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Come sono diventato un boy-friend di coppia


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Sono sposato da 16 anni con Giulia, bella 36enne. Io 41 anni, dicono ben portati ed affascinante, ho con mia moglie un buon rapporto ma con sesso molto tradizionale, sicuramente niente di particolarmente trasgressivo.



In vacanza al mare abbiamo conosciuto una coppia mia coetanea della nostra città.



Non avendo entrambe le coppie figli al seguito è stato naturale farsi compagnia soprattutto in spiaggia e nei dopo cena.



I primi giorni è stata una frequentazione molto discreta e casuale, anche se molto cordiale.



Con il passare dei giorni ho notato che Carla e Giovanni ci cercavano



Appena arrivati in spiaggia si avvicinavano subito al nostro ombrellone e sostavano intavolando discorsi vari e generici, proponendo bagni ed escursioni assieme.



Giulia mi sembrava contenta della compagnia di Carla e questo mi dava l’opportunità di praticare i miei sport senza sentirmi in colpa di lasciare sola Giulia. Spesso Giovanni mi accompagnava nelle uscite in canoa in mare. Tra i vari discorsi che facevamo in canoa notavo che sovente chiedeva di me e Giulia, come era il nostro legame e anche i nostri rapporti intimi. Io rispondevo che eravamo una coppia ben affiatata sentimentalmente, ma classica nel sesso. Lui invece raccontava che con Carla erano molto aperti ed amavano esplorare il mondo del sesso senza pudori. Mi ricordo come Giovanni si mise a ridere quando ad una sua domanda specifica, risposi che con Giulia non avevo mai fatto sesso anale e nemmeno mi sarei azzardato a chiederlo, conoscendo la sua ritrosia per queste situazioni.



Dopo una settimana, una sera al rientro dalla solita passeggiata dopo cena, eravamo seduti con Carla e Giovanni in giardino dell’hotel bevendo un drink. Non so chi tra Carla o Giovanni abbia portato il discorso sul sesso. Era la prima volta che parlavamo di sesso tutti insieme e notavo che Giulia era nervosa e immaginando che non era l’argomento di conversazione che più gradiva, rispondevo cercando di evitare di entrare in particolari per contenere il discorso nella decenza e nel generico. Ad un certo punto Giulia mi fece segno con la mano che se ne andava. Volevo trattenerla ma lei era già in piedi dicendo che aveva mal di testa e preferiva salire in camera al fresco, pregandomi però di rimanere a tenere compagnia a Carla e Giovanni.



Quando Giulia si allontanò Giovanni disse: “ma allora era vero quando mi dicevi che tua moglie è molto puritana, pensavo tu scherzassi per non esporti”. Ero un po’ imbarazzato, nel dover giustificare il comportamento di Giulia, avendo paura di fare entrambi la figura dei bigotti. Carla chiese se io non soffrivo di questa chiusura di Giulia sul sesso e se non avevo delle fantasie irrealizzate. Risposi che in effetti fantasie ne avevo, ma ormai avevo imparato a tenerle per me.



Poco dopo Carla disse che anche lei voleva salire in camera e chiese a Giovanni di accompagnarla all’ascensore, pregando di fermarmi pure che lo rimandava subito a tenermi compagnia. In effetti dopo un paio di minuti Giovanni ritornò e continuammo a parlare. Giovanni riprese l’argomento sesso ritornando a dire come lui e Carla facevano continue esperienze e come bastava che uno dei due raccontasse una fantasia e subito pensavano a realizzarla assieme.















Devo dire che un po’ invidiavo Giovanni per le opportunità che sua moglie gli permetteva di vivere.



Dopo poco squillò il cellulare di Giovanni . Capii che era Carla e che doveva avere un problema con l’aria condizionata in camera. Giovanni mi chiese se sapevo regolarla e io dissi cosa doveva fare, ma probabilmente Carla non riusciva a capire. Giovanni allora rispose che sarebbe salito a vedere. Chiuso il telefono mi chiese se facevo la cortesia a seguirlo cosi gli facevo vedere a regolarla, che anche lui non ci capiva molto. Dissi di si anche perché poi andavo a raggiungere Giulia in camera.



