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Dall'estetista per depilarmi


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Mi ritirai per fare un bagno con acqua caldissima aromatizzato con sali da bagno al mughetto. Quando fui nuda mi guardai allo specchio e nel vedere il mio corpo riflesso potei constatare come fosse sempre bello asciutto e sodo, nonostante negli ultimi due anni avessi, ormai definitivamente, acquisito tre chili in più di peso - "ma ben distribuiti" - pensai tra sé - ed in effetti i chili in più avevano rimpinguato solo seno e culo!

Mi piaceva osservare il mio corpo così glabro senza più alcun pelo, a nascondere anche il più intimo segreto: gambe, fica, culo, ventre, braccia, seno, ascelle, sembravano essere di porcellana tanto erano lisci sia al tatto che alla vista; "in effetti Rolando aveva proprio avuto una buona idea" – convenni!

Il corpo depilato in maniera definitiva, con un trattamento laser ad efficacia garantita, era il risultato del regalo di compleanno che mi aveva fatto Rolando due anni prima, quando con un insperato colpo di fortuna aveva vinto la rispettabile cifra di quindicimila euro al superenalotto e ne aveva destinata una parte allo scopo. Dopo avermi convinta della validità della scelta, e aiutata a superare l’imbarazzo causato dalla “particolarità” di alcune zone destinatarie del trattamento di depilazione “ti accompagno io, vedrai sarà una cosa naturale in più sarà un’occasione per mostrarti nella tua massima intimità” – mi aveva rassicurata con tono convincente. Nel centro estetico che avevamo scelto, l’estetista era un uomo giovane e molto bello che potei apprezzare sia per la professionalità mostrata sia per il fascino. L’iniziale imbarazzo fu vinto partendo dalle gambe e dalle altre zone periferiche, così quando fu la volta di depilare il sesso e ad alcuni peli presenti intorno ai capezzoli pretesi che Rolando non mi accompagnasse più: “vuoi che lo faccia? … e lo farò a modo mio” mi imposi, “potrai immaginare quello che mi farà Mario!”.

Mario, così si chiamava l’estetista mi stava aspettando, mi fece accomodare e mi disse sempre con voce professionale “si spogli completamente, levi pure anche il reggiseno, oggi intendo terminare il trattamento per cui faremo sia il pube che il seno” – quelle parole risuonarono per me come un ordine perentorio al quale ubbidii docile docile, sfilandomi con insolita rapidità tutti gli indumenti che indossavo, quasi a vincere in quel modo l’imbarazzo che comunque sentivo. Mi sdraiai sul lettino e Mario cominciò il trattamento laser partendo dalla pancia, scendendo al pube sempre più giù, a quel punto fui costretta ad assumere una posizione di massima apertura per consentire a Mario di proseguire il suo lavoro. Chiusi gli occhi per nascondere l’imbarazzo e la vergogna che sentivo e rimasi in silenzio sperando che tutto finisse presto. Mario operò con grande destrezza e delicatezza, ma quando le sue dita giunsero necessariamente in contatto con le grandi labbra, sentii un ribollire interno che cresceva man mano che il laser si insinuava fra le mie cosce alla ricerca dei peli nelle zone più recondite.

“Adesso facciamo una pausa davanti per evitare irritazioni, si giri dietro che togliamo i peli dalla zona anale” – mi sollecitò Mario – io ubbidii docilmente mettendomi quindi in una posizione alquanto oscena, praticamente a pecorina. Mario lavorò con dovizia e professionalità levando in pochissimo tempo tutti i peli presenti intorno all’ano e nelle zone circostanti, facendomi rimettere a pancia in su con le gambe divaricate.

