i racconti erotici di desiderya

Chissà perchè proprio a me?

Autore: Ziobsx
Giudizio:
Letture: 845
Commenti: 1
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
Dopo la maturità, superata brillantemente, avevo deciso di iscrivemi all'università, ma, avevo un pò di confusione nella mente, volevo una facoltà che mi desse l'opportunità di mettere a frutto le mie capacità matematiche, così, senza indugio, chiamai la prof di matematica, che, mi aveva dato sempre ottimi consigli, le chiesi un incontro per chiarirmi le idee, le fu felice della chiamata e mi dette l'indirizzo presso cui raggiungerla, era un paesino di provincia, disgraziatamente quel giorno non vi erano autobus di linea per gli orari che avevo a disposizione, così decisi pe r un treno locale che mi avrebbe portato a destinazione in meno di 2 ore, mai scelta fu più disgraziata...



Presi il treno alle 14.45 dalla stazione di Lambrate, a quell'ora era praticamente vuoto, era ovvio, i pendolari salgono ad orari diversi dal mio, quindi, mi misi comodo in un vagone dove mi sembrava non ci fosse nessuno, seduto vicino al finestrino, guardavo il panorama che scorreva davanti a i miei occhi, mancava ancora tanto, quel treno faceva tutte le fermate, e qujindi, decisi di leggere un libro nell'attesa di arrivare a destinazione, forse mi sono fao prendere dalla trama del romanzo, sta di fatto che non mi sono minimamente accorto di quel tipo che era accomodato nel mio scompartimento, me ne accorsi solo dalla puzza che emanava, mi girai a guardarlo, era un uomo sulla cinquantina, pochi capelli, completamente bianchi, non aveva un brutto viso, e la corporatura lasciava trasparire un corpo tonico, quasi da atleta, l'unico problema era quel fetore, che dava di formaggio ammuffito e prosciutto rancido... una sensazione veramente sgradevole, specialmente per me che vivevo lavandomi almeno 2 volte al giorno, profumandomi come una puttana, al momento pensai che il treno doveva essersi riempito, dato che, precedentemente con tutto lo spazio che c'era, non vi era alcun motivo per occupare un posto in quello scompartimento, ma, ahimè, non era così, era salito alla stazione successiva, e il treno era rimasto vuoto, ma questo lo capii solo dopo...



Ritornai a leggere il mio romanzo, un thriller misto a sesso, di quelli che ti fanno accaponare la pelle e, rizzare il cazzo, lui intanto si era accomodato davanti a me, ogni sbirciavo da sopra le pagine del libro, lo scrutavo, e mi chiedevo, chissa perchè certe persone non hanno la cultura dell'acqua e del sapone? Mha, chissa quando rientra a casa, povero chi deve stargli accanto, con quella puzza... e, assorto nei pensieri, non mi accorgo che il maiale ha tirato le tendine mentre entrava nello scompartimento, ormai il controllore era passato, difficilmente sarebbe ritornato,con il treno vuoto che sensa avrebbe avuto? Nessuno!! Ed infatti, la stazione successiva era vuota, qualche minuto di sosta, e via, verso la prossima... Appena ripartito, io non lo sapevo, incontrammo una galleria, di quelle che sembra non finiscano mai, e per di più, sento il treno che rallenta, fino a fermarsi, si cazzo, proprio nel mezzo della galleria, ovviamente le luci automatiche non funzionano, che merda sti streni per i pendolari, quando, nel buio, sento una mano che mi afferra il collo, e un'altra che mi palpa in mezzo alle gambe, e una voce seguita da un alito putrido, che mi sussurra: Se grido ti ammazzo con le mie mani.... ero paralizzato, non avrei potuto emettere neanche un gemito, la paura mi aveva completamente bloccato e tolto la voce, così, forte del mio silenzio cominciò a slacciarmi i pantaloni, sentivo la sua mano rude e callosa, ravanare nei miei boxer, me lo prese in mano, mi strizzò le palle, con forza, e rantolando mi disse: CHe cazzo moscio hai, sarai un culattone passivo... bhe, meglio così, almeno potrò romperti il culo facendoti un piacere... Non avevo il coraggio di rispondere ne di muovermi, rimasi passivo a quanto stava succedendo, quell'uomo aveva una forza esagerata, sentivo la pressione della sua mano sul collo, avevo percepito che, se avessi tentato una ribellione, la sola pressione sulla mia gola sarebbe stata fatale, quindi, mi rassegnai e cercai di assecondarlo, in modo che finisse in fretta, magari, nel frattempo il treno sarebbe ripartito e sarebbe finito l'incubo... ma niente il treno era fermo, immobile, nessun rumore proveniva dall'esterno dello scompartimento, nessun possibile aiuto, mi intimò di calarmi i pantaloni, senza scherzi, mi disse, con le mani libere feci scivolare i pantaloni verso le ginocchia, alzando il sedere dalla poltrona, in quel momento sentii la sua mano insinuarsi sotto le mie chiappe, con il medio cercava il buchetto, era di una delicatezza che sembrava un rinoceronte alla carica... appena trovato lo penetrò di colpo facendomi sobbalzare, lui capì immediatamente di aver a che fare con culetto già sverginato, quindi cominciò ad insultarmi: Bagascia di periferia, hai il culo rotto, ora ti faccio sentire un vero cazzo, così potrai ricordartelo quando ti farai inculare da qualche finocchio come te... mi sentii girare, mi spiaccicò la faccia contro la poltrona, puzzava anche quella... ma non avevo scelta, o lo assecondavo, oppure penso che avrei sofferto, meglio la prima ipotesi, si, si stava slacciando quella specie di tuta che aveva addosso, spigionando olezzi incredibili, l'aria era quasi irrespirabile, il caldo opprimente, il sudore colava abbondantemente dalla mia fronte e scendeva nel colletto della maglietta, ero madido, e impaurito, se le mani erano così grosse e nodose, chissa come avrà avuto il cazzo...



