i racconti erotici di desiderya

Cinema speciale 2011

Autore: Paolapino
Giudizio:
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Commenti: 1
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" Ma siete sicure? Tu Anna ci hai pensato bene? Non è contro quello che hai sempre sostenuto?" Andrea sembra quasi sconcertato ma non riesce a nascondere l'emozione e il turbamento.
"E' un gioco Andrea, un gioco nostro e poi comanda Paola stavolta e l'ha deciso lei" ribadisce.
Li guardo entrambi e guardo mio marito che sembra essere rimasto senza parole. Per noi non è una novità, è un gioco quasi inoffensivo, ma per loro che avevano escluso qualunque altro contatto oltre allo scambio con noi, si tratta di una svolta epocale. Sono tanto più giovani di noi e quei 12-14 anni di differenza si sentono in queste cose...
"Scusami Paola, ma ricapitola e spiegami bene la scommessa" mi dice Andrea.
"Ok. Allora si va a cinema, in quel multisala che ha la saletta con i divani da tre e da quattro ( ovviamente non importa cosa danno ). Ci sediamo a coppie su due file diverse accanto ad un singolo, un uomo, se lo troviamo, la donna in mezzo tra lo sconosciuto e il marito. Ovviamente Anna ed io avremo un abbigliamento consono alla circostanza, gonna corta,autoreggenti e niente slip. E vediamo se si riesce a fare una sega al vicino. Chi ci riesce ha cena e albergo pagati per il nostro prossimo week end dall'altra coppia. Se ci riusciamo entrambi... paga chi lo fa venire prima e vince chi lo fa durare più a lungo. Carino no?".
"A parte che tu Paola sei perversa proprio, ma come si fa a stabilirlo chi viene prima se siamo distanti" obietta Pino finalmente tornato tra noi.
"Ma dai... sintonizziamo gli orologi dei due uomini che fanno da arbitri: quando l'altro viene la lei gli fa un segnale e lui guarda l'ora. Poi confrontiamo. Facile no?".
Loro ridono eccitati e Anna annuisce. Sembra aver superato le ultime inibizioni.
Due giorni dopo.
Viste così niente male entrambe: anna ha optato per una autoreggente a rete, io nera. Non è un brutto colpo d'occhio.
Primo problema da superare: il tizio alla cassa assegna i posti. Va beh, faremo finta di niente non dovrebbe esserci tanta gente a questo film: di mercoledì chi vuoi che vada a vedere... ah ah, proprio Burlesque ci è capitato, pure in tema.
Facciamo strada decisi io e Pino. in ottava fila un signore solo nel primo posto. vado decisa. Mi ha guardato male mentre toglievo il soprabito e mi sono messa accanto a lui quando avrei potuto scorrere di un posto ma lo sguardo è stato poi girato sulle mie gambe. Iniziamo bene. Lascio il cappotto sulle mie gambe mentre mi aggiusto sul divanetto facendo in modo...di far salire la gonna mentre Pino si siede accanto a me alla mia sinistra. E cerco con lo sguardo gli esitanti Anna e Andrea rimasti in piedi in fondo. Un ragazzo sulla trentina ( la mia vittima designata dovrebbe essere sui 40-45) li sorpassa e va a sedersi in terza fila. Faccio cenno loro con il capo approfittando della luce ancora accesa. Capiscono e lo seguono. Stessa manovra. Anna vicino a lui anche se ce l'ha a sinistra , più scomodo, e andrea che sorride un po inebetito a destra. Si spegne la luce, inizia la proiezione. Mi concentro sulla scommessa. Piego bene il cappotto facendo in modo che lui possa vedere bene le mie gambe e anche il bordo delle autoreggenti. Li davanti sembrano tutti impegnati a seguire il film. E anche il mio vicino. una decina di minuti inutili. Poi mi decido e dischiudo un po le gambe: non arrivo a cercare il contatto con le sue ma se lui volesse potrebbe provarci. Ed infatti lui prova. Le allarga anche lui e le ginocchia si toccano. Prima timidamente, poi visto che non tolgo la gamba, con decisione. Finalmente smette di guardare lo schermo e abbassa lo sguardo. Ancora un paio di minuti e finalmente la sua mano mi sfiora la coscia. Gli vado incontro e cerco di guardare qualche fila più avanti : mi sembra che Anna...si sia leggermente spostata verso il suo vicino. Ma non vedo bene.
