con la lingua, ma adesso il disegno non era più circolare, ma aveva assunto la forma di una spirale, fino ad accentrarsi ed incontrare la lingua. Entrambe manifestarono, con un prolungato bacio, il reciproco desiderio. Daniela aveva ormai eliminato ogni difesa ed appena l'amica le tolse il perizoma e le toccò la clitoride, ebbe quasi immediatamente un orgasmo violento. Angela si spostò da quella posizione e si mise in terra in ginocchio, davanti a lei che, sul divano, a gambe divaricate, stava ora offrendo tutta se stessa. Cominciò a baciarle l'interno delle cosce, avvicinandosi delicatamente ma inesorabilmente al sesso di Daniela, che ora stava gemendo di piacere e fremendo in ogni parte del corpo. Con la punta della lingua si fece strada fra le grandi labbra, poi fra le piccole fino a raggiungere il punto più ambito per procurarle in breve tempo un secondo orgasmo che manifestò con tutta la voce che aveva, in un urlo roco, quasi maschile. Angela fece per allontanare la bocca da quell'insieme di odore meravigliosamente acre e pungente degli umori che emanava il sesso di Daniela, ma quest'ultima glielo impedì, afferrandole con entrambe le mani la testa e premendosela quasi a volerla fare entrare. Angela non si oppose a quell'invito e continuò facendola godere ancora due volte, prima di salire a sua volta sul divano, ed offrire il proprio sesso alla bocca dell'amica. Daniela non era più cosciente, totalmente posseduta dal piacere, dalla voluttuosità e dal desiderio. A pochi centimetri da lei il sesso, completamente depilato della donna, sembrava ancora più nudo, più esposto ed invitante, senza la piccola barriera di peli a protezione. Raggiunse la clitoride con la lingua, ma fece fatica a mantenere il contatto, perché Angela aveva ripreso a leccarla e le sembrava ormai di impazzire, non riuscendo più a contare gli orgasmi che aveva, ma, sia pure a fatica, riuscì a non perdere il contatto ed assaporò il nettare che cominciava a sgorgare sempre più abbondante. Esplorò ogni parte, le mordicchiò le labbra, succhiò la clitoride e continuò fino a quando Angela sprofondò con il viso nel sesso di Daniela, iniziò a tremare in ogni parte del corpo, come fosse attraversato da una scarica elettrica, e lanciò una serie di urla liberatorie. Furono l'evidente segnale che anche lei aveva raggiunto l'estasi. Il canto degli uccelli le svegliò all'alba. Erano abbracciate, nude, pelle contro pelle, mentre le prime luci illuminavano debolmente la stanza. "Ti preparo un caffè" disse Angela alzandosi. Daniela la osservò mentre camminava verso la cucina. Tornò poco dopo, con un vassoio e due tazze di caffè, il cui aroma si era immediatamente diffuso nella stanza, mescolandosi all'intenso odore di sesso che vi regnava. Sorseggiarono lentamente il caffè, mentre si guardavano negli occhi, senza dirsi alcuna parola. Daniela si alzò, si avvicinò all'amica e con le labbra le sfiorò la bocca. Angela l'aiutò a rivestirsi, ma rimase nuda, "Adoro girare nuda per casa, sentire la pelle a contatto con l'aria", disse. Accompagnò l'amica alla porta e, accarezzandole una guancia le chiese: "Ti vedo ancora?" Daniela non rispose, si incamminò verso le scale, seguita con lo sguardo da Angela che si era appoggiata all'uscio di casa. Prima di scomparire alla vista dell'amica, si voltò, si fermò un istante e rispose: "Credo proprio di sì". |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | BlueHawk | Invia un messaggio |
Postato in data: | 26/05/2012 00:18:44 | |
Giudizio personale: | bello veramente!! complimenti | |
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Autore: | Joseph62 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 08/09/2010 06:48:19 | |
Giudizio personale: | Bravo!!! | |
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Autore: | Rafel | Invia un messaggio |
Postato in data: | 21/10/2008 01:27:51 | |
Giudizio personale: | credo che le persone di questo sito dovrebbero prendere lezioni da te..compreso me stesso..complimenti, davvero bello ed elegante nelle sue descrizioni. OTTIMO | |
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Autore: | Carino6423 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 17/10/2008 16:43:06 | |
Giudizio personale: | la descrizione approfondita dell\'amplesso e l\'eccitazione che traspare dal racconto, rendono il lettore partecipe. Ottimo. | |
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Autore: | Fabann | Invia un messaggio |
Postato in data: | 17/10/2008 10:21:48 | |
Giudizio personale: | Complimenti davvero molto bello | |
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