Ecco, sentivo il suo cazzo appoggiato al mio fondo schiena, sembrava grosso, o almeno quella era la sensazione, sempre spingendmi la faccia al cuscino della poltroncina, con l'altra mano sentivo che mi allargava le natiche, era chiaro che non vedeva un cazzo neanche lui, ma, si sarebbe detto che era un esperto della situazione, infatti, non ci mise molto a trovare la strada, cercai di rendere più facile la penetrazione rilassando quanto più possibile i muscoli del mio buchetto, speravo non facesse come con il dito, un colpo e via... No, per fortuna trovò qualche difficoltà iniziale, era entrato solo con la cappella, così, a sensazione, avevo ridimensionato le misure di quel cazzo, così, una piccola spinta da parte mia e, quel cazzo entrò per metà, forse non voleva penetrarmi con violenza, forse voleva godersi l'attimo fono in fondo, sta di fatto che cominciò a muovesi abbastanza delicatamente, dentro e fuori, calcolai così che aveva un cazzo non più lungo di 15 cm e largo non più di 3 cm in diametro, troppo poco per farmi male, certo la cosa disgustosa era la puzza impossibile da sopportortare, altrimenti avrei anche potuto provare piacere da quella situazione un pò estrema, lo lascia fare e così, dopo qualche minuto di rantolii e frasi sconnesse sentii la sua cappella ingrossarsi, era il segno inequivocabile che stava per raggiungere l'orgasmo, e così fù, pochi istanti e mi sentii riempire da diversi getti di sborra bollentissima, chissà, sarà stata la posizione, sarà stato quel cazzetto che mi avva preso con delicatezza, senza dolore, ma, mi trovai col cazzo duro, non era certo voluto, ma, era lì, pronto a ricevere la sua parte di effusioni, il tizio si accorse subito del fatto, dato che i miei timidi gemiti erano inequivocabili, mi tocco davanti ed esclamò: Allora non sei un frocetto dal culo rotto, hai anche un cazzetto che funziona... e comiciò a farmi una sega, devo dire che quella mano così nodosa e piena di calli mi dava una sensazione ancora non provata, per avvicinarsi di più mi rimise il cazzo in culo, era ancora bello duro, bhe, almeno la sega fatta col cazzo inculo mi avrebbe fatto godere molto di più, ed eccomi pronto, dopo alcuni minuti di seconda inculata e relativa sega, mi alzavo sulla poltrona, lui accelerò il ritmo, un bel getto di sborra gli inondò la mano e finì sulla poltroncina, e lui da dietr: Sei fortunato che non si vede un cazzo, altrimenti te l'avrei fatta leccare fino all'ultima goccia, è vero che ti sarebbe piaciuto troia???

In quel momento non mi fregava proprio nulla di quello che stava sbiascicando, pensavo solo al mio piacere, a rendere quell'esperienza da incubo in qualche cosa di piacevole... Dopo un lungo sospiro chiesi: Posso rimettermi a posto? Non ricevetti risposta, mi accorsi solo che il portello dello scompartimento era aperto, e lui era scomparso.



Poco dopo il treno riprese la sua corsa, uscito dalla galleria la luce riprese ad illuminare i vagoni, mi feci coraggio, volevo vedere se quel merdoso era ancora sul treno, incontrai 2 poliziotti in servizio, fui tentato di denunciare l'accaduto, ma, sono sicuro che non avrebbero fatto altro che ridere di me, e quindi feci finta di nulla, ma del'uomo puzzolente nessuna traccia, controllai anche tutti i cessi del treno, aperti e vuoti, tutti...



Arrivai a destinazione con forte ritardo, per fortuna la prof aveva intuito che potesse esserci stato un problema col treno e, non vedendomi arrivare per l'ora fissata era venuta in stazione in auto, in modo da non farmi fare la scarpinata fino a casa sua, alla sua vista mi sentii rincuorato, finalmente una faccia amica, le raccontai del blocco del treno in galleria, ovviamente tralasciando i particolari, lei mi passò una mano sui capelli, e cominciammo a parlare dei miei progetti....



Che brutta esperienza, bhe, ma poi perchè brutta, non è stata così tragica, a parte l'olezzo e la paura iniziale, mi sono fatto una bella goduta, chissà, se avessi l'autobus???


giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI


I vostri commenti su questo racconto
Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 25/06/2009 16:38:12
Giudizio personale:
Bel racconto, denso di particolari e di .... desiderio; mi piacerebbe sapere il ritorno ......


Webcam Dal Vivo!