i racconti erotici di desiderya

Da etero a sborratoio (parte 04)

Autore: Ciuccia
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Da etero a sborratoio (parte 04)

Ho ripreso l'autostrada, proprio quei chilometri che hanno cambiato la mia vita.

Passo la piazzola con i tir in sosta... e mi sembra di intravedere un camper, quel camper.

Guido passivamente, talvolta si materializzano nella mia mente i ricordi dell'ultima giornata ma più spesso è vuota.

Così arrivo a casa, con un giorno di ritardo sul previsto, senza che i problemi per la mia assenza abbiano ancora sfiorato la mia mente.

Vado semplicemente a letto.

Suona la sveglia. L'impressione è di essermi appena coricato ma in verità qualche ora di sonno l'ho guadagnata. Sono ancora indolenzito e dolorante e con uno sforzo sovrumano mi alzo e mi preparo per la giornata.

Invento una scusa plausibile per il giorno perso con mia mamma con cui vivo e nel corso della giornata la scusa si perfeziona man mano che la racconto... alla fine quasi ci credo anche io. La giornata scorre come nulla sia successo, la vita normale, solo gli acciacchi mi ricordano quelle ore a fare da sborratoio ma tutto sembra un racconto lontano, un film visto alla tv ed i giorni si susseguono rapidi senza lasciarmi il tempo di ripensare.

Dopo oltre una settimana sento alla TV un discoso sull'importanza dei centri di controllo per le malattie sessualmente trasmissibili e mi rendo conto che dovrei andare in uno di quei centri. Guardo su internet e trovo il più vicino. Ci devo assolutamente andare.

Mi presento e chiedo di parlare con un medico. Mi fissano un appuntamento per il pomeriggio. Torno ma devo aspettare quasi un'ora. Finalmente mi riceve. E' un ragazzo giovane, mi da del tu e cerca di instaurare da subito un rapporto confidenziale. Col suo aiuto gli racconto per sommi capi quel che è successo, poi mi visita, preleva dei campioni di saiva, incide una strana piaga all'interno della bocca e ne preleva il liquido, preleva il sangue, mi dà un vasetto per le urine.

Alla fine mi dice che dalla visita non è emerso nulla di grave ma molte delle risposte potrò averle solo dall'esito delle analisi. Mi prescrive un antimicotico per un fungo e mi da appuntamento per la settimana dopo quando avrà gli esiti degli esami.

La visita è stata molto rassicurante ed i giorni passano veloci senza pensieri.

Torno dal medico. Mi accoglie con un sorriso aperto. Mi spiega che non ho nulla di grave e che sono stato fortunato. Oltre al fungo che aveva già individuato ho contratto altre cinque infezioni ma tutte curabili e senza gravi conseguenze. Mi prescrive i farmaci e poi, in modo molto tranquillo sposta il discorso sul futuro. La domanda se sia stato un episiodio isolato che non si ripeterà o se avessi intenzione di ripetere quelle esperienze mi lasciò perplesso.
Lo guardai e dissi "Dottore, sinceramente non ci avevo ancora pensato".
E dopo una breve pausa "Come faccio a capire se sono una persona normale o uno sborratoio?"
Solo dopo aver pronunciato quelle parole mi rendo conto di cosa ho detto ma la reazione è molto controllata. In modo neutro mi risponde "Queste sono cose che devi capire e decidere tu, io posso solo aiutarti a capire qualcosa".
"C'è un test per capire se sono un pompinaro?" chiedo incuriosito e speranzoso.
"La risposta non è così semplice" mi risponde rassicurante "dovresti rivolgerti a diversi specialisti che comunque ti possono dare solo delle indicazioni, alla fine sei tu che devi decidere." e, vedendo la delusione sul mio viso aggiunge "però c'è un modo per avere una prima risposta indicativa."
"Quale dottore?"
"Prova a succhiarmelo" risponde tranquillo.
Non mi accorgo neanche che sono già in ginocchio accanto a lui ma non capisco, si comporta in modo strano, per la prima volta lo vedo inbarazzato, mi respinge.
"Fermo fermo! Che fai? Era solo un test per vedere la reazione"
Resto immobile un po' perplesso ed un po' deluso.
"Dai, riaccomodati... non stare in ginocchio" aggiunge.

Mi sido nuovamente sulla sedia e dopo qualche istante di reciproco imbarazzo riprende "Come ti dicevo è solo un test indicativo ma la tua reazione è stata inequivocabile e non credo che debba spiegartela".

"Quindi dottore" dico pensando "sono uno sborratoio?"

"Questo non posso dirtelo io." aggiunge quasi rassegnato.