Ora la sua mano ha preso coraggio. Ha già trovato il bordo delle autoreggenti proprio mentre analoga manovra l'avvia Pino sull'altra gamba costringendomi a dischiudere ancora di più le gambe segnale che il mio vicino che mi sforzo di non guardare interpreta come un via libera verso il centro. Pochi istanti e avverto la sorpresa delle sue dita nel non trovare ostacolo di stoffa nel tuffarsi tra i peli . Ora è deciso, tocca ed esplora ma sembra impacciato. E' il momento. faccio scivolare la mano destra sulla sua gamba ,interno coscia, arrivo senza essere invadente ma decisa alla patta dei pantaloni avvertendo il duro della sua erezione. Massaggio piano così, sul pantalone, lasciando che lui ti tocchi mentre anche la mano di Pino sta arrivando lì e l'inevitabile accade: si incontrano. Lui ha un sussulto, la ritira spaventato. Smetto il massaggio sui pantaloni, gliela prendo con garbo e la riconduco lì mettendola accanto a quella di Pino che sa come dischiudermi le grandi labbra e mi sta preparando. Lo guardo un attimo annuendo e facendo un gesto con il mento verso il suo pantalone. usa la destra per abbassare la patta e la sinistra ha trovato una stupenda collaborazione con Pino. Mio marito la tiene aperta, lui penetra piano piano ed esplora sentendo dagli umori come sono eccitata mentre gli prendo finalmente il grosso membro che riusciamo a liberare e che svetta nella penombra. Non un obelisco, ma un bel cazzo. Sospira mentre la mia mano lo stringe forte. Le mani dei due uomini ora sono proprietarie delle mie gambe, della mia fighetta calda e non si limitano a esplorare la zona anteriore. Lo sapevo, era logico, comprendo e lascio fare anche dietro. Scappello intanto il membro che ho nella destra e accenno ad un movimento istintivo. Lui è bravo e tempestivo. Mette la sua mano sulla mia che gli stringe la verga e detta il movimento che gli piace. Strano. Un colpo secco a scendere , poi qualche secondo in basso, e risalita lenta. E' importante non mettergli fretta altrimenti qualora Anna stia facendo qualcosa di simile rischio di perdere. Ma chi se ne frega penso mentre con pino che tocca il clito e le dita dello sconosciuto dentro sia davanti che dietro sento che non posso più trattenere il mio di orgasmo. Vengo così nelle loro mani con il fiato che mi si spezza perchè anche se c'è pochissima gente non posso lamentarmi. Ora sono meno carica e mi dedico a lui. Pino si scosta per osservare un attimo la mia mano attorno al suo cazzo. Mi incoraggia nell'orecchio " Coraggio tranquilla, non pensare ad altro, fallo sborrare". Mio marito lascia campo libero alla mano dello sconosciuto che continua ad esplorarmi, ora la mia mano ha capito, segue il movimento giusto. Mi inclino verso di lui per guardarlo bene. C'è odore forte di cazzo e di sperma. So che sta per venire, si agita sul divano forse preoccupato per gli effetti." Si vieni, gli dico, non ti preoccupare, vieni". Quando lo sento pulsare in mano vado in alto e lo stringo per evitare uno schizzo troppo alto mettendo il pollice sulla punta. La crema bianca inizia a sgorgare a fiotti mi scorre tra le dita, e nei movimenti che faccio di sega per accompagnare il suo orgasmo non riesco ad evitare un paio di schizzi successivi che ricadono sulla mia manica e sui suoi pantaloni. stringo la mano a Pino a pino per segnare l'orgasmo dello sconosciuto e lui guarda l'ora. Gli tengo ancora qualche istante il cazzo immerso nel sui sperma mentre Pino mi allunga un fazzoletto. lO SCONOSCIUTO SI AVVICINA E MI DICE PIANO SE POSSIAMO CONTINUARE dopo. Gli sorrido. No grazie ,gli spiego, tutto qui e spero che non ti dispiaccia. Ride, si ricompone per quello che può mentre mi asciugo con un paio di fazzoletti la mano odorosa del suo sperma. E si rimette a guardare il film come se niente fosse. Nel momento esatto in cui l'uomo accanto ad Anna si alza e se ne va dal cinema dopo aver indossato il cappotto. Qualche minuto ed anche i nostri amici si alzano e passandoci vicino fanno cenno di seguirli.
"Allora?" chiedo appena usciti ma non ce ne sarebbe bisogno. Andrea ha gli occhi lucidi e Anna ansima ancora. La gonna nera di lei ( come mi indica) ha chiari segni di sperma così come la manica del golf. Lei li mostra e ride come se fossero trofei.
" Fatta, gli ho fatto una sega, e mi è anche piaciuto e ho lasciato che lui mi facesse venire toccandomi la figa".
Ridiamo. " Brava, andiamo subito a casa ad aprire una bottiglia e mi racconti tutto e stabiliamo chi paga. Che ore hai registrato Andrea al momento della sua venuta?"
"Vuoi dire quando ha eruttato? vedessi che schizzi, pure sul divano, ha fatto un macello..."
"Te l'ho detto Anna, non ti sei ricordata? il dito sul buchino..."
"Hai ragione Paola, no, ero così eccitata che no n ci ho pensato".
" Comunque interviene Andrea, erano le 22,54 e qualche secondo e voi? Sega fatta o no?"
Pino interviene. " Si sega fatta, bene, come al solito, e sborrata alle 22,52 e dispari. Avete vinto voi. La mano di Paola non lascia molto tempo ah ah... andiamo a festeggiare e a raccontarci i particolari a casa " conclude aprendo l'auto. Ridiamo come pazzi nel tragitto verso casa loro: eccitazione e odore di sperma: ho la sensazione che non sarà quello degli estranei il solo con il quale avremo a che fare stasera. I nostri mariti devono essere...consolati.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Vogliacontinua Invia un messaggio
Postato in data: 18/02/2011 22:46:35
Giudizio personale:
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