Arrivati alla porta Giovanni bussò e Carla apri la porta. Entrammo e subito rimasi sorpreso: Carla indossava solo il perizoma. Visto il mio imbarazzo Giovanni mi disse : non ti imbarazzerai per due tette, in spiaggia ne vediamo tutti i giorni. Io cercai di distogliere gli occhi da Carla, ma mi era difficile. Pur avendola vista spesso in bikini, non mi ero mai accorto di come avesse un corpo molto bello. Armeggiai sui pulsanti dell’aria condizionata che subito ripartì. Allora Giovanni disse: che bravo meriti un premio e Carla annui con un sorriso molto malizioso. Senti già che sei qui, ma ti piacciono le tette di Carla, lei ci trova sempre tanti difetti e aggiunse: dai Carla falle vedere bene le tue tette, vagli vicino. Ebbi un sussulto in mezzo alle gambe, il mio membro cominciò a gonfiarsi e finalmente cominciai a capire che forse era un gioco premeditato da Giovanni e Carla. Lei mi si avvicinò , mi prese una mano e se la portò su un seno chiedendo se erano abbastanza sodo e intanto mi guardava con fare molto languido. Guardai Giovanni misto tra eccitazione ed imbarazzo e lui rispose: non farti problemi, a noi piace giocare.



A questo punto capii senza equivoci le loro intenzioni, ma ancora meglio capii quando appena dopo Carla appoggiò la sua mano sulla patta dei miei pantaloni e cominciò a sfregarmi il membro in tiro dicendo: però!!! Vediamo un po’ cosa c’è qui.



Si mise seduta sul bordo del letto, mi tirò vicino, slegò la cintura, aprì i miei pantaloni, li abbassò, spostò lo slip e fece uscire il mio membro già eccitato al massimo. Lo accarezzò un pò con le mani poi se lo portò alla bocca e cominciò uno splendido pompino alternando slinguate sulla cappella gonfia, a prese in bocca “tutto gola” e nello stesso tempo manovrando su e giù sapientemente con la mano.



Giovanni intanto si spogliò e notai che anche lui era eccitato. Si avvicinò e porse anche lui il membro a Carla che adesso li aveva tutte e due vicini e si alternava a prendere in bocca prima il mio poi quello di Giovanni e facendo nel contempo sempre un buon lavoro di mano all’altro quando non ce lo aveva in bocca.



Cominciammo ad ansimare tutte e tre, lasciando capire una forte eccitazione per tutti. Giovanni prese Carla la fece alzare, mi disse di toglierle il perizoma e lo feci. Vidi per la prima volta la sua fighetta depilata in tutto il suo splendore. Mi fu istintivo toccarla e con un dito sfregarle il clito e poi infilarle dentro il dito. Era molto bagnata, ma non fu una sorpresa. Mentre Giovanni le baciava il seno, Carla prese la mia testa e la accompagnò in mezzo alle sue gambe facendomi capire che desiderava la mia lingua. Iniziai a baciarla dolcemente, per poi proseguire con più decisione sul clitoride ottenendo un assenso da Carla con un forte gemito di piacere che smorzò nella bocca di Giovanni che cominciò a baciarla.



Poi affondai la mia lingua dentro più che potevo come un cazzo che la penetrava. Giovanni la fece sdraiare sul letto e si mise sopra la sua testa infilandoglielo in bocca, mentre io, dopo essermi spogliato completamente, continuavo a slinguarle la fighetta.



Vidi Giovanni prendere qualcosa dal comodino. Era un preservativo, me lo diede senza che Carla se ne accorgesse intenta come era a spompinare Giovanni.



Giovanni mi fece cenno di metterlo e mi fece capire che dovevo penetrare Carla.



Misi il preservativo, allargai leggermente e delicatamente le cosce a Carla, avvicinai la cappella alla sua fighetta e iniziai pian piano ad entrare. Carla si mise ad emettere gemiti forsennati smorzati dal cazzo di Giovanni che teneva avidamente in bocca. Quando fui dentro di lei interamente cominciai un lento movimento che Carla assecondava inarcando il suo bacino. Poi iniziai a muovermi con più rapidità, alternandomi con momenti di lento movimento.



Ad un certo punto Giovanni disse: dai sbatti forte questa vacca. Iniziai allora a sbatterla poderosamente con forti colpi affondando tutto il mio cazzo dentro nella sua fighetta bella stretta e bagnatissima di umori.



Dopo un po’ Giovanni tolse il cazzo dalla bocca di Carla, si distese sul letto dicendo a Carla di salirle sopra e cavalcarlo. Mi tolsi da Carla per lasciarla libera e lei sali sopra Giovanni e cominciò a cavalcarlo. Io mi portai davanti a Carla, lei mi sfilò il preservativo si mise nuovamente il mio cazzo in bocca. Era molto brava con la bocca, mia moglie al confronto sembrava una adolescente al primo pompino.



Dopo un poco Giovanni disse: adesso ti meriti il premio. Io risposi : più di questa scopata non posso chiedere. Giovanni riprese: No, meriti qualcosa che non hai ancora avuto. Mi disse: vai dietro a Carla. Io ci andai ma non riuscii immediatamente a capire. Quando fui dietro a Carla che continuava a cavalcare Giovanni restai un attimo come a chiedermi cosa dovevo fare.