Dopo qualche secondo di silenzio riprende "Mi raccomando, prendi le medicine che ti ho prescritto e nel giro di un paio di settimane sarai guarito dalle infezioni. Ti lascio un opuscolo abbastanza completo sui comportamenti, precauzioni e rischi. Leggilo e se hai dubbi o domande di ogni genere io e le altre figure professionali del centro siamo a tua disposizione. Comunque vorrei visitarti nuovamente fra un mese."

Fissiamo l'appuntamento e scambiamo alcune chiacchiere di convenevoli. Poi ci salutiamo ed esco.

Solo la sera mi rendo conto di quello che è successo. Mi rendo conto che sono uno sborratoio e che, prima o poi, avrei dovuto assecondare la mia natura.

Decido allora di telefonare a Martina, Padrona Martina come si è firmata sul quel foglietto che ancora conservo. Penso a quanto mi ha aiutato e non trovo persona migliore a cui affidarmi.

"Buongiorno Martina, sono Alessandro..... "

"Alessandro? non ricordo nessun Alessandro... " risponde pensierosa, poi aggiunge "ma forse tu sei alessandra, lo sborratoio?"

"si, si, Padrona... sono proprio io"

"Ah ah ah ah ah ah! Ce ne hai messo di tempo per deciderti a chiamarmi, ma ne ero certa che lo avresti fatto."

"Si, Padrona, mi scusi per il ritardo...."

"Brava, brava... telefoni proprio al momento giusto. Questo fine settimana c'è un evento SM a cui parteciperò. Mi accompagnerai come cagna svuotacazzi. Dovrai procurarti l'abito giusto ma non ti preoccupare sarà facile, sarai completamente nudo apparte un bel collare di cuoio nero con le borchie. Tu procurati il collare che il guinzaglio l'ho io. Vieni a prendermi a casa mia venerdì alle 20, l'evento finirà domenica pomeriggio."

Ha parlato senza darmi il tempo di pensare ne la possibilità di intervenire ed ha chiuso subito senza aspettare che le dicessi se sarei venuto o meno. Evidentemere è certa che verrò.

L'indomani cerco il collare in un negozio di accessori per animali ma non ce n'è di adatti. Così mi reco in un sexy-shop.

Sono rigido ed imbarazzato, per entrare devo suonare un campanello e dentro trovo ad accogliermi una strana commessa. Altissima su tacchi vertiginosi con zeppa raggiunge sicuramente i due metri, corpo magro, slanciato e muscoloso racchiuso in minigonna e corpetto neri molto aderenti. Non ha quasi seno ed un trucco molto pesante. Ha qualcosa di strano ma non riesco a focalizzare.

Mi accoglie con un saluto ammiccante, la voce bassa e roca, ora capisco cosa c'è di strano: è un uomo.

Impacciato spiego che ho bisogno di un collare e come fosse la cosa più normale del mondo me me mostra diversi. Vedendo la mia indecisione dice "Dimmi cosa sei così ti aiuto a scegliere" ed io rispondo senza neanche rendermene conto "Sono uno schiavo pompinaro, uno sborratoio". Mi sorride ed aggiunge "Ne ero certa, amore. L'ho capito da quando sei entrato, si vede tanto sai... e sembra che tu abbia una voglia... è molto che non ne succhi uno?" Passato ogni imbarazzo rispondo "Si... quasi un mese."

Mi porge un collare e dice "Prova questo dovrebbe essere adatto" e vedendo il mio imbarazzo aggiunge "non ti preoccupare il negozio è fatto in modo che da fuori non si veda nulla e per entrare bisogna suonare".

Indosso il collare. "Mi è un po' stretto" infatti mi stringe un po' il collo.

Infila un dito con lunghissime unghie smaltate di rosso "No, così va bene deve stringere un po' così ricordi sempre che sei uno schiavo, le cose comode sono solo per le Padrone" mi dice sorridendo, guardandomi dall'alto in basso con un sorriso malizioso sulle labbra coperte da un rossetto nero "e poi se sei un succhiacazzi devi sentire il collare che stringe quando un cazzo ti entra in gola così ricordi che lo fai per la tua Padrona. Vuoi provare?" Lo guardo negli occhi e dalle mie labbra esce un "si" strozzato ed immediatamente mi inginocchio. Si alza completamente la gonna mettendo in mostra il pube completamente depilato, due grosse palle pendenti ed un cazzetto piccolino piccolino... tutto ritratto come se avesse freddo. Senza pensarci avvicino la bocca e prendo tutto quel cazzetto in bocca, lo stringo tra le labbra ed inizio a succhiarlo. Con mia sorpresa la reazione è veloce e ben presto quello che sembrava minuscolo cresce nella mia bocca. Non è grosso ma decismente lungo tanto che anche se non è ancora del tutto eretto non riesco più a tenerlo tutto in bocca. Continuo a spompinarlo appassionatamente e ben presto diventa completamente duro, rovente e scorre nodoso nella mia bocca. Sento che mi afferra la testa, la fa ruotare all'indietro e con forza spinge tutto il suo cazzo nella mia gola. Mi soffoca e la sensazione è accuita dal collare che ora stringe. Vorrei liberarmi ma mi tiene immobilizzato e continua a muovere lentamente il cazzo in fondo alla mia gola. Inizio a cercare di divincolarmi per l'assenza di ossigeno ma non ci riesco. Finalmente ritrae un po' il cazzo, esce dalla gola ma non dalla bocca, ho solo il tempo di prendere un rapido respiro che lo spinge subito tutto dentro e riprende il movimento lento e profondo. La sensazione è stupenda, sono completamente in sua balia e sentire il collo stretto dal collare mi ricorda in ogni istante il mio ruolo di sborratoio. Mi manca l'ossigeno nuovamente ma più dell'ossigeno desidero il suo cazzo. Sento suonare la porta del negozio. Esce completamente dalla bocca e mi dice "Se vuoi puoi alzarti ora che arrivano clienti... oppure restare li e continuare a fare il tuo dovere".