Restavano ormai poche decine di peli che Mario eliminò in brevissimo tempo durante il quale ebbe comunque il tempo di accorgersi della mia seppur involontaria, crescente eccitazione: il mio sesso si stava bagnando sempre più al punto che gli umori fuoriuscivano dalle labbra formando una piccola gemma luccicante intorno al clitoride. Restavano ancora cinque piccoli peli sul seno e fu proprio in quell’occasione che Mario si abbandonò ad una licenza erotica pizzicandomi leggermente i capezzoli. A quella sollecitazione reagii chiudendo e stringendo le gambe ma rimanendo con gli occhi chiusi; Mario allora allungò una mano fra le mie cosce iniziando un lento massaggio del clitoride, questo mi fece crollare e cominciai ad ansimare, così riaprendo gli occhi scoprii di avere le labbra di Mario ormai prossime alle mie, lo fissai un attimo e poi senza parlare gli infilai in bocca la lingua invitandolo al contempo con le mani a proseguire con maggior determinazione il massaggio iniziato. Le braccia forti di Mario mi avvinghiarono dal lettino su cui ero adagiata per trascinarmi in piedi, attaccata al suo corpo in un bacio senza respiro e senza tempo. La situazione era molto eccitante quanto imbarazzante: io tutta nuda in piedi abbracciata ad un uomo tutto vestito che conoscevo appena, almeno fino a quel momento…! Senza staccare le nostre lingue anche per un istante, frugai freneticamente nei pantaloni di Mario, finché non trovai il suo sesso ormai teso e gonfio, lo liberai rapidamente di pantaloni e mutande iniziando a masturbarlo con tutta la maestria di cui ero capace. In un attimo quel cazzo non enorme ma veramente “bello”, si infilò deciso nella mia bocca mentre, accovacciata ai suoi piedi, lo accolsi con estrema voluttà, mugolando di piacere ed esibendomi in quello che da sempre era, e rimane il mio “pezzo” preferito: il pompino da troia. Non una parola era uscita dalle nostre bocche se non alcuni “Siii” di approvazione e d’incitamento appena sussurrati a fior di labbra, solo i nostri corpi stavano parlando, e come! A malapena celati da un semplice separé c’eravamo Mario in piedi nudo dalla cintola in giù, con me tutta nuda accucciata ai suoi piedi, che gli pompavo a piene labbra, lasciva e sensuale ma al contempo scatenata, il cazzo. Decisi che era giunto il momento di assaggiare il cazzo in un altro modo: infilandomelo dentro la fica cavalcandolo a spegnimoccolo, e invitandolo a palparmi le tette e soprattutto a pizzicarmi e mordermi i capezzoli. Passarono pochi minuti prima che un orgasmo travolgente m’inondasse improvviso e violento, facendomi urlare di piacere, senza preoccuparmi del rischio di essere sentita da altri; quando mi ripresi notai con sorpresa che Mario non aveva eiaculato “mi piacerebbe venire nella tua bocca” – mi sussurrò tra l’impacciato e l’eccitato – e io senza rispondergli agguantai il suo cazzo ancora tutto viscido dei miei umori e me lo infilai in bocca dando vita ad un pompino memorabile. Date le ridotte dimensioni del cazzo, riuscii a prenderlo in bocca per tutta la sua lunghezza, e rimanendo immobile alla sua base lo “lavoravo” di lingua e di labbra fino a quando un getto caldo mi riempì la gola seguito subito da altri tre fiotti meno violenti del primo ma più intensi; continuai a succhiare fino all’ultima goccia di sborra e poi staccatami dal cazzo desiderai ingoiare tutto per poter conservare per un po’ dentro di me il sapore di quell’uomo così bello. Mi rivestii lo salutai con un ultimo rapido bacio ed uscii dal Centro Estetico “il conto verrà a saldarlo mio marito domattina” – aggiunsi uscendo – “in fondo caro Rolando mi hai praticamente imposto una cosa che era di per sé ad alto rischio erotico ed io ti ho accontentato” - pensai mentre risalivo in macchina per tornare verso casa ancora sconvolta per quanto era accaduto poco prima.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Noiliberi Invia un messaggio
Postato in data: 28/05/2014 22:22:03
Giudizio personale:
ben fatto!


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