Giovanni sorrise divertito e disse : li c’è un altro buco, so che ti piace provarlo. Il culo di Carla è il premio!



Provai una ulteriore forte eccitazione. Non sapevo bene come comportarmi. Per prima cosa presi un nuovo preservativo dal comodino e me lo infilai.



Carla, continuando a cavalcare Giovanni, si abbassò tutta mostrandomi bene il culo, girò la testa verso di me, si bagnò con la lingua molto bene una mano e con quella mano prese il cazzo inumidendo bene il preservativo, poi portò il cazzo vicino al buchetto del culo e disse: "spingi piano, fino a quando lo vedrai dentro e fermati".



Iniziai a spingere ed ebbi una strana sensazione nella resistenza iniziale che il mio cazzo incontrava nell’entrare. Appena la cappella fu dentro, tutto fu più semplice e il cazzo pian piano entrò quasi tutto. Mi eccitava molto, mentre entravo nel suo culo, che il mio cazzo “sentiva” il cazzo di Giovanni che Carla aveva nella fighetta.



Quando il cazzo fu tutto dentro mi fermai. Poco dopo Carla mi disse: adesso muoviti piano e quando te lo dirò invece muoviti liberamente.



Iniziai un lento movimento, mentre intanto notavo che Giovanni iniziava ad ansimare con più insistenza. Ad un certo punto disse che stava per venire e Carla cominciò a muoversi di più e mi disse: "adesso scopami il culo, rompimi il culo".



Iniziai allora a muovermi più forte eccitato dalla visione del mio cazzo in culo a Carla. Giovanni emise un forte grido di piacere e disse che stava venendo. Carla era forsennata e si sbatteva su e giù dal cazzo di Giovanni con un ritmo violento, creandomi un po di difficoltà a seguire i loro movimenti. Poco dopo anche lei disse che stava venendo pregandomi di sbatterla.



Sentii chiaramente che il cazzo di Giovanni nella fighetta di Carla si stava sgonfiando, segno che aveva raggiunto il piacere.



Adesso riuscivo a muovermi meglio e mi muovevo in un modo che sembravo un cane che stava scopando una cagnetta. Sentivo che stavo per esplodere. Carla cominciò a godere e lo disse ripetutamente che stava godendo. Continuai ad affondare il cazzo in culo a Carla e anche io dopo pochi secondi cominciai a godere ed emisi dei forti rantoli di piacere. Sentivo il mio sperma riempire il preservativo ed un piacere intenso di godere in quel canale cosi ben stretto al mio cazzo, che non provavo più dalle prime scopate giovanili in figa.



Aspettai che il cazzo cominciasse a sgonfiarsi e mi tolsi dal suo culo.



Mi levai il preservativo e chiesi permesso di andare in bagno a lavarmi. Quando tornai vidi Carla e Giovanni sul letto abbracciati e sorridenti. Giovanni mi disse: piaciuta la sorpresa?. Annui. Carla mi tirò a se e disse: "ma me lo vuoi dare un bacio o no?". Mise la bocca vicino alla mia e iniziammo un languido bacio in bocca in cui le nostre lingue si cercavano con passione



Restammo qualche minuto sul letto tutti e tre, sorridendo e sia io che Giovanni intanto accarezzavamo Carla dolcemente.





Poi dissi che dovevo andare, mi rivestii, mentre Carla e Giovanni continuavano a guardarmi sorridendo. Quando fui vestito mi avvicinai a Carla per darle un bacio e lei mi sussurrò in un orecchio: speriamo sia la prima di tante scopate. Risposi: se a Giovanni piace perché no. E Giovanni stendendomi la mano disse: piacere di averti nostro compagno di giochi.



Salutai ancora, uscii e andai da Giulia.



Entrato in stanza Giulia stava leggendo un libro, mi guardò e disse: che aria hai! Che ti è successo?. Risposi: sono rimasto con Giovanni in giardino, ma mi ha fatto bere 2 birre e sono un po’ tirato. Lei rispose: ecco ci manca che oltre ai discorsi sconci, ti fa anche bere. Cosi ti porta alla perdizione.



Questa frase mi colpi molto e mi misi a sorridere dolcemente andando verso il bagno.



Ecco come sono diventato un boy-friend di coppia.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Donna_cuck Invia un messaggio
Postato in data: 14/02/2011 11:27:42
Giudizio personale:
excellent :) :) :) :) :)

Autore: Smile75 Invia un messaggio
Postato in data: 14/02/2011 08:18:44
Giudizio personale:
bellissimo racconto

Autore: Rotterdam19 Invia un messaggio
Postato in data: 11/02/2011 11:05:27
Giudizio personale:
Giulia ha un amante...:-)


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