Si allontana da me e finalmente vedo in erezione quel cazzo stupendo che mi ha riempito la gola fino allora, si abbassa la gonna senza riuscire a neascondere l'erezione e si mette dietro al bancone. Io resto in ginocchio immobile. Guardandomi negli occhi sorridente vedo la sua soddisfazione. Preme un pulsante e la porta si apre. Entrano due ragazze di non più di 20 anni e dicono alla commessa che vogliono solo dare un'occhiata in giro. Risponde "Fate pure con comodo, a voi non spiace se continuo ad usare questo sborratoio?" Ridacchiano e dicendo di si, poi come se nulla fosse iniziano a guardare in giro per il negozio.

E' di nuovo sopra di me, mi ritrovo le sue palle tra il naso e il suo cazzone eretto svetta sopra di me. Istintivamente lecco quelle palle provocando il suo sorriso d'apprezzamento. Mi lascia fare per un po' poi rimette il cazzo nella mia gola e lo spinge infondo ricominciando a scoparmi con lenti movimenti profondi. Lo toglie solo quando il mio bisogno d'ossigeno è estremo e poi di nuovo tutto dentro. Io mi abbandono a quel trattamento e ben presto il piacere che provo mi fà fremere tutto, mi sembra di provare un orgasmo ma non un orgasmo da uomo, non è localizzato nel mio cazzetto moscio, ma fà fremere tutto il corpo. Non mi accorgo più neanche della mancanza d'ossigeno e mi accorgo che invece di tirarlo fuori questa volta lo stà spingendo ancora più forte ed esplode in un orgasmo che mi riempie la gola di sperma rovente che innonda direttamente il mio stamaco. Si ferma e rapidamente il suo cazzo si ammoscia. Esce dalla mia gola così posso tirare un profondo respiro... senza farlo completamente uscire dalla mia bocca. Lo pulisco ma subito si ritrae. Solo ora mi accorgo che le due ragazze ci stavano guardando e quando la cappella esce dalla mia bocca applaudono divertite ridendo.

Resto imbambolato "Su ringrazia le signorine per gli applausi, sono tutti per te... sarebbe molto adeguato che tu baciassi loro i piedi". Mi rivolgo verso di loro che mi guardano divertite e bacio loro i piedi poi mi ritiro su restando in ginocchio.

La commessa ricompare accanto a me, la gonna è a posto e copre perfettamente quel cazzo che fino a pochi minuti prima stava nella mia gola "Allora, avevo ragione? Ti è piaciuta la sensazione di costrizione quando il mio cazzo ti ha dilatato la gola?"

"Si, molto..."

"Ah ah ah ah ah ah. Sei un porco. Mi son accorta che hai goduto!" e poi aggiunge "Quindi lo vuoi acquistare?"

"Si, grazie..."

"Facciamo anche la medaglietta?"

"Si.... "

"Come ti chiami?"

"Alessandro...."

"Ah ah ah ah ah ah! alessandra vorrai dire! E come si chiama la tua padrona?"

"Martina... "

Si avvicina e mi toglie il collare. Io lo giardo ancora inginocchiato sentendo tutta la sottomissione psicologica e fisica, vista la sua altezza.
Mi sorride, con quel sorriso malizioso colmo della consapevolezza del proprio dominio "Mettiti a quattro zampre mentre io preparo la medaglietta - alessandra proprietà di Martina - abbiamo qui dietro la macchina per le incisioni. Devi abituarti a stare a quattro zampe visto che sei una cagna e poi forse queste signorine vorranno sedersi sulla tua schiena".

Le ragazze ridacchiano, la commessa si allontana, io mi metto a quattro zampe. Improvvisamente mi accorgo che una si siede proprio sulle mie spalle. Si siede senza alcuna precauzione ed io impreparato sobbalzo. Le mie braccia tremano sotto il suo peso anche se è una ragazza normale e lei accorgendomi che sono in difficoltà sogghigna. Batte sulle mie reni scoperte "Siediti anche tu è divertente!".

L'altra ragazza è un po' più abbondante e si siede anche lei senza riguardi. Mi fa barcollare. Faccio notevoli sforzi per mantenere l'equilibrio e per reggerle. Tremo. Sudo. Ogni istante devo sforzarmi e concentrarmi per non cedere e cadere a terra con le due ragazze sopra di me. E mentre perduro in questa situazione di sofferenza le due ragazze chiacchierano spensierate senza dar il minimo conto ai miei sforzi.

Il tempo passa lentissimo ed ormai tremo e barcollo vistosamente.

Arriva la commessa "Allora ragazze avete trovato qualcosa che vi piace?"

"Si, ma non abbiamo soldi, siamo entrate solo per curiosare"

"Ma non vi preoccupate dei soldi, prendete quello che volete sono sicura che la cagna su cui siete sedute sarà onorata di pagare per voi"

Ridacchiano rumorosamente

La commessa continua "Forza stupida cagna pompinara, non hai nulla da dire? Sei proprio una maleducata!"

"Scusatemi tutte, sono imperdonabile" rispondo imbarazzato tremando per la fatica e per la situazione "sarei onorato se voi signorine prendeste tutto quello che desiderate e mi permetteste di offrirvelo... ed anche lei, Signora, che mi ha fatto l'onore di usarmi come sborratoio...."

Ridono fragorosamente. Le ragazze sobbalzano pesantemente sulla mia schiena. Barcollo ed a fatica riesco a mantenere la posizione. Si rendono conto dei miei sforzi e dopo un istante di silenzio ridono nuovamente ancora più divertite.

Finalmente si alzano e corrono a prendere le cose che avevano adocchiato. Io resto a quattro zampre. Ora senza nessuno seduto la posizione mi pare comoda ed inizio a sentirmi a mio agio.

Sento le ragazze che vanno alla cassa e la commessa elenca ad alta voce quello che hanno comprato battendo alla cassa. "Due vibratori discreti, quattro pacchi di preservativi, sette paia di autoreggenti, un reggiseno, un perizoma, un'altro perizoma, un paio di scarpe con tacco a spillo, una minigonna, un paio di manette, un reggicapelli da coniglietta... totale 457 eruro. Bene ragazze, divertitevi e spero di rivedervi." Le ragazze ridono e si allontanano dalla cassa. Una si avvicina a me, appoggia pesantemente un ginoccio sulla mia schiena facendola arcuare, rapidamente mette le mani tra le mie gambe e mi strizza vigorosamente e dolorosamente le palle "Graie stronzo" e ridono entrambe fragorosamente, poi rapidamente escono.

"Su! che aspetti? vieni qui alla cassa." Dice la commessa come se fosse spazientita.

Sempre a quattro zampre mi avvicino alla cassa.

"Tirati su stupido, te lo devo dire?" Mi schernisce divertita.

Mi alzo e facendolo mi rendo conto di quanto mi fosse diventata congeniale la posizione a quattro sampre.

"Allora, le ragazze hanno speso 457 euro, io ho preso questo paio di stivali in pelle con lacci, tacco 18 e seppe da 360 euro e per te c'è il collare da 27 euro più 10 euro per la medaglietta.... totale 854 euro. Paghi in contanti, bancomat, carta?"

"Contanti, contanti... " rispondo. Ero passato in banca a prelevarli non sapendo quanto averi speso per il collare e nel finesettimana così ne avevo duemila con me. Le porgo due banconote da 500 ed un mio biglietto da visita. Prende in mano il biglietto da visita e legge ad alta voce poi scoppia a ridere "Che pompinaro sborratoio del cazzo" mi fissa ancora con quel sorriso che ho imparato a conoscere ed apprezzare che sancisce il suo totale controllo su di me "Grazie per la mancia, alessandra, spero di rivederti mi è piaciuto usarti come sborratoio".

Abbasso lo sguardo in sengo di sottomissione "Grazie a lei Signora, a presto" ed esco da quel negozio con il mio collare tra le mani, con il cuore pieno di incertezza per il futuro e soddisfazione...

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racconto frutto delle mie fantasie

alessandra ciucciacazzi sborratoio

(molto apprezzati commenti e contatti di ogni tipo)


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Franco58 Invia un messaggio
Postato in data: 01/09/2023 15:55:17
Giudizio personale:
che dire mi é venuto duro, e mi sono fastto una sega anche ame piace succhiare bere la sborra. ma sado maso no.

Autore: Sempre Sesso Invia un messaggio
Postato in data: 21/05/2012 08:49:39
Giudizio personale:
Ottima Fantasia Complimenti


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